¡Ándale Napo, es la primera! - Generale, Posthuma scalza Tondo
Ora che anche Danilo Napolitano ha ottenuto la sua brava prima vittoria 2009, siamo tutti più tranquilli. E sì, perché l'anno scorso, inutile negarlo, il forte velocista ragusano ha deluso un po', senza raccogliere nulla di importante, forse anche perché sacrificato a determinate logiche di squadra (tutta la Lampre votata a Cunego al Tour, e lui a casa). Ora Danilo è in una nuova squadra, la Katusha, corre al fianco di Pozzato (un altro che ha convissuto tra alti e bassi con Bennati), e sta trovando nuovi stimoli per ripartire, quelli che gli sono mancati nella seconda parte del 2008 (quella specie di presenza alla Vuelta, per dire, non dovrebbe nemmeno risultare sul suo curriculum, per quanto è stata orrida).
Riparte quindi Napo, e riparte bene, vincendo a Humilladero la prima tappa in linea della Ruta del Sol, corsa che ha un passato più glorioso rispetto al presente in cui la concorrenza del ricco e sponsorizzatissimo Giro della California è un patimento. Ma il nome resta pur sempre discretamente blasonato (in rapporto con gli altri appuntamenti del periodo), e quindi il successo del siciliano non è certo adombrato da alcunché. Napo ha battuto Veelers, Roelandts ed Elia Rigotto, un ragazzo che imparammo a conoscere proprio in febbraio, quando nel 2006 vinse una tappa al Giro del Mediterraneo; e non si è trattato di una tranquilla volata di provincia, se è vero che alla fine il gruppo ne è risultato bucherellato, con tanto di 3" conteggiati dopo il nono posto: il che, tradotto in termini di classifica, significa che Joost Posthuma (ottavo oggi) scavalca dalla vetta della classifica Xavier Tondo, che lo precedeva di appena 1" dopo il prologo di Jaén.
Non solo volata, comunque: la fuga del giorno, partita dopo una ventina di chilometri dal via, comprendeva - con Galparsoro, Maté e Nieve - quel tal Lhotellerie, molto atteso viste le premesse che ha esibito lo scorso anno proprio in questa corsa (dove fu miglior scalatore), prima di confermarle con tanto di maglia a pois (difesa coi denti) alla Parigi-Nizza. I quattro non hanno trovato troppo spazio, il loro margine non ha mai toccato i 4' e neanche l'arrivo di Josep Jufre (giunto dal gruppo nel finale per alimentare l'azione d'attacco) ha spostato di troppo i rapporti di forza: preponderante quella del plotone lanciato da Katusha, Silence e Andalucía, e inevitabile ricongiungimento a 7 km dal traguardo.
La volata ha - come detto - premiato Napolitano; domani a Córdoba si dovrebbe bissare, un altro sprint pronto per essere servito; anche se uno scalino nel finale potrebbe chiamare in scena i corridori alla Pozzato. Di sicuro in Katusha c'è una certa consapevolezza sul fatto di poter tranquillamente continuare ad essere protagonisti nella Spagna del sud.