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Hombre sul Giro - Il diario di Lobato | Cicloweb

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Hombre sul Giro - Il diario di Lobato

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Domenica 28 maggio - 21a tappa: Si torna a casa!
Ore 23:00: Finalmente sono tornato a casa... l'aereo da Milano è partito prima di quanto pensassi, alle 19.50 anziché alle 20.50, così ho dovuto fare tutto di corsa. Poi sono arrivato a casa e ho parlato subito con la mia mamma, raccontandole della giornata. Lei mi ha detto che mi trovava troppo magro... sapete come sono queste mamme, sempre così apprensive! Però alla fine hanno sempre ragione!
Oggi la giornata è stata molto tranquilla. Noi eravamo tutti molto felici per il terzo posto di Gibo. In corsa come al solito abbiamo mangiato molte cose... e poi si è entrati nel vivo, e la velocità è aumentata. Io mi sono messo all'ultimo posto, perché so che le telecamere sono sempre una in testa al gruppo e una alla fine, e dato che volevo essere ripreso ma mi fa paura fare la volata, sono stato in fondo, così mi hanno ripreso tutto il tempo! Infatti anche mia mamma stasera mi ha detto che mi ha visto... che bella idea, vero?
Poi alla fine della corsa sono venuti a trovarmi al camper gli amici di Cicloweb, e mi hanno regalato una bellissima maglietta... sono proprio felice per questo!
Poi di corsa all'aeroporto, anche se alla fine il volo è partito in ritardo e ho dovuto aspettare molto a bordo dell'aereo. Ma almeno adesso sono a casa, e ora andrò a letto, perché sono proprio morto. E domani... dormo quanto voglio! Finalmente! Voglio riposare per tutti i giorni del Giro! E poi mia mamma è contenta che finalmente mi vede riposare...
Comunque, in generale, penso che questo sia stato un Giro molto importante per la Saunier Duval, perché oltre alle due vittorie di tappa e al podio, c'è da dire che siamo stati l'unica squadra che è riuscita a confrontarsi con la Csc, e questo per noi è un grande risultato.
Per me il giorno più bello è stato quello della prima vittoria di Leonardo: è stato bello sia per me che per tutta la squadra, perché era una conferma che il nostro lavoro era stato molto buono. Però per me anche l'ultimo giorno è stato il più bello, perché ho la soddisfazione di aver finito il Giro dopo essere stato male e aver rischiato di ritirarmi. È il terzo Giro che finisco, e la soddisfazione è davvero immensa.
Sono proprio contento che il Giro sia finito! Ora mi rileggerò tutto il mio diario, perché dal Giro non sono riuscito nemmeno a vederlo. Intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito, e tutti i tifosi sulle strade...
E poi per il Tour? Ne faremo un altro?


Sabato 27 maggio - 20a tappa: Francesi antipatici

Ore 23.30: Ciao a tutti! Oggi sono proprio contento per come è andata la giornata. Il Giro è finito, ed è andata più o meno bene. Oggi sul Mortirolo c'erano diversi tifosi per me: mentre salivo ero non stanco, ma quasi morto... e ad un certo punto ho sentito i tifosi che gridavano il mio nome, e questo mi ha incredibilmente tirato su di morale, e mi ha dato la forza di andare avanti.
Durante la tappa ho tirato molto, su tutto il Gavia e sui primi tre chilometri del Mortirolo. Poi il ds mi ha detto che avevo finito il mio lavoro e potevo sfilarmi e arrivare al traguardo con calma. Stasera con la squadra abbiamo parlato molto: siamo tutti felici, abbiamo lavorato bene e il morale è alto. Gibo è arrabbiato perché non ha vinto, ma con noi era felice perché abbiamo fatto bene il nostro lavoro, e questo è importante. Oggi ci teneva a vincere perché sapeva che il secondo posto era ormai impossibile da conquistare, ma Basso è andato come una locomotiva e non c'era niente da fare. Ha staccato tutti... e io sono arrivato con altri sei della Csc!
Oggi per fortuna faceva caldissimo, che bello! Questa mattina in molti abbiamo protestato per i tanti trasferimenti: abbiamo calcolato che metà dei km fatti in questo Giro erano di trasferimento... Basta pensare che questa sera siamo arrivati all'albergo a Milano alle 22... Però una cosa che mi è piaciuta sono proprio gli alberghi, erano veramente belli tutti quanti.
Domani passerella a Milano, e vorremmo lasciare davanti Bramati per i primi giri visto che dopo il Giro finirà di correre. Però bisognerà convincere le squadre dei velocisti, e vi dico che non è così scontata come cosa dato che molti corridori sono antipatici... Ad esempio a me non piacciono molti francesi in questa corsa, non si comportano affatto bene, o fanno cose insensate, come scattare a 3 km dal traguardo quando hanno già un ritardo di mezz'ora dal vincitore di tappa... Vabbè, sono piccole antipatie. Ora vado a dormire tranquillo e felice. A domani!


Venerdì 26 maggio - 19a tappa: Ancora trasferimenti

Ore 23.00: oggi sono molto stanco e domani la sveglia sarà di nuovo alle 7. Però sono molto soddisfatto della giornata: intanto sono andato molto bene e mi manca solo un 10% per essere del tutto in forma. Sono felice, mi è passato tutto. Inoltre, oggi, ho anche visto il mio nome sull'asfalto, ed un mio tifoso spagnolo mi ha un po' spinto. Oggi è stata molto dura, meno male che siamo partiti piano, diciamo che fino al primo traguardo volante siamo andati tranquilli, altrimenti vi immaginate quanti sarebbero finiti fuori tempo massimo? Già così molti hanno preso quasi 50 minuti. Domani tirerò, perché Gibo vuole guadagnare minuti, anche se sarà difficile perché Gutiérrez non mollerà facilmente. Penso che la tappa di domani sarà più facile di quella di oggi, perché ci saranno delle lunghe discese in cui poter recuperare il distacco accumulato in salita. In ogni caso dovremo provarci. Ora sarà meglio recuperare le gambe per domani, dato che avremo di nuovo un lungo trasferimento. Ormai noi corridori non ci lamentiamo neanche più e come le pecorelle facciamo quello che ci dicono. Ora è meglio che vi saluti che Litu già dorme. Buonanotte!


Giovedì 25 maggio - 18a tappa: Troppe salite dure

Ore 22.00: eccomi qui nel letto stanco morto dopo la giornata di oggi. Sono molto contento perché ho tirato tutto il giorno e perché ho recuperato in pieno dal malessere dei giorni scorsi. Forse non sono ancora al top, ma almeno posso lavorare, e questo è importante. Domani c'è la tappa più dura di questo Giro, e finalmente arriva il nostro terreno: la salita. Per quanto riguarda oggi, il Forchia non è stato duro, ma durissimo! Per fortuna che avevo un 36x25. Gibo mi aveva detto che dovevo tirare per prendere davanti la salita senza problemi, così sono stato in testa fino in cima. In discesa mi sono mantenuto in terza-quarta posizione, e poi è arrivato l'ultimo strappo: mamma mia, era ancora più duro! Che fatica! Ma questi del Giro quante salite vanno a cercare in tutta Italia per farle fare a noi?
Ce lo chiedevamo proprio oggi io e Rubiera: sono tutte troppo dure, sembra più un circo che una corsa ciclistica. Senza dubbio spettacolare, ma vedremo dopodomani in che condizioni saremo... Oggi abbiamo perso il primo uomo: Mazur è rimasto staccato sul primo strappo e ha preferito ritirarsi perché in gruppo stava menando la Csc e lui è rimasto da solo.
Piepoli, invece, è rimasto attardato perché ha voluto riposarsi per domani: inizialmente lavoreremo per Gibo, ma se accadesse ancora che stia meglio Leo allora proverà il colpaccio. Gilberto ora lotta per conquistare il secondo posto, non credo che tenterà un attacco da lontano perché comunque ci saranno molti km di discesa, e poi Basso non lo si stacca... E se anche si staccasse la squadra resterebbe sempre con lui.
Io ora sono felice, mi piace andare forte, quando stavo male ero triste, era orribile. Diciamo che forse fisicamente non vado molto più di cinque giorni fa, ma la testa sta molto meglio, e tutto cambia. Domani la sveglia è alle 7:30... quindi meglio che ora dorma. Buonanotte!


Mercoledì 24 maggio - 17a tappa: Il disappunto di Simoni

Ore 23: ciao a tutti! Oggi ho fatto particolarmente tardi perché ho parlato molto con mia mamma dato che mi ha visto in tv ed era preoccupata... sapete come sono le mamme... e infatti dato che è così tardi Litu mi ha confinato in bagno per scrivere il diario perché voleva dormire! Oggi è stata una gran giornata: io mi sentivo molto meglio e ho tirato tutto il giorno, Leo ha vinto e quindi il lavoro è andato a buon fine, inoltre Gibo è in zona podio.
Questa mattina ci sono stati dei problemi perché non si sapeva se avremmo fatto o meno il Passo delle Erbe. Alla fine siamo partiti senza aver deciso nulla. Poi ci hanno detto che l'Erbe non si faceva ma era confermato l'arrivo a Plan. Gibo era contrariato, perché sperava di poter stancare basso sul Passo delle Erbe. Allora come alternativa ci ha messi davanti a tirare. Quando poi ci hanno detto che non si faceva nemmeno il Plan, Gibo ci è rimasto proprio male, perché ci teneva a fare la corsa. Ma per noi è stata una grande giornata e in hotel abbiamo brindato. Però per il giro è stata una giornata negativa: non è possibile che alla fine di una tappa così non si possa andare via subito... Siamo rimasti più di un'ora ad aspettare nel parcheggio prima di poter scendere... E se fossimo arrivati al Plan sarebbe stato ancora peggio. In fondo siamo persone, non animali. Almeno ha piovuto, non più di tante altre volte.
Domani sarà una tappa tranquilla in cui riposeremo, coprendo Gibo. Oggi è il secondo giorno che lavoro, sono proprio contento. Ora è meglio che vada a dormire che sono davvero stanco...


Martedì 23 maggio - 16a tappa: Il tifo sul Bondone

Ore 22:00: ciao a tutti, oggi è stata una giornata molto positiva per me: stavo devvero meglio, e sento che al 90% finirò questo Giro d'Italia. Dopo tante incertezze, mi sento davvero soddisfatto, oggi ad esempio ho tirato molto in testa al gruppo per cercare quel morale che mi era indispensabile per andare avanti in questa corsa. Siamo rimasti sempre davanti a tirare per non fare andare la fuga.
Gibo ci teneva a vincere la tappa, e ovviamente è rimasto male per come è andata, ma mi ha detto che Basso era decisamente pià forte e lui non riusciva a tenere la sua ruota. In compenso, ha detto che domani vuole fare altrettanto, quindi aspettatevi battaglia sul Plan!
Hanno detto che dovrebbe essere brutto tempo, e quindi non so se alla fine saliremo fin su in cima. So che solo che monteremo il 36x27 come rapporto massimo, altro su domani non si spingerebbe.
Conosco il Passo delle Erbe perché l'anno scorso, per aiutare il mio capitano di allora Gárate, l'ho affrontato decisamente in testa, in fuga, per scandire il ritmo per il successivo allungo del nuovo capitano della Quick Step.
Oggi mi è successa una cosa molto bella: mentre salivo sul Bondone dei ragazzi del vostro forum hanno iniziato ad incitarmi; Lombardi mi ha guardato in modo strano, come per dire: "Ma non si staranno sbagliando?", e invece erano proprio per me!
Ero davvero felice, questa cosa mi ha dato tanto morale. E ne abbiamo davvero bisogno, viste le tappe rimaste.
Ora vi saluto che vado a dormire presto, anche se essendo spagnolo non ci sono affatto abituato, e non mi piace!
Ma per il ciclismo si fa questo ed altro. Devo solo non pensare troppo a domani sennò non prenderò mai sonno! Buonanotte!!


Lunedì 22 maggio - 15a tappa: Grinta!

Ore 22.00: Sono in camera mia, e tra poco chiuderò la luce e dormirò. Abbiamo fatto un po' tardi a cena chiacchierando con i compagni riguardo alla tappa di oggi, in cui non è successo quasi niente.
La cosa più importante è che mi sento molto meglio! Quando sono partito questa mattina avevo ancora freddo, ma poi è venuto fuori un gran caldo, e mi son tolto manicotti e gambali. Mi piace il caldo, era una giornata perfetta da questo punto di vista!
Inoltre, cosa ancora più importante, è che mi sento molto più sereno e rincuorato dopo la delusione di ieri. I miei amici oggi mi hanno detto delle buone parole per tutta la tappa, dicendomi che il ciclismo è così, ogni giorno è diverso dall'altro, e che la stagione è ancora lunga per poter fare buone cose. Ad esempio a luglio farò il Tour; quindi di occasioni per rifarmi ce ne saranno.
Oggi la tappa è stata molto veloce, abbiamo fatto i 45 km/h, e all'inizio avrei detto che mi sarei staccato subito: invece ho tenuto duro, e ho concluso la giornata in gruppo.
Rispetto a ieri sono un altro: sento che posso farcela, e ho tantissima grinta da vendere. Domani nella tappa del Bondone proverò la fuga che non mi è riuscita ieri verso Domodossola. Gibo mi ha detto che se me la sentirò potrò provare, mentre se non starò ancora bene potrò rimanere tranquillamente in gruppo e recuperare energie in vista delle tappe seguenti, che saranno anch'esse molto dure. So che il tempo sarà brutto, tutti hanno detto così, anche se spero sempre in un errore! Più che per il freddo, la cosa che mi spaventa è cadere se l'asfalto è bagnato per la pioggia, quindi in quel caso andrò piano. Simoni invece vuole vincere. È la sua salita, e avrà una marcia in più... e vorrebbe anche prendere la maglia: ma sappiamo che per fare una cosa del genere Basso dovrebbe saltare, e non sarà facile. Una cosa è certa: se Basso vincerà la maglia rosa, sarà una cosa super positiva per il ciclismo.
Ho ritrovato la voglia che sembrava sparita, è una grande cosa. Sapete, le cose che mi dicono certe persone, come i miei amici, valgono doppio per me, e servono di più per il morale. Ora devo guardare avanti, e pensare al futuro, con una voglia di fare rinnovata.
Allora ci sentiamo domani per raccontarvi come sarà andata... buonanotte a tutti!


