Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Contador l'inamovibile - Crono, Leiph non scavalca Alberto

Versione stampabile

Cosa manca per dire che Alberto Contador ha vinto la Vuelta a España 2008? Poco più di 100 km, quelli della passerella finale di Madrid, al termine della quale, avendo attivato tutti gli scongiuri che la bisogna richiede, lo spagnolo potrà festeggiare il successo nella corsa di casa.
A sancire un simile risultato è la cronoscalata di oggi, disputata (per metà) sull'Alto de Navacerrada, vinta da Levi Leipheimer, e controllata senza problemi da Contador. Che l'americano, peraltro compagno di squadra di Alberto e secondo in classifica a 1'17" da lui, partisse coi favori del pronostico, erano in molti a dirlo. Ma la distanza ridotta (appena 17 km) della prova contro il tempo mal si adattava ad un recupero-monstre, e infatti Leipheimer si è dovuto accontentare di vincere la tappa (e fare il paio con la crono di Ciudad Real, già conquistata al quinto giorno di Vuelta), rifilando 31" a Contador (e Valverde), senza centrare il bersaglio grosso: il compagno-rivale salva la maglia oro per 46" e si accinge a entrare in un club ancora più ristretto di quello di cui faceva già parte.
Se tutto domani va come deve (ovvero tappetta tranquillina e volatone finale) Alberto sarà il quinto ciclista della storia ad aver vinto Giro, Tour e Vuelta: Anquetil, Gimondi, Merckx e Hinault ci erano riusciti prima del madrileno, e scusate se qualche brivido lo si prova, elencando un tale parterre de roi. Contador arriva all'obiettivo a 25 anni, 9 mesi e 15 giorni, più giovani di lui a centrare il magico tris solo Hinault (25 anni, 6 mesi e 24 giorni) e Gimondi (25 anni, 7 mesi e 13 giorni): come si vede, siamo comunque dalle parti dell'eccellenza assoluta. Anche perché, anche considerando come pietra di paragone il terzo successo in un grande giro, lo spagnolo è il quinto all time.
Ma la cosa che più fa piacere è che Contador abbia vinto due GT nello stesso anno (Merckx 1973 e Battaglin 1981 lo precedono nell'accoppiata Giro-Vuelta), dimostrando che questo tipo di imprese è ancora possibile, a 10 anni dall'ultimo che aveva centrato la doppietta, uno che si chiamava Marco Pantani. Dopo anni di iperspecializzazione, picchi di forma esclusivi e filosofia Tourcentrica (imposta da Armstrong), Basso aveva già dimostrato la possibilità di ri-puntare al doppio obiettivo nella stessa stagione, e Contador incarna alla perfezione questo ritorno all'antico.
E anche se la stagione dello spagnolo sarebbe stata diversa (vogliamo dire più povera? Diciamolo) se fosse stato invitato al Tour, il trend è comunque confermato da Carlos Sastre, primo al Tour e terzo alla Vuelta; e, nel suo piccolo (ma non troppo), anche da Marzio Bruseghin, sul podio al Giro e nei 10 in Spagna: con in più un Tour corso da gregario nel mezzo. Se nei prossimi anni non sopraggiungono nuove inversioni di rotta, possiamo pensare con una moderata dose di ottimismo che potremo assistere a duelli prolungati e ripetuti nell'arco della stessa stagione.
Dicevamo di Sastre terzo nella generale: il capitano della CSC si è ben difeso nella crono di Navacerrada, ben sapeva di non poter ambire a scalare il podio, ma non ha neanche per un metro dato l'impressione a chi lo seguiva in classifica (Mosquera e, ancora più indietro, Valverde) di potergli togliere la terza piazza. E sì che i due succitati sono stati protagonisti di prove eccellenti, terzo al traguardo Alejandro e sesto Ezequiel. E se il murciano continua col suo rapporto di amore-odio con le grandi corse a tappe (ma rilancia e promette di vincere la Vuelta l'anno prossimo), il capitano della Xacobeo-Galicia conferma di aver trovato nella piena maturità (ha 32 anni) le condizioni ideali per ben figurare nella corsa di casa: quinto nel 2007, quarto quest'anno.
Quanto a Leipheimer, l'americano si accinge a centrare il terzo podio in carriera in un grande giro: ma forse mai come quest'anno avrebbe meritato di vincere, visto che sull'Angliru avrebbe potuto perdere ben meno dei 46" che paga alla fine a Contador se non avesse dovuto correre, per ordini di scuderia, in funzione di Alberto.
Nella festa finale ci sarà spazio per i sorrisi di Joaquím Rodríguez (sesto e mai così bene in un GT), Gesink (settimo e sempre più conscio di poter essere protagonista in futuro), Moncoutie (ottavo e miglior francese alla Vuelta), Egoi Martínez (nono dopo aver vissuto un non troppo breve interregno in maglia oro), e Bruseghin. Marzio ha dato tutto anche nella cronometro finale (conclusa all'ottavo posto), e in classifica - come accennato sopra - entra nella top ten: risultato non scontato per un italiano, e perseguito quasi al termine di una stagione sfiancante per il veneto, che però deve serbare qualche energia per due altri appuntamenti decisivi: i mondiali a cronometro e in linea della prossima settimana.


Il Giro di Polonia ha vissuto invece già oggi la sua passerella finale, conclusasi sotto la pioggia (e con il circuito finale di Cracovia decurtato, come già quello di ieri a Zakopane: un giro in meno rispetto a quelli previsti, ma l'asfalto scivoloso e il maltempo persistente hanno indotto la giuria ad andare ancora una volta incontro ai corridori. La tappa l'ha vinta Förster allo sprint sul nostro Alberto Curtolo, e noi, mentre ci chiediamo se non sia il caso di anticipare ad agosto gare che si svolgono a quelle latitudini (per evitare il freddo), celebriamo la vittoria di Jens Voigt nella generale, anche se il tedesco (ammirevole ieri nel suo inseguimento forsennato ai fuggitivi e nella sua vittoria di tappa) conquista una corsa che non ha potuto dire tutto quello che avrebbe potuto se le salitelle previste nella penultima frazione non fossero state tolte dal percorso: sarà un caso, ma le corse più sponsorizzate dall'UCI in ambito Pro Tour (l'ENECO Tour e il Giro di Polonia) proprio non decollano.


Decolla invece il Jet chiamato Petacchi, che alle Valli di Comacchio si è imposto nettamente nello sprint che ha concluso il Memorial Viviana Manservisi, corsa organizzata dal vulcanico GS Emilia di Adriano Amici. Lo spezzino ha battuto Mauro Richeze ed Enrico Rossi, e continua a incamerare dosi di fiducia in attesa di tornare a esprimersi ai più alti livelli l'anno prossimo, dopo un 2008 rovinato da una bizzarra squalifica.


Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano