Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Ullrich-Basso, festa per due - Crono a Jan, Ivan sempre più rosa | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Ullrich-Basso, festa per due - Crono a Jan, Ivan sempre più rosa

Versione stampabile

Mettiamola così: ci è voluto uno dei più grandi specialisti del cronometro (o forse proprio il più grande, anzi, senza forse) dell'ultimo decennio per impedire a un Basso letteralmente scatenato di ottenere il suo secondo successo individuale in questo Giro. La festa a Pontedera è per due, per Jan Ullrich, che ottiene la sua prima vittoria di tappa nella corsa rosa; e per Ivan Basso, che non vince la frazione ma che dà una dolorosa bastonata alle ambizioni di tutti i suoi rivali.
A pensarci bene, c'è anche una terza entità a festeggiare, ed è il Giro stesso: il livello di questa corsa rosa è elevatissimo, e l'affermazione odierna di uno come Ullrich (tra l'altro in uno scenario incredibile, come la Piazza dei Miracoli di Pisa, attraversata dai corridori, che potranno appendere in casa una loro foto personalizzata in azione all'ombra della Torre Pendente) non può non dare lustro a una manifestazione che in un passato recente è stata accusata (a ragione) di un esasperato provincialismo. Il progetto di riqualificazione iniziato da Angelo Zomegnan sta dando dei frutti, anche se è presto per i bilanci. Ma pare chiaro che le distanze dal Tour si assottigliano, e aumentano invece quelle con la Vuelta.
Ullrich, poi, trae a sua volta lustro dall'aver centrato un successo al Giro: il suo palmares è da oggi più completo, e assomma un'altra vittoria in più tra quelle che il suo vecchio nemico Armstrong non ha mai saputo ottenere.
Ma l'attualità è stringente, e dobbiamo renderne conto. La crono era la pietra angolare di questo Giro 2006: posta esattamente a metà del cammino, a dieci tappe dall'inizio di Seraing e a dieci dalla conclusione di Corso Sempione, aveva le caratteristiche e la funzione di assegnare ai pretendenti alla rosa il loro posto sui blocchi di partenza per il viaggio allucinante degli ultimi giorni, quello che inizierà sabato sul San Carlo e finirà ad Aprica. Ci torniamo, ci battiamo, sottolineiamo questo aspetto perché in molti tendono a considerare il Giro una pratica già archiviata, e invece non è archiviato un bel niente, con tre arrivi in salita puri (Bondone, Kronplatz, San Pellegrino), uno spurio (Aprica), uno posto subito dopo un'altra scalata durissima (La Thuile), ulteriori due frazioni complicate (Domodossola e Gemona) ad aspettare la carovana rosa.
Come andiamo dicendo da settimane, c'è più montagna in queste poche tappe che in tre Tour de France messi insieme, e la possibile crisi è dietro ogni angolo: anche per Basso, che fa bene a mantenere il low profile (detto in inglese per dribblare la ripetizione). Insomma, gli scalatori hanno molte carte da giocarsi, hanno tanto spazio per ribaltare la situazione. Poi, se vincerà lo stesso Ivan, come è possibile (e anche - per certi versi - auspicabile) significherà che è davvero il più forte su tutti i tracciati.
Di sicuro, tra gli uomini di classifica, lo è a cronometro: partito per ultimo in quanto di rosa vestito, Ivan ha confermato una volta di più gli enormi progressi fatti segnare in questa specialità negli ultimi anni. Intertempo dopo intertempo, ha scavato un solco incredibile fra sé e gli altri.
In mattinata, quando la cronometro è iniziata, il vento soffiava dall'entroterra verso il mare: a favore da Pontedera a Pisa, e contrario da Pisa a Pontedera. Quindi per i primi corridori a prendere il via, ci sono stati 28 km con vento a favore, e 22 col vento contro: un bel vantaggio, e infatti ai primi rilevamenti cronometrici (km 14 e km 28) in testa troviamo Wauters, e nelle prime posizioni corridori come Roesems e Cioni, che poi hanno perso terreno strada facendo, mentre è partito piano per poi emergere alla distanza un Pinotti che ha onorato alla grande la maglia di campione italiano contro il tempo, chiudendo la prova al terzo posto.