Domenica 21 maggio - 14a tappa: Una giornata no

Ore 19.30: Oggi è stata davvero una brutta giornata. Mi sono svegliato questa mattina e stavo di nuovo male. Siamo partiti, e sulla prima salita, quella del San Bernardo, ho provato a scattare: però mi sono subito reso conto che qualcosa non andava, mi hanno ripreso e ho fatto la salita col gruppo. In discesa avevo tantissimo freddo: e non era normale, perché gli altri erano in maglietta a maniche corte e in pantaloncini corti, e io invece avevo sia gambali che manicotti, e con tutti quelli avevo freddo comunque, non riuscivo proprio a tenere caldo il corpo.
Speravo di riprendermi, ma quando uno sta male poi va sempre tutto storto. Ho provato a lavorare un po' per Simoni, ma se da un lato avevo la grinta, dall'altro non avevo le gambe, e queste cose buttano subito giù il morale...
Sull'ultima salita ho fatto gruppetto con Guidi e altri, e riuscivo a malapena a tenere le loro ruote... e questo in un Giro d'Italia non è bello. In discesa avevo ancora più freddo, ho messo la mantellina ma le cose non sono cambiate.
Quando sono arrivato al traguardo volevo andare subito al pullman per farmi la doccia, ma mi hanno detto che dovevo salire sul palco per la premiazione della squadra... così l'ho fatto, e poi sono andato a lavarmi al pullman.
Domani spero di essere alla partenza... perché di voglia ne ho tanta, tantissima, ma se continuo a stare così male non posso essere utile alla squadra, e non voglio correre così. Ho pensato a molte cose mentre salivo... a farlo per Simoni, per la squadra... ma devo pensarci bene, perché se sto male non posso fare niente.
Ora sono qui sul letto a pensare a cosa ho sbagliato, cosa è successo, cosa devo fare... la cosa che mi fa pensare di restare è che domani c'è una tappa di pianura, e potrei resistere e riprendermi.
Però ovviamente sono triste, perché non è bello vedere che mentre i propri compagni migliorano di giorno in giorno io vado indietro.
Piepoli è venuto a parlare con me, e mi ha detto che il ciclismo è così, un giorno vai e quello dopo no... però per adesso non riesco davvero a tirarmi su di morale.
Tra un po' andrò dal massaggiatore, così mi farò quattro risate con lui e forse mi passerà un po' la delusione. Dopo cena tornerò subito in camera per riposare più che posso, e cercare di recuperare energie per domani.
Di sicuro sarò alla partenza, poi si vedrà... di certo lotterò fino alla fine per non mollare. A domani!


Sabato 20 maggio - 13a tappa: Un freddo scioccante

Ore 22.30: Eccomi qua in camera come al solito, pronto a riposare dopo le immense fatiche di questa giornata terribile.
Oggi scrivo tardi perché sono rimasto molto con i compagni a parlare della vittoria di Leo. Così ci siamo presi un po' di relax dopo una giornata come quella di oggi... mammamia che freddo impressionante...
Il problema è che siamo partiti con 25 gradi, e siamo arrivati che ce n'erano 5. Quando sono arrivato non sapevo neanche dov'ero: il massaggiatore è venuto a prendermi perché non mi reggevo in piedi. Mi ha portato in camera, mi ha tolto i vestiti inzuppati, e mi ha messo a letto. Io ero pieno di brividi, non mi reggevo nemmeno in piedi... Credetemi, non ricordo proprio niente: dopo un'ora ho chiesto al massaggiatore: "Ma chi mi ha portato qui? Cos'è successo?". Non ho nemmeno riconosciuto mia mamma, che era venuta all'albergo... Ho anche messo nel letto una borsa dell'acqua calda, e mi sono fatto la doccia solo dopo il massaggio, perché ero talmente infreddolito che rischiavo di bruciarmi non sentendo il calore dell'acqua della doccia...
Comunque l'importante è che sia riuscito ad arrivare alla fine, anche perché oggi ho fatto 220 km dopo due giorni che sono stato male. Per fortuna sto molto meglio, penso che mi sia passato tutto. Inoltre, Leo ha vinto la tappa, e, cosa molto importante, Gibo è risalito al quinto posto in classifica. Però ha preso ancora un altro minuto da Basso... quindi ora non possiamo sperare altro che a Ivan succeda qualcosa! Scherzo naturalmente: una vittoria vale se conquistata contro un avversario che sta bene, non se la si ottiene perché questi è stato male. Comunque la mia idea è che oggi Basso sia scattato sulla salita perché sapeva che avrebbe affrontato piano la discesa, e quindi voleva guadagnare un margine sugli avversari. Infatti Leo mi ha detto che hanno scollinato insieme, e poi non l'ha più visto! E sì che Leo in discesa non è mica Savoldelli... Io la discesa l'ho fatta attaccato alle leve dei freni: non potevo staccare le dita da là, erano congelate. Mi sono anche dovuto fermare due volte, perché avevo troppo freddo, non riuscivo più a frenare. Infatti mi hanno superato almeno 50 corridori. Ma l'importante è essere arrivato sano e salvo all'arrivo, per poter lavorare bene domani.
Stamattina, visto che mi sentivo bene, ho provato ad andare in fuga, ma la velocità era troppo elevata: hanno fatto i 55 km/h nella prima ora (fate conto che abbiamo fatto 70 km in un'ora e mezza!), e non ci sono riuscito. Ma domani ci vado di sicuro eh! Domani entro in una fuga, e devo anche arrivare al traguardo!
Tornando a oggi, devo dire che sapevamo che Piepoli aveva la gamba molto buona, ma noi stamattina avevamo dato per scontato che saremmo dovuti rimanere accanto a Gibo; invece proprio Simoni ci ha detto che se qualcuno di noi avesse avuto la gamba buona per andare avanti e arrivare al traguardo, sarebbe potuto andare. Così Leo ha aspettato che Gibo gli desse il via libera, e quando Simoni gli ha detto che poteva fare la sua corsa, è andato.
Così oggi siamo tutti felici per la vittoria di Leo, che in una giornata così vale doppio; inoltre, alla Volta a Catalunya Cañada ha preso la maglia di leader, quindi è stata una grande giornata per la Saunier Duval. Poi vinceremo il Giro e saremo proprio contenti! No, scherzo! Sarà difficile, davvero, perché battere Basso sarà un'impresa... ma noi viviamo giorno per giorno; chi va piano va sano e va lontano, e fino a Milano si vedrà. Ora Gibo è a 5 minuti dal podio, e prima di lui in classifica ci sono due corridori come Belli e Savoldelli che secondo me salteranno: Belli non terrà sulle salite, e Savo oggi in salita non andava, e ha recuperato tutto in discesa. Spererei che Gilberto vincesse almeno una tappa, se non il Giro, magari quella del Bondone; se lo merita, è davvero una bravissima persona, con una grandissima esperienza. Anche perché questo potrebbe verosimilmente essere il suo ultimo Giro d'Italia: ha detto che a questo ci penserà a fine stagione a seconda di come andrà, ma io spero davvero che corra anche il prossimo, perché mi piace avere un capitano come lui.
Infine, oggi voglio fare una protesta: protesto per i trasferimenti, che al ciclista non piacciono mai. In questo Giro penso che abbiamo fatto più chilometri di trasferimenti che in bicicletta: anche oggi, un'ora e un quarto dall'arrivo all'albergo, ed è così quasi ogni giorno. E menomale che oggi avevamo l'albergo vicino! Ne parlavo anche in corsa con Chechu Rubiera, e anche lui e la sua squadra sono d'accordo su questo. Però le cose stanno così: certo sarebbe bello almeno arrivare sempre in città calde come è successo ieri, ma non si può!
Ora vado a dormire, per riposare e tentare qualcosa di buono domani. Buonanotte!


Venerdì 19 maggio - 12a tappa: Sono in ripresa

Ore 22.30: Ciao a tutti, anche oggi si è fatto molto tardi, e stavolta la colpa è tutta del traffico: ci abbiamo messo più di un'ora e mezza per arrivare qui a Genova, dove abbiamo l'albergo.
Mi sento un po' meglio rispetto a ieri, non ho freddo e non sudo, e il dottore mi ha detto che la febbre è sempre più alta di sera, e quindi se ora non ho nulla, vuol dire che sto migliorando. Spero che entro domani mi sarà passato tutto. Però in corsa ho sofferto parecchio: appena è iniziata la salita mi sono aggregato al gruppetto dei velocisti e sono venuto su con loro pian pianino. Sentivo che non riuscivo a fare forza sui pedali, ho davvero faticato molto dalla partenza all'arrivo.
Vi racconto per bene la mia giornata. Mi sono alzato alle 8.30 anche se la colazione era appena alle 9.30. Questo perché sebbene avessi dormito piuttosto bene, senza mai svegliarmi, sentivo di non poter più stare nel letto, ero tutto sudato. Sono sceso a far colazione e per fortuna avevo fame, ho mangiato parecchio: per questo sento che recupererò presto, e ne sono contento. Però mentre ero al tavolo con i compagni non avevo la solita voglia di ridere e scherzare, ero sempre zitto e mogio, mentre normalmente sono sempre allegro e scherzoso.
Poi sono tornato in camera per preparare la valigia e cambiarmi. Stamattina sentivo davvero freddo e mi sono vestito molto: e tutti mi dicevano che ero matto, perché faceva un caldo tremendo. Quindi anche da questo capivo di non stare molto bene. Sul pullman ho sudato tanto, ma senza avere freddo: il dottore mi ha detto che sudare tanto fa bene, perché espelli tutto il male.
Poi ho preso la maglietta che regaliamo sempre con la squadra, quella sui Diritti Umani e l'ho regalata al mio amico della Illes Balears Mikel Pradera, che me l'aveva chiesta l'altro giorno.
Dopo aver firmato sono andato a prendere un caffè al villaggio, e ho chiacchierato con i miei amici dell'Euskaltel. C'erano anche Pedro Delgado e Carlo De Andres, che fa il commento tecnico per la televisione spagnola, e c'era Gutiérrez Cataluña: e si diceva che la televisione italiana non fa onore al suo secondo posto, perché parlano solo di Cunego e Basso e a lui non lo nominano o inquadrano mai. Ad esempio ieri nella crono ha superato Cunego, e l'hanno mostrato solo di sfuggita. De Andres era molto arrabbiato per questo, diceva che non era possibile una cosa del genere. Insomma, è il secondo in classifica, meriterebbe un po' più d'attenzione...
Quando la corsa è partita ero tentato di andare in fuga, però poi mi son reso conto che non era proprio il caso... davanti andavano troppo forte. Così mi sono messo in fondo al gruppo e sono rimasto lì. Al km 8 c'è stata una bruttissima caduta, mammamia che roba... sono andati giù anche Honchar, Cioni e Laiseka, e quest'ultimo si è dovuto ritirare perché si è rotto la rotula... mi dispiace davvero tantissimo, perché proprio questa mattina chiacchierando con lui gli avevo detto: "Allora, mi raccomando, cerca di vincere una tappa in questo Giro eh!". E invece, a casa. Ma il ciclismo è così...
Vedendo che in fondo al gruppo non facevo niente, sono risalito un po' per stare con Litu e Simoni: finchè ce la facevo sarei rimasto là, poi mi sarei defilato. E così ho fatto: son rimasto con loro fino all'inizio della salita e poi ho fatto gruppetto e sono arrivato al traguardo tranquillo.
Arrivato al pullman ho incontrato Mori, e così gli ho chiesto se sapeva la prima regola del ciclismo: "Non cadere"! La seconda poi è "Vincere", ma è meno importante! Che poi è caduto due volte, quindi sicuramente quella regola non la conosce... mi ha raccontato che stava andando molto forte, e ad un certo punto ha perso il controllo della bicicletta. Nella prima caduta non si è fatto niente, ma nella seconda ha preso una botta bella forte: era coperto di ferite, sulla faccia, la schiena, la gamba... infatti poi lo hanno anche portato all'ospedale per degli accertamenti, dato che aveva preso un colpo in testa, e per fortuna non ha avuto conseguenze. Peccato davvero, perché con il vantaggio che avevano lui e Sella potevano tranquillamente arrivare al traguardo. Però, come ho detto prima... il ciclismo è anche questo. L'importante comunque è che lui stia bene, e che da domani si riprenda. Ora però bisogna guardare avanti, e son certo che ci riproverà.
E qui voglio raccontarvi una delle poche cose belle di questa giornata: mentre stavo andando al pullman un ragazzo mi ha chiamato, e mi ha fatto i complimenti per il diario che scrivo ogni giorno... mi ha messo davvero allegria, perché mi fa piacere sapere che il diario è letto! Fanno proprio piacere queste cose!
Comunque, dopo essere arrivato al pullman, mi sono cambiato e siamo partiti per Genova: un trasferimento davvero lunghissimo. Arrivato là ho fatto il massaggio, e poi ho riempito la vasca da bagno e mi sono rilassato dentro per più di mezz'ora ascoltando musica... mi sono davvero riposato, sono stato là fino quasi alle 21! Per un po' mi sono proprio dimenticato di tutto.
Quando Litu è tornato dal massaggio ci siamo cambiati e siamo scesi per la cena. Dopo che ieri sera sono riuscito finalmente a mangiarmi la pasta col pesto, stasera ho mangiato tutto quello che c'era: antipasto, pasta, la tagliata (buonissima!) e il dolce. Per fortuna la fame non la perdo mai, è un buon segno.
Dopo cena sono andato dal medico, che mi ha dato un Paracetamol per passare bene la notte, e ora sono qui in camera mia.
Insomma, oggi è stata una giornata positiva perché sono migliorato e perché mi hanno detto che leggono il mio diario; negativa perché in corsa non ho fatto quasi niente, e questo mi dispiace davvero tantissimo. Ci sono ancora molte tappe, ma quella di oggi non tornerà più. È che io sono fatto così, se non riesco a fare quello che mi propongo mi sento male con me stesso. Succede anche nelle piccole cose, come ad esempio col Sudoku: non sopporto di lasciarlo a metà, devo finirlo. Inoltre mi sento ancora più triste perché sulla salita c'erano mia mamma e mia sorella a vedermi, e mi dispiace tanto, perché dato che hanno fatto un viaggio così lungo avrei preferito far vedere loro come lavoro di solito, e non quello che ho fatto oggi... so che non è colpa mia, perché stavo male, ma mi dispiace lo stesso.
Però basta pensare ad oggi, che mi fa solo arrabbiare, pensiamo a domani.
Mi hanno detto che la salita del San Carlo è davvero dura... sto guardando adesso l'altimetria e devo ammettere che non hanno torto. Inoltre hanno previsto brutto tempo... quello che mi solleva è che il maltempo dovrebbe esserci solo sulla salita, mentre per la maggior parte della corsa dovremmo avere bel tempo; già così per me sarebbe molto buono. E non è finita, mi hanno detto che anche la discesa è difficile: quindi dovrò affrontarla piano e stare molto attento.
Gibo non ha ancora voluto parlare di come comportarci domani, ne discuteremo alla mattina. Lui per adesso è tranquillo, sempre sempre tranquillo: e questo rasserena tutta la squadra.
Però adesso basta pensare a domani sennò non dormo nemmeno! Domani vi attende un lungo racconto sul San Carlo... buonanotte!


