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Bene Schleck, delude Freire - Le nostre pagelle dell'Amstel Gold Race

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Cunego - 10

Gara tatticamente perfetta, dall'inizio alla fine. Supportato da un'ottima condizione, il veronese resta al coperto per tre quarti di gara, protetto da una buona Lampre (a cui va un bel 7 per il lavoro svolto, anche se sono mancati nel finale). Quando i big iniziano a darsi battaglia sui muri, lui è sempre nelle primissime posizioni ed è attento quando va via il gruppetto che si giocherà la corsa. A questo punto è rimasto senza compagni di squadra? Poco male: stoppa in prima persona la gran parte delle azioni che potrebbero essere pericolose e approccia il Cauberg alla ruota di Rodríguez, aspettando che qualcuno di muova. Quando lo fa Schleck, gli si incolla a ruota e lo salta abbastanza agevolmente in vista del traguardo. Così ti vogliamo, Damiano!


Schleck F.- 8,5

Si deve arrendere solo ad un grandissimo Cunego. E lo fa onorevolmente, provandoci un paio di volte prima del Cauberg, seppur sempre marcato a vista da Damiano che evidentemente lo teme. Anche sull'erta finale è lui a rompere gli indugi, ma si sa che lo spunto veloce non è il suo pezzo forte. Lo aspettiamo fortissimo a Liegi.


Pfannberger - 8

Miglior prestazione in carriera per l'austriaco della Barloword che coglie un bel sesto posto, giusto premio ad un'ottima condotta di gara. Si muove appena prima del Keutenmberg e, con Ivanov, riesce a restare con i migliori fino a 500 metri dall'arrivo. Da seguire con attenzione se, come sembra, disputerà il Giro.


Joaquim Rodríguez Oliver - 7,5

Ha la sfortuna di cadere poco prima che inizi la bagarre, ma sembra non pagare più di tanto lo sforzo fatto per recuperare le posizioni d'avanguardia. Quando si sgancia il gruppetto dei migliori agisce da stopper in più di un'occasione per favorire Valverde e, in un paio di occasioni, prova anche dei timidi allunghi, ma senza successo. Sul Cauberg è il primo a mollare ma, tutto sommato, la sua gara è stata più che positiva. Si ripropone, una volta di più, come validissima alternativa al murciano.


Valverde - 7

Solito Valverde, corre tutto il tempo all'ombra del suo compagno Joaquim Rodríguez, sperando di avere le forze per il rush finale. Al triangolo rosso è alla ruota di Cunego, giustamente battezzato come l'avversario più pericoloso. Ma quando l'italiano si muove a ruota di Schleck, per Alejandro la spia della riserva è già accesa da un pezzo e non può far altro che agguantare il gradino più basso del podio. Comunque competitivo, non è da sottovalutare per le prossime gare.


Rebellin - 7

Probabilmente, le energie che lo potevano almeno portare sul podio, le ha sprecate in quel timido allungo dopo lo scollinamento sul Keutenberg, a una decina di chilometri dal traguardo, restando al vento, per qualche minuto di troppo, insistendo in un tentativo che aveva il destino segnato. Comunque, a 36 anni suonati, è ancora lì, a un pelo dalla grande vittoria.


Ivanov - 7

Si carica sulle spalle tutto il peso di un'Astana orfana del gioiellino Contador, con una gara di grande sostanza. Cerca di anticipare tutti con un buon allungo in pianura a una quindicina di chilometri dal traguardo. Raggiunto, rimane con i migliori e comunque fa suo il settimo posto.


Dekker - 6,5

Sulla stella più luminosa dell'ottimo vivaio olandese, erano puntati molti occhi oggi. Lui ha risposto con una gara di sostanza, sempre davanti, ma non ha mai dato l'impressione di poter fare il colpaccio. Battuto in partenza in un tête-à-tête con i Cunego e i Valverde, non cerca in nessun modo di anticiparli, anche se, senza compagni di squadra, sarebbe stato comunque difficile. Alla fine coglie un quinto posto che pone le basi per un'ottima Liegi, probabilmente più adatta alle sue caratteristiche.


Cataldo - 6,5

Una menzione speciale per l'abruzzese che è l'unico in casa Liquigas a sporgere il naso fuori dal gruppo. E lo fa con una bella azione portata dopo 230 km di gara che, per un ventitreenne, è un ottimo segnale per il futuro. Segnatevi il suo nome.


Kirchen - 6

Lodevole il fatto che provi a far saltare il banco da lontano, prima con Gilbert (6, anche quando non è in giornata non sa stare fermo) e Gesink (6,5 all'altro gioiellino in casa Rabobank, sacrificato prima pro-Dekker, poi pro-Freire), poi con Van Summeren (6,5, che si tratti di Roubaix o Amstel per lo spilungone belga fa poca differenza), ma dopo le ottime prestazioni in terra basca, era lecito attendersi qualcosina di più dal lussemburghese.


Nocentini - 6

Probabilmente in calando di condizione dopo le ottime cose di inizio stagione, è lui che, sul Eyserbosweg, dà il primo scossone al gruppo. Sfortunatamente, in seguito non riesce a rimanere agganciato ai migliori, ma alla Freccia ci riproverà.


Ballan - 6

Non ce la sentiamo di dare l'insufficienza all'unico dei tre giganti di Roubaix che ha provato a mettersi in gioco oggi. Il suo compito era quello di proteggere Cunego finché poteva e così ha fatto, ma forse lo ha lasciato solo prima del previsto. Ha tutte le attenuanti del caso, lo aspettiamo al rientro.


Freire - 5,5

Stringe i denti finche può, ma si defila nel momento decisivo, quando si forma il gruppetto che si giocherà la vittoria. Evidentemente troppe salite, anche se brevi, sono indigeste al buon Oscarito. Dovrà farsene una ragione.


Schumacher e Wegmann - 5

I tedeschini della Gerolsteiner si staccano sul più bello, lasciando Rebellin in balia delle coppie di Caisse d'Epargne e CSC. Con loro due davanti le cose sarebbero potute andare diversamente, Amstel 2007 docet.


Visconti - 4

Orfano dello "zio" Bettini, aveva promesso una grande gara alla vigilia, a patto che ci fosse bel tempo. Il bel tempo c'è stato ma la sua maglia tricolore è apparsa poche volte nelle posizioni importanti del gruppo. Sinceramente, il 64° posto a più di 5' dai primi, non è il risultato che ci aspettavamo da Giovannino.


Giuseppe  Cristiano

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