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Io speriamo che me Langkawi - Giro della Malesia, il Diario di Allegrini

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Domenica 12 febbraio - 10a tappa: È finita!
Ciao! È finita. Anche la decima e ultima tappa se n'é andata e, cosa curiosa, senza di fatto un vincitore.
Strano ma vero. Circuito in centro a Kuala Lumpur, da ripetere 18 volte. Una kermesse per dare spettacolo davanti a tanti spettatori, maxischermi, e diretta Tv sulla rete nazionale malese. Molto suggestivo e bello. Sono poche le gare con queste caratteristiche.
A metà gara inizia la pioggia, e la strada oltre a presentare un asfalto lucido molto scivoloso, è intervallata anche da molti attraversamenti pedonali e strisce bianche di vario genere. Per non parlare poi dei tratti in "pavè", anzi per meglio dire "autobloccanti"!
Fin dalle prime gocce paura e bici che si mettevano di traverso, da lì a 3 giri ci siamo fermati. Sotto all'arrivo abbiamo deciso di non continuare perché era troppo pericoloso, per tutti. Dagli uomini di classifica, che sarebbero stati costretti a "limare" fino in fondo, ai velocisti - tutti sappiamo come sono fatti, si farebbero ammazzare piuttosto che toccare i freni - a quelli che dovevano tirare la volata o semplicemente provare una fuga. Alla fine ci abbiamo guadagnato tutti... in salute sicuramente!
Ecco qui. Finito il giro, torniamo a casa con un bottino di 3 vittorie. Voto complessivo per la spedizione Panaria: buono. Un po' di fortuna e si poteva raccogliere anche qualcosina di meglio. Io torno con un'esperienza in più, con 10 corse nelle gambe, e con la speranza che sia stato un buon allenamento.
Certamente mi aspettavo di andare più forte, almeno da come pedalavo in Italia, ma non ho avuto le stesse belle sensazioni, inoltre non è mancata la sfortuna. Dài, si deve imparare anche da questo, specialmente dalle cose negative per migliorare. Se fosse tutto semplice e facile non sarebbe nemmeno bello!
Ecco ora già comincio a riordinare le valigie. La voglia di partire è tanta. Voglia di ritornare a casa, tra le colline, in famiglia, e soprattutto di mangiare qualcosa di buono!!!
Stasera andiamo a cena in centro a Kuala Lumpur in un ristorante argentino, o meglio "Argenten"... e si dovrebbe mangiare carne. Speriamo sia buona, ma lo sarà sicuramente di più di quella che ho mangiato in questi 13 giorni.
Domani ultimo giorno in terra Malese. Dopo una sgambatina mattutina, faremo un po' di shopping nel pomeriggio, alla ricerca di qualcosa di carino, e poi via tutti felici e contenti verso l'aeroporto! Si parte!!!
Bene cari lettori, è arrivato il momento di salutarsi. Mi ero affezionato a queste pagine da scrivere tutti i giorni, a raccontarvi un po' di cosine, e voi avete fatto un po' di fatica con me... avete vissuto più da vicino questo mondo (il ciclismo) che spesso si vede solo dalla tv e solo da un punto di vista, che non è poi quello giusto...
Spero di avervi divertito, e di aver saziato la vostra voglia di sapere...
Comunque, come promesso, vi farò visita nel forum, magari troverò anche il tempo per rispondervi direttamente ora che torno a casa e non dovrò più badare al bucato... inoltre gli occhi dolci li dedicherò a chi non li vede da quasi un mese... capitemi...!!!
Grazie a tutti per avermi seguito e continuate a tifare per me!!!
Ciao, Mirko.


Sabato 11 febbraio - 9a tappa: Matveyev!
E arrivò la terza per la Panaria.
Contro il tempo abbiamo sguinzagliato Matveyev, un bulldozer che in pianura ti fa rimpiangere la scelta della sua ruota. Un po' quello che mi è capitato durante il riscaldamento. Lui davanti, io dietro, e facevo fatica, penso la stessa che faceva lui a stare davanti. Infatti ha vinto la crono, almeno quello! Comunque non dovrei essere andato male. Non sono partito né con il body, né con le protesi, né con le ruote alte, su un percorso di 16 km pianeggiante, con sole 3 curve dove frenare, quindi velocissimo.
Dài, siamo a 3 e domani faremo di tutto per fare poker! È alla nostra portata, e con un po' di fortuna, la centriamo. Lavoreremo tutti uniti senza risparmiare niente per la volata. Domani sarà l'ultima tappa, e non ci sarà da salvare più nessuna gamba.
Sembra (ma parlo piano, che non mi sentano) che si siano un po' sbloccate, le mie gambe, e vadano meglio dei giorni scorsi. Sarei molto contento se qui avessi sofferto così tanto per raggiungere una bella condizione.
Oggi giornata tranquilla. L'hotel è rimasto lo stesso, niente trasferimenti, niente macchina. A fine crono siamo tornati in camera, ho avuto il tempo di lavare bene un po' di vestiti e di rilassarmi sul letto. Per far passare il tempo ho messo come sottofondo della musica latinoamericana, ricordo della mia vacanza invernale a Santo Domingo, per ravvivare una giornata un po' troppo tranquilla, che rischiava di essere passata interamente a dormire!
Incredibile ma vero, ieri sera niente riso. Mi sono degustato un piatto di pasta con una cottura attorno ai 15 minuti abbondanti, al dente per essere da queste parti, e poi il pesce che non era niente male! Per fortuna, almeno ho sospeso per un po' la cura del riso...
Oggi al telefono con mia mamma ho "ordinato" carne ai ferri per il mio ritorno. Non vedo l'ora di riassaporare antichi sapori: dopo un mese li cominci a sognare!
Solo adesso ho saputo che ho preso 2'30" da Sergyi, il che non è poco. Comunque sia, domani finisce.
Lunedì poi ci dedicheremo alle compere. Faremo un giro per Chinatown alla ricerca di qualche cosa da portare a casa.
A domani, per l'ultima avventura. E spero di cominciare così: "E 4…"!!!
Ciao, Mirko.