Giovedì 18 maggio - 11a tappa: Un po' di malessere

Ore 21.45: sono steso sul letto che mi riposo, perché oggi è stata una giornata davvero dura. In teoria non avrebbe dovuto esserlo, ma oggi purtroppo non sto molto bene. Penso di aver preso freddo per colpa dell'aria condizionata, o qualcosa del genere. Non ho la febbre, ma un po' i brividi sì, anche se spero che dormendoci sopra passerà tutto.
Stanotte ho dormito male, mi svegliavo di continuo. È che in questa camera l'aria condizionata non si può nemmeno spegnere. So che non dovrei prendere freddo... però me ne rendo conto solo ora! Di solito sono così concentrato sulla corsa e il resto che non penso alla mia salute. Però dài, sono convinto che entro domani starò meglio... di sicuro non mollo!
Oggi sono andato relativamente tranquillo, e infatti il tempo che ho fatto (circa 1 ora e 6 minuti) è molto buono pensando alla condizione con cui ho corso.
Stamattina alle 8.30 si è alzato Litu, perché lui partiva molto presto. Io invece sono rimasto a riposare, per cercare di recuperare almeno un po' quello che non ho dormito la notte.
Alle 10 sono andato a fare colazione, e per fortuna avevo appetito, che è comunque un buon segno. Ho mangiato le solite cose: omelette, brioches, tè... poi sono salito a stendermi ancora un po' sul letto, perché volevo sfruttare tutto il tempo che potevo per riposare. Ho anche fatto un sudoku, e l'ho finito, perché volevo cercare di non pensare solo al fatto che stavo male. Dopo ho ascoltato un po' di musica, e attorno alle 12 sono partito in bici per andare alla partenza, dato che sarei partito per le 14.30. Non sentivo gli stessi brividi della notte, ma sono andato lo stesso vestito con maniche e pantaloni lunghi per asciugare il sudore e non sentire freddo.
Arrivato alla partenza il dottore mi ha dato un Paracetamol: all'inizio non volevo prenderlo, ma poi devo dire che mi ha fatto proprio bene. Non mi sono nemmeno scaldato sui rulli, ho fatto solo una trentina di km su strada e basta. Il resto del tempo l'ho passato sul pullman con il massaggiatore a raccontargli di come stavo, e lui mi rassicurava dicendo che mi passerà presto.
Poi mi sono informato su quale sarebbe stato il tempo massimo, ed era fissato in un'ora e 15 minuti: ammetto che avevo un po' di paura di non farcela entro quel limite... però alla fine ho deciso di tirare fuori tutta la mia grinta e sentivo che ce l'avrei fatta. La giuria mi ha anche detto che se avessi tenuto una velocità media di 45 km/h ce l'avrei fatta tranquillamente, avendo anche il tempo per un'eventuale cambio ruota in caso di foratura. Per fortuna sono riuscito a tenere i 45 all'ora fino a Pisa, quando avevo il vento contrario; così ero molto più tranquillo, perché sapevo che tornando indietro, col vento a favore, sarebbe stato ancora più facile.
Arrivato a Pisa però mi è successa una cosa poco piacevole: il body mi stringeva molto, e stava iniziando a farmi male alle gambe, quasi non le sentivo più. Così ho rallentato e l'ho tirato forte cercando di allargarlo... ma l'ho rotto... uno strappo di almeno 15 centimetri... così mi son detto: "Peggio di così non potrà andare!", però mi è toccato fare tutto il resto della crono seduto... menomale che avevo la maglietta di sotto bella lunga.
Quando l'ho raccontato nel pullman ci ridevo su, ma là per là non mi veniva molto da ridere! Avevo paura che qualcuno mi facesse una foto!
Comunque, dopo Pisa il vento era a favore, e sono riuscito ad andare ai 50 km/h, e alla fine a fare una media di 47 all'ora. Ero molto soddisfatto, viste le condizioni in cui ho corso.
Appena arrivato c'era un giornalista spagnolo che voleva farmi alcune domande, e dato che avevo un po' freddo ero indeciso se accontentarlo o piuttosto andare al pullman; però alla fine ho parlato con lui, perché sapete come sono queste cose, se non vuoi parlare poi dicono che fai il prezioso, cose del genere, e non mi va.
Poi sono andato a cambiarmi i vestiti sudati, e ho aspettato che venisse la macchina a prendermi per andare all'albergo. Siamo arrivati là un po' tardi, per le 19, e mi sono fatto fare il massaggio. Alle 20.30 ho mangiato, e poi sono subito salito in camera. L'effetto del Paracetamol è finito, e infatti non mi sento proprio benissimo. Ma sono fiducioso per domani.
Purtroppo non so dirvi nulla di Gilberto perché non l'ho ancora visto, dato che è arrivato in albergo molto tardi per fare una conferenza stampa. Ora ha 7 minuti di ritardo: in due km del Mortirolo si possono guadagnare o perdere come niente. Tutto sta a vedere se Basso molla o no; io credo di no, perché sta davvero bene. Invece tutti gli altri avversari hanno più o meno lo stesso ritardo, quindi è Basso che è davvero sopra a tutti. Sapete, se dovessi parlare col cuore direi che Gibo vincerà il Giro; ma se devo parlare con la testa, devo dire che sarà molto difficile. Di sicuro il podio lo conquisterà, ma noi siamo qui per vincere questo Giro, non per il podio.
Domani penso proprio che riposerò a fondo gruppo: se stessi bene potrei anche provare la fuga, ma penso che sia meglio riposare un giorno di più per poter essere al massimo nella tappa di La Thuile accanto a Simoni. Di certo lui domani vuole provare qualcosa: poi se lo farà o meno non lo so, di certo la volontà c'è.
Per quanto riguarda gli altri avversari dico questo: Savoldelli sta davvero bene, Cunego invece ha un po' deluso, perché quando ieri ha detto che sperava di non prendere più di 4 minuti nessuno credeva che lo pensasse sul serio, e invece era vero. Di Luca invece secondo me non riuscirà nemmeno a raggiungere il podio. Potrà solo perdere ancora di qui in avanti, di certo non recupererà nulla non essendo uno scalatore puro.
Ora dormo... spero che domani vi potrò dire di essere guarito! Buonanotte!


Mercoledì 17 maggio - Riposo al 100%

Ore 22.30: Come sempre sono in camera mia, e sto guardando la finale di Champions League... naturalmente tifo per l'Arsenal, perché io sono di Madrid, e c'è molta rivalità tra noi e Barcellona! Scherzo dai, in fondo del calcio non mi importa molto, e se vincesse una squadra spagnola andrebbe benissimo uguale.
Ieri il volo è atterrato in orario, ma siamo arrivati in albergo appena a mezzanotte passata, perché sul pullman che ci è venuto a prendere eravamo insieme alla Lampre, la Française des Jeux e la Crédit Agricole, e noi siamo stati portati in albergo per terzi. Davvero un viaggio lunghissimo.
Oggi è stata una giornata davvero bellissima, sono proprio contento. Non ho dormito moltissimo come pensavo: mi sono svegliato alle 9, perchè ultimamente ho sempre tantissima fame. Infatti sono stato il primo della squadra a scendere a fare colazione! Pensate che strano, il primo a svegliarsi e a fare colazione è uno spagnolo... incredibile! Ho mangiato come al solito le brioches, il tè col latte e dei biscotti.
Poi abbiamo fatto quello che noi chiamiamo "il ritrovo di partenza" sul pullman: ci dovevamo trovare alle 11.30 con le bici da crono per andare a visionare il percorso della cronometro di domani. Però alla fine siamo partiti alle 11.45, perché Gibo non arrivava... lui dice sempre che prima di dare il primo colpo di pedale dobbiamo trovarci una mezz'oretta per parlare di tutto, però ha dormito un po' troppo ed è arrivato appena alle 11.20 al ritrovo! Ma oggi è una giornata di riposo, quindi possiamo prendere tutto con più tranquillità. Comunque la squadra non era completa: mancava Piepoli, che ha deciso che oggi non avrebbe toccato la bici, e mancavano anche Gómez e Mazur, perché non stavano molto bene... spero che entro domani si riprendano al meglio.
Siamo partiti, e ci siamo immessi su quello che sarà il percorso di domani. Siamo arrivati nella Piazza della Torre di Pisa, ed era pieno pieno di gente. Mentre passavamo di là ho visto seduti a un bar i miei amici dell'Euskaltel... così mi sono chiesto: "Cosa faccio? Vado a provare il percorso o resto qui con loro?". Secondo voi cosa avrò deciso? Esatto, di restare a bere il caffè! Quando mi sono fermato là era mezzogiorno, quando me ne sono andato erano le 14, perché dopo sono arrivati anche altri amici della Illes Balears, il mio amico Benoît Joachim della Discovery Channel, e la Lotto... era pieno di ciclisti che hanno avuto la mia stessa idea, quasi tutti spagnoli, e qualcuno australiano!
Poi abbiamo fatto con il cellulare un po' di foto della Torre di Pisa, ma non siamo andati a visitarla dentro: però devo dire che c'era davvero tantissima gente, penso turisti... ma qui non lavora nessuno? Tutti questi studenti seduti sull'erba... fanno una bella vita eh! Beh, magari loro avranno pensato lo stesso di noi, vedendoci per due ore seduti ad un bar...
Abbiamo anche visto passare Ivan Basso con Riis, poi la Phonak e la Quickstep: loro sì che invece si sono allenati, perché domani vogliono fare la crono a tutta.
Quindi oggi ho fatto in totale 1200 metri di allenamento, 600 dall'albergo al bar e viceversa! Insomma, un riposo vero e proprio, anche perché la giornata era davvero stupenda.
Poi sono rientrato in albergo per farmi la doccia e... oh no... ha segnato il Barça... vabè, continuiamo con il racconto della giornata, che è meglio! Insomma, dopo la doccia sono andato a pranzo, e lì c'erano la mia mamma e mia sorella (che è più piccola di me, ha 21 anni... o 22... no, 21... non ricordo proprio, penso che sto perdendo colpi), che sono venute a trovarmi: sono proprio contento, perché avevo davvero voglia di vedere dei volti conosciuti. Sono partite questa mattina da Madrid e son venute qui. Ho pranzato con loro, ho raccontato loro molte cose, e poi siamo andati a fare una passeggiata, le ho portate un po' a vedere Pisa. Insomma, abbiamo fatto un po' i turisti!
Tornato in albergo sono andato al massaggio e poi mi sono un po' buttato nel letto a riposare, perché avevo molto sonno, e anche la mamma e la sorella sono andate a riposare nella loro camera, perché erano molto stanche per il viaggio. Hanno noleggiato un'auto, e resteranno con me fino a sabato. Sono davvero felice, perché erano 15 giorni che non le vedevo; così avevo chiesto loro se avevano voglia di venire a trovarmi qualche giorno, e hanno accettato. Ora posso stare con loro, è bellissimo, e sono anche più tranquillo.
Come dicevo, dopo il massaggio ho riposato un po', e... no... di nuovo il Barcellona... ormai ha vinto... vabè, torniamo a noi! Ho aspettato che anche Litu tornasse dal massaggio, e siamo andati insieme a cena. Stasera ho mangiato poco, solo un piatto di pasta e un po' di prosciutto e mozzarella, e per dolce un creme caramel. Nel frattempo mia mamma e mia sorella stavano cenando ad un tavolo vicino a noi, e quando ho finito di mangiare sono andato là a far loro compagnia, bevendo un cappuccino decaffeinato. Poi sono andato a prendere un bicchiere di latte con il mio compagno, e ci siamo messi a guardare la partita, mentre adesso sono salito in camera dopo aver salutato mamma e sorella. E sono un po' triste perché vince il Barcellona! No dai, come dicevo prima, se vince una squadra spagnola mi va bene uguale.
Attualmente va benissimo per lo sport spagnolo, perché nell'automobilismo vince Alonso, nel motociclismo Pedrosa, nel tennis Nadal, nel calcio il Barcellona... e nel ciclismo? Mi sa che nel ciclismo vince Basso... ci sarebbe Gutiérrez, ma quando ho parlato con lui mi ha detto che sì, proverà fino alla fine, ma le salite che mancano sono troppo dure per lui! Domani proverà a prendere la maglia, ma teme che Basso sia troppo forte per recuperargli tutto il distacco.
Penso che nella crono Basso volerà. Simoni potrà pagare un minuto e mezzo-due. Lo dico perché domani la corsa sarà uomo contro uomo, e non squadra contro squadra: nella cronosquadre abbiamo preso tanto dalla Csc perché noi siamo quasi tutti scalatori, mentre loro sono quasi tutti ottimi cronoman; basti vedere cos'è successo nel primo arrivo in salita, in cui quando Basso era rimasto solo con Sastre, noi eravamo ancora in tre attorno a Gibo. Ma domani non ci saranno squadre, solo Basso contro Simoni. Di più non penso che perderà, perché credo che se uno affronta la crono ad andatura tranquilla, come potrei fare io, può prendere 4-6 minuti; ma Gibo andrà a tutta, e se dovesse prendere più di tre minuti allora vorrebbe dire che la forma che ha non è buona per niente.
Per Cunego vale lo stesso discorso: non penso che possa prendere più di due minuti. Anche perché, se Gibo ne prendesse di più, sommati ai 3'20" che ha già adesso, dove recupererebbe tutto quel tempo a Basso? Ci vorrebbe solo un'altra sua crisi, ma non penso proprio che l'avrà, perché quest'anno è attentissimo a tutto, a come mangia, alla squadra... comunque Simoni adesso è tranquillo: oggi ha provato il percorso, e domani prima di partire farà un po' di dietro macchina. Vi faccio la stessa previsione che avevo fatto per la cronosquadre: se prende tra un minuto e due minuti sarà buono, se ne prende più di due e mezzo sarà un disastro.
In ogni caso vi avviso: Gibo è ancora più che convinto di poter vincere questo Giro, e dice che non mollerà mai. Basti vedere come stiamo correndo: se Simoni volesse puntare solo al podio di certo ci gestiremmo in modo diverso, cercheremmo di andare sempre tutti in fuga e non penseremmo a stargli sempre vicini. Invece se qualcuno di noi entra in fuga, significa che almeno altri tre sono insieme a Gibo. Comunque io penso che già dalla tappa di La Thuile si capiranno meglio molte cose per la classifica finale. E dopodomani, con la salita di seconda categoria a pochi km dall'arrivo, vedremo Simoni cosa combinerà. Io sono convinto che qualcosa proverà, perché in ognuna delle tappe che restano bisogna cercare di guadagnare qualcosa: anche 10 secondi possono essere importanti, per non parlare degli eventuali 20 secondi di abbuono in caso di vittoria. Deve provare davvero in ogni tappa, sennò poi gli diamo una sberla: non forte, ma per avvisarlo... scherzo ovviamente! Però glielo diciamo sempre.
A parte tutto, Gibo è molto tranquillo: è davvero bravo.
Domani sera vi saprò dire tutto, ovviamente... buonanotte!


Martedì 16 maggio - 10a tappa: Paesaggio bellissimo

Ore 21.30: Sono all'aereoporto, per la seconda volta in questo Giro. Questa sera vi farò un racconto molto breve, perché tra meno di mezz'ora parte il mio volo e proprio adesso mi sto per imbarcare. Il riassunto di oggi è questo: una giornata bellissima.
La sveglia era alle 9, ma io alle 8.30 ero già sveglio, e sono sceso a far colazione. Oggi avevo proprio voglia di fare la corsa, perché mi avevano detto che era un po' impegnativa nel finale, e ci tenevo a farla bene.
Per fortuna la partenza era nella stessa città dell'arrivo di ieri, e quindi il trasferimento in pullman è stato breve. Siamo partiti, e la velocità era molto elevata: speravo di riuscire a entrare in una fuga, ma non ce l'ho fatta. Così sono stato tutto il giorno vicino a Simoni.
Devo dire che il paesaggio mi è piaciuto tantissimo: era davvero stupendo, e così ho deciso che una delle prossime estati devo tornare a Peschici in vacanza! Infatti poi, alla fine della corsa, siamo andati in un albergo in cima alla salita finale per farci la doccia, e ho avuto modo di ammirarlo ancora meglio: mare, montagne, bosco... davvero meraviglioso, ci voglio proprio tornare.
Dopo la doccia abbiamo preso il pullman insieme alla Selle Italia e siamo andati all'aereoporto; siamo partiti alle 18 e siamo arrivati appena alle 21.15. Durante il viaggio ho dormito un po', poi ho fatto il mio Sudoku (che poi ieri sera l'ho finito prima di andare a letto! Ormai sono diventato un esperto, ci metto sempre meno tempo per finirlo!), e infine ho ascoltato un po' di musica rilassante.
Appena arrivati all'aereoporto ci siamo fiondati a fare una cena veloce: ho mangiato prosciutto e mozzarella e un piatto di pasta... veloce veloce, perché dovevamo imbarcarci subito! Ora sono a bordo dell'aereo e tra poco decollerò.
Domani sarà una giornata ancora più bella di oggi. Mi riposerò, dormirò almeno fino alle 10-10.30, e avrò anche moltissime cose da fare: una su tutte, andare a visitare la Torre di Pisa, che mi hanno detto che sia a soli 600 metri dal nostro albergo.
Vi racconterò anche qualche cosa in più di oggi, visto che ho dovuto riassumere molto... ora parto, a domani!


Lunedì 15 maggio - 9a tappa: Una giornata tranquilla

Ore 21.45: Come al solito sono in camera mia alla fine della giornata, e vi racconto cosa mi è successo oggi.
La sveglia stamattina era libera, perché la tappa partiva tardi. Il mio compagno di stanza si è svegliato troppo presto per me, alle 8: infatti gli ho solo detto "ciao" e sono tornato a dormire fino alle 10! Appena alzato ho giocato un po' al Sudoku: mi piace tanto quel gioco, e quasi ogni giorno lo faccio prima di andare a letto per conciliarmi il sonno. L'ho fatto stamattina per avere la mente più agile per la giornata. Poi è arrivato in camera il mio compagno Gómez, e mi ha accompagnato giù a fare la colazione: ho mangiato pasta e omelette. Ho mangiato tutto, perché oggi avevo di nuovo fame per fortuna! Per me è un buon segno, menomale.
Ci siamo cambiati con la divisa da corsa, abbiamo dato le valigie al massaggiatore e siamo andati al pullman. Durante il trasferimento verso la partenza ho letto un po' il giornale Sprint, perché c'era una foto di me, Simoni e Gómez in Belgio sotto la pioggia. Così abbiamo ricordato il Belgio, che come vado dicendo sin dall'inizio, non ci è piaciuto per niente: volevo andare là solo per fare la Liegi, e basta! Poi mi son messo le cuffie e ho ascoltato un po' gli U2.
Arrivati alla partenza abbiamo parlato della tappa: facile all'inizio, ma da tenere gli occhi aperti alla fine. Infatti la giornata di oggi non è stata così tranquilla come potrebbe sembrare: ci sono stati molti scatti, e dovevamo stare sempre attenti. Per questo, per i primi 70 km ero in fondo al gruppo, anzi, ero proprio l'ultimo. Ma poi sono andato davanti per stare con Gibo e sono rimasto là fino alla fine. Insomma, una giornata come tutte le altre, solo che invece di esser durata sette ore, ne è durata tre.
Mentre ero in fondo al gruppo sono stato con Rasmussen, Sastre e i miei amici della Illes Balears. Rasmussen mi ha spiegato che è qui per preparare il Tour, e mi ha detto che spera di riuscire a finire questo Giro, anche se è probabile che farà solo due settimane. Invece Iván Gutiérrez mi ha detto che è un po' arrabbiato perché inizialmente doveva venire al Giro per stare solo 10 giorni, invece il direttore sportivo gli ha chiesto di restare fino alla fine: lo capisco, perché una cosa è partire con l'idea di fare tre settimane e poi andarsene prima, ma molto peggio è partire con l'idea di stare 10 giorni e poi doverne fare di più...
Mi dispiace molto per il mio amico Scarponi, che in discesa ha forato e poi è arrivato con 5 minuti. Lo conosco bene, perché abbiamo corso due anni insieme alla Domina Vacanze quando siamo passati professionisti. Però il ciclismo è così... un giorno perde tempo uno e un giorno un altro...
Noi siamo arrivati tutti nel gruppo in volata, eravamo attorno a Simoni per proteggerlo. L'albergo era a soli 5 km dall'arrivo, ma non abbiamo voluto andarci in bici: come dice sempre Piepoli, con tutti i chilometri che dovremo ancora fare in questo Giro, meglio farne qualcuno di meno quando possibile! Così, siamo saliti sul pullman e siamo arrivati all'hotel con quello... ogni momento che ci riposiamo per noi è prezioso.
Ho fatto un bel massaggio lungo, visto che avevamo tanto tempo. Dopo mi sono lavato dall'olio del massaggio, e mi sono steso sul letto a leggere il libro che leggo in questo periodo: "Cuentos para pensar" ("Racconti per pensare") di Jorge Bucay. Sono delle favole con una morale, qualcosa che poi posso applicare anche alla vita, per questo mi piace leggerle. Mi piace leggere libri di filosofia. Ma non sono mica un filosofo, eh!
Ho aspettato che tornasse Litu dai massaggi, e ci siamo preparati bene per andare a cena: profumo, gel, bel vestito... perché questa sera la Saunier Duval aveva 150 invitati, che sono entrati nella sala dopo che avevamo finito di mangiare. Così siamo andati a salutarli e a chiacchierare un po' con loro. Sono cose che il nostro direttore del marketing ci tiene a fare.
Poi sono un po' uscito fuori a prendere aria con i miei compagni, e ora sono qui. Mi farò un sudoku e poi a dormire. Anzi, no! Prima devo preparare i documenti per prendere l'aereo domani: l'altra volta non li avevo, e ho rischiato che non mi facessero salire sul volo in Belgio... il direttore sportivo si è un po' arrabbiato, ed è meglio che non succeda di nuovo!
Domani sarà una giornata lunghissima: dopo la tappa ci aspettano tre ore di pullman fino all'aereoporto e poi volo fino a Pisa. Meglio che dorma quindi... a domani!


