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Le fatiche di Cadamuro - Diario dal ritiro Milram (Donoratico, 12-21 dicembre 2005) | Cicloweb

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Le fatiche di Cadamuro - Diario dal ritiro Milram (Donoratico, 12-21 dicembre 2005)

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L'intervista finale

1. Nome che c'è nella tua carta di identità? Simone, Simone Cadamuro
2. Nomignolo? Cada
3. Numero di candele che avevi sulla tua ultima torta di compleanno? 4
4. Data in cui di solito spegni quelle candele? 28 giugno
5. Animali domestici? Un canarino, ma non è neanche mio... è in sub-affitto
6. Altezza? 1,86 m
7. Colore degli occhi? Azzurri... ho sempre desiderato averli azzurri, e l'ho chiesto anche sulla carta d'identità
8. Numero di scarpe? 40 paia
9. Occhiali? Sì, tanti, ed anche da vista
10. Piercing? No
11. Tatuaggi? Sì, uno sulla spalla destra che riporta un ideogramma cinese col mio nome ed il mio segno zodiacale nel loro oroscopo: il drago
12. Quanto ti piace il tuo lavoro? Tantissimo
13. Luogo di nascita? San Donà di Piave
14. Residenza attuale? Mus del Piave
15. Ti sei già innamorato? Tantissimo
16. Musica che ascolti? Quella che capita... ma generalmente quella dove non si capisce nulla
17. Programma televisivo preferito? Le Iene
18. Con quante persone vivi? Con una sola persona quando sono a casa, e con migliaia quando sono in giro con la squadra
19. Che libro stai leggendo? Topolino
20. Ti piace cucinare? Molto
21. Un oggetto a cui sei particolarmente legato? La mia Colnago
22. Numero preferito? 3
23. Mare o montagna? Montagna
24. Il tuo miglior pregio? La testardaggine
25. Il tuo peggior difetto? L'irascibilità
26. La frase che ti identifica? "Vivi e lascia vivere"
27. Gioco da tavolo preferito? Tresette
28. Peggior sentimento del mondo? L'odio
29. Miglior sentimento del mondo? L'amore
30. Canzone preferita? "With or without you" degli U2
31. Peggiore sensazione al mondo? L'impotenza... e non intendo quella sessuale
32. Ti piace guidare? Sì, molto
33. Veloce? Se la strada è libera e lo permette, mi piace la sensazione della velocità
34. Cosa hai appeso alle pareti di camera tua? Dei quadri e dei ricordi presi dai tanti viaggi con la squadra
35. Prima cosa che pensi alla mattina quando ti svegli? È già ora di alzarsi...
36. Cioccolato o vaniglia? Cioccolato
37. Bevanda alcolica preferita? Birra
38. Tuo segno zodiacale? Cancro
39. Potessi scegliere un altro lavoro che ti piace quale sarebbe? Il calciatore
40. Se ti potessi tingere i capelli, che colore? Biondo! Con gli occhi azzurri di prima, sai che spettacolo vengo...!?
41. Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Mezzo pieno
42. Film preferiti? "L'attimo fuggente", con Robin Williams
43. Sport preferitO? Il calcio... ovviamente da guardare
44. Sei destro o mancino? Destro
45. Il cellulale è indispensabile? È essenziale per me, con il lavoro che faccio
46. Cosa pensi dei tuoi amici? Quei due/tre che ho, o al massimo cinque, sono importanti: al pari della famiglia, sono i punti fissi per un corridore
47. Quanti figli vorresti avere? Non ci ho mai pensato, ma credo che 2 sia il numero giusto
48. Ti piace stare al centro dell'attenzione? Tanto
49. Cinema o teatro? Cinema, anche se l'ultima volta è stata 7-8 anni fa
50. Che tipo di persone non sopporti? Quelle invadenti
51. Con chi hai litigato l'ultima volta? Con mia moglie oggi pomeriggio
52. Chi è la persona alla quale vuoi più bene? Mia moglie
53. Colore preferito? Rosso
54. Bagno o doccia? Doccia
55. Ridere o piangere? Ridere, sempre
56. 3 aggettivi per descriverti: Estroverso, simpatico ed incazzoso
57. Lo stereo è a tutto volume? In macchina da solo sì
58. Sole o pioggia? Sole
59. Nutella o patatine fritte? Nutella
60. Stai bene con te stesso? Tanto
61. Carezze o baci? Baci
62. L'ultimo concerto al quale sei andato? Mai andato
63. Il posto più lontano da casa dove sei stato? Finora la Malesia, ma ora vado in Australia...
64. La città dove abiteresti volentieri? Non ce n'è una in particolare
65. Il nome del tuo migliore amico: Enrico
66. Una cosa che ti fa molto arrabbiare? Sono tantissime, la lista è lunga...
67. Ti mangi le unghie?! Solo quando sono lunghe...
68. Quanti sms spedisci al giorno? Tanti... incontabili!!
69. Cosa non deve mancare nel frigorifero o nella dispensa di casa tua? Il frigo dev'essere sempre pieno a casa mia, non deve mancare niente
70. Preferisci il dolce o il salato? Dipende dallo stato d'animo, ma di media il salato
71. Lo scherzo più terrificante che hai fatto? Anche qui la lista è lunga perché io rido e scherzo tutto il giorno: non me ne viene uno in particolare...
72. Ti piace più la carne o il pesce? La carne, in assoluto
73. Come deve essere caratterialmente la persona che ami? Dev'essere il mio opposto, altrimenti finiamo a coltelli...
74. Hai mai mandato a quel paese qualcuno? Mia moglie oggi pomeriggio
75. Ti è mai capitato di fare da "gancio" per aiutare un amico a mettersi insieme a qualcuno? ...anche per qualcos'altro...
76. Il tuo animale preferito? Cane
77. Attori preferiti? Mi piace il bel cinema, ma non ho un attore in particolare
78. Cosa fai quando sei triste? Mi isolo in me stesso e penso prima ai momenti brutti, e poi ai momenti belli
79. E quando sei felice? Pedalo più forte...
80. Bin Laden è vivo o morto? Spero sia morto (anzi, si sta allenando a Mallorca!!!! :D :D)
81. Quante lingue sai parlare? Italiano, dialetto veneto, dialetto bergamasco, e sto iniziando a cavarmela con l'inglese
82. Il tuo professore preferito che materia insegnava? Educazione artistica
83. Hai amici pervertiti? I miei amici non sono normali, ma addirittura pervertiti...
84. Il regalo più bello che hai ricevuto? Un anello, da parte di mia moglie, lo scorso Natale...
85. Il peggior voto che hai preso a scuola? "Il"? Ho preso anche dei 2, di 3 ne avevo una riga, 4 era il mio voto medio e poco più in su era il mio voto massimo...
86. Di' le prime 3 parole che ti vengono in mente: Sole, cuore e amore
87. Sai cavalcare? ...non il cavallo... :D
88. La più grande cotta in bici? Falzes 2004: i miei "amici" mi spingevano, mi salutavano, ed io non li ho riconosciuti neanche per sbaglio... quando mi hanno chiamato per dirmelo, pensavo mi stessero prendendo in giro...
89. Perché con la Milram non avete programmato ritiri in quota? Perché il latte va a male in quota...
90. Con Zabel e Petacchi può essere considerata la Tav del Pro Tour? Senza ombra di dubbio... siamo dei bei pendolini...
91. Sono già stati programmati i treni per le volate? Non ancora, ma qui c'è poco da programmare... siamo tra gente intelligente e basta uno sguardo per capirci...
92. Ti piace fare le sorprese?
93. La telefonata più lunga che hai fatto? Tantissime... anche da un'ora, un'ora e mezza...
94. Qual è il sogno che fai più spesso? Sogno e programmo di sognare di vincere qualcosa di grande
95. Da piccolo, qual era il tuo cartone preferito? Il Mago Pancione
96. L'ultimo film visto al cinema? "Chiedimi se sono felice", con Aldo, Giovanni e Giacomo
97. Hai mai fatto pazzie per amore? Sì... ma d'altronde non sono normale. Se fossi stato normale, non avrei fatto il corridore...
98. Dici spesso le parolacce? Le parolacce sono alla base dei discorsi
99. Come prendi la pizza di solito? La prima o la seconda?
100. Ti piace andare in discoteca? No, ma questo è motivo di discussione con mia moglie perché a lei piacerebbe tanto...
101. La cosa che ti attira di più in una ragazza? Le mani e gli occhi
102. "Carpe diem", cosa ti dice? "Cogli l'attimo"... una delle frasi topiche del mio film preferito
103. Meglio fare la doccia o il bagno? Ma mi stai prendendo in giro? T'ho già detto che mi piace la doccia...
104. Preferisci ricordare o essere ricordato? Essere ricordato
105. Collezioni qualcosa? Brutte figure...
106. Cosa farai a Capodanno? Non abbiamo deciso, ma per me non è un problema
107. Mangi a bocca aperta? Finché ce ne sta in bocca sì, poi piano piano la chiudo... :D
108. Sei superstizioso? Tantissimo
109. Il tuo dolce preferito? Tutti quelli che mi fa mia moglie, perché è bravissima, li fa tutti buoni
110. Cosa stavi facendo un anno fa in questo periodo? Mi stavo allenando come una bestia
111. Si è mai realizzato un tuo sogno?
112. Hai sorelle e/o fratelli? Due fratelli
113. C'è una canzone che esprime in tuo stato d'animo in questo momento? ...no, non mi viene niente...
114. Hai mai odiato qualcuno?
115. Se qualcuno parla male di te ingiustamente, che fai? Spero di non sentirlo... per lui...
116. Cambieresti qualcosa del tuo passato?
117. Hai qualche spasimante? Tante :D
118. Come devono essere gli occhi della persona che ti piace? Brillanti, devono brillare
119. Preferisci i jeans o i pantaloni da tuta? I jeans
120. Ti piace Marylin Manson? È una porcheria di... non so neanche definirlo, perché uomo è una classificazione troppo generosa, secondo me, per lui...
121. Sai suonare qualche strumento? No... anzi, sì: il campanello lo so suonare! :D
122. Ti hanno mai dedicato una canzone? Credo di no
123. Boxer o slip? Boxer
124. Preferisci il giorno o la notte? Il giorno
125. Sai nuotare? Assolutamente no
126. Progetti per il futuro? Una bella casa per stare tranquillo con due figli
127. Ti piace il gorgonzola? Sì, con lo speck
128. Qual è il tuo fiore preferito? La rosa
129. Com'è stato il primo bacio? È passato tanto tempo, ma se sono come quelli che sono seguiti direi assolutamente ottimo...
130. Ti sono mai arrivati sms sconci? Mi arrivano e ne mando
131. 2 porte o 4 porte? Due porche :D
132. Caffè normale o con panna? Con panna
133. Coperta o piumone? Piumone... anzi, "più mone", che per i veneti vuol dire qualcosa...
134. Lasciare o essere lasciati? Lasciare
135. Colore delle calze? Nere
136. Piatto preferito? Di tutto, purché sia pieno
137. Giorno della settimana? Domenica, perché c'è poco traffico per andare in bici
138. Preferisci dare o ricevere? Ricevere
139. Ristorante o fast-food? Ristorante
140. Quante volte hai fatto l'esame per la patente? Una! Primo colpo e via... sapevo già guidare...
141. Come ti vedi da qui a 10 anni? Spero di aver smesso da pochissimo, e poi ci penserò...
142. Qual è il negozio che sceglieresti per spendere tutti i soldi di una carta di credito? Negozio di scarpe e abbigliamento
143. Qual è la parola o frase che dici più volte? La parola inizia per "c" e finisce per "azzo"... :D
144. Con che rapporto fai le volate? 53x11, anche perché se metti il 12 dietro non ce la fai a fare la volata...
145. E nei primi allenamenti, che rapporto usi? Tutti, per allenarsi vanno bene tutti
146. Una corsa che vorresti vincere prima del ritiro? Parigi-Roubaix
147. La corsa del 2006? Sempre Parigi-Roubaix... poi se fra sette anni ne vinco un'altra mica mi dispiace... :D
148. Se fossi un ciclista del passato, chi saresti? Mi piacerebbe essere Guidone Bontempi
149. Quando sei in Veneto, dove e con chi ti alleni abitualmente? Con qualche cicloamatore, perché di corridori intorno a casa mia non ce ne sono...
150. Nome dell'amico che vive più lontano da te? Antonio, che vive a Napoli
151. Qual è la cosa più bella che esiste? La vita!
152. A che ora vai a dormire? Quando ho sonno, o quando finisce il film in seconda serata...
153. È troppo lungo questo questionario? No... tanto pago io, che t'interessa a te? :D
154. Un messaggio? A cielo aperto? Tifate per me, e se conoscete qualche rito vodoo per farmi vincere la Parigi-Roubaix... iniziate a farlo ora!!!
155. Saluto finale: Ciao!
 



Martedì 20 dicembre

È fatta, è davvero fatta. Sto tornando a casa dopo più di una settimana che sono in giro, per di più in macchina, e quindi stress che si accumula.
Stamattina è stata giornata di visite mediche, e ieri notte ho preferito dormire a Bergamo onde evitare di incappare nel traffico o in qualche inconveniente che avrebbe potuto farmi saltare - per qualsiasi stranissimo motivo - la visita d'idoneità. Arrivo in studio dal dottor Sprenger e davanti a me c'era Giuseppe Guerini, il mio "collega" in T-Mobile: entro e passo subito alla misurazione di altezza e peso, e poi la spirometria, che ha evidenziato una capacità polmonare da nuotatore; ho 8,3 litri di capacità nei polmoni, quando l'anno scorso ne avevo 8,1 litri. Ho migliorato di 0,2, ma ovviamente non è questa caratteristica che poi fa fare la differenza, però sicuramente in qualcosa aiuta: se cado in un fosso con un altro - ad esempio - quello che muore dopo sono io, e non è poco. Magari andrò in giro con un bigliettino esplicativo per evidenziare che, in casi simili, possono tranquillamente provare a salvare prima l'altro sventurato.
A parte gli scherzi (spero ovviamente che non ci sia bisogno di questo per nessuno), la visita è proseguita con l'elettrocardiogramma a riposo, e poi... inizia la tortura: parte il test in bici, il "famoso" test Conconi, il test che tutti i corridori odiano, che consiste nel fare alzare piano piano la frequenza cardiaca finché non si arriva alla propria frequenza di soglia. Nel frattempo, avevo tutti gli elettrodi sparsi per il corpo perché il dottore doveva tenere monitorato il mio cuore e la mia frequenza cardiaca tramite la pressione arteriosa: quindi battiti, elettrocardiogramma e pressione cardiaca.
Alla fine del tutto - all'incirca un'oretta - il momento "down" della giornata, il momento peggiore in assoluto: l'attimo in cui Sprenger mi ha tolto gli elettrodi adesivi dal petto... è stato veramente triste. Gli ho detto: «Fallo tu, ma cerca di non sbagliare che sennò son dolori. Con un colpo secco devi togliere tutto!», e proprio in quel momento ho ringraziato mia mamma per non avermi fatto donna, per via della ceretta alle gambe.
Dopo la visita d'idoneità, mi sono sottoposto alla plicometria: praticamente, tramite un aggeggio tarato che somiglia ad una pinza, il dottore tasta dei punti chiave quali addome, spalla, scapola, coscia, polpaccio, eccetera, per capire qual è la percentuale di massa grassa che si ha all'interno del corpo. In soldoni, la "ciccia" da eliminare. Anche qui sono in media stagionale, ho 7,2% - assolutamente non magro, ma neanche grasso - e dovrò arrivare intorno al 5% o anche il 4,5% in piena attività: logico che poi se se Simoni e vuoi vincere il Giro d'Italia puoi anche stare al 2%, ma la cosa direi proprio che non mi compete.
All'uscita dal centro medico, sono passato in sede a Ponte San Pietro, ho mangiato qualcosa con i meccanici e con Vittorio Algeri e poi sono stato in bici. Quando sono rientrato, ne ho approfittato anche per fare qualche chiacchiera con Stanga: mi ha chiesto che ne pensassi del ritiro appena svolto, come mi sono trovato, se m'è piaciuto l'ambiente, abbiam parlato un po' dei nuovi e di Zabel in particolare, e gli ho ribadito la totale stima che provo per quel corridore.
Poi, la classica tradizione natalizia del "Cada", visto che sono passato a consegnare panettoni e spumanti ai miei collaboratori, i meccanici, massaggiatori, direttori sportivi e quant'altro. È una cosa che ho fatto sempre da quando sono professionista e mi preme davvero ripetere, far sapere loro quanto ci tengo.
Con Stanga si è parlato anche un po' dei picchi di condizione e degli spazi che avrò quando non correrò con Petacchi e Zabel, ma devo dirvi che - deresponsabilizzato proprio dalla presenza di due capitani simili - mi sento molto più tranquillo e rilassato rispetto ad un anno fa. Al Tour Down Under e alla 4 Giorni di Dunkerque dovrei essere il velocista cardine, ma è altresì naturale che se sono con Ongarato ed Alberto mi chiede di disputare una volata, non sarò certo io ad impedirglielo: invece che fare tutte le volate, si farà a metà; è sempre stato questo il mio modo di vedere il ciclismo professionistico.
Di occasioni ce ne saranno comunque tante, soprattutto nel finale di stagione, quando magari già al Giro di Polonia mi ritroverò da solo, o anche all'Eneco o Benelux. Rispetto al programma che vi avevo fornito, inoltre, c'è un aggiunta comprensiva di un punto di domanda: disputerò una tra la Waregem (o Attraverso le Fiandre) e la Tre Giorni di La Panne, ma non entrambe, perché voglio recuperare e non strapazzarmi in un mese infernale. Le corse del Nord hanno bisogno di un recupero psicofisico non indifferente, tant'è che una volta ad un mio amico che mi sfidava nel bere una birra in colpo solo gli ho ricordato: «Oh, guarda che io ho finito la Parigi-Roubaix!!». Una volta fatta quella, la congestione non mi spaventa mica.
Altro aneddoto: una volta incontrai un appassionato di ciclismo all'aeroporto e parlammo un po' delle corse del Nord che stavamo andando a correre. Ad un certo punto ci fa (eravamo un gruppo, non solo della ex Domina): «Eh, certo che il Nord... con quella pioggia, il freddo, il fango, la neve... è proprio dura!!», e io mi son sentito quasi in dovere di rispondergli: «Guardi, se non fosse così, l'avrebbero chiamato "il limbo" del Nord, ma non certo "l'inferno"...».
Ritiro terminato, visita medica passata, ed ora ci sono tutti i presupposti per partire verso il 2006. Vi aspetto domani per le curiosità e per le domande "strambe" che mi sottoporrete, magari ci si conosce meglio... 


Lunedì 19 dicembre

Partenza mattutina alla volta di Busalla, cittadina del genovese, dove avevo appuntamento col mio grande amico Marco Fertonani, mio ex compagno di squadra alla Domina Vacanze che nel 2006 correrà alla corte di Echavarri nella ex Illes Balears che dovrebbe chiamarsi Caisse d'Epargne. Abbiamo fatto un paio d'ore di allenamento insieme lungo i sali&scendi della Liguria, e poi Marco mi ha ospitato nel fitness center di cui è socio, mi ha offerto il pranzo, mi ha fatto fare la sauna: veramente una bella ospitalità, ma da un amico come Marco me la sarei dovuta aspettare.
Nel pomeriggio, visto che il centro ospita svariati ciclisti e funge da snodo cruciale per il movimento amatoriale di Liguria e Piemonte, avevo l'appuntamento con Ernesto Colnago e staff per verificare la posizione in bici e, semmai, attuare dei piccoli accorgimenti.
Il metodo che usano è molto scientifico: ti applicano dei cerotti collegati a dei sensori, a loro volta collegati ad un computer, in cinque punti cruciali: ginocchia, caviglie, gomiti, pedali e polpacci. In bici alla Cristallo ci sto una meraviglia, la misura sembra fatta apposta per me, tant'è che Colnago mi guarda e mi fa: «Ci stai a pennello sulla Cristallo», ed io gli faccio: «Avrò preso da Cenerentola». Quando si sviluppa la pedalata, il computer riceve una sorta di telemetria che indica la potenza e lo sviluppo muscolare dello sforzo compiuto.
Non una cosa "corporale" insomma (esempio: sei alto 1,86, hai la gamba lunga 95 cm, allora la posizione è questa), ma un procedimento biomeccanico che può essere modificato e aggiustato in qualsiasi momento della stagione, in dipendenza dal peso del momento, del tono muscolare, eccetera. Ad esempio ieri mi ha spostato leggermente il sellino all'indietro, e già ho avvertito meno tensione muscolare al momento della pedalata. Sapete, per noi ciclisti 1 millimetro è importantissimo, è un po' come un 1 millesimo di secondo in Formula Uno: con 80 pedalate al minuto, una postura sbagliata per 6 ore diventa uno strazio insopportabile alla fine della giornata, e della stagione in generale, dato che si perde anche nel rapporto quantità di pedalate/metri percorsi.
In primis da queste cose dipende una giusta e corretta programmazione degli obiettivi: se in bici stai messo male, non puoi andare da nessuna parte, perché avrai dolori dappertutto. La giornata è poi proseguita con chi mi fornisce il plantare anatomico interno allo scarpino, per ricalcare il piede per la forma ed accordarci su un'eventuale plantare innovativo che dovrei testare per la loro azienda forse sin da questa stagione. Vi informerò su eventuali sviluppi di queste trattative, anche perché se andranno in porto potrei essere il primo ciclista professionista a testare questi speciali plantari (anche se non so ancora con certezza la loro composizione).
Domani visite mediche, e mercoledì le vostre curiosità... quasi quasi, era meglio il ritiro... 


Domenica 18 dicembre

Oggi era l'ultimo giorno di ritiro che abbiamo passato tutti insieme, anche perché poi l'altro ritirò avverrà a metà gennaio - dal 12 al 22, sempre a Donoratico - dopo la presentazione della squadra, ma io non ci sarò perché volerò in Australia per il Tour Down Under.
Oggi sono partito un'ora prima del gruppo e sono tornato un'ora dopo dall'allenamento: 6 ore di allenamento per 200 km tondi tondi. E pensavo di aver fatto l'impresa: quando ad un certo punto ho scoperto che Zabel è tornato nel residence mezz'ora dopo di me pur essendo partito con me!! In quel preciso istante ho capito che devo imparare ancora "qualcosina", anche perché se uno come lui si allena mezz'ora più di me capisco perfettamente come può vincere tante corse ed essere sempre in prima linea per tutta la stagione. Oltre ad avere la classe, questa è gente che vive per la bicicletta: ve lo giuro, ci son rimasto male a sapere che si era allenato più di me, ci tengo a queste cose.
Vi ho citato parecchio Zabel in queste pagine, e vi spiego il perché: avevo molta stima di lui già da prima di conoscerlo - è uno che ha vinto quattro Milano-Sanremo con due secondi posti, tre Parigi-Tours, sei maglie verdi al Tour de France - ma comunque ci si fa sempre un'idea propria su chi e come possa essere un Erik Zabel; ed invece te lo ritrovi che se c'è da bere il Chianti, lui è il primo, se c'è da bere birra, non se lo fa ripetere due volte, ma solo per citare le prime stupidate che mi vengono in mente. È - praticamente - uno di noi, non è un personaggio altezzoso né con la puzza sotto al naso. Mi ha fatto piacere aver scoperto che è uno dei nostri.
Oggi abbiam parlato della nostra partecipazione al Tour de France, ed Erik si è detto soddisfatto della presenza in squadra di personaggi come Ongarato, Velo ed il sottoscritto, in quanto punta alla settima maglia verde e crede che con una squadra simile l'obiettivo possa essere possibile. D'altro canto, la partecipazione di Alessandro Petacchi al Giro d'Italia è pressoché certa, anche se il team si è riservato il diritto della certezza un po' più in là con la stagione. Possiamo dire però che, nel programma originario di AleJet c'è il Giro d'Italia.
Un piccolo resoconto finale di questo ritiro mi induce ad ergere a protagonisti assoluti due miei compagni di squadra - escludendo il pluricitato campione tedesco - uno per quanto riguarda l'oscar di "corridore più in forma" e l'altro oscar per la "sorpresa del ritiro": il primo, in maniera indiscutibile, lo riservo a Fabio Sacchi, un ragazzo che sono nove anni che è professionista e che da nove anni fa la vita più corretta che un atleta possa fare. È in forma praticamente sempre, grazie alla sua serietà, per cui somiglia - in questo - un pochino ad Ivan Basso. L'altro oscar spetta di diritto a Michele Gobbi che, nonostante abbia la gamba destra con un muscolo visibilmente meno voluminoso della sinistra, non pedala affatto piano e cerca sempre di stare col gruppetto dei migliori, riuscendo a starci con apparente facilità. I miei complimenti per la tenacia!
Altri bei personaggi sono i tre neoprofessionisti del team Milram: i due italiani Sabatini e Scognamiglio e l'ucraino Dyudya si sono dimostrati subito simpatici e dal gran colpo di pedale, in particolare Sabatini che, dal fisico, avevo scambiato per un passista scalatore e che invece ho scoperto come una ruota veloce. Ha un gran fisico, ed è un bel "cammellone" in bicicletta, segno di una potenza non indifferente. Al contrario, il "russo" Ghisalberti si è dimostrato come il meno loquace del gruppo, tant'è che Ongarato è stato costretto a chiedermi chi fosse il russo che sedeva vicino a lui al tavolo: «Ma quale russo - gli ho detto - quello lì è di Bergamo!», però il soprannome, ormai, è rimasto.
Mi mancherà Becke, lo dico sinceramente e col cuore in mano, mi mancheranno le dieci parole scambiate in sette giorni, e mi mancheranno le visite di Al Zarqawi, che da domani avrà via libera in stanza col Mullah Omar, con Saddam Hussein, e tutta la compagnia a "briscola" che rimarrà a popolare le strade di Donoratico: a proposito dei toscani, volevo ringraziare pubblicamente quei due signori toscani che, affacciatisi al nostro residence, mi hanno chiesto: «Ma tu sei Cadamuro?», ed a mia risposta positiva mi hanno fatto i complimenti per il Diario che hanno letto su Cicloweb.it; volevano fare una foto con Zabel, e spero ci siano riusciti, ma ne sono quasi certo se ho capito un pochino com'è fatto Erik.
Zabel è in formissima, Petacchi ogni giorno che passa migliora - anche se ha avuto un'influenza a metà novembre e da qui si vede che è un corridore di assoluta classe - mentre Celestino patisce ancora un pochino i postumi dell'operazione al ginocchio post-Lombardia, ma per lui gli appuntamenti importanti verranno dopo, nel calendario, ed ha tutto il tempo per entrare in condizione. Mi lasciano ottimi pensieri i tre giovani "d'oro" Iglinskiy - che ormai è fidanzato ed è completamente perso, è partito - Grivko e Visconti, gente dalla quale mi posso aspettare tutto già dalle primissime battute di quest'anno.
Col kazako Maxim abbiamo instaurato una bella amicizia dal Qinqhai Lake Tour in Cina, quando all'uscita da un angolo ci siamo letteralmente presi a mazzate, dopo uno scherzo partito da me: l'ho apprezzato molto, perché di solito quando m'arrabbio faccio paura a me stesso, quindi gli altri di solito non si prestano allo "scontro" col sottoscritto, invece Iglinskiy rispose a tono e si guadagnò la mia totale stima. Un'altra graditissima sorpresa è stata l'aver constatato come Jan Schaffrath, nonostante sia sceso dalla bici più o meno da un quarto d'ora, abbia già l'occhio ed il piede - visto come ha condotto il "dietro macchina" con Velo ed il sottoscritto l'altro giorno - del direttore sportivo, e questo farà piacere anche a Zabel, che si fida molto del suo connazionale.
Domattina si torna a casa, ma voi non disperate: vi farò sapere come andranno le visite che sosterrò fino a martedì, al fine di accontentare anche i patiti di numeri e di nozioni simili. Ah, ancora non ve l'avevo chiesto: ma Becke ve lo saluto, sì o no?!... 


Sabato 17 dicembre

Ieri sera ci eravamo accordati per rientrare dall'allenamento mattutino entro le 13, perché oggi alle 14 sarebbe arrivato un medico federale per informarci sulle nuove direttive della Wada, per informarci dei prodotti che hanno avuto il via libera e - di contro - di quelli che hanno subìto delle restrizioni: ad esempio quest'anno sono stati liberalizzati i corticosteroidi, ma soltanto a livello oculare; praticamente se uno avesse bisogno di mettersi delle gocce di cortisone agli occhi non dovrà fare la richiesta scritta preventivamente all'Uci, ma può farlo tranquillamente. In questo senso ci sono delle continue variazioni ogni anno ed è un bene, ed utilissimo, avere qualcuno che ci tenga costantemente aggiornati.
Decidiamo Sacchi, Lorenzetto, Ongarato ed io di partire alle 9 invece che alle 9.30, visto che io volevo allenarmi almeno quattro ore: mi sveglio però alle 8.25, mi lavo il viso di corsa, scendo e faccio colazione, risalgo in camera alle 8.40; mi sono vestito ed alle 8.50 ero giù che aspettavo gli altri! Record! Decide di accodarsi anche Zabel all'ultimo momento, ma lui alle 9 precise - Sacchi e Lorenzetto ancora non erano sulla "griglia di partenza" - decide di partire: io ero distratto e non me ne sono accorto, mentre Ongarato con uno scatto deciso gli corre dietro, ed io dietro ad Ongarato.
Praticamente ci siamo inseguiti per 3 km! Sembrava la partenza di una classica del nord: una volta preso Zabel, ci accorgiamo che Sacchi e Lorenzetto non ce l'hanno fatta a raggiungerci, ci siamo fatti noi tre la nostra brava mezz'ora di allenamento in più e poi ci siamo aggregati al resto del plotone. Velo ed io, poi, a fine allenamento, siamo rimasti un'altra mezz'ora per fare un po' di dietro macchina, e gli ultimi cinque minuti abbiamo anche preso un po' d'acqua, ma niente di trascendentale.
Dopo l'incontro con il medico della Federazione, ho preso la mia buona e giusta razione di massaggi e poi siamo passati al setaccio del vestiario, in quanto oggi ci hanno consegnato tutto l'ambaradam per la stagione 2006 per quanto riguarda le corse (da indossare dal 1° gennaio in poi), controllando taglie, eventuali falle, verificando se ci fosse o meno qualcosa che non andasse.
Poi, si è iniziato davvero a far sul serio, in quanto con Pellicioli, Bevilacqua, Algeri, Schaffrath e Stanga abbiamo stilato il mio programma di corse per la stagione 2006, che passo ad elencarvi: è piuttosto intenso, ed oltre ad una grande corsa a tappe - il Tour de France - ho inserito ben otto brevi corse a tappe, di cui cinque facenti parte del circuito Pro Tour.
Le corse - nel dettaglio completo - sono: Tour Down Under, Ruta del Sol, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo (da riserva, ma spero vivamente di farla), GP Harelbeke, Freccia del Brabante, Giro delle Fiandre, Gand-Wevelgem, Parigi-Roubaix, GP Escaut, 4 Giorni di Dunkerque, Giro di Catalogna, Giro di Svizzera, Tour de France, Classica di Amburgo, Eneco Tour (o Tour del Benelux, insomma: dove ho vinto l'anno scorso), Giro di Polonia e GP Ouest France-Plouay.
Correrò praticamente tutte le corse Pro Tour, anche se mi spiace abbiano spostato la Veenendaal-Veenendaal in estate, ed ho scelto di disputare il Tour de France perché reputo il Giro d'Italia troppo duro per il sottoscritto, anche se inizialmente avrei dovuto disputare la corsa rosa. Il programma mi soddisfa appieno, anche perché le corse Pro Tour sono quelle che poi qualificano noi corridori facenti parte del circuito e sono ampiamente soddisfatto di ciò che è stato partorito.
Ieri sera - come da tradizione - c'è stata la classica cena di fine ritiro, in quanto domani ci si allena al mattino e poi si è liberi di scegliere se continuare di restare o meno: i tedeschi rimangono tutti perché hanno l'aereo di ritorno mercoledì, mentre degli altri non ho la più pallida idea di chi rimanga. Io stesso dovrei sostenere l'ultimo allenamento qui in Toscana lunedì mattina, anche perché poi nel pomeriggio devo andare a controllare la posizione in bici, i plantari delle scarpe e martedì ho le visite mediche di idoneità e vorrei andare a Bergamo a farle dal dottor Sprenger, uno specialista del campo.
Il brindisi è stato offerto dai "giovani", una piacevole tradizione in cui i ragazzi spiegano ai nuovi compagni che corse piacerebbe vincere loro: il giro di dichiarazioni è stato però preceduto dalla brillante idea di Alessandro Vanotti che ha voluto brindare alla presenza di Michele Gobbi che, dopo quello che ha passato lo scorso anno, ci fa piacere avere ancora in gruppo in mezzo a noi. È stato un momento toccante, ed anche se Gobbi è un tipo che non si lascia commuovere facilmente sicuramente gli avrà fatto molto piacere. Complimenti ad Alessandro per la carineria.
L'iniziazione dei giovani è poi proseguita con le dichiarazioni di Sabatini, che ha detto che gli piacerebbe vincere - sotto l'impulso di Celestino che consigliava di sparare alto - la Parigi-Roubaix, e giù applausi; poi Scognamiglio - ancora aizzato da Celestino - ha puntato al Giro delle Fiandre; infine Dyudya, timidamente, ha detto che vuole solo imparare. Al che guardo Zabel e gli dico: «Oh, meno male, almeno uno che va a prendere le borracce, altrimenti dovevi andare a prendergliele te!».
C'era l'aria da "ultimo giorno di scuola", anche perché il ritiro di dicembre è un po' pesante, c'è gente che ha smesso di correre a fine ottobre, e da lì a metà dicembre passa meno di un mese e mezzo; non fai in tempo a staccare più di tanto con la testa, e risulta un po' pesantino.
Domani, anche in base al tempo, deciderò se allenarmi anche lunedì mattina o partire nella mattinata stessa di lunedì. Rispetto a ieri meno aneddoti, e più tecnica, ma nel ciclismo professionistico ogni tanto c'è anche qualcosa di serio. Buon fine settimana a tutti... 


Venerdì 16 dicembre

Togliete la nuvola di Fantozzi dalla testa di Iglinskiy!! Oggi è stata giornata di allenamento autonomo: c'è chi ha fatto due ore, chi quattro, insomma ci siamo autogestiti. Tutti siamo usciti col sole, senza cappellini né impermeabili, tranne Maxim, che ha fatto un giro per i fatti suoi di tre ore ed è tornato zuppo fradicio d'acqua, solo lui sa come ha fatto e dove sia andato a prenderla.
C'è ancora la troupe dei ragazzi tedeschi, ed anche stamattina siamo usciti un po' con la maglia nuova, al fine di far preparare loro il video per il 10 gennaio a Brema, presentazione ufficiale del team Milram 2006. Poi io il 12 ho l'aereo da Francoforte per Adelaide, destinazione Tour Down Under: la squadra dovrebbe essere composta dai cinque veneti (Ongarato, Lorenzetto, Rigotto, Gobbi ed il sottoscritto), e tre tedeschi, ma pare - ad esempio - che già Lorenzetto sia saltato. In questo senso sarò più preciso dopo la riunione in cui stileremo i programmi. L'unica cosa che so per certo è che, finita la corsa, invece che tornare subito in Italia (o in Germania) staremo ancora quattro giorni in Australia per allenarci e per sfruttare un pochino il caldo.
Ieri mattina - mi ero dimenticato di dirvelo - il "Cada" ha preso in mano la situazione ed ha accettato di farsi montare sul casco una telecamerina da un lato, ed un pesetto dall'altro per bilanciare la presenza della telecamera. Praticamente sono stato il cameraman in corsa lungo la pedalata di gruppo, ed anche la visione di quest'opera sarà una sorpresa che ci riserveranno in sede di presentazione. Spero vivamente che tengano solo il video e cancellino l'audio, nel caso l'abbiano captato, perché altrimenti sarebbe veramente un disastro. Diciamo che è uscita qualche imprecazione, di quelle goliardiche, che si dicono tra ciclisti in gruppo, che non è ripetibile neanche tra voi e me, insomma.
Oggi io ho pedalato con il gruppo "classico" - di quelli che partiranno prima - per un paio d'ore, poi mi sono sfilato ed ho continuato un'oretta per conto mio. Zabel è rientrato nel residence col buio, ed era distrutto, non riconosceva neanche il suo posto a tavola: anche lui - secondo me - ha fatto la prima distanza dell'anno ed ha pagato un po' lo scotto, anche perché poi ha scambiato anche il massaggiatore; tant'è che Tommy, in tipico dialetto veneto, gli ha fatto notare: «E', ze mica chi da mì, sei da un altro!» («Ragazzo, non sei mica qui da me, sei da un altro»).
Oggi, finalmente, è tornata l'acqua calda nelle camere ed abbiamo potuto rifare la doccia con più comodità. Anche se... mettetevi comodi che ve ne racconto un'altra su "Osama - Becke - Bin Laden": sono due sere che rientro in camera e trovo un altro tedesco - non voglio neanche sapere chi è - che telefona dall'apparecchio della mia camera. Adesso spiegatemi voi il perché; cioè, perché non telefona da quello in camera sua? Domattina ho paura di trovare 500 euro di spese! Oltre ad Osama, quindi, in ritiro è arrivato anche Al Zarqawi che, ovviamente, è irrintracciabile per il suo compagno di stanza italiano: in questo caso Visconti.
Il quale, secondo me, sono tre giorni che non vede il suo compagno di camera; ieri se ne è andato dall'appartamentino all'una e mezza, diciamo che potrei fare cambio camera ed andare con Giovanni senza alcun problema. Praticamente, finora, l'unica comunicazione che c'è tra me e Becke è: «Hola compañero», mi dice lui quando si sveglia la mattina ed esce, ed io gli rispondo: «Hey, ciao Daniel». Fino al mattino dopo non ci diciamo più niente. Uno spettacolo di personaggio...
Certo è che la difficoltà della lingua è ancora un ostacolo grande, e poi il meccanismo degli appartamentini non favorisce il contatto "forzato", in quanto lui dorme al piano terra, io al primo piano, e di occasioni per scambiarci parole ce ne sono di meno che se avessimo dormito coi letti attaccati, questo è chiaro. È chiaro anche, però, che non è che sono andato al Casinò ed ho fatto tre volte 22 avendo puntato 100 dollari: diciamo che io ho puntato sul 22 per cinquanta volte, poi mi son stancato di puntare e dopo aver smesso ed esser passato alle slot machine, inizia ad uscire il 22. Roba da tagliare le mani al croupier, altro da fare non c'è. A me è capitata la stessa cosa: mi è toccato un compagno di camera con cui inizierò a comunicare in ottobre, credo. Praticamente è come essere in singola, anche perché fino alle 2 di notte ascolta i film in DVD con le cuffie, e quindi non fa assolutamente rumore, neanche mi disturba: in pratica, non esiste. Vi giuro, è uno spettacolo.
Durante l'altro miniritiro, quello di tre giorni in Germania, dormivamo uno accanto all'altro, e si era più portati a scambiare due chiacchiere col vicino di letto. A parte che in Germania - approfittando dell'occasione da "civili" - abbiamo dato vita ad uno scontro in birreria tra Italia e Germania che la prima sera si è concluso perfettamente in parità. La mattina dopo, però, noi eravamo dilaniati, mentre loro, i tedeschi, sembrava fossero andati la sera prima ad una scampagnata con le nonne. Difatti poi l'altra sera, di nuovo in birreria, al secondo giro noi abbiam mollato, e Zabel tranquillamente ci fa: «Non preoccupatevi, ne beviamo due a testa noi», indicando le birre già ordinate presenti sul tavolo. Incredibile.
Vabbè, per stasera vi lascio che vado a far compagnia a Visconti... 


Giovedì 15 dicembre

Stamattina è arrivato uno staff televisivo dalla Germania per fare delle riprese da visionare il giorno della presentazione: sono ragazzi stipendiati dalla Milram che stanno realizzando servizi sulle maglie nuove, sulla squadra, sugli allenamenti. È tutto il giorno che ci sono dietro, e per l'occasione abbiamo fatto anche un piccolo giretto in maglia Milram, anche se poi abbiamo dovuto toglierla perché fino al 2006 ancora non possiamo allenarci con la maglia nuova.
Abbiamo fatto 4 ore di allenamento a livello piuttosto sostenuto, perché i Petacchi, Zabel, Velo, Sacchi e tutta la compagnia "a briscola" pedalicchia già un po', e con due salite da 4-5 km come il Monte Nero e la Valle Benedetta, e quasi tutto il percorso mangia&bevi, capite che qui si scherza poco. Un percorso da compiere in 4h e 30' l'abbiamo coperto in 3h e 50'. Direi assolutamente non male, visti anche i 35 km/h di media con punte di 40-45 km/h. In effetti abbiamo personaggi come Zabel che quest'inverno non è mai sceso dalla bici, e come Petacchi che dà due colpi di pedale e già ha il passo per far la differenza, quindi la cosa non dovrebbe sorprendere.
Quando torniamo, ecco la sorpresa: la caldaia di ieri non ha voluto sapere di sistemarsi, e le soluzioni davanti ai nostri occhi sono state subito ben definite; farci la doccia nello spogliatoio della piscina o farci la doccia fredda. Ovviamente, la mia scelta è caduta sulla prima opzione, anche perché la tosse che mi accompagna dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno, e che mi abbandona soltanto per il brindisi di San Silvestro, avrebbe fatto quantomeno i salti di gioia, ma io di fare una delle mie "classiche" tre bronchiti l'anno proprio nel periodo del ritiro non ne ho voglia. La cosa migliora un pochino quando l'alimentazione è controllata ed i sistemi immunitari sono un po' più all'erta, ma comunque rimane.
Dopo pranzo - poi, pranzo... abbiam mangiato alle 15! - abbiamo avuto un interessantissimo incontro con un ragazzo, tale Omar Beltran, che da anni collabora con Gianluigi Stanga, che ci ha parlato un po' dell'aspetto psicologico. Importantissimo ed avvincente incontro. Si è parlato dei momenti di crisi, dei momenti di sconforto, e ci ha permesso un po' di evadere dall'aspetto puramente fisico. Quando si sale in bici uno in realtà crede che si possa pensare solo al pedalare, ed invece non è così perché entrano in gioco un milione di fattori, tutti ugualmente importanti. Direi proprio ad alta voce che l'incontro con Beltran è stato il momento finora più interessante. Oggi, insomma, pomeriggio "intenso": a differenza di ieri, riunione&massaggi, quindi non posso che ritenermi contento.
Stamattina, scene da "Totò e Peppino e la malafemmena" quando i carabinieri hanno cercato di fermare la macchina dello staff che stava facendo le riprese: il corpo armato che parlava in italiano, loro che parlavano soltanto tedesco, e il tutto si è risolto con un carabiniere che diceva loro: «È pericoloso», e gli altri che rispondevano: «Okkei, okkei». Tarallucci e vino, insomma.
Le bici vanno bene, tutti ci stanno su alla perfezione: sia chi usa la C50, sia chi usa la Cristallo finora non si è mai lamentato. Sono entrambe delle monoscocca in carbonio, ed alcuni sono rimasti con la "vecchia" C50 perché c'è qualche problema di misure con le Cristallo, prodotte finora in sei misure standard dalla Colnago e quindi non disponibili per tutti.
"Le fatiche di Cadamuro" proseguono tutto sommato bene, anche se si fatica in effetti parecchio quando "il Petacchi" si mette a fare l'andatura in salita: sarà pure al 60%, ma va già come un treno. Un piccolo aneddoto su Zabel, per farvi capire meglio la caratura dell'uomo, oltre che del corridore: oggi era in sala massaggi prima di me, visto che condividiamo lo stesso massaggiatore, e quando sono arrivato lui non aveva ancora finito e ci siamo messi un po' a parlare. Ebbene, quando Erik Zabel ha finito, invece di dar tutto per scontato e ritenere che gli sia dovuta qualsiasi cosa per tutto quello che ha vinto, e corso, finora - che potrebbe essere anche legittimo - ha ringraziato e salutato per ben tre volte il massaggiatore. Segno di grande educazione e rispetto, senz'altro, e m'ha fatto piacere ascoltarlo e ve lo riporto con ammirazione.
Concludo quest'oggi salutando tutti i ragazzi del Forum di Cicloweb.it che mi fanno sentire sempre il loro affetto ed il loro appoggio, ma da cui ancora non ho ricevuto consigli per farmi passare meglio il tempo nel resto della giornata. Spremete le meningi... 


Mercoledì 14 dicembre

Ho ritrovato Becke! Volevo quasi chiamare qualche agenzia di stampa e dare la notizia come se avessi scovato Bin Laden, dopo 48 ore che non lo vedevo!! Questo è il mio compagno di stanza: mi sveglia alle 6.45, ma non lo vedo perché lui scappa a fare le visite mediche d'idoneità con qualche altro tedesco. Poi io esco in bici, quando torno esce in bici lui; gli ho riparlato stasera dopo l'altroieri mattina. Oggi mi sono inserito in una discussione con gli altri ragazzi tedeschi che abbiamo in squadra, chiedendogli così di insegnarmi un po' di tedesco. Al che mi fanno: «Ma Daniel, Becke, non ti ha insegnato ancora niente?». «A vederlo - rispondo io - il fatto è che non ci vediamo mai!».
Stamattina abbiamo fatto una discreta distanza, siamo stati in bici per un lasso di tempo intorno alle quattro ore, ed il ritmo era anche abbastanza sostenuto, soprattutto per i corridori che vi ho citato ieri, che sono (anzi, saremo) quelli che dovranno partire più forte rispetto agli altri. Poi, c'è chi ha il colpo di pedale per fare l'andatura che sta davanti, e dietro un pelino si soffre sugli strappi, ma ovviamente nessun distacco da Giro d'Italia; è tutto sotto controllo e si cerca di arrivare tutti insieme.
La bici - ve ne parlo, come vi avevo promesso - è davvero un bel mezzo; anche l'anno scorso mi ero trovato molto bene con le Colnago, e quest'anno il costruttore non si è smentito. Le misurazioni sono perfette, i tecnici sono a tua completa disposizione per ogni inconveniente, ci forniscono materiale Shimano sempre di prima scelta e di ottima performanza.
Il pomeriggio è come sempre, oggi per distarci un po' Ongarato - che mi parla, attenzione! - ed io siamo andati a comprare delle gallette di riso, pensate un po' come siam ridotti. Poi, tutto ad un tratto, poco prima dell'imbrunire, qualche ora alla cena, il colpo di scena, lo scoop, il "fatto del giorno": una caldaia di quelle generali del residence si stava surriscaldando e stava dando luogo ad un principio d'incendio; carabinieri, vigili del fuoco, tutta la Milram che assisteva alla scena quasi sorpresa dal vedere tutta quella gente intorno.
Per fortuna tutto si è risolto per il meglio, e tutto questo è stato il nostro argomento di discussione durante la cena: sembravamo come quelle vecchie comari dei paesini con pochi abitanti, quelli dove se qualcuno ruba la cioccolata in tabaccheria si chiama la polizia. Ecco, in proporzioni un poco più gravi (se fosse scoppiata quella caldaia sarebbe più o meno valso quanto detto sulle lamette da barba), è successo questo oggi in quel di Donoratico.
Il dopo cena è stato impiegato per una prima riunione tecnica con tutti i corridori del team per ovviare a qualche inconveniente di abbigliamento: qualcuno ha richiesto delle maniche più lunghe, chi dei materiali un po' più pesanti, chi pretende delle misure più ampie, chi più strette, ed insomma il tutto si è svolto secondo i canoni classici delle prime riunioni. La parte bella verrà quando si parlerà di programmi, ma - evidentemente - ancora non è tempo...


Martedì 13 dicembre

Prima uscita in bici, prime fatiche: divisi in tre gruppi, io nel primo con quelli che hanno un po' più di chilometri nelle gambe: Petacchi, Zabel, Velo, Sacchi, Ongarato, tre tedeschi - no, i nomi non me li ricordo, ancora - Lorenzetto e poi c'erano due "intrusi" come Celestino e Cortinovis, che seppur non hanno ancora il colpo di pedale giusto erano davanti con noi. Usciti alle 9.30 per un allenamento di 3 ore, in quanto alle 14 dovevamo aver finito di mangiare per fare la foto di gruppo, e quindi penso che domani ci toccherà qualche mezz'oretta in più.
Quest'inverno ho iniziato a pedalare a metà novembre, una decina di giorni dopo esser tornato dalle vacanze, e per altri dieci giorni ho iniziato a riabituare la gamba, per poi proseguire con un lavoro un po' più specifico sulle tre/quattro ore di tempo. Sinceramente non so con quanti chilometri mi sono presentato in ritiro, ma mi sento di essere un pochino più in ritardo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ed è un bene, perché nel 2005 ho scoperto che partire fortissimo, ma non avere una squadra che parte forte quanto te, è perfettamente inutile.
Preferisco - in soldoni - curare di più altri aspetti in questo momento, come ad esempio il peso - il mio vero e proprio tallone d'Achille, data la mia buona forchetta - che curare altro. Sul peso, dunque, direi che sono in media stagionale, mentre sulla condizione diciamo che andar forte al Tour Down Under mi interessa meno che andar forte alla Tirreno-Adriatico, tanto per far capire l'idea.
Il pomeriggio è uno spasso: fortuna che ho dimenticato a casa le lamette da barba, altrimenti stasera stavate leggendo l'ultima pagina di questo Diario, ve lo giuro. Oggi a me è andata bene, perché il mio compagno di stanza non si è visto per tutto il pomeriggio e si è perso la sua razione di massaggi che, ovviamente, mi sono beccato io. Oltre il piacere del massaggio in sé, dunque, anche la soddisfazione di aver occupato un'ora.
Il su citato compagno di stanza risponde al nome di Daniel Becke, tedesco ex Illes Balears, con cui ho la fortuna di comunicare in spagnolo, visto che lui ha la residenza in una delle isole Baleari ed io me la cavo con la lingua. Daniel è simpatico, è davvero un bel personaggio: oggi, dopo le foto - saranno state le 14.30 - è sparito per tutto il pomeriggio ed è rientrato cinque minuti prima di cena ancora vestito nel modo in cui abbiamo fatto le foto. Nessuno sapeva che fine avesse fatto, in effetti è inspiegabile, anche perché - come vi ho detto ieri - a Donoratico le cose da fare e/o vedere non sono poi molte. In forma privata, me lo farò confessare: se potrò, lo farò sapere anche a voi.
Il gruppo continua ad essere ottimo ed omogeneo, siamo una bella tavolata, dispiace per qualcuno che è andato via, ma - impressione personalissima - si avverte piacevolmente la non-presenza di qualcuno che non era prima donna, ma che si comportava come tale. Quest'anno, con Petacchi e Zabel, si sa che l'attenzione è focalizzata su di loro, ed il bello è che loro sono due persone normalissime che non fanno pesare la loro "caratura". E questo mi fa davvero piacere. Ovvio che poi, a parte certe sfumature, la cessione di certi ragazzi dispiace, ma credo comunque che ci siano state questioni tecnico-tattiche dipese dalle strategie della squadra maggiormente rivolta verso le corse adatte ai due capitani.
Adesso impegnerò il tempo pensando a cosa posso inventarmi per i prossimi pomeriggi: le consolle coi videogame mi piacciono poco, fortuna che alla tele c'è Zelig Off che almeno stasera mi fa compagnia. Il brutto è che in un residence non c'è neanche la hall, sono tutti mini-appartamenti distanti l'uno dall'altro quanto basta per obbligarti a vestirti e indossare la giacca a vento. Troppo scomodo. Se avete consigli, proponete, io vado a farmi due risate... 


Lunedì 12 dicembre

«Appuntamento a Donoratico al massimo entro le 13», questi i dettami in casa Milram: sveglia alle 6, mi alzo alle 6.15, in modo da esser puntuale all'appuntamento con Ongarato al piazzale dell'Ikea di Padova Est alle 8. Neve sugli appennini, pioggia lungo tutta la strada, il mio compagno di viaggio che mi pregava di andar piano, io che avevo la premura e la voglia di essere in Toscana puntuale, o almeno con poco ritardo. Morale della favola: arriviamo a mezzogiorno, e siamo i primi. In realtà la cosa era programmata, in quando avevamo pensato di uscire un po' fuori in bici, ma il tempo inclemente non ce l'ha concesso.
Il "rigore" dei dettami si è andato un po' a far benedire, complice il maltempo che sta colpendo gran parte dell'Europa, ed alcuni nostri compagni devono ancora arrivare: oppure abbiamo capito male noi e l'appuntamento era all'1 di stanotte?
C'è Den Bakker bloccato a Charleroi, i tedeschi sono arrivati oggi pomeriggio, mentre Jurco è arrivato direttamente vestito da fondista slovacco; magari si è venuto ad allenare per preparare l'Olimpiade di Torino che parte tra un paio di mesi. La fretta di stamattina si è rivelata quindi inutile; ho Ongarato ancora attaccato al finestrino che non ne vuol sapere di scendere e che penso non mi parlerà per i prossimi giorni. Vabbè, in fondo volevo solo arrivare puntuale...
La giornata di oggi è filata via liscia, ad un ritmo molto blando: abbiamo visto le bici nuove, ci hanno preso le misure e devo dire che sono rimasto favorevolmente colpito dalla Cristallo della Colnago con scocca in carbonio. A prima vista sembra un bel mezzo, poi domani che inizierò a pedalarci saprò dirvi di più. La giornata è poi proseguita con le foto singole individuali con la nuova maglietta, che sulla carta - vista in foto - non mi piaceva molto, ma che "dal vivo" si è dimostrata quasi carina: una classica maglia da professionista con lo sponsor scritto sui quattro lati, ed un azzurrino vivace che rende parecchio. Forse io sono anche un po' aiutato dal fatto di avere avuto una maglietta simile con la De Nardi, e magari l'occhio lo avevo più abituato.
Alloggiamo in un residence molto carino, ma piuttosto isolato - oggi per trovare una sauna abbiamo fatto i salti mortali - e la sera potranno esserci poche distrazioni. La zona per allenarsi è ottima, già ero stato da queste parti nel gennaio 2004, ai tempi della De Nardi: me lo avevano consigliato ed avevo trascorso un paio di settimane ad allenarmi in maniera perfetta. Il meteo ieri era pessimo, ma il clima all'interno del team è già molto, molto buono.
Abbiamo la fortuna di avere come capitani due grossi campioni come Petacchi e Zabel, due personaggi piuttosto calmi e tranquilli, pacati al punto giusto e che sanno prendersi le loro responsabilità calamitando su loro stessi le attenzioni di gran parte del pubblico, e dei compagni. Ho potuto avvertire parecchia amalgama, anche tra tedeschi e italiani, conosciuti già a Brema nella trasferta nello stabilimento Nordmilch (la holding Milram).
Domattina sveglia alle 8, al massimo 8.30 che alle 9 si parte, prima uscita in bici del team Milram 2006. Dopo il ritrovo di oggi, si inizia il lavoro domani. E si torna, come sempre, a faticare.



Simone Cadamuro (Professionista della Milram)
a cura di Mario Casaldi

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