Venerdì 10 febbraio - 8a tappa: un arrivo da galera
E se ne andò anche l'ottava tappa.
Nemmeno oggi siamo riusciti a vincere. D'altra parte dobbiamo fare i conti anche con la sfortuna. Oltre al maltempo - quello c'è per tutti - i nostri due velocisti non sono stati in grado di fare la volata. Bongiorno ai 500 all'arrivo non ha visto la curva verso destra, a causa della pioggia, mentre Richeze ha dovuto schivare gli altri che gli cadevano davanti alla penultima curva, e quindi addio vittoria per entrambi.
Ogni tanto si incappa anche in questo.
Ma bisogna dire che gli organizzatori oggi si sono sbizzarriti per creare spettacolo. Infatti, invece di porre l'arrivo su una statale larga e bella, hanno voluto mettere ben 3 curve a 90 gradi negli ultimi 900 metri, e l'ultima a 100 metri dall'arrivo. Non vi dico che lotta, spallate e tutto. Anche perché dopo una tappa così corta tutti riuscivano a rimanere facilmente davanti, in più pioveva. Insomma, un arrivo da galera!!! Sì, lo possiamo definire tranquillamente così.
Per fortuna è andata, nessuno si è fatto male, e complimenti al vincitore.
Dopo l'arrivo mi stavo degustando una banana comodamente seduto in ammiraglia, quando mi si affianca un ragazzo, che mi guarda fisso. Non ho potuto fare a meno di guardarlo, e di notare i suoi occhi, fissi sulla banana, avidi, che trasudavano fame! Me ne ha chiesto una, e non ho esitato a dargliela. Non vi dico il sorriso che ha fatto, il sollievo che gli è chiaramente apparso sulla faccia. A quel punto ne ho cercate delle altre per dargliele, il ragazzo si è avvicinato ulteriormente, mi ha stretto la mano e ringraziato. È la prima volta che mi capita una cosa del genere, è stato bello, esula dal ciclismo, ma mi ha fatto stare bene con me stesso.
Domani, cronometro. Facile, piatta, vicino all'hotel, un giorno di recupero per i fuori classifica. Non sono un cronoman, o meglio, non mi sono mai preparato per provarci. Partirò appena dopo pranzo, quando ci sarà tanto vento, siamo infatti in riva al mare. Vediamo come si metterà e come gireranno le gambe... è prevista acqua anche domani e domenica.
Ebbene, anche questa giornata se n'è andata, ed è già ora di cena. Speriamo di ritrovare il pesce dell'altra sera, altrimenti... riso?!? Vedete che lo sapete?
Mi sa tanto che la prossima volta potreste venire a correre voi!
Signore e signori, tolgo il disturbo.
A domani. Mirko.


Giovedì 9 febbraio - 7a tappa: gambe sì, fortuna no
Ciao!
Eccomi con un po' più di tempo e forze per saziare la vostra curiosità...
Prima di tutto però voglio dire grazie a Andrea, che l'altro ieri dopo la tappa dura di Genting, ha accettato, dopo che l'hosupplicato, di cambiare alcune righe del diario. Dovete sapere che ero "finito" a tal punto da aver visto Serpa vincitore di tappa e anche leader della classifica! Cioé, ora va ben tutto... ma ero proprio in un altro mondo, per conferma basta guardare la foto sul sito del Tour de Langkawi. Poi per fortuna mi hanno salvato la faccia, anche se ora vi ho svelato il nostro piccolo segreto.
Secondo punto, ieri siamo arrivati in hotel tardi, tra una peripezia e l'altra, e non ho trovato molto tempo per scrivere, se non quei dieci minuti giusto prima di dormire. Inoltre ero stanchino, tendente al sonno facile... avete presente?
La mia pagina di oggi potrebbe essere intitolata: HO LE GAMBE, MA NON LA FORTUNA!
Finalmente i miei due diavoletti (le mie gambe tiravano tutte e due indietro...) si sono messi d'accordo. Oggi con mio grande stupore stavano a meraviglia! Prime pedalate e subito belle sensazioni. Però il problema è beccare (prendere) la fuga giusta. Il fatto è che se vedono un uomo Panaria dentro, qualcuno chiude subito, perché altrimenti la nostra squadra non tira per il finale, tenendo mezzo treno fresco per la volata, con risultato quasi ovvio. E allora niente fuga, e sono rimasto in gruppo per 190 km a fare un po' di ritmo. Tappa scontata? No, qui arriva la sorpresa. Meno 70 all'arrivo e tutto il Japan si mette davanti a tirare in 5 in pieno stile Kamikaze, quando lo svantaggio dai primi era di 7 minuti e 20 secondi.
Pioggia per quasi tutta la tappa con questi simpatici giapponesini davanti a tutta.
Incredibile, ci hanno riportato a 3 minuti! A quel punto unione delle squadre dei velocisti, e mega doppia fila in 15 con percorso "mangia e bevi". Giù a 65, su a 45 km/h! Ebbene, 3 superstiti della fuga non li abbiamo presi. Pazienza, una specoratina di 20 km fa sempre bene.
La cittadina dove siamo ospiti è nella parte più meridionale della penisola, e dalla mia camera si può scorgere Singapore. Non la città, che è 40 km nell'entroterra, ma l'isola su cui sorge. Siamo infatti in riva al mare.
Direi che ora dopo tutto, posso concedermi la mia solita razione di riso bianco. A proposito, non vi ho più detto niente, ma tra tutti gli hotel in cui siamo stati, sono riuscito a mangiare un piatto di pasta discreto solo due sere fa. E mi sa che resterà anche l'unico, considerando che domani si torna in un hotel dove siamo già stati, mentre gli ultimi 2 giorni torneremo nel primo, alla periferia di Kuala Lumpur.
Ieri sera ho mangiato dei bocconcini di pesce cotti in agrodolce, penso, ma vi garantisco erano buonissimi! Sarà stata la fame, sarà stato non so che, ma erano buoni. E non voglio nemmeno sapere cos'erano di preciso, dove, o in che modo erano stati cotti. So solo che il sughetto era color giallastro arancione... non chiedetemi altro! Meglio non sapere!
Bene cari miei lettori, che confidenze eh? Ma oramai dedico più tempo a voi che alla mia fidanzata... ma non state in pensiero per me, recupererò, sicuro!
A domani, Mirko.


Mercoledì 8 febbraio - 6a tappa: una fatica indescrivibile
Ciao!!!
Questa sera mi ritrovo molto tardi nel raccontarvi la mia giornata, che è stata lunga e impegnativa, tanto per cambiare.
Non voglio passare sempre per quello che si lamenta per la troppa fatica, ma davvero oggi ho superato tutti i limiti.
Abbiamo dovuto tirare davanti al gruppo per 70 km pieni, a tratti controvento! E giù con le specorate!!! Anche perché la tappa era di 180 km e rotti, il caldo anche oggi insopportabile... insomma: non vedevo l'ora di arrivare!
La giornata poi è filata via molto male. Infatti, nel tornare in hotel abbiamo sbagliato strada e girato a vuoto per Melaka, la città che ci ospita, per un ora, finché, persi nella giungla malese, tra scimmie e tigri, abbiamo trovato una buon'anima di cinese, fatalità..., che ci ha scortati fino in hotel. Stupendo!
Nemmeno il tempo di sdraiarmi sul letto e mi sono addormentato per un 45 minuti sicuri. Ero proprio a pezzi. Era da tanto che non mi capitava. E poi stessa storia durante i massaggi. Povero me!
E sapete che abbronzatura ho sulla schiena? Ho la scritta "Panaria" stampata. Incredibile, attraverso la maglietta mi sono abbronzato, e dove ho le scritte nere più grandi sono rimasto bianco! Non vi dico le risate che mi sono fatto con Matveyev...
Ora devo andare che staccano internet e sono in ritardo con tutto, anche con il sonno!
Qui vi salutano tutti quanti, siete la nostra "àncora" con l'Italia e sembra sia giunta voce anche ai malesi del vostro affetto, calcolando che mi trattano e fotografano spesso con un occhio di riguardo, grazie ancora.
Ciao, Mirko.