Domenica 14 maggio - 8a tappa: Tutti per il capitano

Ore 22:45: sono qui nel letto alla fine di questa lunga giornata, e tra poco dormirò. Ma prima vi racconto tutto quello che mi è successo oggi!
La sveglia era alle 9, ma, dato che stanotte ho dormito molto bene senza mai svegliarmi, alle 8.40 ero già in piedi, e visto che era presto ho deciso di farmi la barba: era proprio brutta, e infatti il direttore sportivo già mi aveva chiesto quando me la sarei fatta... dopo averla fatta sono andato a fare colazione. Oggi ho mangiato riso per cambiare un po', altrimenti mangiare sempre le stesse cose fa venire noia. Poi omelette, una brioche e tè col latte, che mi piace tantissimo, ha un sapore un po' particolare. Non ho mangiato tanto, perché la tappa inizialmente era pianeggiante e la salita era solo alla fine.
Dopo la colazione sono andato in camera per depilarmi le gambe. È che dopo due tappe lunghe mi son cresciuti tutti i peli, terribile. Così oggi tra barba e gambe sono una persona nuova!
Dopodiché ho fatto la valigia e sono salito sul pulmino per andare alla partenza, che era distante. Faceva davvero caldissimo, e speravo che le previsioni si fossero sbagliate, e che alla fine non piovesse. Invece... Stavolta durante il trasferimento in pullman non ho ascoltato musica, perché ho preferito parlare con il massaggiatore spagnolo. Abbiamo parlato di tutto: cosa facciamo in inverno, dove andiamo... insomma, oggi ci faceva piacere chiacchierare insieme, anche perché ascoltare ogni giorno ognuno la propria musica non fa gruppo secondo me.
Arrivati al traguardo ci hanno consegnato i 600 euro di premio che ieri Mori ha vinto passando secondo a un traguardo volante, li abbiamo divisi tra tutti noi, e io la mia parte l'ho regalata proprio al mio massaggiatore, Cristian Alonso, come ringraziamento per tutto quello che fa sempre per me. È un modo per dimostrargli la mia riconoscenza, un dare e avere ognuno a modo suo che fa gruppo. Lui è asturiano come il suo omonimo della Formula Uno, e infatti era molto felice che oggi Alonso abbia vinto, e anche Pedrosa nel Moto Gp! Infatti poi abbiamo parlato molto insieme anche di queste vittorie.
Al foglio firma ho parlato un po' con Di Luca, che ieri è andato in crisi: mi ha detto che ieri aveva passato davvero un brutto momento, ma che era convinto che si trattasse solo di una giornata storta; invece anche oggi non è andato bene, ma penso che abbia pagato la fatica di ieri, dato che il corpo non riesce a recuperare subito uno sforzo come quello che ha fatto lui.
Poi sono andato al villaggio di partenza a prendere un paio di caffè con i miei amici dell'Euskaltel, così ho anche chiesto loro come sta Koldo Fernández, che ieri era caduto sulla discesa del Monte Catria: mi hanno detto che sta bene, ha passato la notte in ospedale, ma già oggi è tornato a casa, e infatti domani lo chiamerò per sentire come sta. Però quando mi hanno raccontato che sono andati a recuperarlo 30 metri più sotto quasi non ci credevo... sono tantissimi 30 metri! Menomale che gli è andata bene.
Siamo partiti, e la prima ora abbiamo fatto i 50 all'ora di media... c'è da dire che il vento era un po' a favore, ma davanti sono proprio andati a tutta, fino a che non è partita la fuga, in cui abbiamo inserito Marco Pinotti. A quel punto Gibo ci ha detto che era il momento di iniziare a lavorare, e così due compagni si sono messi davanti a tirare. Quando mancavano 50 km all'arrivo hanno iniziato a lavorare Mori e Gómez, fino all'inizio della salita. Lì è arrivato il mio turno: Gibo mi ha detto che potevo fare quanto riuscivo, un chilometro o due, non importava, ma bastava che li facessi a tutta. Così ho tirato come un matto dai meno 10 ai meno 12, poi è toccato a Guido Trentin. Quando poi lui ha finito e si è spostato, mi ha aspettato e abbiamo fatto la salita assieme, parlando della corsa.
Quando sono arrivato c'era un freddo della miseria, quanto freddo che ho sofferto... anche perché per arrivare al pulmino dovevamo fare ancora due km, e là ho preso davvero davvero freddo. Infatti quando sono arrivato ho chiesto a Cristian come mai avesse messo il pulmino così lontano, e lui mi ha spiegato che lo aveva parcheggiato vicino all'arrivo ma gli avevano detto di spostarlo più su. Mi sono cambiato subito e sono andato all'albergo in macchina, perché la discesa con il pullman sarebbe stata troppo lunga. E invece anche con la macchina ci abbiamo messo una vita, perché c'era un casino ed era tutto bloccato!
Arrivato all'hotel mi son fatto la doccia e ho fatto il massaggio. Nel frattempo è arrivata la mamma di Piepoli, che ci ha portato una ciambella buonissima. Poi mi sono fatto un'altra doccia, perché mi sentivo sporco tutto unto dell'olio dei massaggi.
Alla cena siamo andati appena alle 21.15, visto che anche oggi siamo rientrati tardi. Però stasera non avevo fame: non va bene per me, perché devo avere sempre fame... vedremo se domani avrò appetito o meno, ma non sono preoccupato perché la tappa stavolta è corta.
Poi siamo andati a prendere un bicchiere di latte con i compagni, e abbiamo parlato della tappa di oggi. Gibo ci ha spiegato che dobbiamo stare sempre vicino a lui e correre tranquilli, così tutto andrà bene; ci ha dato qualche saggio della sua esperienza. Così ora ho capito che dovrò stare più tranquillo.
Subito dopo sono andato nella camera del dottore, che mi ha chiesto se va tutto bene e se avevo mal di gambe. Io gli ho detto, scherzando, che non mi fanno male le gambe, ma tutto il corpo! Poi mi ha misurato la massa grassa, ma a me non interessa molto sapere quanta ne ho, quella la tengo in considerazione sono al primo e all'ultimo giorno del Giro, per vedere quanto ingrasso e quanto dimagrisco.
Poi sono tornato in camera, mi son lavato i denti, mi son messo il pigiama, e ora sono qui.
Vi dico un po' cosa mi è parso di Gilberto. Fino al punto in cui sono stato con lui l'ho visto bene. Anzi, benissimo: perché se uno mette la squadra davanti a tirare vuol solo dire che sta davvero bene. Però poi nel pulmino ci ha raccontato che alla fine ha sentito la gamba un po' vuota, e gli è mancata la forza che avrebbe voluto per riuscire a star dietro a Basso e Cunego quando se ne sono andati. Però è tranquillo: allora, o è una persona che non si preoccupa proprio mai, oppure davvero non è preoccupato! Quindi anche tutta la squadra è serena, perché se lo è il capitano non vedo perché noi non dovremmo esserlo. Dice che il Giro è appena cominciato, e che mancano ancora tutte le montagne più difficili.
Domani c'è una tappa corta e veloce, e Gibo ci ha detto che possiamo tentare la fuga se vogliamo, perché a lui basta restare con due compagni. Per lui domani, dopodomani e mercoledì si riposa. E dopo inizia il vero Giro, con la cronometro e le montagne: là potremo vedere davvero come sta Gilberto, come stanno gli avversari, e se ad esempio Basso potrà tenere ancora la maglia rosa.
Io comunque continuo a vedere come favoriti per il Giro Simoni e Cunego. Basso no, perché le salite che mancano sono molto dure, non sono le salite del Tour, come la salita di oggi, ma sono per scalatori puri. Penso che su quelle salite non possa tenere, perché ad esempio Gibo mi ha raccontato che sul Plan de Corones ci sono tratti durissimi, anche al 30%. Simoni ha detto che proverà il tutto per tutto e che ha fiducia in noi, e quindi noi ce l'abbiamo in lui, lo rispettiamo e facciamo quello che dice. Inoltre sappiamo che in ogni Giro che ha vinto andava ogni giorno di più; poi conosce benissimo le strade italiane, e infine ha una squadra che lo appoggia totalmente. Basti pensare che oggi Piepoli avrebbe potuto giocarsi la tappa con Basso, e invece si è fermato ad aspettare il capitano: è una cosa molto importante, non la fanno tutti. Infatti quando è arrivato gli ho fatto i complimenti, perché quello che ha fatto lui non lo farebbe chiunque.
Insomma, il Giro è iniziato oggi, e i distacchi tra i migliori sono ancora contenuti. I 3'20" di Gilberto non sono un mondo: basta pensare che su un Gavia li si possono guadagnare in un chilometro. E dopo il Gavia c'è il Mortirolo, e dopo ancora l'Aprica, che se in sé non è nulla, dopo tutto un Giro e dopo 220 km sembrerà una salita durissima. Quindi, se nella cronometro Gibo potrà prendere da Basso ancora due minuti, poi avrà tutta una settimana in cui potrà solo guadagnarli. Però vediamo, perché ogni giorno è una guerra diversa!
Domani giornata tranquilla, 127 km tutti in fondo al gruppo... buonanotte a tutti!


Sabato 13 maggio - 7a tappa: Il giorno più lungo

Ore 22.30: eccomi qui in camera, dopo aver finito la cena. Stasera si è fatto molto tardi, perché dopo la tappa ci è toccato un trasferimento in pullman di quasi 150 km. Oggi sono proprio stanco, è stata una giornata davvero durissima.
La sveglia era alle 7.50, troppo presto per noi spagnoli... ma lo sopportiamo! Questa notte non ho dormito bene: mi sono svegliato molte volte, e non so perché. Forse ero nervoso, forse non vedevo l'ora che arrivasse la corsa per capire davvero in che stato di forma sono, se vado o non vado... di sicuro mi sono svegliato pensando alla tappa.
Siamo andati a colazione, abbiamo mangiato pasta, omelettes, prosciutto, thè, biscotti, brioches... le solite cose insomma. Abbiamo parlato come sempre della tappa del giorno, abbiamo detto che era molto importante inserire un uomo in una fuga, come è poi accaduto con Mori, mentre io, Guido e Leonardo dovevamo stare sempre vicino a Simoni per quanto potevamo, e stare attenti a tutto quello di cui aveva bisogno, come acqua, maltodestrine, eccetera. Inoltre, era importante prendere sempre le salite il più davanti possibile.
Poi siamo andati in pullman alla partenza: anche oggi ognuno ascoltava la propria musica, e stavolta nessuno ha messo nell'autoradio la propria! Io ascoltavo reggae, oggi mi andava questo.
Siamo arrivati alla partenza, e, come vi ho detto ieri, sulle biciclette montavamo il 39x27. Inoltre io e Piepoli abbiamo dovuto mettere due pesi perché le nostre bici pesavano solo 6,6 kg ed erano sotto al peso regolamentare. Poi una volta partiti i pesi li abbiamo tolti... e all'arrivo c'era il massaggiatore che ne aveva di pronti nel caso ci avessero pesato la bicicletta. Come ho già detto: non lasciamo mai nulla al caso! Ma questo non ditelo all'Uci! (Scherzo eh!)
La corsa è partita parecchio forte, ma c'è stata subito una caduta in cui è rimasto coinvolto il mio amico della Discovery Chechu Rubiera: per fortuna non si sono fatti niente, ma oggi ci sono state davvero molte cadute, e così tutti hanno rallentato. È partita la fuga dei due uomini davanti, e siamo rimasti tutti tranquilli perché sapevamo che la corsa era molto dura, e almeno fino al Monte Catria potevamo stare calmi.
La fuga è arrivata fino a 17 minuti di vantaggio, e a quel punto il Gibo mi ha fatto uno scherzo: mi ha chiamato vicino a sé e mi ha detto. "Vai! Scatta adesso!". A me è preso un colpo e gli ho risposto: "Adesso?! Ma il gruppo mi farà una croce sopra!", perché sapete, al gruppo non piace quando in un momento di tranquillità come quello, con una fuga lontana davanti, uno prende e scatta. E menomale che rideva, e mi ha detto subito che scherzava e di stare fermo, perché io ero già pronto per andare!
Quando si è cominciato ad andare più forte siamo rimasti tutti vicino a Gibo, ed è iniziato il Monte Catria. Lo abbiamo affrontato con un ritmo che non era lento, ma nemmeno troppo forte, però devo dire che le rampe del Catria sono davvero dure... inoltre gli ultimi 7 km in sterrato non facevano andare la bici bene avanti. Mi ricordavano il Finestre dell'anno scorso... però quella era più dura chiaramente.
Nel frattempo per noi la corsa stava andando bene: c'era Mori davanti nella fuga, e Simoni era ben protetto da tutti noi. Alla fine della discesa il gruppo ha rallentato molto, perché c'erano gli uomini della Csc che aspettavano che arrivassero tutti i compagni per mettersi a tirare. Infatti ero là davanti a parlare con Lombardi, che si allena a Madrid con me, e gli ho chiesto cosa pensavano di fare, e appunto mi ha detto che aspettavano che rientrassero tutti i loro per poi mettersi a tirare insieme alla Liquigas.
Poi è iniziato anche il Monte Cesane: e menomale che avevamo montato il 27, perché aveva delle rampe fino al 18%! Era davvero dura anche quella salita. Io infatti mi sono un po' staccato prima del Gpm, perché quando la strada spianava il gruppo si metteva ad andare molto forte, e io non ho ancora il ritmo delle grandi montagne. Però al termine della discesa sono rientrato subito. Ero vicino a Gibo che mi ha chiesto dell'acqua, e io ho obbedito subito e gli ho portato tutto quello che gli serviva.
Infine, sull'ultimo strappo duro mi è venuta una crisi... incredibile, da non capire nemmeno più dove mi trovavo... non so perché mi sia successo, possono essere tante cose: la lunghezza della tappa, il fatto di non aver mangiato bene perché ero tutto concentrato a proteggere il capitano, non lo so. Però non importava, il grosso era stato fatto, Gibo era con Leonardo e Guido, che hanno fatto un buonissimo lavoro, e io sono arrivato al traguardo non piano, ma tranquillo.
Arrivato al pulmino ho subito mangiato della pasta e delle patate cotte, perché avevo una fame enorme, dopo sette ore in sella e 240 km... sì, perché alla fine la tappa ha anche misurato 5 km più del previsto.
E poi ci aspettavano appena 150 km di trasferimento... non mi è piaciuto per niente, perché siamo arrivati all'albergo alle 20, abbiamo appena dovuto fare i massaggi, e così abbiamo cenato tardissimo. Però almeno per dolce avevamo due torte, perché oggi è il compleanno di Ángel Gomez, e così abbiamo festeggiato! È stata l'unica cosa bella della giornata!
Subito dopo sono venuto in camera, e voglio dormire presto perché ho un sonno incredibile.
Oggi ho visto davvero bene Gilberto. Però ho visto altrettanto bene anche Basso. Di Luca non l'ho visto benissimo, però c'è da tenere in considerazione il fatto che è riuscito a tenere una giornata storta e a non perdere quasi nulla dai migliori: solo un corridore con una condizione buonissima può fare una cosa così, quindi lo considero un grande rivale. E poi c'è Savoldelli, lui sì che va davvero forte: basta vedere come è scattato alla fine per arrivare secondo. Quello non lo fanno mica tutti. Per quanto riguarda invece Cunego, oggi ha perso qualcosa dagli avversari, e io penso che se uno punta alla vittoria al Giro deve sempre cercare di stare con gli altri big; quindi se non ha fatto la volata penso che non ne aveva.
Però non si tratta di distacchi di minuti: anche Simoni in Belgio ha perso dei secondi dai migliori, e oggi li ha recuperati, dimostrando che quella era solo una giornata storta... quindi bisogna aspettare per dare un giudizio definitivo.
Però Gibo, che è quello che interessa a me, va ogni giorno di più. Mi ha detto di sentirsi forte forte, e quando un corridore ti dice così vuol dire che sta davvero bene. Vedremo domani, che c'è una tappa molto dura adatta lui. Non abbiamo ancora parlato di cosa faremo, perché Gilberto ne vuole discutere solo il giorno stesso: oggi, quando abbiamo iniziato a parlarne, ci ha detto che non dovevamo pensare alla tappa, ma al compleanno di Gomez, e a tutto fuorché a domani. Io però credo che sia un'occasione ideale per guadagnare qualche secondo prezioso sugli avversari, quindi penso che si muoverà.
Ora sono davvero stanco, anche perché oggi faceva caldissimo: sul Catria mi sono rovesciato addosso tutta l'acqua della borraccia! Però a me piace questo clima, e spero che anche domani sia così. Ora vado a dormire come un bambino! A domani!


Venerdì 12 maggio - 6a tappa: Che tappa noiosa!