Ullrich ha avuto la fortuna di partire in un momento limite: il vento stava cambiando, e si era placato per qualche istante. Poi è ripreso, ma in senso inverso, dal mare all'entroterra, da Pisa a Pontedera: quelli che sono partiti dopo Jan hanno trovato i primi 28 km con le correnti in faccia, a rendere lo sforzo ancora più gravoso. Quindi il tedesco ha approfittato delle circostanze e ha piazzato il classico tempone (ma, vento o non vento, non avrebbe fatto quest'ottima prestazione se non avesse avuto le gambe, e ciò aumenta un po' il rammarico di averlo a mezzo servizio, non al massimo della forma, perché un duello rosa tra Ullrich e i nostri anche sulle salite sarebbe stato fantastico. Pazienza).
Dopo che Jan aveva già tagliato il traguardo, si è scatenata la lotta tra gli uomini di classifica. Simoni, primo dei favoriti a partire (considerando per il momento Rujano troppo lontano), ha girato dopo 14 km a 2'03" da Ullrich: così, da subito, un'enormità. Di Luca è passato a 1'56", Pellizotti a 1'58", Cunego addirittura a 2'32". Honchar, invece, sul velluto: 40" appena, Savoldelli ha assommato 1'01", Gutiérrez Cataluña 50". Poi è arrivato il treno rosa, Basso: 35" di ritardo da Ullrich, ma già in vantaggio su tutti i rivali, con quasi 2' sul primo della lista, Cunego.
Nota a margine, ma di importanza capitale: col vento a favore, le distanze tra specialisti e non si fanno più lievi. Col vento contro, aumentano, perché ci vuole maggiore potenza per vincere la resistenza dell'aria. Quindi Basso, e Honchar, e Savoldelli, e Gutiérrez, hanno avuto la fortuna di poter contare su 28 km molto favorevoli, contro 22 km meno (ma pur sempre) favorevoli. Se il vento fosse stato inverso, i distacchi sarebbero stati meno rilevanti. Ma anche gli agenti atmosferici fanno parte della corsa, e i corridori svantaggiati non possono certo mettersi a imprecare contro il cielo.
Al km 28, Basso pagava 41" a Ullrich, ma aveva 4" su Honchar, 22" su Gutiérrez, 34" su Savoldelli; e poi, versante scalatori, 2'55" su Simoni, 3'07" su Pellizotti, 3'21" su Di Luca e 3'42" su un Cunego in pieno dramma (era stato ripreso e superato da Gutiérrez, partito due minuti e mezzo dopo di lui).
Nell'ultima parte di crono, quella col vento a favore, le cose sono cambiate di poco per Di Luca (che da 5,71 secondi al km è passato a pagare a Basso 5,68 secondi), ma in maniera più corposa per Simoni (da 4,78 a 4,5) e soprattutto per Cunego, che ha visto il suo gap da Ivan ridursi da 6,46 a 5,68 secondi al km.
Al traguardo, Damiano ha perso dalla maglia rosa 5'06", certamente una misura superiore (anche se non moltissimo) alle sue aspettative; Di Luca, da cui in teoria ci si aspettavano dei miglioramenti, ha perso 4'45". Più o meno in linea con le attese Pellizotti (4'42") e Simoni (3'53"), che però aveva pagato molto nella cronosquadre.
In classifica, considerate le non troppe possibilità di Gutiérrez e Honchar (parecchie salite indigeste), il più vicino a Basso è Savoldelli, a 3'26"; Pellizotti, paradossalmente, è più avanti del suo capitano Di Luca, mentre Cunego e Simoni sono a circa 7' dalla maglia rosa e Rujano addirittura oltre i 9'. Dovranno inventarsi qualcosa, ma lo spazio, come detto, c'è.
Basso, da parte sua, è un fantastico leader, ha fatto di un suo difetto in corsa (l'eccessiva timidezza di qualche anno fa) un pregio, da interpretarsi nella sua straordinaria calma, nella sicurezza che ha di sé, una sicurezza che però non è mai spocchia. Ivan va dritto per la sua strada, non si spaventa delle fatiche che lo aspettano e sa che è stata fatta molta della strada che lo separa dal trionfo rosa. Insomma, i cuneghiani magari masticano amaro, ma l'impresa, che Basso sta tentando, di doppiare vittoriosamente Giro e Tour, non può non appassionare: e se Ivan ci riesce, e porta a casa questo Giro risultando il mattatore anche in salita, tutti i tifosi, di ogni corrente, dovrebbero togliersi il cappello e applaudire.
Più in generale, e al netto di mal di pancia assassini, la possibilità è tra la vittoria di Basso e la sua sconfitta: se vince Ivan, è una festa; se non vince, significa che qualcuno dei suoi rivali ha messo a segno un'impresa clamorosa. Tra le due possibilità, quale preferire? Niente, non si può decidere, è come scegliere tra una pizza al prosciutto e una torta alla crema, ne mangeresti a sazietà di entrambe.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano