Filippo L'Asiatico - Savini, dopo la Malesia la Turchia
Alla sua maniera. Come in Malesia, nella tappa di Fraser’s Hill di due mesi fa, Filippo Savini (CSF Group-Navigare) s’impone in solitaria nella quarta tappa del Giro di Turchia, da Marmaris a Oludeniz (178,2 km), staccando tutti gli avversari nell’ultima salita, lontana 6 km dal traguardo.
A caratterizzare la giornata una fuga a otto, promossa proprio da Savini e che ha visto impegnati anche il lituano Kaupas (Mitsubishi-Jartazi), Ivanov (Serramenti Diquigiovanni-Androni), Joachim (Astana), Pérez Arrieta (Extremadura), Meschenmoser (Ista), Cañada (Saunier Duval-Scott) e l’altro italiano Zanasca (Centri della Calzatura-Partizan). Soprattutto gli ultimi due potevano in qualche modo preoccupare la leadership di Garcia Dapena e così il team Karpin, aiutato dai Benfica, ha tenuto sotto controllo i battistrada, che, partiti al km 15, a 83km dall'arrivo hanno raggiunto 5'45" come vantaggio massimo, attaccando l’ultima salita con tre rassicuranti minuti residui.
Proprio sull’ascesa finale è dove lo scalatore romagnolo della CSF Group ha saputo fare la differenza, rispondendo con grande brillantezza a due attacchi portati da Joachim e Ivanov e soprattutto facendo il vuoto nel tratto più impegnativo. Vano il tentativo dell’ottimo Zanasca (in fuga anche ieri) di chiudere su Savini, che, scollinato con 29”, ha aumentato il proprio vantaggio anche in discesa, chiudendo con ben 45” su Zanasca e 1’31” su Pérez Arrieta, che ha battuto Ivanov e Cañada nello sprint per il terzo posto. A 2'17" la prima parte del gruppo, con Garcia Dapena, che dunque ha mantenuto saldamente la maglia gialla, e Pieter Jacobs a sprintare per il settimo posto.
«Oggi era la mia giornata – ha dichiarato Savini – Tutti in squadra sottolineavano come la tappa di oggi fosse adatta alle mie caratteristiche e la verità è che più di un pensierino l’avevo già fatto, a inizio settimana, su questa salita finale. È andato tutto alla perfezione, il fatto di non aver più ambizioni di classifica nel team è stato un vantaggio, ho avuto totale libertà di attaccare e poi nel finale sono partito un po’ alla mia maniera, visto che la vittoria al Langkawi è stata molto simile.»
Domani tappa breve (103,5 km) da Kalkan a Finike, con due gpm da affrontare nella sezione centrale e ultimi 45 chilometri senza difficoltà altimetriche; ci si può attendere un nuovo tentativo da lontano, ma anche uno sprint, visto che finora i velocisti non hanno raccolto molte soddisfazioni e il percorso permette di rientrare su eventuali fuggitivi.