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Imbattibili Se Diluvia - Grande crono ISD, Gatto è leader

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La leggera pioggia di stamattina, che ha schivato per poco lo sprint inaugurale, s'è trasformata in un vero e proprio diluvio. Pioggia e vento lungo i 14,3 km che hanno portato la Coppi&Bartali da Riccione a Misano Adriatico; una cronosquadre sulla carta non difficile, ma che proprio le condizioni metereologiche hanno reso complicata e piena di colpi di scena.
E se la pioggia è sì fastidiosa, ma se tocca a tutti si resta comunque in una situazione di parità, è il vento, mutevole e beffardo, a fare la differenza. Le squadre Pro Tour, partite per ultime, si sono ritrovate il vento laterale, mentre i team partiti in precedenza hanno avuto per lunghi tratti di gara anche il vento alle spalle, volando in pianura sempre sopra i 60 km/h.
Così i piani alti della cronosquadre sono pieni zeppi di team Professional e Continental, ad iniziare dal team vincitore: la ISD Cycling Team di Luca Scinto ha fatto valere una grande condizione, corridori adattissimi ad una prova simile (Cioni, Belkov, Stannard, Grivko, lo stesso Visconti) e l'handicap patito dalle squadre più forti - sulla carta - come la Saxo Bank e la Columbia e di cui vi abbiamo già parlato.
Con una media oraria di 49,691 km/h i gialloneri di Scinto si sono lasciati alle spalle la Miche di Giunti, Moletta e Muto (a 17"), la CSF Group e l'Amica Chips di Pozzovivo, Baliani, Bertagnolli e Anzà, appaiate al 3° posto (a 19"). La Saxo Bank ha chiuso al 5° posto, e come lei il Team Columbia (a 22"), mentre l'Acqua&Sapone di Paolini e Pierfelici, che pure aveva chiuso al 3° posto (a 18"), è stata penalizzata di 5" per il taglio di una rotonda al km 13 che, seppur involontario, ha portato vantaggio al team (penalizzate anche Barloworld e CarmioOro).
Ancora più dietro sono finite la Silence dell'ultimo vincitore Evans (10° a 29"), la Lampre di Cunego (13esima a 35") e la Katusha di Napolitano (14esima a 41" dopo lo scivolone di Klimov, Serov e Brutt nel finale); per non parlare della LPR Brakes e della Liquigas che, sebbene al via senza capitani designati per la classifica finale, hanno pagato rispettivamente 51" e 1'20" al team vincitore (la Liquigas è caduta in blocco appena dopo la partenza perdendo parecchio terreno già in avvio).
In classifica generale il nuovo leader è Oscar Gatto, il meglio piazzato del team dopo la semitappa di stamattina ed il primo a tagliare il traguardo oggi pomeriggio; il velocista veneto dovrebbe abdicare già domani, visto che i 182,1 km da San Lazzaro a Faenza presentano la doppia scalata del Monte Carla a metà percorso e soprattutto le ascese verso il Monte Casale e il Monte Trebbio, con quest'ultimo Gpm posto dopo più di 20 km di discesa e pochissima pianura prima dell'arrivo. Visconti e Grivko dovranno guardarsi dal blocco Miche (già in grande spolvero al Giro di Sardegna), ma anche dagli agguati dei corridori delle altre squadre, ad iniziare dalla CSF Group e dall'Amica Chips.

Il vento è stato grande protagonista anche in Spagna, dove si è corsa la seconda tappa della Vuelta Castilla y León. Anche qui una cronometro, 28,2 km con partenza ed arrivo a Palencia e l'Alto de Autilla a circa metà percorso che doveva fungere da punto cruciale e che invece è stato meno decisivo del vento, cambiato negli ultimi 7 km, sfavorendo i corridori partiti a ridosso delle ultime posizioni.
La tappa di oggi era molto attesa, alla vigilia della corsa, soprattutto perché in casa Astana si sarebbe un po' fatta la conta dell'effettivo divario tra Alberto Contador e Lance Armstrong, per la prima volta compagni di squadra effettivi in una corsa, seppur secondaria. Invece la caduta di ieri del texano, e la conseguente frattura della clavicola destra, ha tolto questo enorme spunto di interesse alla corsa, consentendo al più classico dei "terzi incomodi", cioè l'altro leader del team kazako Leipheimer, di andarsi a prendere tappa e maglia proprio davanti a Contador (staccato di 16"), col connazionale Zabriskie 3° a 22".
In gara c'erano anche altri corridori di rilievo, però; e se Menchov, dopo il successo alla Vuelta Murcia, può continuare a sorridere nel suo percorso di avvicinamento ai Grandi Giri (ha concluso 5° a 55"), non si può dire lo stesso per la coppia spagnola composta da Valverde e Sastre, che hanno portato a termine la lunga (anche in maniera eccessiva, per essere una breve corsa a tappe) cronometro rispettivamente con 2'07" e 2'32" dal vincitore di oggi. Niente male la prova di Danielson (9° a 1'36"), mentre è andato peggio Mosquera (21esimo a 2'01") e molto male Antón (57esimo a 3'03"); non benissimo - perché più avvezzi al cronometro - anche i vari José Ivan Gutíerrez Palácios (7° a 1'17"), Vande Velde (10° a 1'39") e Ruben Plaza (17esimo a 1'52"). Molto buona invece la prova di Oscar Sevilla (8° a 1'33"), scalatore che ci pare decisamente in grado di movimentare le prossime tappe.
La Castilla y León però non è sicuramente terminata oggi, perché se è vero - come abbiamo già detto - che più di 28 km a cronometro sembrano un eccesso per una corsa di cinque tappe, è anche vero che nella tappa di domani e in quella di giovedì gli scalatori avranno tutto il terreno per provare a far saltare il banco, anche se il Cerbero Astana (seppur privo della "testa Armstrong") avrà la doppia possibilità di correre sia in attesa, col leader attuale, che in attacco, visto che il rivale più accreditato di Leipheimer è proprio il compagno di squadra Contador.
Dicevamo delle tappe e delle salite; domani la frazione si concluderà alla Estación invernál de San Isidro (o Puerto de San Isidro), 1520 metri di altitudine per circa 14 km di salita, anche se a metà ascesa il gruppo troverà un tratto di contropendenza. Il colpo grosso potrebbe però riuscire giovedì, in cima alla Laguna de Los Peces, ma di questo avremo tempo di parlarne di qui a breve, avendo anche la possibilità di analizzare il comportamento del gruppo nella frazione di domani.

Mario Casaldi

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