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Fiammate fiamminghe - Pozzato rivince. Lombarda: LPR | Cicloweb

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Fiammate fiamminghe - Pozzato rivince. Lombarda: LPR

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Un Giro delle Fiandre in miniatura, questa è la corretta definizione della classica prima tappa della Tre Giorni di La Panne: 199 km, 12 muri e anche alcuni tratti di pavé prima dell'arrivo a Zottegem, cittadina nel cuore delle Fiandre Orientali.
In questo arrivo gli italiani sono sempre stati grandi protagonisti, con ben quattro successi in sei anni; e oggi Filippo Pozzato va ad aggiungersi a Bortolami, Ballan, Paolini e Gasparotto, tutti vincenti qui a Zottegem. La prova del vicentino è stata davvero maiuscola e, senza Boonen nei paraggi come ad Harelbeke, la sua superiorità è apparsa nettissima: con questa seconda vittoria sul suolo belga nel giro di quattro giorni, Filippo si candida come uno dei principali favoriti per il Fiandre di domenica.
La corsa odierna si è accesa dopo circa 120 km, quando la Silence-Lotto si è messa a forzare in testa al gruppo in vista della prima vera razione di muri, con Leberg, Berendries e Valkenberg racchiusi nel giro di appena 9 km: fino a quel punto, i protagonisti erano stati i sei fuggitivi che hanno animato le prime ore di gara, Zitta, Cappelle, Curvers e Neyrinck e gli italiani Merlo e Capelli. Sul Berendries, però, il forcing della Silence dà i suoi frutti ed il gruppo si spezza lasciando davanti una trentina di uomini, con quelli di Sergeant e quelli della Liquigas in netta superiotà numerica: sul Valkenberg, Pozzato fa il numero e, con a ruota Van Avermaet, si riporta sul primo gruppo, colmando in poche pedalate un divario di una quindicina di secondi.
Passata quetsa infilata di strappi la situazione diventa più chiara, con i fuggitivi della prima che difendono ancora un minuto sui primi inseguitori (con quasi tutti i migliori), mentre a 1'20" insegue un piccolo drappello di sette uomini, tra cui Boonen, Van Impe e Willems, mentre il gruppo è più staccato e ormai fuori dai giochi. Il distacco del gruppetto di Boonen, grazie all'aiuto sempre al limite d'assurdo delle solite moto, oscilla sempre tra i 10" e i 20", nonostante davanti Silence e Liquigas tirino in doppia fila: su un piccolo strappo Willems riesce a riportarsi tutto solo sul gruppo di testa (che nel frattempo ha riassorbito i fuggitivi), mentre l'intervento diretto delle ammiraglie di Silence e Vacansoleil fa sì che le moto dei fotografi si allontanino, finalmente, lasciando Boonen e soci quasi alla deriva.
A questo punto Silence e Liquigas, forti della loro superiorità numerica, controllano la corsa; ma non hanno fatto i conti con un Pozzato superlativo, che scatta prima sul Berendries - a 25 km dall'arrivo - e poi ancora sul Valkenberg, riuscendo a fare il vuoto ed a riportarsi su Willems, che era partito in contropiede dopo il primo scatto: dietro, la Silence si sfalda proprio nel momento decisivo, con un Hoste troppo nervoso come capitano designato, così la coppia di testa guadagna fino ad un minuto in pochi km e riesce a passare indenne anche gli ultimi due muri di giornata. L'accordo tra gli uomini al comando dura fino all'ultimo km quando Willems, meno veloce, smette di tirare cercando di lasciare al vento Pozzato: la differenza tra i due però è troppo netta e Filippo può regalare l'undicesima gioia del 2009 al Team Katusha.
La sicurezza e la facilità di pedalata dimostrate da Pozzato nella tappa di oggi sono un segnale veramente importante in vista del Giro delle Fiandre (stavolta l'unico ed originale!) di domenica: sarà sicuramente uno dei favoriti e sarà molto controllato però, se non patirà queste pressioni, potremmo dire di aver trovato un altro grande alfiere azzurro per la classiche del pavé. Un alfiere che non farà rimpiangere l'assenza del campione del mondo Alessandro Ballan. (Sebastiano Cipriani) 

In Italia, nel bergamasco, s'è invece disputata la prima tappa della Settimana Lombarda: una cronosquadra di 18,7 km tutti piatti con partenza ed arrivo a Brignano Gera d'Adda. A parte Di Luca, Simoni e Rebellin, però, la starting list non è certamente di spicco, anche se in vista del Giro d'Italia un percorso come quello orobico, con le ultime tre tappe abbastanza mosse, anche se non trascendentali, può essere un buon test non solo per i tre "fari" già citati, ma anche per i vari Soler e Visconti, mentre Anzà e Pozzovivo non potranno certo pensare alla corsa di maggio (visto che Amica Chips e CSF Group sono fuori dagli inviti di RCS Sport per l'edizione del Centenario del Giro d'Italia), ma ad obiettivi più immediati - per quanto ridimensionati - come il Giro del Trentino.
Per un lungo tratto è stato il Team Katusha a far registrare il miglior tempo, anche grazie a quel Markov uscito evidentemente bene dai Campionati del Mondo su pista che si sono conclusi da pochi giorni. Poi però è stata la LPR Brakes di Petacchi e Di Luca ad imporre la propria legge, coprendo il percorso in 20'54" alla media di 53,684 km/h.
Fondamentale l'apporto di Bosisio alla causa del primo leader della corsa, Alessandro Petacchi, che già domani proverà ad incrementare il vantaggio sui diretti avversari e provare poi a cedere l'insigne del primato al compagno Di Luca; in fondo la Katusha di Brutt e Klimov è a 6", la Rabobank Continental dei giovanotti terribili, la ISD di Visconti e Cioni e la Barloworld di Soler e Froome sono rispettivamente a 23", 24" e 26", quindi i giochi sono tutt'altro che chiusi. A favore del team diretto da Bordonali c'è sicuramente la qualità della squadra presentata al via di questa corsa, con i due capitani e il già citato Bosisio che potranno contare anche sull'apporto di Pietropolli, Spezialetti, Bernucci, Ermeti e Cattaneo. proprio dalla ISD potrebbero arrivare i maggiori grattacapi, visto che Grivko e i debuttanti Pidgornyy e Vona potrebbero essere delle cartucce importanti da giocare per Luca Scinto, così come la Barloworld potrebbe giocare d'attacco con i vari Augustyn, Bellotti, Cardenas e Cheula.
Domani, a Calcinate, Petacchi dovrà difendersi da Napolitano e Metlushenko, usciti con una gran gamba dalla Coppi&Bartali, ma anche da una fitta schiera di corridori che non aspettano altro che un passo falso di AleJet per poter vantarsi di aver battuto uno dei velocisti più forte in circolazione.


Vivian Ghianni

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