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E scusateci se è Paco... - Mancebo indiavolato, Nibali terzo

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La domenica sportiva è già stata lunga e intensa, ma vale la pena rinviare il viaggio nel letto perché stanotte ci sarà l'All Star Game del basket NBA. Lo aspetterò, sì, lo aspetterò sveglio. O magari sonnecchio un po' nell'attesa. Resisto? Sonnecchio. Ed è un sogno ben strano quello che pian piano prende forma nelle mie cellule cerebrali.
Piove, ma di brutto. Piove e c'è vento, fa freddo e certi signori del sogno mi dicono invece che siamo in California, a Santa Rosa. Sì, figurati, la California... la California - per contratto - ha sempre il sole, a quanto sapevo. Comunque nel sogno piove in California, e c'è una corsa ciclistica. In California. Non una gara di bici su surf, proprio una corsa ciclistica vera e propria. Boh, sarà una gara minore, qui in California chi vuoi che venga a correre, sarà una gara semiprofessionistica, magari c'è qualche europeo in vacanza, in fondo siamo a più di un mese dalla Sanremo, siamo in febbraio, leggo la data in sovrimpressione (sogno con le sovrimpressioni, embè?).
Insomma, corrono. Parte uno in fuga, dopo 10 km di gara, la tappa - mi dicono sempre i soliti signori del sogno - sarà decisa allo sprint, quindi che ci va a fare in fuga questo pazzo, con questo tempaccio? Sarà uno dei peones del gruppo, in cerca di qualche inquadratura. Francisco Mancebo. Francisco Mancebo? Il sogno si fa interessante. Dopo una trentina di chilometri di solitario minuetto, gli piombano addosso due sconosciuti, Johnson e Kemp (sempre le sovrimpressioni oniriche), mentre pare che il leader della classifica Cancellara si sia ritirato in preda alla febbre. I tre avrebbero una dozzina di minuti di vantaggio sul gruppo, ma a Mancebo non gli basta, se ne va da solo su una salita che si chiama Howell Mount.
Mancano più di 70 km alla fine, ma dove va ancora solo questo pazzo? È a questo punto che il sogno prende una piega inaspettata: perché dal gruppo escono a inseguire Mancebo alcuni corridori. Li guardo uno a uno: Armstrong con Leipheimer, Horner e Rubiera? Basso? Sevilla??? Ma siamo nel 2009 o nel 2005? Guarda là, c'è pure Landis! Ora non spunterà anche Ullrich, tanto per completare il quadro? No, il salamone (in senso affettuoso, eh!) di Rostock non c'è, ma in compenso scorgo Nibali, Brajkovic, Lövkvist, Andy Schleck, Seeldrayers, Gesink... Tutta la meglio gioventù del mondo per le corse a tappe (manca solo Lhotellerie, che sverna in Andalusia). Vecchi ciclisti provenienti da un'altra era fianco a fianco con i nomi più nuovi e promettenti: la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto strambo e improbabile sia questo sogno. Ma quando mi sveglio?
Mancebo supera indenne un'altra salita, ha un margine di 4', ce la può fare, ma Armstrong non ci sta, lavora tanto, per Leipheimer. Seee, figurarsi, Armstrong che lavora per Leipheimer... 1' per Mancebo - com'è più che lo chiamavamo tutti quanti quando eravamo verdi? Paco! - a 10 km dalla fine, dal gruppetto di Lance e Ivan scappa Nibali, insegue e insegue e sempre piove piove piove. Scappa pure Van de Walle, prima Vincenzino, poi il belga piombano su Paquito, gli altri hanno tirato i remi in barca, pagheranno un paio di minuti.
La volata sarà a tre, lo spagnolo non ha chance visto che s'è bruciato tutte le energie in 160 km di fuga, dei quali un centinaio in solitaria. VDW è un brutto cliente, occhio Vincenzo!, ma questi si guardano e Mancebo, che di certo negli ultimi chilometri qualche energia l'ha risparmiata, scatta a 300 dal traguardo e infilza di sciabola gli incauti fiorettisti, secondo VDW, terzo Nibali. Ora, un finale del genere vi pare realistico? Vi pare possibile? Dopo tutto quello che v'ho raccontato del mio sogno, ci piazzo pure un finale tanto ad effetto... Qualcuno penserà che non è stato manco un sogno, che mi sono inventato tutto di sana pianta. E invece non dico bugie! È andata proprio così, in questa mia singolare avventura ciclonotturna.
Certo, che cortocircuito narrativo sarebbe, se tutto ciò fosse vero? Che crash spazio-temporale sarebbe? No no, era solo uno stato onirico. Mi metto a guardare l'All Star Game. Viva David Stern!

Marco Grassi

 

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