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È un Cunego strepitoso! - Amstel, Damiano mette tutti in fila | Cicloweb

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È un Cunego strepitoso! - Amstel, Damiano mette tutti in fila

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Appare persino troppo scontato dire che non vedevamo l'ora che questo momento arrivasse. Il momento in cui potersi entusiasmare di fronte al Damiano Cunego dei giorni belli, con quel "Piccolo Principe" in perenne attesa di diventare re. Tanto è cambiato in questi ultimi mesi, con scelte ben precise ed il primo graffio speranzoso lasciato nel giorno del secondo Lombardia; scelte che hanno anche fatto (e continuano a fare) discutere circa l'opportunità di sacrificare il Giro per il Tour ma almeno oggi Damiano ha messo tutti d'accordo con quel messaggio che in tanti gli scorsi anni quasi gli urlavano, quando il proprio programma prevedeva il meno nobile Giro del Trentino, che forse faceva felice qualche tifoso in più ma meno i più attenti suiveurs: le Ardenne prima di tutto.
Negli ultimi anni poi le strade dei Paesi Baschi sono diventate ancor più indicative su quel che poi ci si sarebbe potuto aspettare in Belgio ed Olanda, col risultato che neppure quest'anno si è sfuggiti alla regola: al Cunego che aveva battuto Contador nella penultima frazione della Vuelta al País Vasco e che aveva lasciato con le pive nel sacco Valverde al termine di una Klasika Primavera corsa con grande intelligenza nulla era precluso e, sullo scenario del Cauberg, teatro di tanti duelli entusiasmanti, il veronese ha ribadito a gran voce che con una gamba del genere questo potrebbe essere solo l'inizio del divertimento.
L'Amstel Gold Race 2008 torna quindi a parlare italiano 3 anni dopo il successo firmato da Di Luca (assente quest'anno non certo per sua volontà, come si è potuto vedere), con buona pace di Frank Schleck, a cui sfugge il bis, e di Alejandro Valverde, che se di Cunego era una sorta di spauracchio ora comincia a vedere nell'atleta di Cerro Veronese una sorta di minaccioso incubo.
Esaurito dopo circa 180 km di avanscoperta il sempre ammirevole tentativo di chi si prende la briga di animare queste giornate con una fuga a lunga gittata, vale a dire il belga Van de Walle, l'olandese Timmer e l'ucraino Krivtsov, la corsa comincia a produrre schermaglie significative: prima un interessante tentativo a cinque che vede protagonisti sul Loorberg Gesink, Glibert, il redivivo Astarloa, Aerts e Kirchen, a cui prevedibilmente non viene lasciato spazio; poi appare finalmente un po' di Italia nel pomeriggio olandese quando Scognamiglio prima e Cataldo poi si regalano qualche minuto di gloria di fronte alle telecamere.
Ripreso l'abruzzese sul Kruisberg, la Rabobank appare decisa a voler portare verso il finale di gara nelle migliori condizioni possibili Thomas Dekker (uscito anch'egli molto bene dai Paesi Baschi), con Freire pronto a intervenire in caso di arrivo di un gruppo più nutrito.
Sull'ultimo passaggio previsto sull'Eyserbosweg (19 km dalla fine) però le antenne di tutti i migliori iniziano ad essere ben dritte ed è ancora Kirchen a cercare di smuovere le acque assieme al longilineo Van Summeren e con un Nocentini in bella evidenza in testa. Restano in una trentina davanti, tutti i più forti, e nella discesa è Serguei Ivanov, che in questa corsa sfiorò il successo nel 2002 battuto dall'allora compagno di squadra Bartoli, a tentare l'avventura. Sul Fromberg il russo viene ripreso dal campione austriaco Pfannberger, e il duo di testa guadagna circa 20 secondi.
La Rabobank tira per Dekker, ma sul Keutenberg perderà Freire, staccato (il tre volte iridato però non affonda, se è vero che terminerà nella top-20 a meno di un minuto).
Franck Schleck inizia a saggiare la propria condizione e quella dei rivali con un allungo che però non sorprende né Cunego né Rebellin, a cui si accodano in breve tempo anche Dekker, Rodriguez, Valverde e Kroon. Sul Keutenberg si chiudono poi definitivamente le ambizioni di Visconti, capitano della Quick Step in assenza di Bettini: il distacco di oltre un minuto (che diventerà di oltre cinque sul traguardo) del campione italiano appare incolmabile e per il siciliano resta solamente la possibilità di tornare a ritentare, magari già dal prossimo anno.
Ai 9 km dal traguardo nel gruppo di nove uomini (ripresi in cima al Keutenberg Ivanov e Pfannberger) è il sempre generossissimo Rebellin a cercare l'azione buona nel tentativo di riconquistare la gara che diede avvio allo straordinario tris del 2004 ma l'azione di Davide non ha molta fortuna, ed il risultato è solo quello di valergli un'ulteriore dose di stima. Cunego intanto continua a tenere ottimamente sotto controllo la situazione, con un'occhio di riguardo nei confronti di Schleck, già capace di convincenti soluzioni in contropiede.
La partita a scacchi continua fino all'imbocco del Cauberg, dove la CSC (con il lussemburghese e Kroon) e la Caisse d'Epairgne (con Valverde e Rodríguez) si presentano in superiorità numerica. Proprio i 2 scudieri si alternano a fare l'andatura in testa al gruppetto, in attesa della resa dei conti finale e superato il cartello dei 500 metri al traguardo Schleck prova per l'ultima volta a forzare. Si tratta del colpo risolutore, che attendevamo da lui o da Valverde, fino a quel momento rimasto coperto? No, perché alla ruota di Frank si è incollato qualcuno, e ai 100 metri il lussemburghese capisce di chi si tratta: la scheggia che parte ha i colori blu e fucsia della Lampre e risponde al nome di Damiano Cunego, che con assoluta consapevolezza e determinazione ha superato anche un momento thrilling dovuto al rischio di un errore di percorso (fortunatamente scongiurato prima dell'irreparabile), dà fondo a tutta la birra (trattandosi dell'Amstel non potrebbe essere altrimenti) rimasta in corpo per levare le braccia al cielo sul traguardo.
Completato il podio con Schleck e Valverde si registra l'onorevolissimo quarto posto di Davide Rebellin, seguito pochi secondi dopo da Dekker, Pfannberger e Ivanov. Leggermente più staccati giungono Rodríguez e Kroon mentre dopo 45" Jérôme Pineau regola i primi superstiti di un gruppetto (che comprendeva inizialmente anche il vincitore uscente Schumacher) rimasto ad inseguire invano gli uomini più attesi nel finale (con Nocentini che conclude in 13a posizione).
Mercoledì il trittico proseguirà con la Freccia Vallone. Dopo lo splendido epilogo odierno c'è da giurare che lo spettacolo è solamente iniziato.


Vivian Ghianni

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