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Pucinskaite effetto Serra - Crono e Rosa sul Monte toscano

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A volte ventiquattro ore possono sembrare più brevi di un secondo. Tanto è passato dall'ultima Maglia rosa di Edita Pucinskaite, persa ieri a favore della connazionale Ziliute, e tanto è bastato alla lituana trapiantata a Monsumano Terme, nel pistoiese, per battere la sorprendente spagnola Moreno e vincere questa seconda cronometro impura (dopo un prologo, la cronoscalata) del 18esimo Giro d'Italia femminile.
Una cronoscalata di 10,2 km, una cronoscalata sul Monte Serra, erta che tange le province di Pisa e Lucca che è teatro di tanti test di allenamento per tanti corridori toscani. Erta famosa anche per essere la "palestra" ufficiale di quel preparatore che risponde al nome di Luigi Cecchini, che tanti corridori (da Cancellara a Thomas Dekker) hanno abbandonato (o lo stanno facendo, almeno ufficialmente) perché «troppo chiacchierato».
Torniamo al Giro Donne, e torniamo alla cronoscalata, che voleva protagonista indiscussa quella Fabiana Luperini che abita proprio ai piedi del Monte che scremerà di molto la corta classifica sin qui determinata da un prologo di 3 km e da due sprint, buco di pochi secondi compreso. Troppo poco per capire le forze in gioco sulle strade Rosa in gonnella, troppo poco.
Gli argomenti al fuoco erano molti: riuscirà la Ziliute a tenere a bada la verve della Pucinskaite? Riuscirà Luperini a scavare un bel gap tra sé e le altre contendenti alla Rosa? E Marianne Vos, cosa combinerà? E la Brändli? E la Ljungskog? La giovane Holler continuerà a stupire? E le altre ragazze italiane, dalla Bastianelli alla Cantele, dalla Guderzo alla Baccaille?
Il miglior tempo della mattinata è della basca Mujika Sasasketa, portacolori della Bizkaia che non si fa scalzare facilmente. La prima a riuscirci è Rosane Kirch, brasiliana che corre per la Michela Fanini, campionessa toscana morta prematuramente in un incidente stradale e la cui squadra tiene particolarmente a ben figurare sulle strade della regione natale di Michela: 32'10" per lei.
La Guderzo è dietro la Kirch di 8", mentre iniziano ad arrivare coloro che miglioreranno il tempo della brasiliana: la Häusler, bravissima giovane teutonica, e nuova Maglia bianca, visto il ritardo dell'elvetica Holler, termina in 31'37", mentre è la spagnola Maribel Moreno Allue, capitana della Selezione spagnola, a far rilevare il miglior tempo all'arrivo: 30'07" per lei, e si capisce subito che poche atlete riusciranno a far meglio di lei.
La Moreno non è cognome così altisonante, però, visto che tutti si aspettano le "vere" big della giornata: Luperini, Brändli, Ljungskog e Pucinskaite, con la curiosità verso la Vos e la Ziliute.
La prima ad arrivare, tra queste, è Fabiana Luperini: pedalata bellissima, convincente, ma evidentemente non troppo potente. Ben 34" in più della spagnola, la prova non è andata come la pisana sperava. La Brändli pedala molto più dura, così come la Ljungskog: entrambe cercano di far valere la potenza di spinta su un rapporto maggiore. Ma anche qui i risultati non sono così lusinghieri: per la svizzera, capitana del Bigla Cycling Team, il distacco dalla spagnola Moreno è di 1'15"; per la svedese, 1'02".
La Vos, nel frattempo, accusa la lunghezza della salita: già al primo intertempo il distacco è sensibile, già più di un minuto e mezzo. All'arrivo, stremata e affranta, l'olandesina paga ben 2'42" dalla spagnola, un po' troppo anche per una debuttante al Giro. Ma Marianne proverà a far saltare il banco, le più forti in questa cronometro lo sanno bene. E magari troverà anche l'appoggio di tre atlete naufragate a più di 3' quest'oggi: Svetlana Bubnenkova, Karin Thürig e Grete Treier.
Per strada c'è ancora Edita, prima che partano Treier, Holler, Wood, Beltman e Ziliute, le migliori in classifica dopo la volata atipica di Correggio ed il buco creatosi tra chi s'è giocata la tappa ed il resto del plotone. Nessuna di queste, però, a parte Pucinskaite, sembra in grado di mettere in difficoltà la Moreno, neocampionessa spagnola su strada e a cronometro che ha realizzato davvero un tempone.
Edita Pucinskaite pedala come se fosse in pianura, ci si accorge che, tappa o non tappa, sarà comunque un ottimo tempo, quello della lituana all'arrivo. E ci arriva, Edita, all'arrivo, col tempo di 30'06". Tempo magnifico, ed anche se dispiace un po' per la spagnola Moreno, c'è la sensazione che la vittoria, e il ritorno in Maglia rosa, della Pucinskaite, dia tutto un altro sapore a questa bella cronoscalata toscana. Nel frattempo, le altre cinque arrivano con ritardi imbarazzanti, compresa l'ex Maglia rosa Diana Ziliute, che chiude a ben 4'05" dalla capitana dell'Equipe Nürnberger.
Finito l'impegno, ecco le dichiarazioni delle atlete più attese: «Per prima cosa devo fare un grande ringraziamento ai miei tifosi che mi hanno incitato incessantemente lungo i tornanti del Monte Serra - dice Fabiana Luperini - Attacchi alla maglia rosa? Tappe durissime non ce ne sono, ma nelle due di media difficoltà (Cittiglio e Seregno, ndr) ci proverò».
«Oggi tutti mi davano per favorita, per me invece la favorita era Fabiana - ammette con un po' di modestia Edita Pucinskaite, di nuovo raggiante in Rosa - La vittoria odierna non è un caso: ho provato e riprovato la salita nei giorni scorsi e sono veramente soddisfatta per la mia prestazione e per i distacchi inflitti alle avversarie. Vincere in Toscana è una soddisfazione immensa. Il Giro è ancora lungo e può succedere di tutto, anche nelle tappe pianeggianti sarà difficile tenere la corsa cucita. Infine un applauso ai tifosi di Fabiana Luperini, sono stati sportivissimi e mi hanno applaudito per tutta la salita. W il ciclismo femminile!».

Mario Casaldi    
(dichiarazioni raccolte da Giuseppe Cristiano)



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