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I Mister Pavè ci stuzzicano - Eroica, show Cancellara-Ballan

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Gli organizzatori ce l'hanno presentata come una via di mezzo tra Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix e manco a farlo apposta i due corridori che si sono giocati la corsa sin sulla linea d'arrivo sono i vincitori della Roubaix 2006 e del Fiandre 2007, Cancellara e Ballan. Alla fine l'ha spuntata lo svizzero ma la coppia italo-elvetica oggi è stata davvero una spanna sopra tutti gli altri partecipanti a questa seconda edizione della Montepaschi Eroica, quest'anno posizionata come antipasto della stagione delle classiche primaverili.
La corsa prende il via dal paesino di Gaiole in Chianti e, a dare il via, uno starter d'eccezione, Mario Cipollini, festeggiatissimo dal pubblico toscano. Nel menu di giornata sei tratti sterrati disseminati tra le colline senesi, per un totale di circa 60 km su strade "bianche", quasi un terzo dell'intera corsa. Subito l'andatura è molto alta e, dalla bagarre, viene fuori un gruppo di 25 atleti, molto ben assortito, avendo rappresentate tutte le maggiori squadre. Tra gli altri sono presenti Facci e Visconti (Quick Step), Murro e Santambrogio (Lampre), Capecchi e Capelli (Saunier Duval), Breschel e Lund (CSC), Sella, Richeze e Dall'Antonia (Csf Group), Bellotti e Cheula (Barloword), Hesjedal (Slipstream), Ignatiev e Gottfried (Tinkoff), Celli e Chiarini (Lpr), Pinotti e Siutsou (High Road), Willems (Liquigas). Il gruppetto viaggia di buona lena e raggiunge un vantaggio massimo che sfiora i 3' intorno al km 100, quando le squadre meno rappresentate tra gli inseguitori (Liquigas e Lampre) cominciano a fare l'andatura e il divario lentamente si assottiglia.
Tra i fuggitivi ci provano Dall'Antonia e Capecchi, presto rintuzzati da un gruppetto che, tra forature (Pinotti e Gottfried) e fatica si riduce a tredici unità. Intanto da dietro rinvengono forte, con i big che si iniziano a punzecchiare nel penultimo tratto sterrato. Hesjedal non ci sta ad aspettare la "morte" con le mani in mano e, a meno di 30 km dall'arrivo, saluta la compagnia e cerca la gloria solitaria.
All'inizio del sesto e ultimo segmento "bianco" ha quasi 50" su quel che resta del gruppo principale che man mano sta recuperando i suoi ex-compagni. Ma è proprio in quest'ultimo tratto che si scatena la bagarre con Ballan che rompe gli indugi e, approfittando di un tratto in salita, si alza sui pedali e ci fa assistere ad uno show dei suoi, raggiungendo in poche centinaia di metri il malcapitato corridore canadese. L'unico che a malapena riesce a contenerlo è quel cagnaccio di Cancellara che non gli lascia mai più di una decina di metri e, quando la strada ritorna asfaltata gli dà una grossa mano per incrementare il vantaggio sui rimasugli del gruppo, ormai sfilacciato in vari drappelli.
Hesjedal ben presto alza bandiera bianca di fronte agli indiavolati Ballan e Cancellara che così, dandosi cambi regolari, arrivano a giocarsi la corsa fino ai 300 metri dall'arrivo, quando l'italiano prova ad anticipare la volata partendo lungo. Ma Fabian ha previsto tutto e gli prende la scia, passando poi davanti pochi metri dopo e, disegnando l'ultima curve alla perfezione, si presenta in Piazza del Campo a braccia alzate, quasi senza fare lo sprint. Terzo il tedesco Gerdemann, piacevole sorpresa per questo tipo di gare, quarto il giovane Maaskant, quinto Cooke.
"Dopo Het Volk e Kuurne, volevo fare un test importante – dice Cancellara dopo l'arrivo – e, anche se non mi sentivo tanto bene stamattina, sono sempre stato abbastanza facilmente nel vivo della corsa. Quando è partito Ballan ho dato tutto e nelle ultime curve ho preso il margine decisivo per vincere abbastanza tranquillamente".
Il corridore svizzero poi delizia la platea dei giornalisti con un paio di commenti al fulmicotone sulla disputa Uci–Aso sulla Parigi–Nizza che partirà domani: "Se delle persone ricoprono cariche importanti ma non sono competenti, devono andare fuori dai coglioni". E ancora: "Sia l'Uci che l'Aso guardano ai loro interessi e non a quelli di noi corridori senza capire che loro esistono perché ci siamo noi. Così facendo, fanno solo una grande merda". Non conosce mezzi termini, il ragazzo originario della Basilicata.
Infine Fabian dà appuntamento ai suoi tifosi per Fiandre e Roubaix, quelle che lui definisce le sue corse. Lo aspettiamo insieme a tutti gli altri, Ballan compreso, per una grande stagione di classiche che riporti l'attenzione su quella che è la vera essenza del ciclismo.

Giuseppe Cristiano



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