Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Frank, così vinci il Tour? - Schleck si stacca, vince Dekker

Versione stampabile

Fermi tutti: questa è una retromarcia. Parziale, ma retromarcia. Alzino la mano tutti quelli che credevano Frank Schleck imbattibile nel Giro di Svizzera: tanti, vero? Invece il lussemburghese ha dimostrato coi fatti di non meritare tutto quello scialo di fiducia sul suo conto, evidenziando una crisetta su quello che forse era il più facile tra gli arrivi in salita della corsa elvetica, a Crans Montana. Niente di gravissimo, visto che in classifica il ragazzo è ancora là, ben ancorato al treno che va per la maggiore. Ma certo, dopo la tappa odierna, come puntare ancora ad occhi chiusi sul maggiore dei fratelli che minacciano monopoli nel prossimo decennio?
La cronaca della tappa è presto fatta: Weissinger e Peña Grisales in fuga senza speranza, e poi l'ascesa finale. E lì, viste le pendenze non proprio mortirolesche, ritmo buono della CSC, con Cancellara nella prima parte di salita, e con Sastre da un certo punto in poi. Un'andatura che in teoria doveva scoraggiare scatti, ma che evidentemente non era così sostenuta, se ai 10 chilometri Devolder e López García tentavano la sortita. Se il belga era destinato a colare a picco prima di accorgersi di non essere poi così lontano in graduatoria, l'attacco dello spagnolo si poteva leggere nell'ottica di una temeraria tattica di squadra dei Caisse d'Epargne: avanti le terze linee, in attesa degli Efimkin e dei Karpets.
L'avvicendamento tra Devolder e Glomser in testa a fianco a López non disturbava più di tanto il gruppetto dei più forti, sempre tirato da mulo Sastre, anche se già dai 7 km si notava qualcosa di poco comprensibile: perché Carlos tirava se Frank era nel mezzo del drappello? Per i più pazienti, si è trattato di aspettare appena cinque minuti per avere una risposta dissipatrice di qualche dubbio: ovvero, in CSC forse non si parlano come un tempo, visto che in effetti Schleck era dietro proprio per carenze contingenti, carenze che l'hanno portato a perdere le ruote dei più forti a 5 km dalla vetta.
Simoni, visto il capoclassifica in difficoltà, ci ha pensato due nanosecondi, e poi è partito al contrattacco, portandosi su Glomser e López. Ai 4 km anche Cunego, dopo acconcio forcing di Marzano, ha preso la via dell'assalto; ma purtroppo le pendenze non permettevano grossi distacchi, e infatti il gruppetto era sempre lì, tenuto in tiro dalla Caisse, che si occupava, per mezzo delle trenate di Efimkin, di ricucire sempre. Ricucire anche su un nuovo contrattacco a due, Cunego-Simoni, ai 3 km. Ricucire ancora e ancora su Cunego (vivace come forse mai quest'anno), e poi su Gómez Marchante, che ai 2 km aveva deciso di provare la sua sferzata.
Con nessuno in grado di fare la differenza, e col cliente scomodo a gambe all'aria (salvato, certo, dalle pendenze non trascendentali: alla fine pagherà 1'21" - stiamo parlando di Schleck, naturalmente), a un certo punto ha prevalso un po' di sano tatticismo. Ne ha approfittato uno che non avresti detto: Tommasino Dekker, che poco prima dell'ultimo chilometro è partito dritto e ha staccato tutti, lui sì in maniera decisiva. L'ancora giovane olandese, che in classifica è lontano più di 20' dai migliori, ha così dato un saggio del dominatore che potrebbe essere se le pendenze fossero sempre così galanti con chi soffre le montagne.
Con Dekker involato verso la vittoria, Glomser che trovava ancora le energie per un ulteriore allungo (che gli ha regalato il secondo posto), Simoni che, tirando il gruppetto, si è ritrovato terzo sotto lo striscione, e Carrara che solo nel finale ha mollato qualche metro, ci ritroviamo dopo l'arrivo di Crans Montana con una situazione sempre ingarbugliata: Efimkin, meritevolissimo stopper di giornata, è ora il leader della classifica, con 9" su Gómez Marchante, 21" su Schleck (che quindi è sempre lì), 26" sul bravissimo Carrara, e 30" su Karpets e Kirchen. Cunego è settimo in classifica, ma l'impressione ahinoi è che la sua giornata - oggi, per l'appunto - sia passata ancora una volta invano, portandogli non più di un quinto posto di tappa.
Alle spalle del veronese in classifica c'è un Florencio che si sta sperimentando in una dimensione per lui abbastanza nuova, ovvero l'uomo buono anche per le corse a tappe; e c'è un Simoni che domani, nel tappone del Grimselpass, potrebbe risalire discrete posizioni. Curiosità, poi, desta la presenza, a un passo dalla top-10, di quel Rigoberto Uran che, dalla Colombia con furore, promette di essere un qualcosa di avvicinabile al Rujano del Giro 2005. Certo, se alla Unibet (la sua squadra) permettessero di correre un po' di più ad alti livelli, potremmo capire meglio le potenzialità del ragazzo. Il quale però è ancora giovane, e ha quindi tanto tanto tempo per farsi conoscere per bene.
Tra l'altro, abbiamo trascurato di dare brevi cenni di cronaca varia sulla giornata: per esempio dovevamo dire che la tappa è stata decurtata di tutta la prima parte, e ridotta a 95 km, a causa di una violenta grandinata che si è scatenata sulle schiene dei corridori: tutti in ammiraglia, e partenza spostata più avanti, verso il sole; e dovevamo dire di una caduta di Tiralongo, che pareva essersi fratturato e invece per fortuna ha riportato solo delle contusioni; e poi ancora dovevamo dire che ai 7 km un cavallo si è immesso sul percorso, dando anche un paio di centinaia di metri di scia a Glomser che in quel momento era in testa con López García: anche qui per fortuna, nessun incidente.
Abbiamo trascurato questi cenni perché la mente era occupata, su tutto, dalla domanda del giorno, ovvero: Schleck si è perso per i tornanti di Crans Montana perché non è ancora al massimo della condizione, e quindi non ci dobbiamo preoccupare perché al Tour non avrà simili passaggi a vuoto; oppure si è staccato perché, in salita, ancora non ha l'età per essere affidabile sempre e comunque, e quindi in chiave Grande Boucle sarà bene scommettere tutti i nostri risparmi su qualche altro cavallo? (Aridaje)
E accidenti, Bruno Raschi, che invidia, quant'era più facile da capire e interpretare il ciclismo che dovevate commentare in quei tempi, quando il più forte vinceva e gli altri dietro, e quando se uno si staccava era perché non ne aveva più davvero, e non perché magari ciò era preventivabile in una tal tabella di marcia, e quindi nessun problema. (Per non dire del fatto che voialtri decani non vi siete certo trovati nella situazione di non sapere, un anno dopo, chi aveva vinto il Tour dell'anno prima; o di non poter incensare questo e quello perché sul questo e quello della situazione incombevano inchieste vecchie di anni, ma sempre buone a tornare in auge al momento opportuno, col rischio di rimettere tutto in discussione. Ma questa è un'altra storia, e magari ne parleremo un altro giorno).

Marco Grassi    

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano