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GilbHet Volk, perla Philippe - A Valencia ultima tappa a Petacchi | Cicloweb

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GilbHet Volk, perla Philippe - A Valencia ultima tappa a Petacchi

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Un numero di quelli che restano negli occhi per un po’: il calendario 2008 delle classiche del Nord non poteva aprirsi in modo migliore, con il successo di Philippe Gilbert nell’edizione numero sessantatré dell’Omloop Het Volk, al termine di una superlativa azione personale.
Che il venticinquenne belga – già vincitore della corsa nel 2006 – godesse di un’ottima forma, in quest’avvio di stagione, già lo si sapeva, visto il dominio sulla cinque giorni maiorchina del 10-14 febbraio (in cinque gare due successi ed altri tre piazzamenti nei primi quattro) e la quinta piazza nel Tour dell’Haut Var vinto da Rebellin. Allo stesso modo, è risaputo che Gilbert è uno di quei corridori che, quando la gamba glielo consente, in gruppo proprio non ci sa stare. Eppure, certo era difficile immaginare un’impresa come quella del giovane atleta della Française de Jeux, una cavalcata solitaria di cinquanta chilometri, realizzata in una corsa esigente, annichilendo la concorrenza di avversari pluridecorati come Bettini, Boonen, Cancellara, McEwen e Hushovd.
Onore al merito dunque: applausi a Gilbert e al suo coraggio, ma anche a Marc Madiot, ds della Française de Jeux – peraltro non proprio uno sprovveduto in termini di vittorie in solitaria (vedi: Parigi-Roubaix 1985 e 1991) –, poiché il team transalpino ha dato vita a una tattica perfetta. Il bravo Gérard, in avanscoperta nella fuga di giornata, s’è rivelato infatti una pedina tatticamente fondamentale, per costringere la Quick Step ad assumersi la responsabilità di tenere a bada i fuggitivi, quindi come punto d’appoggio per l’azione di Gilbert.
E se l’Het Volk – che arrivava a Gand per la prima volta dall’edizione 1995, vinta da Franco Ballerini – torna ad essere vinta da un belga, dopo la parentesi tricolore targata Pozzato nel 2007, a far festa è anche la Francia: le squadre transalpine, spesso piuttosto anonime nelle corse di livello, sono state in grado di accaparrarsi tutto il podio, completato dagli ottimi Nuyens (Cofidis) e Hushovd (Crédit Agricole), nonché ben sette delle prime undici posizioni della classifica finale. Proprio il team Quick Step, di contro, è il grande sconfitto di giornata: si presentava al via con quella che sulla carta era una vera corazzata, che includeva, oltre a Bettini e Boonen, corridori come Devolder, De Jongh e Steegmans che al Nord hanno saputo togliersi più di qualche soddisfazione. Il risultato è stato una mezza caporetto: con Boonen e Bettini non pervenuti (con il possibile alibi dei postumi del jet-lag, dopo le fatiche californiane) e Devolder “speso” nell’inseguimento ai fuggitivi, il meglio piazzato è stato Weylandt, 16esimo a più di quattro minuti e mezzo dal vincitore.

L’azione decisiva, come anticipato, arriva attorno al chilometro 150, quando il distacco tra i fuggitivi – Aleksandr Kuschynski (Liquigas), David Boucher (Landbouwkrediet-Tönissteiner), Michael Friedman (Slipstream Chipotle), Sébastien Minard (Cofidis), Yuriy Krivtsov (Ag2r) and Arnaud Gérard (Française des Jeux) – e il gruppo principale, già molto sgranato dal passo imposto da Devolder, si aggira intorno ai 3’40”. Dopo un poco convinto attacco portato dallo stesso Devolder, dal giovane Roelandts e da Cancellara e un successivo tentativo di Bonnet e Sentjens, ecco la “sparata” di Philippe Gilbert, che si libera immediatamente anche di Nuyens, l’unico ad abbozzare una reazione, ed attacca in piena velocità il muro di Wolvenberg (pendenza massima 17%).
Gilbert riduce rapidamente il proprio distacco rispetto agli stanchi fuggitivi, mentre a poco a poco cresce il suo vantaggio su un gruppetto di sei unità portatosi all’inseguimento del belga e composto da Nuyens (Cofidis), Cancellara e Johansen (CSC), Hoste (Silence-Lotto), Jalabert (Agritubel) e Kuyckx (Landbouwkrediet-Tönissteiner). Nel momento in cui Gilbert si trova solo in testa alla corsa, a venti chilometri dall’arrivo, il gap ha già superato il minuto e resterà sostanzialmente stabile, scendendo a 47” a 3000 metri dal traguardo.
L’ultimo tratto in leggera salita, all’ingresso di Gand, diventa così una passerella per Gilbert, che può raccogliere gli applausi dei tifosi, deliziati dalla sua stupenda impresa; dietro, mentre Cancellara getta la spugna (finirà 13esimo, anche lui probabilmente non al meglio per questioni di jet-lag), Nick Nuyens riesce a staccare gli altri inseguitori e conquista così la seconda piazza. Nella volata a due per la terza posizione, il norvegese Hushovd ha facilmente la meglio sul bravo Krivtsov, mentre quinto è l’ottimo Kuschynski, del team Liquigas, anche lui in fuga fin dai primi chilometri e in qualche modo l’unica nota positiva per i colori italiani. In una corsa snobbata, un po’ inspiegabilmente, da tutti i nostri “big” ad esclusione di Bettini, per trovare un atleta italiano bisogna scorrere l’ordine d’arrivo fino alla 48esima posizione di Andrea Da Dalto. (Stefano Rizzato)


E mentre Philippe Gilbert trionfava sulle strade del Belgio, in Spagna gli italiani monopolizzano il podio dell'ultima tappa della Volta a la Comunitat Valenciana grazie al successo in volata di Alessandro Petacchi davanti a Danilo Napolitano e Francesco Chicchi.
A Valencia lo spezzino ha coronato al meglio il grande lavoro che la Milram, aiutata anche dalla Lampre, aveva svolto in precenza per chiudere sulla fuga di Sánchez Gil (Caisse d'Epargne), Augé (Cofidis), Albizuri (Euskaltel) e Sánchez Prado (Orbea). Per il team tedesco s'è trattato del secondo successo nella "Volta" dopo quello dell'eterno Erik Zabel nella seconda tappa con arrivo a Xativa.
La Lampre si può consolare con la prima vittoria in maglia blu-fucsia di Mirco Lorenzetto nella quarta tappa con arrivo sul "muro" di Naquera, una rampa di 300 metri al 12% di pendenza, e con i secondi posti dello stesso Lorenzetto a Xativa e di Napolitano oggi a Valencia.
Nella classifica generale si è imposto Ruben Plaza Molina (della squadra portoghese Benfica) protagonista nella prima e nella terza tappa con due secondi posti decisivi. Nella frazione inaugurale i big si sono dati battaglia sull'Alt de Garbí: nella volata a 24 ad imporsi è Gutiérrez Palacios davanti proprio a Plaza e a Florencio. Nella terza tappa invece Plaza è stato bravo ad attaccare sull'ultima salita assieme a Vazquez e guadagnare una quindicina di secondi: a circa 5 km il gruppo ha sbagliato strada seguendo una moto della regia e s'è ritrovato in una austrada aperta con un grandissimo rischio; Vazquez e Plaza hanno così potuto giocarsi il successo: al primo la tappa (primo successo per la neonata Continentpolis-Murcia) e al secondo al maglia. Per Plaza un successo importantissimo visto che arriva proprio nella sua terra natale e visto che è uno dei tanti corridori sempre in bilicio ma mai giudicati dell'Operacion Puerto che per poter correre sono stati costretti ad "emigrare" in Portogallo.

Sebastiano Cipriani



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