Martedì 7 febbraio - 5a tappa: un altro arrivo in salita
Eccoci arrivati a Genting Highlands.
E che vuol dire? Che anche oggi è passata, e con oggi anche il secondo tappone di montagna: 100 km di gara, con gli ultimi 30 km in salita. Ma a differenza dello scorso anno, i "gentilissimi" organizzatori hanno cambiato gli ultimi 5 km, ovviamente optando per una strada molto più impegnativa. Già... non si stancano mai di farle più dure!
Anche oggi, sofferenza pura!!! E non poteva essere diversamente visto che negli ultimi 3 giorni ho fatto 2 tapponi, e una fuga di 130 km. Ma anche questa è andata, e domani... (abbiamo appena finito e sono già qui a pensare a domani...), ci sono 187 km di tappa "mossa", mentre il giorno seguente ne troveremo altri 188 con finale a strappi! Quindi, da quanto intuisco, dovrò "specorare" per altri 2 giorni!
Vi sto insegnando un po' di gergo ciclistico. "Specorare" vuol dire fare fatica. Vale sia in salita che in pianura, ma lo si usa soprattutto per le fasi mosse della corsa, cioè quando il gruppo si mette in fila a tutta. Ecco, in quei momenti qualcuno si diverte davanti a scattare, e tanti altri sono costretti a "specorare" dietro. Penso che la parola derivi dalla posizione detta "a pecorina" che si assume sulla bici in questi momenti.
Bene, anche la "specorata" di oggi è finita, e per la cronaca ha rivinto il colombiano che era in fuga con me ieri.
Il mio morale? Dopo la pagina di ieri penso abbiate capito che non ero per niente contento. Insomma avrei voluto sfruttare l'occasione, ma questo è il gioco e si deve andare avanti. Oggi era un'altra tappa, con un'altra storia, e vi giuro che ho pagato tutto lo sforzo di ieri. Sto faticando molto in questo giro, di più di quello che mi aspettavo. I battiti non si decidono a scendere, e quindi sono sempre un po' al gancio. Ma questo mi fa ben sperare perchè dimostra che non sono finito, altrimenti avrei i battiti bassi. Vedremo al nostro ritorno.
Appena tornato in camera ci siamo sdraiati sul letto, io e il mio compagno Matveyev, ci siamo guardati negli occhi, e il silenzio ha detto tutto. Poi ho dovuto lavarmi i vestiti da gara a mano, come ogni giorno. Infatti qui non abbiamo la lavatrice, che è presente sul camion officina, sempre al nostro seguito. E quindi siamo costretti a fare come le belle "lavanderine", a lavare e stendere bene i nostri capi d'abbigliamento e controllare accuratamente che le maglie e i pantaloncini dopocorsa non facciano pieghe. L'ho sempre detto io... siamo da sposare!!!
Ieri, cari miei lettori, ho letto il forum di Cicloweb, e voglio ringraziarvi tutti perché vedo che leggete il diario, e che fate anche un po' di tifo.
G R A Z I E!!!
Mi raccomando, continuate a seguirci. Ora per le previsioni delle prossime tappe... visto che vi divertite a fantasticare... Domani nascerà una fuga di corridori fuori classifica, ma tutto dipende dalle squadre dei velocisti. Vorranno arrivare in volata? Ad ogni modo noi saremo là, in volata con i due "Argenten" (come li chiama Reverberi in dialetto reggiano), e tutti gli altri a proporsi nelle fughe, e quindi sarà una bella guerra anche domani, sperando che le gambe, per una volta tanto, siano d'accordo con me. Speriamo bene, e soprattutto di centrarne un'altra.
Fate il tifo e pregate per noi.
Ciao a tutti, Mirko.


Lunedì 6 febbraio - 4a tappa: sono andato in fuga!
Ciao miei cari lettori!
Oggi sono proprio stanchissimo. La tappa era facile, 142 km tutti piatti, però dopo 10 km sono entrato nella fuga decisiva. Subito via a 55 km/h di media per i primi 10 km, poi il gruppo ha mollato, dandoci via libera. Una bella faticaccia. Sotto un sole cocente (le mie braccia ormai sembrano cosparse di mercuro cromo!), mi sono trovato con 8 compagni d'avventura, verso quel traguardo che non arrivava mai. Solo che ai meno 5 km dall'arrivo, cioè quando ognuno ha scoperto le sue carte, ho capito che la condizione non mi avrebbe permesso di vincere.
Anche oggi le gambe hanno detto la loro, trovandosi, purtroppo, perfettamente d'accordo!!!
Urlavano... ma mi sono rifiutato di ascoltarle, ho spinto giù anche l'ultimo rapporto, mentre i poveri vasti mediali cominciavano a maledirmi. Primo scatto superato! Testa vs Gambe 1-0! Secondo scatto e... colpo a sorpresa... crampi dappertutto! Non vi dico le "madonne" che ho detto mentre vedevo gli altri allontanarsi lentamente, ma inesorabilmente!
Beh, alla fine ottavo posto! E grande delusione per aver perso una ghiotta occasione!
Non prometto niente, ma sia ben chiaro che intendo riprovarci, anche perché credo di vantare un po' di credito nei confronti della dea bendata...
Avanti!
Qui i tempi sono molto stretti! Non si ha nemmeno il tempo di regalarsi una mezz'ora di tranquillità! Dopo la tappa, il trasferimento. Si arriva e via di corsa per riuscire a fare tutto nei tempi stabiliti. Dopo cena poi, non vedo l'ora di tornare in camera per fare due chiacchiere con il mio compagno di stanza, per scambiarci le opinioni sull'andamento della tappa odierna.
Mi dispiace per voi tutti, cari amici che mi leggete, ma oggi non sono proprio in vena di scrivere. Un po' per la stanchezza (se appoggio la testa mi addormento all'istante...), un po' per il morale basso e un po' per il nervoso dovuto all'andamento della tappa... vi giuro, non riesco proprio a pensare ad altro!
Ho appena finito cena e devo dire che sto molto meglio dopo due piatti di pasta. So che non erano il massimo del gusto e della qualità, ma per la fame che avevo erano talmente buoni...
Ok ragazzi, ora si riposa, domani si ritenta l'assalto...
Ciao a tutti... Mirko


Domenica 5 febbraio - 3a tappa: il primo arrivo in salita
È già tempo di scrivere un'altra pagina di diario. Il tempo vola, e voi siete dei lettori bramosi di sapere... non posso lasciarvi a bocca asciutta!
Un'altra tappa se n'è andata! E questa era una delle due più dure: 50 km di salita finale. Per carità, non difficile ma, tra caldo, vento, scatti e le mie condizioni fisiche, ho sofferto tanto. Alla fine ho concluso in tempo per essere ancora alla partenza domani. Sinceramente mi sono svegliato di buon umore e le mie contusioni erano sensibilmente migliorate. In partenza non stavo male, e nemmeno nei primi km. Ma la bici presenta sempre il conto!
Con la fatica della tappa, peraltro da subito molto tirata, i miei malanni si sono fatti sentire. E giusto dopo un po' di salita, durante un'accelerazione, risultata poi decisiva, le mie povere gambe mi hanno parlato in gran segreto. Tipo quando nei cartoni animati appaiono in concomitanza il diavolo e il santo, e ognuno dei due dà il proprio consiglio in merito. Bene, la sinistra scattava pimpante e voleva spingere, la destra ha alzato bandiera bianca. Sentivo appunto le due voci, e in un attimo di lucidità ho riordinato le idee, mi sono guardato attorno e, anche se non conoscevo molto bene gli avversari al mio fianco, mi sono sembrati dei buoni amici per intraprendere questo lungo viaggio spirituale verso l'arrivo.
Già, perchè quando si fa gruppetto (in gergo ciclistico), tutti diventano buoni amici. Uno tira fuori una barretta, uno da bere, l'altro dice scemate per ridere (ma solo in discesa, in salita silenzio), e con spirito di cooperazione si tira avanti fino al traguardo, cioè la salvezza! Scusate questa filosofia pomeridiana. Dopo questa tappa mi è concessa un po' di pazzia...
Salita interminabile e con il nostro passo, anzi, con il passo degli altri, perché se ascoltavo la mia gamba destra (nel frattempo anche quella sinistra aveva cambiato idea...) sarei ancora là, siamo giunti al traguardo.
Però, almeno, mi sono visto dei bei posti (capite quanto ho potuto vedere salendo in quelle condizioni!). Infatti siamo arrivati a Cameron Highlands, famoso per le sue piantagioni di the. Ma alla sommità ci sono anche bancarelle e negozi che vendono fragole, fiori e prodotti tipici. Qui la civiltà ha "rovinato" poco la zona e gli stessi abitanti. Siamo a 250 km circa a nord di Kuala Lumpur, e le persone presentano chiari lineamenti orientali, sembrando più cinesi che malesiani!
La Panaria oggi non ha ottenuto risultati di rilievo, ma Matveyev si è difeso bene, perdendo poco. Ci manca Baliani, l'unico, forse, in grado di ottenere qualcosa in termini di risultato!
Bene, ora, obiettivo recupero! Mi aspettano i massaggi fra un po', e dopo sicuramente sarà meglio. Domani giornata facile con tappa piatta, chissà che non arrivi la terza con i due jet!
Non mi resta che salutarvi.
A domani, Mirko.


Sabato 4 febbraio - 2a tappa: io cado, Bongiorno vince
Buon giorno!
Anzi, forse è meglio dire Bongiorno! E siamo a 2!
Ma per me, a parte la seconda vittoria consecutiva della nostra squadra e il secondo posto di Richeze, che ha anche mantenuto la maglia di leader, non è stato proprio un buon giorno.
Oggi ho, come si dice in gergo, assaggiato l'asfalto!
In volata a circa 60 km/h ero in ottima posizione, ma un concorrente francese è caduto giusto sotto le mie ruote, e in quella frazione di secondo ho pensato a tutto! Ma oramai non restava che chiudere gli occhi e aspettare di fermarsi grattando sull'asfalto. E devo dire che l'ho fatto molto bene finendo anche contro le transenne: very good! Ho delle belle bruciature, e una botta dalla caviglia al perone che mi preoccupa per domani, tra l'altro la tappa sarà durissima con 50 km di salita finale!
Ora sono qui che penso a recuperare e sistemare per il meglio la gamba, che mi dovrà sostenere domani. In questi casi qualcuno si scoraggia, qualcuno pensa negativamente, anche a ritirarsi, ma domani sarò alla partenza e spero di non soffrire tanto!
È un vero peccato perché la prossima tappa, lunedì, era molto adatta alle mie caratteristiche, comunque se riesco a pedalare discretamente cercherò di fare bene, anzi, lo voglio.
E dire che Baliani, senza cattiveria, me lo aveva "augurato". Noi lo prendevamo in giro, giustamente bisognava sdrammatizzare sulla sua appendicite e lui, in confidenza, una volta mi ha detto: "Pensa a quando cascherai, e ti gratterai, e sentirai tanto male..."!
Ovviamente, anche se non era detta con cattiveria, mi ero toccato i gioielli di famiglia. Ma non ha funzionato.
Ho avvisato subito il Balio dell'accaduto, mentre lui aspetta di partire in aeroporto e, dopo le risate, l'ho mandato a quel paese! Giustamente, no???
Oggi siamo alloggiati in un stupendo resort sul mare, circondato da foreste e scimmie... semplicemente un sogno. Campi da tennis, da golf, massaggi orientali in centri attrezzati alla perfezione, e camere molto carine. Si chiama Swiss-Garden Resort & Spa. Consiglio agli appassionati di fare una ricerca in internet per dare un'occhiata, ne vale la pena. Speriamo almeno di cambiare un po' il menù, visto che è da una settimana che mangio riso come primo, secondo, dolce. La frutta, almeno quella... si salva!!!
Come compagno di camera ho il mitico Matveyev! È la prima volta che facciamo coppia, ma sono sicuro che ci troveremo bene. Lui è ucraino, ma non è un classico russo vecchio stampo, di quelli che dicono solo DA DA (Sì sì in russo) e poi non parlano per tutto il giorno! Anzi, ride, scherza e parla tranquillamente!
Ok, e anche oggi se ne è andato. Non è stato poi un bel giorno, per me, ma abbiamo centrato anche la seconda!
Dài, una bella cena, un bel film, due risate, si dorme e domani è un altro giorno! Speriamo!
A presto, Mirko.


Venerdì 3 febbraio - 1a tappa: Richeze!
Maximiliano Ariel Richeze!
Eh sì signore e signori! Prima gara stagionale, al debutto tra i professionisti, e lui ha infilato la prima perla!
Lo speaker che urla il suo nome ad alta voce tra gli incitamenti di due ali di folla, accorsa numerosa lungo la dirittura d'arrivo. Gente tanto numerosa, quanto sportiva, sempre pronta a tifare per chiunque passi. Questo è il bello del ciclismo, e di questa gente presente non solo al traguardo, ma anche lungo le strade di questa prima tappa. Una passerella più che altro, solo 81 km. Ragioni logistiche, visto che qui il venerdì è giorno di preghiera e non si può correre nel pomeriggio quando tutti sono in moschea. Quindi forzatura dei tempi e sveglia alle 6.15. Praticamente voi stavate andando a letto e per me iniziava la giornata!
Siamo partiti alle 9.30 dal centro di Kuala Lumpur, non sotto le torri Petronas, ma sotto un altra torre, detta Menara. Grande corteo con le maschere tipiche del paese e cinesi, che anche qui sono molti e ben inseriti! C'erano, tanto per farvi capire, anche quei lunghi dragoni di cartapesta, che vengono manovrati con dei bastoncini da 6 persone, simulando il movimento dei serpenti.
La coreografia era tutta accompagnata dai tamburi e per finire c'era una spettacolare sfilata degli elefanti! Davvero suggestivo!
Per non parlare poi dei bambini. Non avete idea di quanti ce n'erano assiepati dietro le transenne, alla ricerca di un autografo, di una foto, di un saluto o di un semplice sorriso.
Oltre alle persone lungo le strade, qualcuno ha avuto la fortuna di vedere altri spettatori, delle simpatiche scimmiette che vivono in mezzo a queste rigogliose foreste che circondano la città, anche appena fuori dalla periferia della capitale.
Che poi tanto simpatiche, non lo sono state nelle scorse edizioni...
Le strade della gara ci hanno regalato un bellissimo paesaggio di dolci colline, coltivate con piantagioni di palme, che ombreggiavano la strada, permettendoci un lieve rinfresco dai 35-36 gradi odierni!!!
Anche oggi ho dato una bella cotta alle mie braccia, e ora sono proprio a strisce... se mi tatuo le stelle divento americano!
E così anche questo 2006 è cominciato, e dopo le sfortune dei primi giorni, è arrivata questa vittoria che rimette tutte le cose al loro posto, specialmente lo stato d'animo! Tutto questo ci dà la tranquillità e la consapevolezza che possiamo fare ancora bene. Dopo le 7 tappe su 10 conquistate qui lo scorso anno, eravamo chiamati ad una riconferma. I bookmakers ci davano come favoriti e tutti ci guardavano con occhi di riguardo. Questa vittoria, appunto, ha rotto gli indugi, e confermato che siamo ancora in grado di dire la nostra!
Per quel che mi riguarda la gamba è buona, ma bisogna anche aver fortuna per entrare nella fuga giusta, vedremo.
Bene, nel frattempo mi sono sottoposto ai massaggi e mi sento come nuovo, o quasi. Ora vado in sala stampa, farò gli occhioni dolci alla solita giapponesina, e vi manderò questa mail! Che fatiche mi tocca fare per voi...
Un saluto dalla Malesia!
Mirko.


Mercoledì 1° febbraio - Torna a casa Balio!
È finita la pacchia nella suite! È tornato Balio!
A parte gli scherzi, è entrato in sala da pranzo con le sue gambe che sembrava alla moviola. Camminava lento lento tenendosi la pancia, e una smorfia di dolore gli mascherava la faccia. Sembrava in salita, per cui potete immaginare le battute.
A fine pranzo, in cui per la cronaca anche oggi ci siamo gustati un bel piatto di riso impaccato cotto senza sale, l'ho preso per mano e accompagnato in camera, il mio bel vecchietto! Lo chiamo cosi visto che ha 6 anni più di me. Ora è qui sdraiato che guarda un film aspettando sera e lottando contro il fuso orario che deve ancora smaltire a causa dell'anestesia.
So già chi vincerà... SVEGLIAAA!!!
Per il resto tutto bene. Oggi tre ore di allenamento in cui abbiamo testato una nuova strada, un'altra pista ciclabile, molto ben tenuta, che affianca un autostrada a tre corsie da far invidia alle nostre mitiche autostrade. A parte il poco traffico, da notare la pulizia: erba tagliata a dovere, nemmeno una cartaccia, e asfalto ottimo, svincoli autostradali a due corsie.
Piccola curiosità, i pedaggi sono una tantum, a costi decisamente ragionevoli. Stesso discorso anche per il gasolio, 30 € cent/litro!!! È quasi un piacere fare il pieno da queste parti!
Tralasciamo il discorso bici.
Sono già a strisce con l'abbronzatura! In due giorni ho già cancellato il duro lavoro di due settimane a Santo Domingo, e addirittura sulle braccia sono quasi scottato!
Vi racconto questa che è proprio bella. Prima cosa, per utilizzare il telefono della camera si devono lasciare in deposito alla hall 100 RM (Ringgit Malesi), che equivalgono a 22 € circa. Per utilizzare la rete LAN per la connessione internet disponibile in camera, si devono anticipare 330 RM, oppure passare dalla hall, avvisarli e, aspettare che, dopo aver controllato sulla carta di credito se ti puoi permettere di saldare il conto, ti aprano la banda larga.
Premesso il tutto, io e il Balio ci siamo connessi per una decina di minuti senza avvisare e, una volta scollegati, dopo nemmeno 5 minuti, riceviamo una telefonata dalla hall in cui ci veniva chiesto quando avremmo pagato il conto e, naturalmente, se eravamo in possesso di una carta di credito, ovviamente coperta!
Ma ci pensate? Da notare che in questo hotel dobbiamo rimanere per altri due giorni e, ad oggi, il conto internet ammonta a nemmeno 3€!
La stessa cosa vale se ordini una bibita al tavolo, a pranzo o cena: non vi dico quante imprecazioni da parte del nostro personale: finché non sganci i "Ringo Malesi", i camerieri restano lì a guardarti come se non capissero. Poi appena gli fai vedere le banconote, corrono come formichine...
Pazienza, paese che vai, usanze che trovi!
La giornata ormai sta volgendo al termine e non ci resta che cenare dopo aver fatto i massaggi... ai piedi! Eh sì, questa sera per la prima volta proverò questa piacevole sensazione.
Giusto qui di fronte c'è questa "botteghetta" di riflessologia plantare dove ti fanno i massaggi dai piedi fino al ginocchio ad un costo di 7 €. Chi l'ha provato ha detto che poi ci si sente veramente molto meglio.
Vi racconterò domani... e vi penserò mentre sarò su quella poltrona!


Martedì 31 gennaio - Prime sgambate a Kuala Lumpur
SELAMAT DATANG!
"Benvenuti" in lingua malese... comincio già ad imparare qualcosa, ma mi sa tanto che mi fermo qui!
Oggi la giornata è filata via velocemente.
Dopo una dormita stupenda di 10 ore, nella mia suite residenziale, sveglia presto e solita sgambata di 2 ore.
Le gambe stanno un po' meglio, sono ancora sul "legnoso", ma almeno non assomigliano più a due salsicciotti come ieri!
Facile sgonfiarsi visto che alle 10 di mattina c'erano già 33 gradi e una umidità indescrivibile, praticamente i nostri fisici hanno subito uno sbalzo termico di 25-30 gradi, non male eh?
Nel pedalare non mi sentivo troppo bene, avvertivo dei giramenti di testa e una crescente, pazza voglia di fresco e di fare un bagno.
Così a fine allenamento mi sono subito infilato il costume e, in compagnia di Richeze, mi sono tuffato nella stupenda piscina dell'hotel. Una goduria, ve lo posso giurare, anche se scommetto che farete poca fatica a credermi!
Provando a tornare seri, durante la sgambata ci siamo regalati una gita in bici proprio nel centro di Kuala Lumpur, la capitale tanto per intenderci!
Città molto trafficata ma con strade ben tenute, lo smog mi è apparso elevatissimo, al punto da credere che qui i PM10 si misurino anche senza microscopio e che le macchine siano dotate di un sistema Asia 4, non molto compatibile con il nostro Euro 4!
Abbiamo percorso una ciclabile dal nostro hotel per circa 25 km portandoci giusto in centro.
Qui le piste ciclabili sono più larghe delle nostre e, piccola curiosità, aperte anche ai "Motor Pancit", i mitici motorini asiatici che si vedono sempre in tv nei documentari.
Foto di rito sotto le torri Petronas, animate da un incontro gradevole con un americano che mi ha fatto capire il valore di queste torri, e di quelle torri..., essendo lui di New York!
Abbiamo avuto modo di conoscere le efficienti forze dell'ordine malesi, beccandoci qualche sgridata da parte dei poliziotti, che sorvegliano il parco sottostante le torri.
Naturalmente sono intervenuto prontamente per placare i loro animi con il mio forbito vocabolario inglese con cadenza veneta.
Durante il ritorno abbiamo avuto qualche indecisione nello scegliere la strada da percorrere per rientrare in albergo, ma siamo giunti sani e salvi e, incredibile ma vero, nessuna foratura!
Anche oggi "odissea" a tavola! Possiamo definirla così vista la qualità dei cibi.
Non è solo il parere di un italiano, peraltro l'unico in squadra, ma anche dei miei compagni.
La mancanza di connazionali su due ruote in questa spedizione non mi pesa più di tanto, visto che così sono più stimolato ad imparare altre lingue... a priori ho scelto lo spagnolo, visto che con il russo avrei avuto sicuramente qualche problemino in più!
Una lieta notizia, domani dimettono il Balio.
Siamo andati a visitarlo oggi, devo dire che mi ha colpito l'ospedale. Molto ben servito e pulito. La puzza che tante volte è presente per strada non si sente e c'è molta professionalità anche da parte degli operatori. E quindi anche questa grana si è sistemata per il meglio.
A parte che il povero Balio ha come compagno di camera un anziano signore, la cui particolarità è mangiare la frutta a bocca spalancata e ruttare apertamente in pubblico con tutta tranquillità, come se tutto ciò fosse dovuto. Comunque a sentire Fortunato, queste "perle" gli darebbero molto meno fastidio di certe mie emissioni in camera... assai più fastidiose, almeno così dice!
Ma domani lo sistemo io appena torna... anche perché secondo me non conosce l'omologazione Asia 4!
A presto. Ciao Mirko.


Domenica 29 e lunedì 30 gennaio - Viaggio e primo giorno in Malesia
Domenica mattina, sveglia ore 6.20, colazione veloce e partenza dal ritiro di Follonica, in cui mi trovavo da ben 12 giorni, direzione Roma.
Volo Malesia Airline MH15 ore 12.20 e arrivo nella capitale malese dopo ben 11 ore.
Primo viaggio e già primi problemi, infatti non sapevamo cosa ci aspettava!
Primo snack e primi danni. Leggera gomitata di Bongiorno, sbatte sul tavolino, e il succo si riversa sui pantaloni della tuta. Qualche imprecazione e qualche risata.
Ci puliamo, passano 5 minuti, la hostess riporta le bevande e di nuovo la stessa scena... gomito, tavolino... pantaloni! A questo punto le risate si trasformano in mille imprecazioni, visto che dopo 45 minuti di viaggio eravamo sporchi come delle carogne.
Pranzo frivolo a scelta tra riso e pollo, o carne bollita e verdure lesse, il tutto contornato da kg e kg di spezie orientali... per fortuna che Matveyev, altro mio compagno, compiva gli anni e per festeggiare ha offerto dell'ottimo spumante, che ha riportato all'ordine i gusti.
Per questo Giro della Malesia eravamo convocati in 6, ma durante la notte che precedeva il viaggio, e durante il viaggio stesso, il mio compagno di camera Fortunato Baliani non si è sentito tanto bene. Dolori addominali e senso di nausea lungo tutto il tragitto. Quando stavamo sorvolando l'India, a tre ore dall'atterraggio, l'acutizzarsi dei dolori. Momenti di apprensione, un consulto di alcuni medici presenti a bordo porta al sospetto di una appendicite. Nemmeno il tempo di atterrare e il povero Fortunato, nome che in questo caso non gli si addice tanto, viene portato d'urgenza in ospedale. Confermati purtroppo i sospetti, viene programmata l'operazione per il pomeriggio. Operazione conclusa, fortunatamente, con successo!
Direi che l'anno comincia proprio bene per il team, ora speriamo che le cose si sistemino per il meglio. Non ho visto l'ospedale ma dicono sia di quelli all'avanguardia. C'è da sperare, visto dove siamo! Forza Fortunato!!!
E così, con la mancanza di Balio, mi ritrovo in camera da solo, senza il mio Cicerone. Non sono certamente contento, visto il rapporto che ci lega. Noi due facciamo coppia da un anno, e non c'è gara che ci divida. Quest'anno per lui sarebbe stata l'ottava volta ai nastri di partenza del Tour de Langkawi, e tutti in squadra lo prendevamo in giro, sottolineando il fatto che gli sarebbe stata attribuita la cittadinanza onoraria malese... e invece no!
Oggi pomeriggio siamo incappati anche in una vera e propria "odissea" culinaria; e tra l'altro, considerando il fuso (a causa del quale per me erano le 5 di mattina), non so come ho fatto a trovare il coraggio di mangiare a mezzogiorno.
Comunque menù semplice: niente verdura e carne per paura delle condizioni igieniche, si passa direttamente ai primi, che fanno anche da secondo!
Optiamo per la cura di riso cotto al vapore alla cinese, in bianco e senza sale, e della gustosissima pasta stracotta all'italiana (eufemismo), che somiglia più ad una purea che ad un piatto di spaghetti, ovviamente il tutto inondato con pesanti quantità di aglio e spezie.
Il fegato al momento opportuno emanerà il suo verdetto!
Roba da matti! Per fortuna ci siamo premuniti di olio e grana "Made in Italy".
W L'ITALIA!!! Almeno in questo...
Nel pomeriggio la sgambata che ci ha regalato ben 6 forature, su 5 corridori... bella media, e buon inizio...
Direi proprio una giornataccia!!! Da dimenticare!
Cosa che faccio molto velocemente, visto che gli occhi mi si stanno chiudendo!
Facendo due conti su due piedi, non tocco letto da 31 ore.
Esatto, da quando mi sono svegliato a Follonica non ho più dormito, se non quei 10 minuti sull'aereo... è meglio che vada!
A domani, Mirko.


Mirko Allegrini (Professionista della Panaria)

a cura di Andrea Sacconi

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