Scando, fantastico bis! - Valentina ci (e si) regala il secondo oro europeo
Versione stampabileQuando si giunge ad un appuntamento importante come un campionato europeo, per di più con tutto il peso addosso della riconferma, la tensione non può che andare a mille. Valentina Scandolara però, reduce da mesi in cui si sono alternati momenti di gioia (l'esordio tra le Elite all'Emakumeen e la conquista del decimo titolo tricolore) ad altri difficili (problematiche ciclistiche, specie dal punto di vista fisico, e non), ha tirato fuori ancora una volta la sua poderosa volata e per le avversarie sono state dolori. Per la seconda volta in dodici mesi è suo il titolo europeo, con una gioia sicuramente maggiore poiché ottenuto davanti al suo pubblico. Nulla da fare quindi per l'ucraina Kononenko, una che il suo bis era riuscita già a farlo nella gara a cronometro giovedì scorso, classificatasi al secondo posto né per Jessie Daams, forte atleta belga già protagonista sulle strade italiane alla Tirreno-Adriatico, che ha chiuso al terzo posto e che nel finale poteva vantare anche l'appoggio delle compagne Arys (altra atleta molto interessante) e Hannes.
La prima metà di gara ha visto il gruppo sempre compatto, salvo brevissimi e sporadici tentativi, con le azzurre sempre attente a controllare la corsa. Nel corso del terzo giro il primo tentativo concreto viene attuato dall'olandese Spoor, anche per costringere le nostre ragazze a chiudere (e fare quindi buon gioco per la Van Der Breggen). L'atleta in casacca orange guadagna fino a 30 secondi ma al chilometro 69 di gara il plotone si ricompone. Giunti a questo punto alcune delle atlete più quotate iniziano ad uscire allo scoperto e difatti si forma un interessante gruppetto comprendente Daams, Van Der Breggen, la britannica Colclough, la Hannes, l'ucraina Oshurkova e le nostre Scandolara e Danieli, con la Arys e la Capuzzo che in breve si riportano sulla testa della corsa. Il vantaggio sul gruppo raggiunge un massimo di 18 secondi e per un po' si ha anche la sensazione che questa possa essere l'azione decisiva. Al km 79 però, quando al traguardo ne mancano 7, tutte le carte si rimescolano e ci si comincia quindi a preparare per l'eventuale volata. Non sembra di questo avviso la francese Petit, che tenta l'allungo ai meno 4. Le italiane e le ucraine riescono però a chiudere e si arriva così al finale: ci sono brividi quando la Scandolara rischia di finire a terra a causa di una rischiosa manovra della Kononenko ma, grazie anche all'ottimo lavoro della Callovi, può presentarsi allo sprint finale in condizioni ottimali e chiudere con le braccia alzate gli 86,4 km del percorso alla media di 36,481 km/h.
Ovviamente felicissima la Scandolara dopo la festa del podio, con tutte le compagne azzurre ad intonare a gran voce l'Inno di Mameli: «Sono contenta- spiega- anche perché prima del via ero molto tesa per il fatto di aver già portato questa maglia per un anno intero. Soprattutto le ucraine hanno cercato di mettermi in difficoltà e nel finale ho rischiato anche la caduta per una manovra della loro atleta. La squadra comunque è stata molto unita e nel finale la Callovi, l'unica rimasta con me, è stata molto brava».
L'incognita del tempo poi era un altro fattore da tenere in considerazione e difatti Valentina spiega che «se fosse piovuto sarebbe stato difficile arrivare in volata e poteva quindi svilupparsi una fuga nel tratto in salita».
La Scandolara fa notare anche come l'esperienza dell'esordio tra le Elite nei Paesi Baschi si è rivelata un ottimo allenamento, soprattutto per testarsi negli sprint e conclude con una dedica ed un sogno particolare: «Dedico questo successo a mia mamma, che a breve dovrebbe uscire dall'ospedale e a tutta la mia squadra. Ora il mio sogno sarebbe riuscire a vincere un mondiale a Verona».
Molto soddisfatta anche Rossella Callovi subito dopo il traguardo: «Provo una grande gioia in questo momento.- dice- Nel finale ho cercato di aiutare al meglio Valentina, portandola avanti nonostante avessi un po' di crampi».
In conclusione non potevano mancare le parole di elogio di Antonio Bertinotti, responsabile organizzativo della manifestazione, che ha lodato soprattutto il grande lavoro delle forze dell'ordine effettuato in queste quattro giornate di gara.
Non resta quindi ora che attendere l'edizione 2009, con la festa della "Scando", a cui ora manca solo la maglia iridata nel palmares prima del grande salto. Ed oggi, il Sudafrica è meno lontano di quel che sembra.
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