Ben(tor)nati in Piemonte - Petacchi si stacca, la sfida non c'è
Il Giro del Piemonte riparte da dov'era rimasto, da Daniele Bennati a braccia alzate. L'aretino aveva difatti vinto nel 2006 l'edizione di una corsa storica che lo scorso anno non si era disputata e che quest'anno è tornata in calendario, "grazie" ad un turn-over con la Milano-Torino che la direzione di RCS Sport ha deciso di proporre e che speriamo possa risolversi l'anno prossimo, riportando il Giro del Lazio ad agosto (quest'anno è stato spostato per la concomitanza con le Olimpiadi), restituendo così storia, dignità ed importanza a due corse storiche del calendario italiano e non.
Si corre il Giro del Piemonte, ma la mente è già al Giro di Lombardia, oppure è rimasta all'avenue du Grammont, nella cittadina di Tours, con l'immagine stampata nel cervello di Gilbert che esulta, ad un passo dai velocisti; e quell'immagine è uno strascico pesante per almeno tre corridori italiani: Alessandro Petacchi, Daniele Bennati e Filippo Pozzato, anche se quest'ultimo proprio a Tours ha posto fine (con un giallo che vi racconteremo) alla sua esperienza in Liquigas, per approdare alla Katusha (ex Tinkoff) nel 2009, e al Giro del Piemonte non è stato della partita.
Alessandro Petacchi invece alla Parigi-Tours non ha potuto partecipare, per via della mancata wild card alla LPR Brakes-Ballan (per lo stesso motivo Di Luca non sarà al Giro di Lombardia), ed oggi si è immalinconito a 55 km dal traguardo, quando sulla salita della Morra, mentre in fuga c'era un suo compagno di squadra (Laganà, insieme al belga Staf Scheirlinckx) si è staccato e in gruppo gli altri velocisti avranno brindato, perché non avere Petacchi nel finale vuol dire senz'altro più possibilità di vittoria. La stagione dello spezzino finisce in quel momento, nonostante al G.P. Beghelli avesse superato indenne un percorso che pareva più impegnativo di questo piemontese.
Forse l'unico che non ha gioito alla notizia di Petacchi in difficoltà è stato proprio Daniele Bennati, l'altro favorito della corsa, che magari desiderava confrontarsi col rientrate atleta di La Spezia in vista di un 2009 che dovrebbe vederli battagliare già da Donoratico, passando per la Tirreno-Adriatico fino ad arrivare alla Milano-Sanremo ed oltre; un Daniele Bennati col dente avvelenato proprio per quello strano epilogo della Parigi-Tours, coi fuggitivi davanti 3", senza che nessun gregario gli abbia dato una mano concreta. Un gregario in particolare, in effetti: quel Filippo Pozzato che nel finale della corsa francese aveva provato l'attacco e dopo essere stato ripreso dal gruppo si è lasciato sfilare senza un apparente motivo invece di mettersi al servizio di quello che, a quel punto, era diventato l'uomo Liquigas su cui puntare.
La Liquigas, insieme alla Lampre, ha controllato la fuga dei fuggitivi di giornata ed anche l'inseguimento di Fuglsang e Giordani, per poi farsi aiutare anche da Quick Step, CSF-Navigare e AG2R quando Aitor Hernández ha provato, negli ultimi km, a sorprendere le squadre dei velocisti.
Senza lo spauracchio Khalilov (appiedato dall'influenza), lo sprint ha avuto uno sviluppo lineare, con Carlstöm ultimo uomo Liquigas e l'AG2R a pilotare Usov nell'ultimo chilometro.
Bennati è ben piazzato e parte a 250 metri dall'arrivo, in modo tale da poter prendere l'ultima curva in testa e non avere problemi di viabilità. Paolini prova lo scarto, ma si deve accontentare del secondo posto in rimonta su Usov, con Palumbo al quarto posto (dopo il terzo posto al Beghelli) e gli altri a seguire, con un pimpante Ballan in settima posizione.
Ballan che sabato dovrebbe essere al servizio di Cunego, favorito d'obbligo di un Giro di Lombardia che non vedrà al via - come già detto - Di Luca e Pozzato e che lascerà al palo anche Davide Rebellin. A contrastare il veronese ci penseranno Samuel Sánchez, Joaquin Rodríguez, Cadel Evans, Stefano Garzelli e Leonardo Bertagnolli, con i vari Visconti e Scarponi pronti a recitare il ruolo degli outsider e Ginanni, Francesco Masciarelli e Finetto quello delle (mica tanto) sorprese.
