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Tour de Franco - L'opinione di Cribiori sul Tour de France | Cicloweb

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Tour de Franco - L'opinione di Cribiori sul Tour de France

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I più giovani se lo ricordano soltanto al fianco dei telecronisti italiani di Eurosport a commentare il Giro d'Italia, i Campionati del Mondo, o lo stesso Tour de France. I meno giovani se lo ricordano anche commentatore Rai, sempre per il ciclismo, perché questo classe '39 è uno dei grandi di questo sport. Buon corridore, ottimo direttore sportivo, ha guidato corridori del calibro di De Vlaeminck, Sercu, Freuler e Bugno. Attento a tutto e mai banale, ci accompagnerà durante la Grande Boucle 2008.

Domenica 27 luglio: 21a tappa: Le pagelle

CSC - 10
Semplicemente i più forti.

Tour - 9
Disegno innovativo molto accattivante, anche se lo hanno corso da 7

Sastre - 9
Il dieci non si può dare a nessun corridore in questo Tour, bello ma non entusiasmante. Lo spagnolo è stato bravo e vincere il Tour non è comunque facile. Vittoria meritata.

Cavendish - 9
Semplicemente devastante

Evans - 8,5
Confermarsi non è facile, anche se si tratta di un secondo posto.

Kohl - 8
La grande sorpresa, come il suo compagno Schumacher nelle crono, otto anche a lui, non fosse altro per tutti gli attacchi fatti.

Riccò - 8
Per le imprese fatte, che non sono certo frutto del doping, mica aveva l’ematocrito a 65! Ovvio che però il voto diventi un 4 alla luce del fattaccio, che poteva evitare. Idem per Piepoli.

Schleck(s) - 7,5
Voto valido per tutti e due, sempre presenti tranne all’inizio Andy e nelle crono Frank.

Vandevelde - 7
Costante, ha perso in discesa dalla Bonnette ma molto forte a crono.

Tutti i vincitori di tappa - 7
Vincere al Tour non è mai semplice ed una tappa per i vari Chavanel, Dessel, Dumoulin vale una carriera, come la maglia di Feillu

Nibali - 6
Perché comunque si è comportato bene. Resto dell’idea che avrebbe fatto meglio a preparare la Vuelta ed attaccare il Tour l’anno prossimo puntando solo su quello. E’ comunque portato per la corsa francese.

Cunego - 4,5
Sfortunato si, ma mai in corsa

Doping/Antidoping - ng
Non so che voto dare né se dare un voto, auspico solo che si arrivi ad una situazione coerente in cui si protegga la salute dei corridori senza ledere la loro privacy ma soprattutto senza infangare l’immagine del ciclismo: alla berlina i prodotti pericolosi e mettiamo limiti seri per i valori ematici, in modo da non mettere a rischio la salute, poi per il resto, se la gestiscano i medici delle squadre.

Sabato 26 luglio, 20a tappa: Sastre!
Ed alla fine Sastre ce l’ha fatta: è proprio vero che la maglia gialla fa i miracoli! Il corridore spagnolo è andato sui suoi standard, mentre i suoi diretti avversari hanno un po’ deluso le attese, in particolare Cadel Evans.
L’australiano ha evidentemente subito la pressione ed ha effettuato una prova on troppo brillante, un po’ come il suo Tour dalla caduta in poi: Evans ha mostrato evidenti limiti nel gestire la tensione della gara, perdendo il controllo della situazione insieme alla maglia gialla.
Piano anche Menchov, nemmeno lui in corsa ed alla fine ai piedi del podio: non si può dire che non sia costante…
E poi c’è Kohl, davvero sorprendente, cosa che in questo ciclismo non è sempre un bene… però non possiamo né dobbiamo sospettare di ogni buona prestazione: i campioni ogni tanto arrivano e magari lui è uno di questi. Di sicuro ha fatto un gran Tour, al di sopra delle attese, un po’ come il suo compagno Schumacher, devastante a cronometro e sempre in fuga.
E’ stato un Tour un po’ scialbo se vogliamo, ma c’è di bello che si è risolto in salita, con l’azione di Sastre sull’Alpe d’Huez, ed è bello che sia stata la tappa regina a decidere la corsa. Lo spettacolo a dire il vero lo stava dando Riccò, ma poi, vabbè, lasciamo perdere!!!
Cosa possiamo dire? Onore a Sastre, meritevole vincitore e capitano di una squadra davvero forte e compatta, complimenti a Cavendish, spettacolare sprinter di razza: le sue volate entusiasmano alla grande.
Per l’Italia invece è stato un Tour da dimenticare, con Cunego che è andato piano ed è stato sfortunato e Nibali che alla fine arriva a Parigi con mezz’ora di distacco: ok che ha fatto esperienza, ma è meglio farla davanti, come ha fatto il suo compagno Kreuziger, davvero forte.
E’ quasi finita signori, domani ci divertiremo con le pagelle.