Ore 21.45: Ciao a tutti, sono qui in camera che guardo la televisione. C'è un programma che si chiama "Liberitutti", ma sto facendo zapping tra i canali, quindi non capisco molto di cosa parlano. Speravo di vedere un film, ma non so quando lo mandano in onda, per il resto non mi sembra ci sia niente di interessante! Che poi oggi è venerdì... mammamia non so più nemmeno che giorno è, perché quando sono al Giro d'Italia perdo la concezione del tempo. Però che domani c'è una tappa dura, quello lo so benissimo!
Comunque, parliamo della giornata di oggi: la sveglia era alle 8.30, presto, troppo presto per me. Siamo andati a fare la colazione, e abbiamo mangiato un piatto di pasta, mozzarella e del prosciutto di Parma... che mi hanno detto che sia buonissimo, ma io lo paragono con il prosciutto spagnolo e devo dire che preferisco il nostro! Mentre ad esempio mi piace molto di più la mozzarella di bufala italiana che quella spagnola.
A tavola abbiamo parlato molto della tappa di oggi, dicevamo che sarebbe stata lunga, e abbiamo deciso che in caso di ventaglio saremmo rimasti tutti insieme, anche se eravamo sicuri che non ci sarebbe stato. Alle 10 siamo partiti per andare verso la partenza, e nel pullman ognuno ascoltava la propria musica, finchè Gibo ha messo nella radio la sua e l'ha fatta ascoltare a tutti: era rock, un gruppo di cui non ricordo il nome, ma che assomiglia molto a un gruppo spagnolo che ascolto sempre io. Mi piaceva molto, ma a me piace tutta la musica, ascolto di tutto!
Insomma, siamo arrivati alla partenza, e abbiamo fatto la foto con un ragazzo che ha vinto un mondiale paralimpico in bicicletta, a cui abbiamo regalato una ruota lenticolare della Saunier Duval. Poi ci siamo cambiati e abbiamo indossato le divise: oggi faceva un caldo incredibile, e ho subito pensato che mi sarebbe venuto un bel segno dell'abbronzatura... a me non piace avere i segni delle maniche e dei pantaloncini, quindi non sapevo come fare! Alla fine mi sono tirato su e giù la manica per evitare che mi restasse il segno, e lo stesso ho fatto coi pantaloncini, su e giù... e sono riuscito a evitare che si vedesse tanto! Ci sono molti corridori a cui piace, ma a me sembra proprio brutto.
La tappa era tutta pianeggiante, e dopo che sono andati in fuga i tre corridori hanno lavorato molto la T-Mobile e la Lotto; io invece ero sempre in fondo al gruppo a parlare, e ogni 50 km portavo l'acqua ai miei compagni che erano davanti. Chiacchieravo con i miei amici Sastre e Cuesta della Csc, oppure con gli spagnoli della Illes Balears, e ridevamo, anche se non tanto visto che la velocità era alta.
Ad un certo punto Piepoli mi ha chiesto di non parlare più, era stufo: la tappa era lunghissima, avevamo parlato troppo e non sapevamo più cosa dire! Oggi davvero la tappa era noiosissima, tutta pianura...
Si è arrivati in volata, come ci si aspettava. Io sono rimasto indietro per colpa della caduta che ha bloccato la strada, ma nessuno di noi è rimasto coinvolto, anzi, quando siamo arrivati a quel punto già si stavano alzando tutti.
Il nostro albergo era a 400 metri dall'arrivo, quindi ci siamo andati subito, abbiamo fatto la doccia, e poi sono andato a fare i massaggi. Lì ho parlato un po' con la mia famiglia, la mia mamma, le ho raccontato della corsa, che era una bella giornata, eccetera, e poi ho sentito alcuni miei amici. Il massaggio è finito alle 19, e visto che si cenava alle 20, sono andato in camera mia a dormire un po', dato che stamattina mi sono svegliato troppo presto per i miei gusti, e avevo un sonno incredibile. In più Litu era andato a fare i suoi massaggi e quindi ero da solo. Quando è tornato ci siamo cambiati e siamo andati a cena, dove abbiamo mangiato un antipasto, la pasta, del pollo e un gelato al pistacchio.
A tavola abbiamo parlato della tappa di domani, e soprattutto del rapporto da montare: alla fine abbiamo scelto il 39x27, perché il 37 che avevo chiesto non è arrivato. Forse arriverà per più avanti, speriamo. Ho anche chiamato il mio amico Gárate, per chiedergli cosa avrebbe montato lui, e mi ha detto che anche lui era indeciso tra il 36x25 e il 39x27.
Oggi siamo nello stesso albergo della Csc, dove ci sono i miei amici di "fondo gruppo" Cuesta e Sastre, così ho chiacchierato anche con loro, e poi sono venuto in camera mia, dove adesso sto guardando Canale5.
Domani è una tappa seria. Dovremo cercare di superare il Monte Catria tranquilli, per salvare la gamba. E poi, penso che sull'ultimo strappo o sulla salita delle Cesane qualcosa si possa fare. Vediamo cosa potremo fare, dipenderà dal Gibo, dalle nostre gambe e da come si metterà la corsa. Comunque non abbiamo ancora deciso queste cose, ne parleremo domani mattina. Ma una cosa la penso: secondo me dobbiamo attaccare, almeno per provare la gamba e capire come stiamo.
Volete sapere se sono preoccupato? No, decisamente no, perché adesso arriva il mio terreno! Sono proprio tranquillo. Ieri sì che ero nervoso, però ora che è finito il Belgio ed è passata la cronosquadre, arriva quello che mi piace. Sono contento, non preoccupato: adesso sono gli avversari che devono preoccuparsi!
Per concludere vi dico un mio pensiero personale: la tappa di oggi era davvero noiosa noiosa, tutta dritta, senza ventagli, senza nulla. Penso che l'organizzazione abbia sbagliato ad inserire una tappa così, lunga e senza nessun terreno per qualche scatto che animi la corsa. 230 km così non servono a niente. Basterebbe poco, come una salita di terza categoria che possa muovere qualcosa, per il divertimento del pubblico. Ho pensato che forse l'hanno fatto per invogliare Petacchi a partecipare: ma detto tra noi, vedendo quanto è forte McEwen, non so se Petacchi avrebbe potuto vincere... perché in quell'unica volata che hanno fatto insieme in Belgio, Robbie l'ha battuto.
Però ecco, se vuoi fare una tappa tutta pianeggiante per invogliare i velocisti, almeno falla di 170 km, non di 230... questo era il pensiero di molti corridori oggi. Anche pensando a cosa ci aspetta domani: se ci fosse stata una tappa normale, magari breve, non ci sarebbe stato nulla da dire, ma con altri 240 km e quelle salite, beh... penso che abbiano esagerato.
Per oggi non ho altro da raccontare, ma di certo domani di cose da dire ne avrò... buonanotte!


Giovedì 11 maggio - 5a tappa: Passato il primo scoglio

Ore 21:30: Ciao a tutti, sono con gli altri al pullman dei meccanici, e si sta parlando in lungo e in largo della tappa...
Oggi cronosquadre, una tappa difficile per noi che non abbiamo tanti passisti con l'esperienza in questo tipo di gara. Comunque, stamattina la sveglia era alle 8.30: che sonno che avevo, mammamia, che sonno! Siamo andati a fare una colazione leggera, con brioches, cappuccino, thè. Alle 10 siamo usciti con le bici da crono, e abbiamo fatto un giro fino alle 11 per provare cosa fare nella corsa del pomeriggio. Siamo poi tornati in albergo e alle 11.30 abbiamo pranzato, con pasta e crostata, buonissima. Ci siamo messi a parlare della crono, ma ad un certo punto Gibo ci ha detto: "Basta parlare della crono, cambiamo argomento o ci verrà la testa come un pallone!", e così ci siamo messi a parlare di noi, delle nostre vite, e abbiamo riso un po'.
Finito di mangiare abbiamo preso il caffè e siamo andati un po' in camera a riposare. Io e il mio compagno di stanza Litu abbiamo parlato ancora della crono, e dicevamo che dovevamo stare tranquilli. Per le 13.30 abbiamo iniziato ad andare verso il percorso di gara: noi abbiamo l'hotel a Cremona, quindi siamo andati in bici fino alla partenza a Piacenza, 38 km di sgambata. Siamo arrivati al pulmino e dopo esserci messi il body e il numero abbiamo iniziato a fare un po' di riscaldamento sui rulli.
Intorno a noi era pieno di gente che faceva foto, visto che insieme a noi si stava scaldando anche Simoni, e io ho iniziato ed essere un po' nervoso, non nel senso di arrabbiato, ma perché pensavo alla responsabilità che oggi avevo, che era grossa... così ho deciso di mettermi le cuffiette e ascoltare musica mentre mi scaldavo! In questo modo ero lì tranquillo, e cantavo... ascoltavo hip hop, e cantavo a voce alta, e un tizio mi ha chiesto cosa stavo ascoltando. Così gli ho detto: "Un po' di hip hop" e lui: "Posso ascoltare anch'io?", e io: "Certo certo, senti!"; mi ha poi chiesto: "Ma che gruppo è?", e gli ho spiegato che era un gruppo spagnolo. Così insomma mi sono molto tranquillizzato in vista della corsa, mi sentivo più rilassato.
Poi, mentre eravamo già sulla pedana, io ero quasi vicino a Simoni, e lui mi ha dato un consiglio: "Guarda Loba - mi ha detto - l'importante è stare tranquilli. Se si può girare si gira, altrimenti si sta a ruota, ma l'importante è la tranquillità", e lo devo ringraziare per queste parole, perché per me è stato un consiglio davvero rilassante.
Siamo partiti, e io e Piepoli siamo stati a ruota mentre gli altri giravano. Però dopo circa 5 km di corsa abbiamo iniziato a girare a poco a poco anche noi con loro: praticamente io giravo una volta ogni tre-quattro volte che lo facevano loro, perché non volevo disturbare, avevo paura di calare il ritmo. Loro tenevano una velocità molto alta, 55-58 km/h, ad un certo punto anche 60 km/h, e io non volevo rischiare di rallentarli.
Quando abbiamo passato il cartello del meno 10 all'arrivo io per sbaglio ho letto 15, e ho pensato disperato: "Oh no, ancora 15 km...", però quando ho visto il cartello dei meno 9 mi son detto: "Wow, allora la corsa è quasi finita!" e mi è venuta un'allegria enorme, sono stati "sei" km bellissimi! Alla fine Leonardo ha tirato dai meno 1500 metri all'ultimo km, mentre io dall'ultimo km ai meno 700 metri, e poi ci siamo sfilati perdendo qualche secondo, ma non è importante perché contavano solo i primi cinque arrivati. Così abbiamo lavorato meglio per la squadra.
Siamo arrivati e lo spirito era un po' "agrodolce", non eravamo né felici né tristi, perché sappiamo di aver sbagliato qualcosa, però alla fine la crono non è venuta male: abbiamo solo perso pochi secondi dalla Lampre e dalla Liquigas. Il grosso lo abbiamo preso dalla Csc, ma sapevamo che loro sarebbero andati forte. Inoltre ieri vi avevo detto che per noi fare sotto il minuto avrebbe voluto dire fare una grande crono, mentre oltre il minuto e mezzo sarebbe stata un disastro: beh, abbiamo fatto 1'26", che è un po' un disastro, ma non rispetto alla maggior parte dei nostri diretti avversari. Con loro non abbiamo preso un tempo tale da dire che il Giro è finito; anche la Discovery non è andata proprio fortissimo come ci si aspettava.
Dopo cena siamo rimasti molto a parlare di cosa avevamo sbagliato e cosa no in questa crono. Dicevamo che il nostro tempo non era affatto male, e che ora Gibo è solo a 1'50" da Basso: è un tempo facile da recuperare, anche perché il Giro è ancora lungo e le salite devono ancora arrivare, e c'è ancora da vedere se lì Basso sarà capace di stare davanti. Perché io non mi ricordo che Basso abbia mai vinto o fatto podio in un Giro, mentre Gibo due Giri li ha già vinti, e ha fatto anche tanti piazzamenti.
Noi siamo tranquilli perché Gibo è tranquillo; se lo vedessi nervoso lo sarei anch'io. È un bravo leader, e sa sempre darci tanti consigli.
Mentre ero a cena ho pensato a molte cose: a cosa ho fatto di giusto o sbagliato oggi, ma soprattutto a cosa ancora manca in questo Giro, alle salite, e a dove Gibo può guadagnare sugli avversari. E penso che già nella tappa di dopodomani potremo guadagnare dei secondi. Sabato e domenica saranno due tappe in cui vedremo se si potrà fare qualcosa o meno in questo Giro. Però questi sono tutti pensieri miei, che mi stanno passando nella mente oggi dopo la cronosquadre.
Adesso che abbiamo finito la cena siamo venuti tutti qui al camion dei meccanici, per parlare di quale rapporto mettere su dopodomani. Siamo indecisi se mettere il 39x27 o il 36x23: il Monte Catria sarà molto duro, anche se non decisivo, ma il vero problema è che è posto dopo 137 km e ne mancheranno ancora 100 all'arrivo. Io preferirei il 37x25, una via di mezzo, perché è un rapporto con cui posso sia salvare la gamba sul Catria, sia pedalare bene sull'ultima salita della tappa. Il meccanico mi ha detto che deve richiederlo, e non sa se potrà arrivare... vedremo.
Lo stiamo decidendo già oggi per avere più tempo e pensare tutto al meglio, perché per fare una corsa come il Giro d'Italia non si deve mai lasciare nulla all'ultimo momento. Ad esempio se avessi chiesto il 37 domani, potevo stare sicuro che non sarebbe arrivato.
Da domani vi scriverò sempre a quest'ora, così vi potrò raccontare per bene anche di cosa abbiamo parlato a cena... buonanotte a tutti!


Mercoledì 10 maggio - Il giorno di riposo

Ore 21.30: Stasera scrivo il diario tardi, ma è tutta colpa della scheda italiana che ho comprato questo pomeriggio per il cellulare: è tutta la sera che non mi funziona, e solo ora Pinotti mi ha avvisato che per le prime 24 ore non è attiva! Allora, il riassunto di oggi è: un bel riposo! Oggi ci siamo davvero riposati. Ricordate che ieri vi avevo detto che mi sarei svegliato alle 11? Beh, alle 9.30 ero in piedi. Perché? Perché avevo una fame nera, mammamia! Mi sono alzato, e ho svegliato anche il mio compagno Litu: lui dormiva, però io ho fatto rumore, ho acceso le luci per vestirmi, e l'ho svegliato...
Mi ha detto: "Ma che fai? Dormi, avanti!", però io dovevo andare assolutamente a fare colazione, e così alla fine ha deciso di venire pure lui con me, anche se ci siamo ripromessi di fare un riposino nel pomeriggio. C'erano già alcuni compagni a fare colazione, e abbiamo parlato del fatto che finalmente eravamo in Italia, che c'era il sole, e soprattutto una cosa: il cappuccio! Era una delle cose che volevamo di più: penso che oggi ne avrò bevuti tre! Con brioches, biscottini... in Italia si mangia proprio bene!
Poi è venuto Gibo a fare colazione con noi, un po' più tardi perché è venuta sua moglie a trovarlo, e alle 11 siamo usciti in bici. Siamo andati a provare la crono di domani, però piano: noi siamo partiti da Cremona, dove abbiamo l'albergo insieme alla Phonak, e siamo arrivati a Piacenza, dove abbiamo un po' girato per vedere cosa fare domani. Poi siamo tornati a Cremona, ma prima di rientrare in albergo ci siamo fermati tutti e nove a prendere un altro cappuccio, che era buo-nis-si-mo! Eravamo in una piazza di Cremona, dove arriva domani la corsa, e siamo rimasti seduti fuori, al sole, con la gente che camminava... ed eravamo tutti contenti, perché, finalmente, abbiamo lasciato il Belgio!
Oggi si parlava soprattutto di quello: che abbiamo lasciato il Belgio e la pioggia, che non piacevano proprio a nessuno. Dopo siamo tornati in albergo, doccia veloce, e alle 14.30 siamo andati a mangiare. Per pranzo avevamo tortellini: il vero cibo italiano! Finalmente, abbiamo mangiato benissimo, con il formaggio, l'olio, e tutto il resto, come piace a me. Mi è piaciuto tanto, però aspetto di mangiare la pasta al pesto, che adoro. Stasera stavo per prenderla, ma poi Mori mi ha detto che devo aspettare la tappa di Sestri Levante per mangiarla, perché quella è proprio la zona del buon pesto! E poi, visto che oggi era un giorno "speciale" essendo riposo, ci siamo concessi un gelato e una crostata, molto buoni.
Subito dopo pranzo siamo rimasti una mezz'oretta a parlare della tappa di domani, cosa fare, come girare... e alla fine abbiamo stabilito che io e Leonardo staremo a ruota, e se ce la sentiremo di dare cambi lo faremo, altrimenti no, vediamo domani. Dopo aver parlato, io e Litu, da bravi spagnoli, siamo andati a farci una bella siesta. Però abbiamo dormito solo un'oretta, perché dovevo uscire per comprare la scheda del cellulare. Quando siamo tornati in albergo il massaggiatore ci aspettava, e abbiamo fatto i massaggi; nel frattempo guardavamo la tv e parlavamo della corsa e delle tappe che mancano.
Alle 20.30 siamo andati a cenare, e c'erano 30-40 tifosi della Saunier Duval di questa zona. Hanno parlato con tutti i corridori, ci hanno fatto il loro in bocca al lupo... però noi avevamo fame, perché sapete, il ciclista ha sempre fame!
Ora, al massimo alle 22.30, sarò a letto.
Vi chiederete se sono preoccupato per domani, beh... veramente, un po' sì. Ma non per me, perché se io perdo tempo fa lo stesso. Sono preoccupato perché io e Piepoli non gireremo con la squadra, e temo che questa possa prendere molto svantaggio rispetto a squadre come Discovery, Lampre e altre, e quindi Simoni potrebbe accumulare del distacco. Sappiamo che se staremo sotto il minuto andrà benissimo, mentre da un minuto e mezzo in su... sarà un disastro. Però abbiamo molta fiducia nei nostri grandi passisti, come Gómez, Olsen, Pinotti, Trentin, a anche Mazur, che era campione polacco a crono.
Io penso molto alla crono di domani, soprattutto quando sono in camera da solo. Spero che non perderemo tanto tempo. Però Simoni ci ha detto che dobbiamo affrontarla con pazienza e tranquillità, così tutto andrà meglio, non dobbiamo essere nervosi, che non va bene per noi, va bene solo per gli avversari.
Ora penso a dormire tranquillo, e domani vedremo come andrà. Vi saprò dire se è stato un disastro o se invece è andato tutto bene. Buonanotte!


Martedì 9 maggio - 4a tappa: Attesa all'aeroporto

Ore 21: Ciao a tutti! Mi trovo all'aeroporto, in attesa del volo che mi deve portare in Italia. Vi racconto un po' questa giornata...
La sveglia è suonata come sempre alle 9: stanotte ho dormito molto bene, perchè ero davvero stanchissimo a causa della giornata pesante di ieri, e quindi ho dormito tutto d'un fiato senza mai svegliarmi. E per fortuna non sono caduto dal letto! Sono stato attento a quel lettino! Speriamo infatti che da domani avrò un letto un po' più grande, sennò per me sarà un casino!
Poi abbiamo preparato le valigie perché il nostro camion doveva partire per l'Italia, e questa sera ce ne andremo anche noi.
Siamo andati alla partenza, e il tempo era bello, tutti parlavamo del fatto che finalmente era uscito il sole e che oggi sarebbe stata una tappa tranquilla. Meno male che non ha piovuto! Siamo partiti, e a tutti sembrava di essere in una classica del Belgio, come la Liegi o simile, perché era lunga, e poi le strade erano le stesse! Mentre si andava avanti nella corsa ad un certo punto abbiamo iniziato a scherzare tutti quanti dicendo che eravamo come in un circuito di Formula Uno... e sapete perché? Beh, perché ci siamo passati davvero dentro a un circuito, a Spa... e per di più il leader della corsa è Schumacher!
È stato lo sketch di oggi, ci siamo fatti quattro risate... e mentre la corsa procedeva avevamo sempre più l'impressione di correre una classica, anche per via delle due salite che abbiamo affrontato, la Côte de Wanne e la Haute Levée. Per fortuna il tempo ha retto fino alla fine della tappa, e ha iniziato a piovere solo quando siamo arrivati al pulmino. Poi siamo andati all'aeroporto, dove mi trovo tutt'ora. Siamo venuti qui ognuno con la propria squadra, e c'era una bella festa per i ciclisti e per il Giro, solo che noi eravamo un po' stanchi per la corsa e non avevamo nemmeno le gambe per stare in piedi!
Infatti eravamo tutti seduti. Abbiamo mangiato qualcosa, però io insieme ad altri tre compagni (Piepoli, Gómez e Trentin) siamo andati al ristorante a mangiare una bistecca, perché lì c'era solo una specie di aperitivo, e quello non basta a riempire la pancia! Insomma, abbiamo preferito mangiare per bene. Adesso stiamo aspettando il volo, perché fuori c'è un grosso temporale, piove tantissimo, e non sappiamo ancora se l'aereo partirà o meno; penso di sì, ma non ne sono proprio sicuro... appena torno dagli altri compagni e dal ds sicuramente mi sapranno dire qualcosa di certo.
Comunque il riassunto della giornata è: meno male che lasciamo il Belgio e andiamo lontano lontano! Noi della squadra non vediamo davvero l'ora di arrivare in Italia e cominciare veramente il Giro italiano! Al Belgio ho messo una croce sopra e non ci voglio tornare più! Proprio non mi piace. Non posso dire di odiarlo, perché la Liegi mi piace, ma il Belgio davvero no.
Che tra l'altro al ristorante abbiamo una trovato una signora che parla spagnolo... meno male che non abbiamo detto nessuna cavolata, perché lei avrebbe capito tutto!
Ora andremo a vedere se l'aereo partirà o no. Dovrebbe decollare alle 21.30, e per le 23 dovremmo arrivare a Parma. Poi ci verrà a prendere un pulmino, a noi e alla Phonak, e per l'1 dovremmo essere in albergo. È tardi, ma domani c'è il giorno di riposo e si può dormire: la sveglia è libera, quindi sicuramente dormirò almeno fino alle 10.30-11, perché sapete che in Spagna siamo abituati a svegliarci sempre tardi! Hanno detto che dovrebbe esserci bel tempo: per fortuna, perché altrimenti con la pioggia per me è sempre un casino! Quindi mattina tranquilla, poi allenamento, andremo a vedere la crono... ma vi saprò dire meglio domani. Per oggi non ho altro da dire, è stata più che altro una giornata di attesa in aeroporto... speriamo che il volo parta! A domani!


Lunedì 8 maggio - 3a tappa: Giornata storta

Ore 20.30: Ciao a tutti, sono qui che sto facendo i massaggi, dato che anche oggi abbiamo fatto tardi e siamo rientrati in albergo da poco. Stamattina ho dormito tantissimo: ho fatto una fatica terribile ad alzarmi dal letto perchè avevo un sonno pazzesco, dato che ieri con la pioggia e tutto mi sono stancato moltissimo. Mi sono alzato alle 9.15 anche se la sveglia era alle 9, perché ho dormito davvero bene, anche se questa notte sono caduto dal letto! Io sono una persona che nel letto si muove sempre tanto, e il letto dove dormo qui è piccolo... così mi sono svegliato sul pavimento e mi sono anche dato una bella botta! Per fortuna non mi sono fatto niente, ma il mio compagno di stanza si è svegliato, e quando mi ha visto si è messo a ridere... "Ridi ridi - gli ho detto - vedrai quando succederà a te...".
Poi sono tornato a dormire come se niente fosse, e alle 9 è venuto il dottore a svegliarmi, ma ho continuato a dormire fino alle 9.15. Mammamia che sonno che avevo... così mi sono alzato per ultimo, sono andato a fare colazione e gli altri avevano già mangiato, così ho dovuto mangiare da solo, e mi son subito detto: "Questa giornata non sta iniziando bene". Però fuori non pioveva, e allora questo mi ha tirato su il morale ed ero contento almeno per quello.
Sono andato alla partenza, e come sempre ho parlato con i miei amici spagnoli delle altre squadre, e parlavamo del fatto che oggi si correva una tappa diversa, con l'arrivo alla fine di una salita, e poi si era felici perché non pioveva. Però guardavamo il cielo e vedevamo che non era proprio azzurro, ma grigio... ma parlando con gli amici della Illes Balears e della Csc continuavamo a dire che non avrebbe piovuto.
Inizia la corsa, uno, due, dieci chilometri... e noi sempre a rassicurarci: "Dai, sicuramente non pioverà"... e bum, inizia a venire giù l'acqua... così ero proprio giù di morale: prima non sento la sveglia, poi faccio colazione da solo, infine, l'unica cosa che mi tirava su di morale, ossia che non pioveva, viene a mancare... ho proprio pensato: "Oggi non è giornata per me, non posso pedalare, torno in camera a dormire!". Però ero là in mezzo al gruppo, non si poteva.
Così, per tirarmi su, ho pensato che ieri nel finale di tappa aveva smesso di piovere, e con i miei compagni di squadra si discuteva se metterci su la roba da pioggia, mantelline, copriscarpe, eccetera, oppure no, convinti che avrebbe smesso: alla fine abbiamo deciso di mettere solo una mantellina leggera... e così mi sono completamente bagnato, avevo i piedi tutti umidi... davvero una giornata brutta, questa.
Alla fine l'arrivo era anche un po' pericoloso, perché si veniva giù per una discesa molto veloce, e i freni con la pioggia non tengono molto. Lì ho proprio pensato che per oggi la mia corsa poteva dirsi finita, visto che Gibo era davanti, e per me era stata sufficientemente negativa. Come ho finito di dirlo... a 4 km dall'arrivo c'era un curvone, e avete visto la caduta che c'è stata? Là mi son proprio detto. "Ma cosa ancora può succedermi oggi?".
Per fortuna non sono rimasto coinvolto nella caduta, sono riuscito a mettere il piede a terra e a fermarmi. Così ho pensato solo ad andare piano piano fino all'arrivo. Ho iniziato la salita, e ad ogni curva la ruota mi slittava! Ho deciso di andare ancora più piano, e a momenti cadevo passando su di un tombino, perché l'ho preso con la ruota posteriore, ed è scivolata così tanto che mi sono usciti i piedi dai pedali. A questo punto ho davvero pensato: "Cos'altro mi può succedere in un chilometro che manca all'arrivo?!".
Sono andato pianissimo e sono arrivato al pulmino in condizioni terribili: bagnato, arrabbiato nero, con un freddo pazzesco addosso. Per tutto il viaggio fino all'albergo sono stato zitto, senza parlare con nessuno. Abbiamo mangiato la pasta sul pullman, e tutti parlavano della corsa, di com'era andata, ma io non ho detto niente. Davvero una giornata storta, anche perché come ho detto ieri io odio la pioggia.
Siamo arrivati all'albergo tardi. L'unica cosa positiva è il massaggio che mi stanno facendo adesso, l'unica cosa che mi può tirare su. Meno male che questa giornata sta per finire.
L'unica cosa buona che è successa questa mattina è che il mio amico Martín Perdiguero è venuto a trovarmi, perché doveva venire qui a parlare con la sua squadra e così con la scusa è venuto da me me e ci siamo bevuti un caffè insieme.
Spero che domani sia una giornata migliore, ma ormai il Belgio ce l'ho proprio sullo stomaco, non mi piace proprio per niente! Tutta questa pioggia non mi va giù, e poi ci sono tante cadute, bisogna stare sempre attenti. Adesso tutti mi dicono che quando tornerò in Italia il tempo sarà diverso, ci sarà il sole... speriamo! Al Giro ci sono sempre delle giornate buone e delle giornate cattive, e penso che oggi, tranne che per la Gerolsteiner che ha vinto, sia stata dura per tutti. Per riassumere, davvero una giornata da dimenticare.
Speriamo che domani vada meglio... buonanotte!


Domenica 7 maggio - 2a tappa: Voci dal gruppo

Ore 19: Sono qui nel letto che riposo, sono stanco: oggi alla fine è stata una tappa un po' dura, perché ha piovuto, c'erano tanti km... quanta pioggia.
La sveglia stamattina era alle 9, abbiamo fatto una ricca colazione, dato che la tappa di oggi era già bella lunga, con quasi 200 km. Quando ho aperto la finestra mi sono arrabbiato, perché ho visto la pioggia, mammamia... il mio massaggiatore dice che piangevo, ma non è vero, esagera! Però ero davvero arrabbiato, perché non mi piace proprio l'acqua. Insomma, sono sceso a colazione, e c'era tutta la squadra, e abbiamo parlato della pioggia, del tempo, e speravamo che uscisse il sole. Però eravamo tutti contenti che il Giro cominciasse sul serio, con un tappa lunga. Poi siamo tornati in camera per vestirci, siamo andati al nostro pullman e abbiamo parlato col ds riguardo ai ruoli che avremmo dovuto ricoprire oggi. La riunione è stata semplice: cinque corridori dovevano stare con Gibo e basta, per coprirlo, affinché non gli succedesse niente.
Quando sono arrivato al villaggio di partenza ho rivisto tutti i miei amici dell'Euskaltel e della Illes Balears, e ci siamo messi a parlare, a dire "Che bello, il Giro è cominciato! Ma se c'era il sole era meglio!", perché anche loro sono come me, preferiscono di gran lunga il sole... però questo è il Belgio, e tutti eravamo sicuri che avremmo trovato pioggia. Insomma, ho parlato con tutti i miei amici, di come sarebbe stata la tappa oggi, e del fatto che il Giro è molto duro.
La tappa è partita, all'inizio si è andati piano, mentre alla fine si andava molto forte. Ogni chilometro che si faceva pioveva sempre di più, pioveva davvero tantissimo. Però eravamo talmente concentrati che non sentivamo nemmeno l'acqua! La squadra stava sempre vicino a Simoni, mentre io e Piepoli restavamo un po' indietro, perché il ds ci ha detto che dobbiamo stare attenti, ma non tanto come gli altri che vanno forte in pianura. Schivavamo le transenne, le rotonde... e finalmente quando mancavano 100 km dall'arrivo ha smesso di piovere, meno male!
Però, dato che avevo paura di togliere le mani dal manubrio, perché temevo che se avessi trovato qualcosa per terra magari mi sarebbe sfuggita la bici e sarei caduto, non mi sono tolto i vestiti per la pioggia, e mi son tenuto su tutto fino alla fine... però poi avevo un caldo della miseria! Avevo su tutto, il cappellino, i copriscarpe, i gambali, i manicotti, la mantellina, e quando mancavano 20 km all'arrivo c'erano ormai 15 gradi... mammamia che caldo, e io ero tutto vestito!
In ogni caso è andato tutto bene, all'ultimo chilometro abbiamo visto che Simoni era davanti con gli altri corridori ed era tranquillo. Alla fine ha vinto McEwen, e io sono arrivato nel gruppo con lo stesso tempo di tutti. E pensate che alla fine, nell'ultimo chilometro, ero a ruota di Ullrich: lui stava andando a tutta tutta tutta, però ad un certo punto ha smesso di pedalare, e mi son detto: "O porca miseria! Ora resto indietro!", così l'ho sorpassato a tutta, e per fortuna che Sastre o Voigt, non mi ricordo chi dei due, ha chiuso il buco! Perché quando manca così poco al traguardo mi piace arrivare con il tempo di tutti.
Ho visto Jan un po' grasso, ma non così tanto come si dice in giro. Come sempre spingeva il 53x11 senza difficoltà. Ho parlato un po' con lui, e mi ha detto che punta al Tour, e che in questo Giro non gli interessa fare classifica, e per questo ogni giorno punta a dimagrire un po'. È Honchar che per la T-Mobile punterà al Giro.
Poi sono arrivato e ho fatto il controllo antidoping, oggi è toccato a me, e ho saputo che aveva vinto McEwen. Oggi sono contento perché ho fatto tutto bene, e anche il direttore sportivo era soddisfatto. Adesso mi ha chiamato il massaggiatore, e spero di recuperare molte energie insieme a lui.
Oggi ho parlato anche con Di Luca, mi ha detto che la gamba è buona, ma aspetta le tappe in salita. In gruppo invece si è parlato molto di Bettini, del fatto che punta alla vittoria nella tappa di domani; per quello oggi avrebbe provato a prendere secondi di abbuono, perché così se domani vincesse indosserebbe anche la maglia di leader. Si diceva che domani non proverà a vincere, ma andrà a vincere! Sarebbe un arrivo adatto a lui, ma vediamo, perché ci sono tanti corridori. Di Luca mi ha anche detto che sì, aspetta le salite, ma se avesse delle possibilità in tappe come quella di domani lui ci proverà... vivrà giorno per giorno. Punta alla classifica ma se arrivasse una vittoria di tappa sarebbe ancora meglio per lui.
Stasera la cena sarà alle 21.30, visto che la tappa è finita tardi. Dopo la tappa, quando siamo tornati in albergo, c'era un tavolo con po' di pasta, patatine, yogurt, apposta per recuperare un po', visto che dopo tanti chilometri sotto l'acqua avevamo tantissima fame. Poi stasera penso che mangeremo pasta e bistecche. Parleremo un po' tra noi della corsa di oggi, e al massimo alle 23 saremo a letto a dormire. Volete sapere com'è andata con i capelli corti? Vi tocca aspettare domani, perché oggi avevo il cappellino tutto il tempo, però domani ci farò caso e ve lo saprò dire!
Domani penserò a qualcosa in più da dirvi... buonanotte!


Sabato 6 maggio - 1a tappa: Il Giro è iniziato!

Ore 20: sono qui che faccio i massaggi, oggi abbiamo fatto tardi perché abbiamo aspettato che Gibo facesse il suo cronoprologo prima di rientrare in hotel. E così finalmente il Giro è iniziato, anche se per me e Piepoli non è ancora cominciato davvero perché il nostro ruolo è quello di salvare la gamba il più possibile per poi dare tutto nella terza settimana.
Oggi ci siamo svegliati alle 8 e abbiamo fatto una bella colazione; poi verso le 10 siamo usciti con le bici da crono io, Piepoli, Mori e Pinotti, mentre Gibo è rimasto in albergo a riposare: uno come lui che punta alla vittoria finale deve riposare, e poi Gibo è uno che sa sempre quello che fa.
Attorno alle 11 siamo rientrati, abbiamo fatto una doccia e alle 11.30 abbiamo pranzato, abbiamo mangiato pasta e poi dopo il caffè abbiamo parlato tanto della corsa di oggi, tutta la squadra assieme, abbiamo riso e ci siamo concentrati. Alle 12.30 siamo partiti per Seraing, e mammamia! Pioveva! Per fortuna si trattava solo di un nuvolone passeggero, perché per un attimo abbiamo avuto paura di fare la corsa sotto l'acqua. Invece in 10-15 minuti era tutto finito, solo che la strada è rimasta bagnata, e quando siamo andati a visionare il percorso ci siamo sporcati. Infatti io e Leo per vedere il percorso siamo andati piano, perché non era adatto a noi e volevamo evitare di cadere e sporcare la bici e la tuta!
Abbiamo subito visto che la discesa era pericolosa, perché molto veloce, e la strada era rovinata in alcuni punti. Era adatta solo a qualcuno che in discesa andasse a tutta e non avesse paura di prendere in velocità quella brutta curva alla fine... insomma, uno come Savoldelli: infatti in cima alla salita i migliori avevano tutti più o meno lo stesso tempo, e lui ha guadagnato tutto in discesa.
Il primo dei nostri a partire è stato Mazur, e quando ha finito gli ho chiesto quanto ci avesse messo; lui mi ha risposto: "Ah, ho fatto un brutto tempo, brutto", io pensavo chissà cosa, e invece aveva fatto 8'50"! Non è affatto un brutto tempo, però forse lui pensava di poter fare di più, anche se c'è da dire che ha corso quando la strada era ancora bagnata. Mentre si avvicinava il mio momento avevo la testa sempre più concentrata sulla tappa, e ho messo da parte tutta la voglia di scherzare: bisognava fare sul serio, la corsa stava iniziando anche per me. Ho fatto un po' di rulli, poi è arrivato il mio turno. Durante quel minuto in cui sono rimasto sulla rampa di partenza, mi girava la testa dai tanti pensieri che avevo. Mi rendevo conto dell'importanza che ha questo Giro per me, mi chiedevo se l'avrei fatto bene o no, e soprattutto pensavo al rispetto che ho verso Gibo.
Sono partito: bene, agile, ho fatto la salita tranquillo e ci ho messo in totale circa 9 minuti, che è un tempo alto, ma per me non è affatto male, visto che, come ho detto, per adesso devo pensare a non strafare. Subito dopo di me partiva Pérez Sánchez, e mentre eravamo sulla rampa scherzavamo: io gli dicevo che sarei andato tranquillo per salvare la gamba, mentre lui diceva che sarebbe andato a tutta. Così scherzando mi ha detto: "Se ti prendo, basta che ti attacchi dietro a me!". A un certo punto mentre ero in gara ho sentito tanto rumore dietro di me, non capivo cosa stava succedendo, e lui mi ha sorpassato così veloce che c'è mancato poco non mi toccasse!
Poi quando ho finito sono andato al mio pullman, mi sono cambiato, ho fatto una doccia veloce, e mi sono messo a parlare con gli altri, notando che più o meno tutti i corridori avevano lo stesso tempo. Abbiamo aspettato con ansia il turno di Gibo, parlavamo di lui, speravamo che andasse bene... infatti ha fatto un bel tempo, prendendo pochi secondi dal corridore che in quel momento era in testa, cioè Schumacher. E poi Di Luca, Cunego, Basso e gli altri avversari erano tutti sul suo stesso piano. Ma quando è arrivato Savo... mammamia. Ha fatto un prologo alla morte. Mammamia come andava. Però almeno i principali rivali di Gibo sono tutti là.
Alla fine siamo tornati in albergo, sono tornato in camera mia, ho messo della musica, e... mi sono rasato i capelli! Sì, proprio così, ho chiesto al mio compagno di camera di darmi una mano, ha preso la macchinetta e via, rasato. Ci ho messo un bel po', perché avevo i capelli abbastanza lunghi. Ora non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio! È che sulla salita di oggi ho patito un caldo incredibile, e ho pensato. "Se soffro così tanto oggi, figuriamoci sulle salite vere!". E così ho deciso, via i capelli. Ah, non l'ho detto: il mio compagno di stanza è Ángel Gómez. Potevo scegliere tra lui, Piepoli e Simoni, ma ho preferito lui perché sapete com'è, almeno così possiamo parlare un po' in castigliano insieme...
Più tardi, alle 21.15, abbiamo la cena, e poi a letto presto, al massimo alle 22.30-23 dobbiamo dormire. Ora per noi comincia un Giro diverso: da domani iniziano le tappe "normali", e staremo tutti con Gibo, che abbiamo visto avere una buona gamba. Staremo insieme agli altri corridori, potremo parlare, chiederci com'è andata oggi, scambiarci le idee... e avrò anche più cose da dire a voi! Sentirò gli altri e poi vi racconterò, magari andrò da tutti i favoriti a chiedere loro come stanno e vi svelerò tutto! Come diciamo noi, "Lo que puedo hacer lo hago", quel che posso fare lo farò! E quando inizieranno le salite, allora sì che ne avrò da raccontare... Ciao, a domani!


Venerdì 5 maggio - La vigilia: Simoni è tranquillo

Ore 18: Ciao a tutti! Sono in albergo in Belgio, e sto preparando la valigia. E così, domani si inizia a correre. Sono davvero impaziente, soprattutto in questi ultimi tre giorni, tutti noi sentiamo molto questa corsa perché abbiamo un grande leader come Simoni e tanta grinta per fare bene questo Giro.
Qualche giorno fa siamo andati a provare la cronosquadre: all'inizio pensavamo che la nostra squadra non fosse forte per quel tipo di prova, invece abbiamo visto che funziona alla grande. Oggi invece siamo andati a vedere il finale di Namur, perché Gibo non vuole lasciare nulla al caso e provare tutto. Sarà una tappa pericolosa, ci sono due km di salita anche se non è dura, e dovremo cercare di stare davanti. È una frazione nervosa, inoltre dopo ci sarà il lungo trasferimento e subito dopo la cronosquadre... voglio che questo Giro inizi, così potrò stare più tranquillo!
Sono davvero nervoso. Inoltre in questi giorni mi annoio parecchio, perché le giornate sembrano lunghissime: dopo l'allenamento facciamo una "siesta", poi i massaggi, e la cena. Da domani invece sarà tutta un'altra cosa, si potrà parlare con tutti gli altri corridori del Giro, delle tappe, si starà assieme... poi come sarà questo Giro si vedrà, dovremo aspettare ogni tappa per poterne dire qualcosa.
Gilberto è tranquillo, e questo è un segno che sta bene. Se lo vediamo tranquillo, lo siamo anche noi, e se noi lo siamo anche lui lo è, è un circolo.
Domani sveglia alle 10, in modo da andare a vedere il percorso. Invece ieri abbiamo fatto una piccola riunione col ds Gianetti, che ha parlato dei ruoli dei diversi componenti della squadra: io e Piepoli dovremo restare più coperti possibile per poi dare tutto in montagna per Gibo, ma se lui avrà bisogno di noi anche prima dovremo stargli vicino. In particolare mi darò da fare nelle ultime dieci tappe, dovrò cercare di stare il più possibile in salita insieme a lui, anche se sapete che lui poi ad un certo punto prende e se ne va da solo...
Poi ci saranno almeno due corridori destinati ad entrare nelle fughe, perché non potremo lasciar andar via grosse fughe senza inserire nessuno dei nostri. Abbiamo una squadra davvero forte, soprattutto in salita.
Questa ultima giornata di attesa è stata lunghissima: abbiamo pranzato alle 14, abbiamo fatto una siesta, i massaggi, e poi la valigia; sto preparando le cose per domani, il body da crono, eccetera; poi andrò un po' fuori dall'albergo per non stare sempre chiuso dentro. Alle 20.30 cena, un caffè decaffeinato, e poi tutta la squadra si riunirà per parlare della gara di domani. Infine, alle 22.30-23 tutti a letto, per essere riposato al punto giusto per la grande corsa...
Io ora penso solo ad essere il più concentrato possibile perché non voglio fallire, non voglio fare una brutta figura. Ho fatto di tutto per stare bene per questo appuntamento, anche se la mia testa è sempre lì a chiedermi "Hai fatto questo al 100%?", "E questo?"... in questi tre giorni sono proprio sotto pressione e non voglio lasciar troppo andare la concentrazione. Penso tanto alla corsa, anche se cerco di non esagerare.
Ci sentiamo domani... non vedo l'ora che questo Giro abbia inizio!


Rubén Lobato (Professionista della Saunier Duval-Prodir)
a cura di Elisa Marchesan

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