Il Portale del Ciclismo professionistico

.

La memoria ritrovata - Pantani e la battaglia per la verità

Versione stampabile

Un anno fa, come oggi, nello sconforto più profondo pubblicavamo un pezzo intitolato "Anni: 3; Verità: 0". Ci riferivamo ovviamente a Marco Pantani, a cui non potremo non pensare ogni volta che transiteremo da questa data, che prima di quel maledetto 14 febbraio 2004 ci riportava a pensieri molto più vacui, festa degli innamorati, baci abbracci e bla bla bla.
Poi il dramma, o meglio, il compimento di un dramma iniziato quasi 5 anni prima, ci ha tolto per sempre il sorriso in questo giorno.
Un anno solo è passato da quell'articolo, eppure quante cose sono cambiate! Il giro d'orizzonte è praticamente di 180°: laddove nel 2007 veleggiavamo nell'incertezza e nella frustrazione, spiragli sempre più ampi si sono aperti sulla vicenda del Pirata. E se 12 mesi fa era praticamente un atto di fede pensare che si potesse effettivamente arrivare a far luce e a sapere tutta la verità sugli ultimi 4 anni di vita del più grande scalatore di sempre, oggi le speranze in questo senso si dipingono di toni più rassicuranti e rasserenanti.
Che cosa è cambiato? Intanto è successo che la Fondazione Pantani, tolta alla deleteria gestione di Manuela Ronchi e avocata dalla stessa famiglia di Marco, ha iniziato ad operare in maniera sensata e decisa verso l'obiettivo centrale, ovvero la ricerca della verità. Che cos'è che non è andato a Madonna di Campiglio? Perché le indagini relative alla morte di Pantani sono state svolte in maniera tanto sballata?
L'impegno di mamma Tonina e di chi le sta intorno, impagabile, è passato attraverso tutte le vie percorribili, non ultime alcune ospitate in trasmissioni televisive popolari quanto di dubbia qualità. Ma non c'è dubbio che anche attraverso questi canali si può far passare un messaggio importante, e si può raggiungere un pubblico altrimenti distratto o superficiale rispetto alla tragedia del Pirata. Se il fine giustifica i mezzi, scendere a simili compromessi può essere un modo per far cambiare il vento.
Poteva anche non esserlo, il rischio c'era in effetti: ma c'era anche l'obbligo morale di provarci, da parte di chi vuole che l'immagine di Marco sia totalmente riabilitata.
E se la realtà non è un dipinto astratto, bisogna riconoscere che qualcosa è successo: la procura di Forlì ha riaperto le indagini sulla morte di Pantani, mettendo per la prima volta ufficialmente in relazione il dramma di Rimini con quello di Madonna di Campiglio.
Un giornalista francese, Philippe Brunel, ha contribuito anch'egli in maniera profonda a questo cambiamento di direzione, alla riapertura del caso: il suo libro "Vie et mort de Marco Pantani", da poco edito anche in Italia, raccoglie testimonianze che dimostrano appunto la superficialità delle indagini, e che, ripreso e rilanciato da Gianni Mura su Repubblica, ha suscitato allo stesso tempo incredulità e indignazione rispetto a certi particolari (per dirne una: l'anatomo patologo costretto - chissà perché - a portarsi a casa il cuore del Pirata).
Chiaro che qualcosa non quadra; chiaro che bisogna approfondire, per quanto ancora possibile.
E chiaro che il vento è cambiato, se Capodacqua, Travaglio, Cannavò non hanno più scritto una riga su Pantani, e probabilmente mai più lo faranno. L'aria è migliore, finalmente; il rimpianto, se possibile, enormemente più grande, perché forse si vede in filigrana il sentiero che - se battuto per tempo - avrebbe riservato un destino diverso al povero campione. E scrivere quest'ultimo pensiero, per quanto veritiero possa essere, per quanto profondamente consapevoli si possa essere di ciò, fa male.

Marco Grassi



RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano