Abbinare Donne e Pro'? Bello, e possibile - Perché in Italia non riusciamo a farlo?

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Ma quanto è bello vedere le donne correre in attesa dei maschietti?! Ma quanto è bella l’idea di promuovere il ciclismo femminile proponendo una corsa per le ragazze sul tracciato di quella dei maschi?! L’idea è importante, anzi fondamentale, per la crescita del settore femminile.
Un settore che già è molto in crescita ma che con il traino dei colleghi maschi avrebbe ancor più visibilità.
Sono già tante le corse femminili che anticipano una classica maschile, basti pensare al recente Giro delle Fiandre vinto da Nicole Cooke (poche storie, la gallese al momento è quasi imbattibile) su "Zula" Zabirova e Marianne Vos, o alla imminente Freccia Vallone. Il "gioco" è facile da fare. Il finale dei due percorsi resta lo stesso (sì sì, al Fiandre c'è il Muur anche per le donne), si sceglie una città di partenza (nel caso del Fiandre la corsa maschile parte da Bruges mentre quella femminile parte da Oudenarde) o si parte da dove poi terminerà la corsa; da lì si raggiungono gli ultimi chilometri della gara maschile e si corre fino al traguardo, dove ad attendere le ragazze c’è lo stesso pubblico che attende i Boonen, i Ballan e i Bettini.
La Freccia femminile parte ed arriva a Huy, a Plouay, in Francia, il giorno prima della corsa inserita nel ProTour, sullo stesso percorso le donne corrono una prova di Coppa del Mondo.
Tutto ciò può aprire il dibattito su quanto sarebbe positivo per il ciclismo delle donne affiancarsi alle gare più importanti degli uomini. Giusto per fare un esempio: una Amstel Gold Race per donne, in attesa di quella ProTour, non sarebbe spettacolare? E una corsa femminile a San Sebastián che anticipi la Clasica?
E l’Italia?, la terra dove si corre la corsa a tappe per donne più importante? In Italia c’era la "Primavera Rosa", che si correva il giorno della Milano-Sanremo ed era prova di Coppa; si partiva da Varazze quando il serpentone della Classicissima era ancora ad attendere il Turchino; si scalavano i Capi, la Cipressa ed il Poggio e si planava in Via Roma, a Sanremo, qualche ora prima di Petacchi e compagnia.
Poi tutto è saltato. Rcs, che organizzava (il direttore di corsa era Laura Bertinotti) ha cancellato la corsa per pochi ritorni di ogni genere. Peccato.
Forse è una provocazione, ma se classiche come, ad esempio, la Tre Valli Varesine, la Coppa Bernocchi, la Coppa Placci o la Milano-Torino avessero come "prologo", nello stesso giorno o nel giorno precedente, una gara femminile, non ne guadagnerebbero in spettacolo in un momento dove l’Uci ProTour mangia tutto?
Forse è una questione di soldi. Organizzare una corsa costa molto. Ma è un peccato, perché ne guadagnerebbero in molti: il settore maschile, il settore femminile, lo spettacolo, i tifosi e, sopratutti, il ciclismo.