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Come on, Serrano! - Tappa a Ricardo, Rast in maglia

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Ma come? Beccano Rebellin positivo ai Giochi Olimpici di Pechino e parliamo del Giro di Romandia? Sì, perché attorno alla vicenda di Rebellin potrebbe non essere stato detto (né scritto) tutto: ad oggi c'è la positività all'ormai famigerato CERA (o Mircera che dir si voglia), l'ormai famosissima epo di terza generazione; e c'è la smentita di Davide, che si dice innocente ed attende le contranalisi. Importa molto? Poco? Ognuno si è già fatto e si farà la sua opinione, e a noi piace molto di più parlare di ciclismo pedalato.
Perché nuovoloni neri e densi di agenti poco buoni gravavano oggi sulla testa dei corridori in Romandia: ma non si tratta (sperando di non dover finire nelle "penultime parole famose") dello stesso argomento, bensì di metereologia. Il tempo, difatti, nella Svizzera romanda è tutt'altro che clemente, tant'è che l'organizzazione s'è vista costretta a cancellare la scalata al Col de Jaun - a metà corsa - a causa della neve, soprattutto per non rischiare l'incolumità dei corridori. Considerando che era una salita lontana dal traguardo (Gpm a 71,2 km dall'arrivo), applaudiamo la scelta di buonsenso effettuata.
Anche perché la tappa, con lo strappo in pavé di La Lorette (sempre ai meno 22), si prestava comunque a dei colpi di mano, a maggior ragione se il gruppo s'affrettava a lasciare spazio a tre bei pedalatori come Rast, Bak e Ricardo Serrano, che approcciavano in fuga gli 87,6 km del nuovo percorso e a 50 km da Friburgo potevano vantare un vantaggio di 3'40".
Margine che era addirittura in crescita, visto che la Columbia poco si fidava della maglia gialla Rabon e del suo velocista Cavendish (previsione che si rivelerà azzeccata a metà) ed evitava di prendere in mano la situazione. Ed allora è toccato alla Liquigas, alla Rabobank e all'Euskaltel organizzare un lavoro più o meno coordinato per evitare che i 4'20" di vantaggio dei tre battistrada (ai meno 45) diventassero non solo deleteri per la tappa, ma anche per la classifica finale (Astana e Saxo Bank non temono certo la cronosquadre di venerdì).
Proprio l'Euskaltel di Koldo Fernández è la più attiva nel tentativo di riportarsi sui tre fuggitivi, riuscendo a limare fino a 2'54" il gap ai piedi dello strappo di La Lorette. I tratti del 18% in pavé mandano un po' in crisi Rast nel gruppetto di testa, mentre in gruppo un'accelerata di Zaugg favorisce l'attacco in progressione del ceco Roman Kreuziger, che fu 2° un anno fa (prima di vincere il Tour de Suisse) e che evidentemente è un ragazzo a cui piace fare sempre un passetto in avanti. O almeno provarci.
Il capitano della Liquigas riesce nell'impresa di staccare tutti, tranne l'ancor più giovane estone Taaramae, bel passista già in evidenza nei Paesi Baschi ed alla Freccia Vallone. I due recuperano in un chilometro quasi 30" ai tre di testa. Tanti, ma non troppi, anche perché poi su di loro si riportano (ai meno 19) i vari Valverde, Freire e Karpets, e prima che il gruppo maglia gialla - di nuovo compatto - si (ri)organizzi con Garmin, Caisse d'Epargne ed ancora Euskaltel in testa a tirare, sono già passati altri tre chilometri ed il vantaggio è ancora di 1'53".
I tre davanti non fanno una piega, continuano a collaborare d'amore e d'accordo, tant'è che ai meno 10 hanno ancora 1'20" su un gruppo tirato sempre più timidamente dalla Liquigas ed anche dalla Française des Jeux, ma ai meno 5 - con ancora 43" da recuperare - il gruppo tira i remi in barca, e così ai meno 3 km Tony Martin (con Zubeldia) riesce a fuoriuscire mantenendo poi all'arrivo quei 3" di vantaggio sul gruppo, regolato da Koldo Fernández (faceva bene l'Euskaltel a provarci) e Guarnieri.
Già, l'arrivo. All'ultimo chilometro passa in testa Rast, che è il più veloce ma anche il più stanco. Bak, che è il più lento, parte secco ai 700 metri e Rast prova subito a cucire il buco. Passano 100 metri e lo svizzero non ce la fa, altri 100 e continua a non farcela, allora Serrano capisce che non c'è più tempo da perdere e dà la sua stoccata, che si completa col sorpasso a 50 metri dalla linea d'arrivo.
Rast, tra abbuono all'arrivo e sprint intermedi, si porta comunque in testa alla classifica generale con 5" proprio sullo spagnolo e 12" sul danese Bak. L'ex leader Rabon è a 33", con Tony Martin che sale in sesta posizione. Tra i "flop" di giornata, pollice verso per Cavendish, Pozzato, Pinotti, Quinziato, Moncoutie (tutti a 3'57"), Markus Fothen, De la Fuente, Cobo e McEwen (che han chiuso con 5'37"). Considerando che molti di loro correranno il Giro d'Italia, ci sembra un piccolo campanello d'allarme, anche se i Cavendish e i Pozzato arrivano da una primavera impegnativa e un conseguente periodo di scarico, quindi la loro gamba rinizia a girare proprio in questi giorni.
Domani Rast dovrebbe riuscire senza problemi a mantenere la leadership nella tappa con arrivo e partenza da La Chaux-de-Fonds, 161,5 km piuttosto vallonati con un ultimo strappo a 11 km dalla conclusione. Se i tre di testa recupereranno come si deve dalla fatica fatta nella fuga di oggi, cambierà poco in classifica generale.

Mario Casaldi

 

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