Venerdì 25 luglio, 18a e 19a tappa: Troppa Polizia
Sono successe un po’ di cose in queste due tappe: in primis abbiamo perso Cunego, che ha fatto bene a ritirarsi, tornare a casa e puntare dritto verso le Olimpiadi. Non è detto che qualche giorno di riposo non possa fargli bene, il fondo ce l’ha, magari si sblocca e vince qualche corsa. Glielo auguro.
Poi ci sono le vicende extraciclistiche, ma dico io: sono tutti matti! Gendarmi da tutte le parti, pistole contro il papà degli Schleck… ma dove siamo? Nel far west? Nemmeno attorno ai mafiosi c’è tutta questa polizia. E poi questi controlli che vanno veramente contro ogni dignità: diciassette a Schleck, altrettanti a Cunego. Siamo alla deriva, meno male comunque che questo doping laddove c’è non cambia troppo le carte in tavola, però sarebbe tanto comodo andare a pane e acqua, allenandosi bene e correndo senza riempirsi di buchi…
Comunque, fine dello sfogo, finalmente c’è riuscito Chavanel, che ha coronato il suo sogno di una vita nello stesso modo di Burghardt ieri: in fuga. Tenaci e coraggiosi, supportati da buone gambe.
Chissà se le gambe supporteranno Sastre domani: un minuto e mezzo è un discreto vantaggio, che però non vuol dire avere la corsa in tasca. Evans è molto forte ma sembra in calando. Si preannuncia spettacolo con un podio finale su cui vedo, in ordine sparso, Sastre, Evans e Menchov…
Per la tappa, direi Cancellara, che probabilmente ha programmato un Tour in crescendo per puntare alle Olimpadi.

Mercoledì 23 luglio, 17a tappa: Sempre e solo CSC
Era nell’aria che la CSC provasse a far saltare il banco ed al termine di una tappa condotta da padroni sono riusciti nell’intento con il buon vecchio Sastre. Lo spagnolo è andato all’arrembaggio all’inizio dell’Alpe d’Huez con i fratelli Schleck dietro a fare buona guardia.
In certi casi si può attaccare la maglia gialla anche se della propria squadra: Frank Schleck non era in grado di fare ancora la differenza in salita e sarebbe arrivato alla crono con pochi secondi su Evans, quindi era necessario rischiare e provare a guadagnare con Sastre, che è stato bravo a finalizzare il lavoro della squadra.
Evans resta il favorito, ma con un minuto e mezzo di ritardo non sarà una passeggiata: Sastre non è per niente al sicuro e sarebbe utile per la CSC provare qualcosa anche nella tappa di domani, che si presta alle imboscate nel finale. Hanno sempre la carta Andy Schleck, che se non avesse perso quei minuti ad Hautacam… A proposito di perdere minuti, Cunego quest’anno proprio non ce la fa, ormai è chiaro, ci prova, si impegna ma proprio in salita non va.
Resta un Tour molto aperto, anche se alla fine i favoriti sono sempre quei due, il russo e l’australiano, mai all’attacco ma sempre presenti li davanti: a cronometro non si inventa nulla e chi è portato per questa specialità difficilmente sbaglia o perde tempo da corridori some Sastre o Schleck.
Per stare un po’ più tranquilli i corridori di Rijs dovranno osare: tanto ormai è tutto il Tour che sono la squadra più forte, adesso devono giocarsi il tutto per tutto.
In una tappa come quella di domani normalmente andrebbero via delle fughe, destinate ad andare in porto, con dentro uomini ininfluenti per la classifica: se però entreranno dei corridori di classifica il discorso si farà differente, con tutte le implicazioni del caso… Mettiamo che entri Andy Schleck e prenda dieci minuti: la Rabobank e la Silence sarebbero in grado di tirare?

Martedì 22 luglio, 16a tappa: Andy è tornato
Ed anche oggi è arrivata la fuga: bravo Dessel, anche se quello che mi ha impressionato maggiormente è stato Schumacher, tutto il giorno a menare e per poco non fa l’impresa.
Chi invece nell’impresa non è riuscito proprio è stato Damiano Cunego, anche oggi davvero in difficoltà in salita: non è il suo Tour.
Per il resto, dietro alla fuga abbiamo visto sempre i soliti, con Menchov che ha perso in discesa da Evans (sempre più favorito) e Franck Schleck che è apparso un po’ meno brillante del solito: quando è partito Sastre si è visto che lo hanno fermato, altrimenti lo avrebbe staccato. Stessa forma anche per Andy, che ormai ha ritrovato la “sua” forma e sarebbe bello veder trionfare sull’Alpe d’Huez, anche perché in salita sembra quello messo meglio di tutti.
Ecco, una sua vittoria farebbe davvero bene alla CSC, perché è la squadra più forte, si, ma rischiano di portare a casa solo la vittoria di Arvesen e qualche giorno in maglia gialla, dato che purtroppo per loro Schleck difficilmente conterrà Evans a cronometro. L’australiano è davvero lucido e costante, però come abbiamo ormai accertato gli manca la squadra.
Chi lucido non è stato èAugustyn, che non è stato molto svelto ed è finito nel burrone: in quei casi è meglio buttarsi a terra prima, perché poi non si sa cosa ci sia oltre alla strada… gli è andata bene! Diciamo che forse ha dato un po’ troppo per scollinare in testa alla Bonnette ed ha pagato lo sforzo.
Adesso la lotta per la vittoria è ristretta a cinque elementi, perché è uscito Vandevelde, ma era prevedibile. Chi non era proprio prevedibile era Cunego e mi dispiace, credo che avrebbe fatto meglio ad andare al giro. Comunque non è l’unica delusione: Popovych forse sta facendo ancora peggio!
Domani tappa regina: le salite sono tutte impegnative e ci aspettiamo spettacolo. Speriamo che la CSC non lasci andare fughe bidone, anche se è difficile motivare giorno dopo giorno una squadra a lavorare quando vincere il Tour è quasi impossibile. Però sono professionisti, e non sono li per caso.



Domenica 20 luglio, 15a tappa: Fanno tutto gli Schleck

E’ andata proprio come doveva andare, certo, se avesse anche vinto un campione sarebbe stata una giornata perfetta, ma accontentiamoci: la gente sulle strade oggi è stata la nostra vittoria, la vittoria del nostro sport e la dimostrazione che non moriremo mai!
La corsa ha seguito binari facilmente prevedibili, con la CSC che è stata l’ago della bilancia, essendo la squadra più forte ed avendo ben due uomini nei primi sei, che poi sono quelli che si giocheranno il Tour.
Sei corridori in cinquanta secondi sono una garanzia di divertimento e suspance, se poi ci mettiamo anche Andy Schleck che va come deve andare, otteniamo Spettacolo con la S maiuscola. E dietro di lui c’è un altro giovane: Kreuziger.
Bel finale oggi, con Menchov più propositivo del solito ma sfortunato, perché quando è caduto stava facendo davvero male: peccato, ma ci riproverà ed ha la crono dalla sua, il che lo rende sempre più papabile per la vittoria finale insieme ad Evans.
Brava CSC quindi, bravi gli Schleck e bravo Sastre, alla fine sono li davanti ed è quello che conta: oggi volevano la maglia e l’hanno avuta, si fa così. Ci riproveranno di sicuro.
Bravo anche Kohl, che è giovane, non ha paura e non si sa dove possa arrivare, proprio come Vandevelde, che a crono va pure forte, chissà se reggerà le prossime tappe. Per Cunego invece, la vedo grigia.
Già, le prossime tappe saranno decisive, aspettiamoci di tutto: martedì sarà la Bonnette a fare la differenza, in salita se farà caldo, in discesa se pioverà, proprio come i Pirenei… l’Alpe d’Huez poi non ha bisogno di commenti.
Una considerazione per Cavendish, che intelligentemente lascia il Tour, anche lui è umano ragazzi! Lo rivedremo alle Olimpiadi su pista, e state certi che sarà davanti.
Per finire complimenti a Gerrans, che nonostante tutto il suo posticino nella storia se lo è degnamente ritagliato!

Sabato 19 luglio - 13a e 14a tappa: Vecchi e nuovi velocisti
Altre due classiche tappe da Tour: francesi in fuga, ricompattamento e volata. Due vincitori differenti però, prima Cavendish e poi Freire: due campioni. Beh, di Cavendish non abbiamo più molto da dire, se non che come al solito ha tirato fuori una potenza devastante, davvero incontrastabile. Anzi no, contrastabile con un po’ di salita fatta a ritmo sostenuto, infatti oggi ha vinto Freire, che in questo Tour sta decisamente puntando alla maglia verde, che veste e difende su tutti i traguardi volanti. Bravo e combattivo.
Continua a mancare un po’ l’acuto d Pozzato, che nemmeno oggi era davanti, a differenza di Ballan, nonostante avesse fatto lavorare per bene la squadra. Restando invece in tema di squadre ma passando alla giornata di domani, penso che ci sia il terreno adatto per un attacco della CSC, che magari potrebbe anche smuovere un po’ la classifica generale: come ho già detto, credo che l’unica squadra davvero forte siano loro. Hanno parecchie pedine da muovere, da Sastre ad Andy Schleck, che ha otto minuti ma può farci una sorpresa: magari non prenderanno la maglia, ma potrebbero dare spettacolo. Non hanno nulla da perdere.
Se poi così non fosse, c’è la possibilità che parta ed arrivi una fuga con uomini lontani in classifica: Evans e Menchov non avrebbero interesse ad inseguirli e penserebbero soltanto a difendersi, come è nelle loro caratteristiche.
Vedremo anche cosa farà Cunego, sperando che una tappa riesca a portarla a casa, almeno come consolazione. Nibali invece sta andando forte, se terrà duro gli farò i complimenti alla fine…
La tappa di domani non è impossibile ma sarà comunque interessante, con lo storico Colle dell’Agnello ed un arrivo che per fortuna è già affollato di tifosi.
Per fortuna, perché la batosta di Riccò temo che abbia abbassato e non poco l’audience televisiva e raffreddato parecchi entusiasmi, sicuramente l’entusiasmo della Barloworld si è proprio spento del tutto dato che a fine Tour lasceranno il ciclismo! Che tristezza questo doping, che tristezza i gendarmi: in fondo anche negli altri sport c’è il doping, c’è sempre stato, ma solo il ciclismo ci rimette. Purtroppo però non è una novità: la via d’uscita la vedo lontana.

Giovedì 17 luglio - 12a tappa: Che mazzata!

La positività di Riccò è una mazzata tremenda per il ciclismo, per questo sport che proprio grazie lui aveva riconquistato lo spazio di dieci anni fa, seppure per un giorno. La positività di Riccò, se accertata, ma ormai pare di sì, è davvero una cosa stupida: l’ho già detto, se già è da stupidi doparsi lo è ancora di più con i controlli di questi francesi che ce la stanno mettendo davvero tutta per mandare a casa gli imbroglioni. E ce la stanno facendo.
Non avrei mai voluto sentire questa notizia e quando l’ho visto quasi guadagnare in pianura l’altro giorno ho fatto finta di niente, come se non fosse una cosa innaturale, ma l’ho detto che mi aveva stupito, un po’ come Heras, quando per poco non vinse l’ultima crono di quella Vuelta in cui poi venne trovato positivo pure lui. Sarà la voglia di strafare, chi lo sa?
E’ una vicenda difficile da commentare e bisogna aspettare di avere più elementi per emettere un giudizio attendibile, però qualche cosa su cui ragionare c’è: l’antidoping non è più un passo indietro, e chi lo credeva ci ha dato di naso… poi bisogna pensare a smantellare questo sistema e non solo ad arrestare i corridori, che è un po’ troppo, ma anche a smascherare il traffico delle sostanze, la mafia di chi le introduce sul mercato nero, i dottori che organizzano questo, perché un corridore da solo non può organizzarsi a questi punti.
Ora vedremo come si metterà sul piano burocratico, quale posizione prenderà l’Uci, quali sanzioni spetteranno ai corridori… in fondo si tratta di un tipo di esame nuovo, in vigore da un mese, magari non è neppure così efficace, chissà: ci sono tanti di quei cavilli in queste cose!
Vedremo, l’unica cosa da fare è investire ancora di più, perché le ultime vicende ci dimostrano che se si vuole si può scoprire chi bara.
Per il resto godiamoci Cavendish, almeno lui mette il buon umore.

Mercoledì 16 luglio - 11a tappa: Giornate da fughe
Classica tappa da fughe di metà Tour de France: se ne vanno in una dozzina, guadagnano un quarto d’ora e non li vede più nessuno… però ci sono stati due corridori che hanno fatto un’azione fotocopia ad un quarto d’ora di distanza: Moinard e Pereiro. Sono stati entrambi coraggiosi e lungimiranti, perché se qualcuno li avesse seguiti avrebbero rispettivamente rischiato di vincere la tappa e guadagnato dei minuti, tuttavia il primo è stato ripreso dai compagni di fuga, mentre il secondo dalla “solita” CSC.
Questa CSC è davvero forte e compatta, probabilmente ha lavorato per Franck Schleck e Carlos Sastre (ma occhio anche ad Andy, che non è un brocco ed una sorpresina ce la fa sicuro) che sono gli uomini di classifica, però si sente proprio che gli manca un vero capitano come era Basso: Ivan manca a tutti, in particolare alla CSC che era costruita intorno a lui.
Nel dubbio comunque si sono portati a casa la tappa con Arvesen, che è buono davvero e molto scaltro, se escludiamo l’aver alzato le mani troppo presto: se fossi il suo ds lo multerei, perché non è possibile rischiare di perdere una tappa del Tour per esultare! Esulta dopo, no? Comunque Elmiger e Ballan che erano al gancio sono rimasti dietro, di poco, ma dietro: Ballan è molto forte, ma mi sembra un poco inferiore rispetto all’anno scorso.
Decisamente opaco anche Pozzato, che non è sicuramente qua con la sua gamba migliore: nel finale di una corsa non si tratta di decidere o meno di inseguire un attaccante, si tratta di avere le gambe per farlo e lui non le aveva proprio!
Comunque il Tour è sempre bello e non annoia mai: domani e dopodomani ci sono due tappe leggermente meno impegnative, anche se nervose, nelle quali sarà facile vedere delle fughe a meno che Credit Agricole e Columbia non vogliano portare i loro velocisti in carrozza. Da Pratonevoso invece si farà sul serio: la salita in sé non è impossibile, ma sarà la prima di tre giornate decisive. In virtù del percorso non mi sento di escludere dalla classifica finale Riccò: ha l’handicap della cronometro ma in pianura l’altro giorno ci ha stupiti, se sfiancherà gli avversari sulle montagne non è detto che nell’ultima prova contro il tempo perda poi così tanto…

Lunedì 14 luglio - 10a tappa: CSC squadra più forte
Cosa possiamo dire se non che ci stiamo divertendo da matti? Niente, per fortuna in questi ultimi due giorni abbiamo potuto assistere a due tappe pirenaiche davvero piacevoli da vedere.
Oggi i grandi favoriti, che poi sono Evans e Menchov, non hanno fatto la differenza: sono due corridori regolarissimi e come tali è difficile vederli all’attacco con tutte le loro forze. Certo qualcosa hanno tentato, ma non erano certo scatti alla Piepoli, dato che il fisico per fare quelle azioni ce l’ha solo lui… a proposito, Piepoli ormai si è confermato come miglior scalatore di questo Tour, dove forse solo Riccò può contrastarlo. Ecco, Riccò oggi è stato bravo a rimanere nella scia degli uomini di classifica nonostante avesse nelle gambe l’impresa di ieri: ora è nono in generale, con la maglia bianca e la maglia a pois, mi sembra che non gli si possa chiedere di più!
Bene anche Nibali, che ha grinta e finora ha fatto più di quanto avrei immaginato, dimostrando di sapersi preparare e di essere a suo agio con i grandi. Tuttavia se avesse preparato in questo modo la Vuelta, ci sarebbe arrivato con una condizione ancora migliore… comunque bravo, è al Tour e parliamo di Tour.
Qualche osservazione sulla tappa odierna: la situazione si è andata definendo già sul tourmalet, con Valverde e Cunego in affanno. È proprio Valverde a preoccuparmi e non poco, perché magari non ha le caratteristiche per vincere il Tour, ok, ma tutte le pressioni ed i sospetti che si porta dietro secondo me lo limitano fortemente nel rendimento: mi sembra demotivato, tanto da prendere una mantellina in cima al Tourmalet anziché lanciarsi a capofitto nell’inseguimento. Morale della favola, ha preso dei minuti, proprio come Cunego: Damiano non si è ripreso nel finale, sembrava andasse forte perché stava rimontando dei corridori che avevano mollato! Se andiamo a vedere ha sempre perso nei confronti di quelli che dovrebbero essere i suoi diretti avversari…
Sono stati proprio in tanti a prendere delle legnate: oltre a Cunego e Valverde non possiamo dimenticare Kirchen che ha perso la maglia gialla e Andy Schleck, che non ho mai visto andar così piano. Meno male che c’è il fratello, che invece era davanti a finalizzare il lavoro della CSC, unica vera squadra di questo Tour: non lo vedo per la vittoria finale ma sicuramente può contare sui compagni, a differenza dei suoi avversari che non hanno aiuti sufficienti in pianura, o almeno non all’altezza della CSC, che con un capitano più forte avrebbe forse già la corsa in tasca. Non fosse per la soddisfazione di vestire la maglia gialla, ad Evans sarebbe quasi convenuto lasciarla sulle spalle di Schleck, in modo che la corsa la controllasse lui…
Arriviamo al riposo con la Sauner Duval che ha già un grandissimo bottino e tanta strada favorevole davanti: in questo Tour può succedere ancora di tutto.

Domenica 13 luglio - 9a tappa: Straordinario Riccò
Straordinario! Quant’è bravo questo Riccò! L’azione del modenese è stata davvero grandiosa: se in salita è andato fortissimo (e non è una novità) il numero l’ha fatto in discesa e poi in pianura, dove ha mantenuto il vantaggio accumulato precedentemente. Non solo: ci ha stupito la salita, l’Aspin, teoricamente troppo pedalabile per un Riccò che ha invece inflitto distacchi importanti con la sua azione coraggiosa.
Secondo me sarebbe ideale sfruttare la condizione e cercare il colpaccio anche domani, approfittando del grande apporto di Piepoli ed appoggiandolo casomai sulle alpi per una vittoria di tappa: dico questo perché se Riccò continua così è facile che le sue velleità di classifica possano diventare realtà… Pantani un po’ ce lo ricorda, è innegabile e non ci vedo nulla di male finché si tratta di imitarlo negli scatti in salita! Uno così fa solo che bene al ciclismo.
Oggi sono stati bravi anche Cunego e Nibali, che abbiamo visto davanti nel finale: forse potevano risparmiarsi, ma esser davanti è già qualcosa. Davanti c’erano anche tutti gli altri uomini di classifica, con Evans che ha sopportato bene i postumi della caduta; anche Valverde sembra aver assorbito le botte, sicuramente meglio della pressione, che invece sembra subire abbastanza.
Domani il Tourmalet sarà troppo lontano dall’arrivo per fare la differenza, che farà sicuramente Hautacam, senza però fare sfracelli. Quelli li faranno le alpi. Nel dubbio occhio alle fughe: dubito che Riccò voglia farsi scappare qualche occasione.

Sabato 12 luglio - 7a e 8a tappa: Quant'è forte la Columbia!
Ieri ci siamo proprio divertiti davanti alla tv, sicuramente più dei corridori: quando c’è vento laterale i buoni fanno i ventagli e se poi questi  si chiamano Voigt e Cancellara sono dolori per tutti! L’azione è stata davvero devastante, se la CSC avesse trovato la collaborazione degli uomini di Valverde sarebbe successo davvero di tutto! Tuttavia non è andata così perché davanti c’erano quasi tutti i migliori, situazione che ha reso abbastanza inutile un ulteriore sforzo per staccare chi si era attardato… a dire il vero dietro un pesce grosso dietro c’era ed era il nostro sfortunato Damiano Cunego, che è riuscito poi a rientrare. Non mi sembra brillantissimo, ma c’è da dire che è anche stato molto sfortunato: aspettiamo e vediamo. Bene anche Nibali, che spero mi smentisca, anche se temo possa pagare in caso di grande caldo.
E’ stato molto bravo Riccò a stare davanti: un’azione del genere in una corsa di un giorno sarebbe arrivata al traguardo.
Oggi invece, come a voler dimostrare che la ruota gira per tutti, è caduto proprio il modenese, facendoci preoccupare non poco! Per fortuna è rientrato e non ha accusato distacchi: dovrà riassorbire le botte, ma fa parte del mestiere.
Chi il mestiere lo ha imparato in fretta è Cavendish: quanto mi piace! Questo ragazzotto inglese è davvero bravissimo e non è il solo in squadra, dato che Ciolek è arrivato secondo dopo averlo pilotato, finalizzando il lavoro della Columbia, davvero forte e compatta attorno ai suoi velocisti ed alla maglia gialla di Kirchen, che è sempre davanti: penso che gli interessi molto anche la maglia verde, perché è spesso davanti nonostante non ci siano di abbuoni. Bisogna verificare la sua forma in salita, ma forse non parlava a vanvera quando si metteva fra i favoriti della Grande Boucle…  Comunque non ha lavorato solo la Columbia, c’era anche la Liquigas, che però è sparita nel finale: l’ideale sarebbe stato lanciare Pozzato tenendo Chicchi come alternativa, tuttavia non so perché ma nel finale sono mancati tutti e due. Avranno altre possibilità.
Tornando a Cavendish, il ragazzo è senz’altro il futuro dello sprint: i vecchi leoni come Mc Ewen e Zabel iniziano a sentire il peso dell’età, mentre l’assenza di Petacchi lascia le volate senza padrone, anzi le lascia in pasto a Cavendish!
Adesso ci aspettano due tappe impegnative, non decisive ma sicuramente importanti: domani il Peyresourde e l’Aspin faranno selezione in salita se farà caldo, in discesa ci sarà pioggia. Potrebbe arrivare un gruppetto. Lunedì invece si farà sul serio, con un’altra salita infinita come il Tourmalet e l’arrivo ad Hautacam.
Chiudiamo con Beltran: se le controanalisi confermeranno la positività gli daremo del pollo, perché se doparsi non è una cosa molto furba, lo è ancora meno con i controlli che fanno adesso! Tuttavia, per quanto sia stupido il doping, non trovo giusto ammanettare i corridori: mandiamoli a lavorare, ma non trattiamoli come delinquenti. Certo, devono dare il buon esempio, ma se guardiamo tutti quei loro coetanei che si rovinano nelle discoteche con alcol e droga, non ci sono dubbi su quale sia la situazione peggiore!

Giovedì 10 luglio - 5a e 6a tappa: Complimenti a Riccò
Per la tappa di ieri un commento velocissimo, proprio come il suo vincitore, Cavendish. Il ragazzo mi piace tantissimo, lo ammetto: è giovane ma abilissimo e soprattutto solido, sia fisicamente che mentalmente, caratteristiche fondamentali per finire un Giro d’Italia come quello in cui ha vinto due tappe ed è arrivato con onore a Milano. Ne sentiremo parlare di sicuro!
Oggi invece Riccò è stato bravissimo, davanti ad una vittoria conquistata con tale autorità non si può dire nient’altro: il giovane li ha messi tutti in fila, a partire da Valverde ed Evans che non sono certo i primi arrivati. E’ stata una vittoria di forza, conquistata con pieno merito, sfruttando la grande condizione (non è mai stato così magro) ed il lavoro di Piepoli, che rivedremo sicuramente pimpante sulle prossime salite.
Come previsto la tappa non ha fatto “danni” in classifica generale, in quanto la salita non lo permetteva: tutti i grandi favoriti sono arrivati nella scia di Riccò, mancava solo Cunego che ha perso 30 secondi per niente rassicuranti, sui quali bisogna riflettere… vedremo nei prossimi giorni.
Bravo e sfortunato Schumacher, che ha perso la maglia per una caduta: peccato perché è proprio in ottima forma e senza questa sfortunata caduta sarebbe rimasto in giallo. Però è andata così e la maglia l’ha presa Kirchen, è il ciclismo e non ci si può fare nulla… a proposito: il lussemburghese si sta dimostrando tosto, chissà che davvero non tenga fede ai suoi propositi di inizio stagione, nei quali dichiarava di puntare al podio di Parigi.
Capitolo Nibali: non ho nulla contro Vincenzo, anzi, lo conosco personalmente e lo stimo. Ciò che critico è la gestione di questa stagione, in cui ha vinto il Trentino (e questo è un bene, ovviamente) per poi però calare al Giro, deludendo le aspettative: avrebbe avuto bisogno di ricaricare a lungo le batterie per poi preparare la Vuelta ed invece non ha recuperato appieno ed è andato al Tour, dove oggi ha preso due minuti su una salita che non avrebbe dovuto minimamente impensierirlo. Detto questo non fraintendiamo, il consiglio di andare a raccogliere pomodori era in alternativa al Tour, ed era un modo scherzoso per sconsigliargli la partecipazione alla corsa.
Alla luce di quanto visto oggi non mi sembra di aver sbagliato, comunque penso anche io che il ragazzo valga parecchio e meriti di essere aspettato e lasciato crescere, perché la testa non gli manca.
Per il resto, vediamo cosa succede nei prossimi due giorni, anche se lo spettacolo vero ci aspetta alla nona tappa…

Martedì 8 luglio - 4a tappa: Occhio anche a Kirchen!
Non stupiamoci troppo, Cancellara è umano e le crono può anche perderle qualche volta, magari si è trovato in una giornata storta. La tappa contro il tempo di oggi ci ha riservato parecchie sorprese: sono andati più forte del previsto il vincitore Schumacher (che comunque quest'anno a crono aveva già vinto...) ed il nostro Damiano Cunego, che ha fatto registrare un tempo davvero insperato che lo lancia fra i primi della classifica generale, bravo. Un po' meno bravi Valverde e Riccò: se guardiamo i valori assoluti lo spagnolo non ha perso molto, e ricordandoci che al Tour le ha sempre un po' buscate a crono non lo avremmo caricato delle aspettative con le quali è partito oggi, facendoci poi parlare di delusione... Riccò invece è andato proprio piano, tuttavia ha la salita dalla sua e se sarà davanti non è detto che non si giochi qualche tappa e magari recuperi terreno: in salita non ci sono storie, chi ne ha di più arriva primo! D'altronde in fuga non lo lasciano andare, quindi dovrà gioco forza andar forte in salita: vedremo, anche se non credo possa arrivare sul podio.
Tornando ai grandi favoriti, bene Evans, il più regolare di tutti, come Menchov che alla seconda corsa a tappe stagionale va sempre forte: ha già fatto il Giro, i conti fateli voi. E fateli anche con Kirchen, mi raccomando!
Domani Schumacher proverà a difendere la maglia, coadiuvato da Silence Lotto e Rabobank: queste due squadre sembrano davvero forti, possono rappresentare un punto di riferimento ed un aiuto anche per chi non ha compagni all'altezza. Basta stare vicino a Evans o Menchov ed il gioco è fatto. Un certo Lemond vinse un Tour sfruttando il lavoro della squadra di Fignon, perché la sua non era un granchè... c'è da dire che Fignon perse anche quel Tour perché non sfruttò il manubrio aerodinamico, che l'americano aveva. E pensare che aveva già perso un Giro perché non aveva utilizzato le ruote da cronometro, quando Moser le aveva e filava come un treno, ma questa è un'altra storia...
Tornando ai nostri tempi, consiglierei ai corridori di stare attenti al caldo che troveranno avvicinandosi al centro della Francia: un caldo afoso continentale, tanto umido da sfiancarti. Senza dimenticare che in quelle zone troveranno anche meno vento, il che significa fare meno fatica, ma soffrire ancor di più il caldo.
Piccola parentesi a proposito di Nibali: è bravo giovane e forte, ma non gridiamo al miracolo! Anche al Giro è partito forte e poi è un po' sparito: ok che è giovane, ma in certi casi il buon giorno si vede dal mattino. Speriamo che non sia il suo caso... La tappa di oggi ci ha detto già qualcosa, aspettiamo (ma non troppo) Super Besse.

