Giorgia on my mind - Bronzini primo urrà al Giro Donne
Il 18esimo Giro Donne non è partito sotto la stella dell'allegria e della spensieratezza, purtroppo: il gruppo, tutte le atlete e le addette ai lavori, hanno dovuto piangere la scomparsa della tedesca Liane Bahler, compagna di squadra delle russe Bubnenkova e Slyusareva alla Fenixs HPB diretta da Andrea Carlesi. Una notizia tristissima che, ovviamente, non ha permesso a nessun team di godersi nel migliore dei modi una vigilia importante come quella del Giro d'Italia femminile.
Si corre, però, venerdì sera, e Crocetta del Montello, paese che ospita la sede della Safi, tappa fortemente voluta dallo stesso team manager della Safi-Pasta Zara-Manhattan, Enrico Fabretto, ha avuto l'onore di inagurare questa Corsa rosa e di festeggiare la prima Maglia rosa di questo Giro 2007.
Un Giro partito nello stesso identico modo di come è iniziato: Edita Pucinskaite, lituana, italiana d'azione, che festeggia successo di tappa e Maglia rosa. Lo scorso anno ci riuscì in cima al Santuario della Madonna del Ghisallo, dove riuscì a strappare l'effigie del primato alla svizzera Brändli, capoclassifica fino a quel punto, quest'anno invece s'è dovuta "accontentare" di un cronoprologo di 3 km, nel quale è riuscita comunque a rifilare 1" alla svizzera Karin Thürig, 2" alla Ljungskog, 4" alla Bubnenkova, 5" alla Ziliute ed alla Arndt, 6" alla Melchers, 7" alla stessa Brändli, 10" alla Cantele, 11" alla Treier ed alla Guderzo, 12" alla Bastianelli, 13" alla Luperini, 19" alla Baccaille ed, udite udite, 27" alla Vos, che l'aveva battuta nel prologo del Giro di San Marino e che qui, sfortunata, è caduta. Non parte invece Nicole Cooke, desiderosa di un periodo di scarico dopo i tanti impegni da gennaio ad oggi.
Il Giro Donne, insomma, ha trovato già una (semi)padrona.
La prima tappa in linea, da Riese Pio X a Pontecchio Polesine, dalla provincia di Treviso a quella di Rovigo, offriva il primo spunto per le ruote veloci di questo Giro d'Italia femminile: ruote veloci che sono molte, presenti sulle strade rosa, ed anche molto agguerrite.
In classifica generale nessuna pare in grado di impensierire la leadership della lituana della Nürnberger, che può essere scalzata sul gradino più alto della generale soltanto dalla Kiesanowski, dalla Pic e dalla Wood, tre atlete veloci che però non ci sembrano affatto in grado di vincere la tappa di oggi.
La prima a scattare è la neocampionessa del Belgio, Henrion, compagna di squadra di quella Marianne Vos caduta ieri e che vorrà provare, sin da subito, a minare le certezze delle tante pretendenti alla Rosa di Seregno. Il tentativo vero, però, è un altro, ed è quello della giapponese Oki, seguita dall'italiana D'Ettorre, rispettivamente compagne di squadra della Gilmore e della Baccaille, con la Menikini e il Team Saccarelli, dunque, giustificati nel non-lavoro per il ricongiungimento.
Con le due atlete in fuga, tocca alla Safi-Pasta Zara della velocista piacentina Bronzini darsi da fare, così come la squadra teutonica della Pucinskaite le dà una mano, insieme alla Michela Fanini Record Rox, evidentemente desiderosa di far bene con l'estone Grete Treier, veloce ma non velocissima.
Le due battistrada vengono riprese a pochi km dall'arrivo, ed un attimo di rilassamento da parte del plotone permette alla russa Martissova, del Team FRW, un tentativo d'allungo. Ripresa la russa dopo un gran bel forcing della Zabirova del Bigla Cycling Team, è stata la varesina - compagna di squadra della kazaka - Noemi Cantele, una accreditata anche di qualche chance di successo finale, a tentare l'anticipo sul gruppo: coraggiosa Noemi, ma se vorrà veramente dire la sua in classifica, seppur in appoggio alla svizzera Brändli, capitana in pectore del team di Puttini, dovrà dosare meglio gli sforzi, e non sprecare energie in queste tappe così eccessivamente piatte.
La volata, sul rettilineo interminabile di Pontecchio Polesine, ha visto partire lunghissima la campionessa del mondo, Marianne Vos, che a 100 metri dal traguardo ha finito la benzina necessaria per vincere e s'è fatta passare da un'astutissima Giorgia Bronzini, che aveva battezzato la ruota giusta, ed anche dalla tedesca Regina Schleicher e dall'estone Grete Treier, che ha così monetizzato con un abbuono di 4" il lavoro delle proprie compagne di squadra nel pomeriggio, mentre la Teutenberg, solo 16esima, non è riuscita a far fruttare la buona preparazione allo sprint effettuata dalle proprie compagne della T-Mobile.
Gli stessi abbuoni (10" per la prima, 6" per la seconda), permettono a Bronzini e Schleicher di avvicinarsi alla Rosa di Edita Pucinskaite, ora lontana di soli 9" dalla coppia di sprinter, che domani, sul traguardo di Correggio, hanno l'occasione di fare filotto: anche se c'è da dire che l'ultimo km della città reggiana non è affatto così semplice, con due curve a gomito sulla destra che potrebbero anche avvantaggiare qualche finisseur di razza (una Arndt, ad esempio), o una velocista più esplosiva che potente (ci viene in mente il nome della Vos).
