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In rodaggio sul Rodano - Crono, i big anticipati da Grabsch

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I 42,4 km da Bourg-Les-Valence a Valence dovevano servire a separare il grano dal loglio, dopo i primi chilometri contro il tempo a Nancy e due giornate in linea relativamente tranquille.
Il loro compito l'hanno assolto quindi alla perfezione, evitando di scavare distacchi insormontabili tra i due maggiori candidati alla vittoria (Evans e Contador, a questo punto), e assegnando i posti nella griglia di partenza - quasi fossero le prove di un GP di Formula Uno - ai possibili altri contendenti (quasi degli outsider, a questo punto).
Perché nonostante i 54,5 km già percorsi contro il tempo, questo Criterium del Delfinato è tutt'altro che finito, anzi. Il Delfinato inizia da stasera, preparando a puntino la tappa di domani, e poi quella di venerdì, ed ancora le ultime due nel week-end; ad elencarle tutte, le salite in programma da domani a domenica, rischiamo di fare indigestione, e quindi lo faremo a piccole dosi, iniziando a snocciolare il nome dell'arrivo di domani: Le Mont Ventoux.
Il paesaggio lunare del Monte Ventoso sarà dunque il primo arbitro all'insù di questo antipasto di Tour de France, anche se considerare una corsa di preparazione una competizione che presenta un tracciato come quello del Delfinato 2009 pare effettivamente riduttivo.
Da Valence, domattina, si partirà con Cadel Evans di nuovo in maglia gialla, alla luce della disgraziata cronometro di Terpstra, caduto prima del secondo rilevamento intermedio e costretto - da lì in avanti - a proseguire con la bici da strada tradizionale, senza lenticolari né appendici, fondamentali in una crono da specialisti come quella di oggi. A proposito di specialisti, menzione ovvia per Bert Grabsch, il campione del mondo a cronometro in carica, che è riuscito a distanziare sulle sponde del fiume Rodano l'australiano della Silence di 7" ed il britannico Millar, ancora convincente dopo la bell'azione provata a Dijon nella seconda tappa, di 39".
Evans si dimostra così come il più forte a cronometro - allo stato attuale - tra gli uomini di classifica: non solo la vittoria a Nancy, ma anche il secondo posto a Valence. E le differenze sono più o meno quelle evidenziate già nella cronometro d'apertura, con Contador a 37", Astarloza a 1'16", un indecifrabile e bravissimo Nocentini (farà classifica? Punterà una tappa?) a 1'17", Valverde a 1'31", Gesink a 1'36" e Nibali a 1'38". A questi uomini limiteremmo ormai i discorsi di classifica, visto che la graduatoria dopo questa quarta tappa qualcosa di importante dice comunque.
Evans ha 45" di vantaggio su Contador, e da domani spariranno anche gli abbuoni per i primi tre di ogni tappa; Grabsch, Rabon, Millar, Clement e Rosseler domani dovrebbero pagare, e molto (forse solo l'uomo Garmin potrà limitare i danni). Valverde è a 1'54", Astarloza a 2'07", Nibali e Nocentini a 2'12", Knees a 2'37" e Gesink a 2'38".
E qui ci fermiamo, perché chi ha tre e quattro minuti avrà sicuramente terreno per provarci, ma scalzare una trentina di corridori non sarà certamente facile, per non dire impossibile.
Il grande sconfitto è dunque Ivan Basso, 31esimo di tappa a 2'35" dal vincitore ed ora 32esimo in classifica a 3'28" da Evans. Già da domani risalirà posizioni, certo (e come lui i vari Zubeldia, Spilak, Van den Broeck, Fuglsang, Daniel Martin ed altri attardati), ma le sue dichiarazioni di inizio corsa - «Vado al Delfinato per finalizzare la condizione del Giro», disse prima di partire per la Francia - vengono notevolmente ridimensionate da questi primi quattro giorni di corsa.

Mario Casaldi    

 

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