Lunedì 7 luglio - 2a e 3a tappa: Saunier, così no!
La seconda e la terza tappa del Tour non hanno riservato grandissime sorprese, ieri Hushovd si è dimostrato molto forte nel tenere testa ai vari Kirchen, Valverde ed Evans su un traguardo abbastanza insidioso. Su certi saliscendi bisogna centellinare gli sforzi: visto come si sono piantati due corridori come Cancellara e Pozzato?
Con l'azione di oggi invece Dumoulin e Feillu si sono messi a posto la carriera, se prima i francesi li apprezzavano, adesso li adorano!
La tappa non è stata molto entusiasmante, come da copione, tuttavia il finale ci ha riservato alcuni colpi di scena e qualche spunto per riflettere. La caduta di Gómez ed il buco conseguente hanno messo in difficoltà parecchi corridori, favorendo chi ha la capacità di correre nelle prime posizioni: al Tour stare davanti è fondamentale perché non si sa mai cosa può succedere, soprattutto durante i primi giorni, quando tutti si sentono forti e cercano di vincere, provocando facilmente cadute. Come dicevo ai miei corridori, «meglio tirare che inseguire». Oggi è successo proprio così e Menchov e Riccò hanno perso almeno 35 secondi, che non sono molti, ma è sempre meglio guadagnarli che perderli! Oltretutto i secondi avrebbero potuto essere anche un centinaio se non ci fosse stata la Rabobank a levare le castagne dal fuoco al suo capitano: se era per la Saunier Duval, a quest'ora...
In questa situazione sono stati furbi Valverde ed Evans che non hanno perso tempo né uomini, restando in testa e facendo tirare poco o niente i compagni, mentre la Quick Step e la Liquigas si dannavano per ricucire un buco impossibile. Al Tour le prime dieci tappe sono dieci classiche, infatti i vincitori sono gli stessi: in genere buoni corridori, capaci a limare ed estremamente svegli, perché bisogna infilarsi ovunque senza paura, sgomitando anche un po' se è il caso. Quest'anno per ora non hanno sgomitato troppo e le cadute ci sono state, ma non tantissime, come abbiamo visto in passato: dipende molto anche dalla fortuna, certo, ma in mezzo ci sono sempre gli stessi, più sbadati, rigidi o... ciechi! Avete visto Frank Schleck ieri? Beh, se notate, ha gli occhiali proprio come un certo Zülle...
Domani crono: trenta chilometri bastano ed avanzano per capire chi è in forma e chi no: Valverde e Evans non dovrebbero deludere le attese e nemmeno Menchov, mentre Riccò e Cunego possono perdere anche un minuto e mezzo, che magari cercheranno di riprendere in salita, come avrebbe dovuto/potuto fare Soler. A proposito, se ha davvero una mano fratturata, che vada a casa, perché continuando si fa solo del male!

Sabato 5 luglio - 1a tappa: Al via le danze!
Il Tour de France che oggi ha preso il via da Brest si prospetta molto interessante, merito del percorso più vario del solito: la prima tappa non ha deluso le attese.
Sul traguardo di Plumelec, il buon Valverde li ha messi tutti in fila, dimostrandosi nettamente il più forte di questa prima tappa. Giornata "classica" da inizio Tour de France, con un drappello di corridori più o meno di secondo piano in fuga, fra cui Voeckler che si aggiudica la maglia a pois (anche questo ormai è un classico), ripresi poi a ridosso del traguardo, che però era posto su uno strappo al 6% lungo poco più di un chilometro: è stato proprio il finale ad entusiasmarci, con i migliori tutti davanti ed i continui scatti. Quello decisivo sarebbe potuto essere di Kirchen, ma Ballan non ha avuto le gambe per seguirlo e dargli il cambio, lasciandolo da solo al comando: morale della favola, Valverde se l'è mangiato in un sol boccone!
Dietro lo spagnolo si sono visti Riccò, Evans e Menchov in buona forma, con Cunego che ha accusato sette secondi a dire il vero non troppo preoccupanti. Sfortunato Soler: anche se non ci è dato sapere se se la sia cercata o se la sorte si sia accanita contro di lui, ha perso tre minuti per colpa di una caduta proprio come al Giro.
In un arrivo come quello odierno gli abbuoni avrebbero potuto mettere un po' di pepe in vista delle prossime tappe, ma i francesi hanno deciso di eliminarli: non mi sembra una grande idea, comunque non penso possa influire sulla classifica finale, che si fa sempre sulle montagne e a cronometro.
Il terreno di certo non manca perché il percorso di quest'anno è molto nervoso e sicuramente innovativo: le salite sono ben distribuite e non ci sono gli spazi per i velocisti che abbiamo sempre visto, la prima settimana è già impegnativa, con una crono di 30 km (sembrano pochi, ma si possono perdere anche due minuti) ed un arrivo sul massiccio centrale dove se farà caldo ci sarà poco da scherzare... la nona e la decima tappa interessano i Pirenei, con il loro asfalto sciolto dal caldo e salite come Hautacam, mentre negli ultimi giorni ci saranno gli arrivi di Pratonevoso e dell'Alpe d'Huez, affrontati al termine di tappe che prevedono salite interminabili come la Bonnette e la Croix de Fer. Non sono le pendenze del Giro, ma la velocità con cui verranno affrontate mieterà senz'altro vittime... Nemmeno uno scalatore come Piepoli può sentirsi al sicuro!
Comunque poi la corsa la fanno i corridori ed elementi del calibro di Valverde, Evans e Menchov ci faranno divertire; dietro di loro i vari Riccò, Cunego e Schleck, tutti giovani di buone speranze e buone gambe: sarebbe stupido presentarsi al Tour senza essere al top e loro hanno sicuramente fatto quanto di meglio potevano per presentarsi alla partenza nel pieno della condizione fisica. Teniamo d'occhio anche Kreuziger, che ha vinto il Giro di Svizzera con autorità: è giovane, si, ma un certo Gimondi ha vinto il Tour al primo assalto e lo stesso Cunego ha già un Giro in carniere... mai sottovalutare nessuno: i conti si faranno a Parigi.
Appuntamento a lunedì, per fare il punto della situazione alla vigilia della cronometro.

 

Franco Cribiori (Direttore Sportivo e Commentatore Tv)
a cura di Davide Podestà

 

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