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Il Visconti raddoppiato - Coppa Sabatini, bis del siciliano

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"Se non avessimo vinto il Mondiale...", avrà ridacchiato tra sé e sé Franco Ballerini, vedendo Giovanni Visconti tagliare a braccia alzate il traguardo della 55esima edizione della Coppa Sabatini.
Dopo le vittorie "con dedica particolare" di Bennati alla Vuelta, oggi Visconti avrebbe potuto alimentare le solite polemiche per l'utilizzo dell'esperto Tosatto in luogo dello scalpitante siciliano. Ma il Mondiale l'abbiamo vinto e queste sono solo chiacchiere da bar.
Nei giorni scorsi gli organizzatori avevano annunciato una rivincita di Stoccarda, perché alla partenza si sarebbero schierati quattro (Bettini, Kolobnev, Frank Schleck ed Evans) dei cinque atleti che si erano contesi la maglia iridata non più di dodici giorni fa. Unico dei quattro "moschettieri" a rendere la vita dura al campione italiano fino a 50 metri dall'arrivo è stato il lussemburghese, mentre gli altri tre, chi per un motivo, chi per un altro, presto avevano fatto capire di non potere (o volere) lottare per la vittoria.
La giornata inizia, prima del via, con le parole di Bettini, che dichiarava di voler mettersi al servizio dei compagni. E così è stato. Dopo aver assistito al nascere della fuga del bulgaro Hristov, durata una settantina di chilometri e con un vantaggio massimo di 12', il campione del mondo fa seguire i fatti alle parole, con continue accelerazioni in testa al gruppo sulla salita di Peccioli e, giro dopo giro, il gruppo si assottiglia.
Ad aggiungere un pizzico di sale alla corsa ci pensano due coppie ben assortite, Andy Schleck con Sastre ed Evans con Cioni che, a metà gara, formano un gruppetto con, tra gli altri, Gasparotto, Grivko e Missaglia.
La corsa è ormai incendiata e nelle retrovie del gruppo si registrano le prime defezioni importanti (Kolobnev, stanco delle fatiche dell'Eroica, e Commesso, su tutti).
Ricucito il gruppo da Liquigas e Quick Step, al km 138 è il turno di un'altra coppia, quella formata da Chiarini e Ferrara, con la Lampre a controllare dietro. Alla fine dell'ottavo giro (km 172) il gruppo ritorna compatto sotto l'impulso dei Quick-Step, che con Bettini e Tonti decidono che da ora più nessuno potrà mettere il naso fuori dal gruppo.
Si arriva così in volata e il giovane campione italiano, sfruttando una traiettoria non perfetta di Garzelli e l'allungo ai meno 150 di Frank Schleck, salta agevolmente il lussemburghese e va a centrare la doppietta consecutiva dopo il successo di dodici mesi fa, impresa riuscita solo a Volpi, tra l'altro ai primordi della corsa. Terzo è Khalilov, che ripete il piazzamento dell'Eroica; quarto Garzelli.
Visconti, raggiante all'arrivo, ha parole di elogio per tutta la squadra: «Non capita tutti i giorni di avere un gregario con quella maglia, e che ti dà quelle motivazioni; cercherò di ricambiargli il favore prima della fine della stagione... Tonti mi ha portato all'ultima curva affrontando l'ultimo chilometro in salita ai 60 all'ora e permettendomi di non prendere vento troppo presto, è stato fantastico».
Gli fa eco Bettini: «Oggi Giovanni è stato bravissimo, ci teneva a far bella figura davanti ai suoi tifosi. Ogni tanto mi piace mettermi al servizio degli altri, siamo un gruppo di amici. E poi mi fa bene correre senza pressioni addosso...».
Una menzione particolare per la prova di Alessandro Petacchi, che ha mollato le ruote dei migliori solo all'ultimo giro, dimostrando un'ottima tenuta in salita. A Tours, insomma, lo aspettiamo da protagonista.
Le premesse per un finale di stagione spettacolare ci sono tutte: noi abbaimo già prenotato birra, pop corn e divano.

Giuseppe Cristiano


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