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La Nazionale di Madrid

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Alessandro Petacchi
Non è pensabile un altro capitano. Ha la dinamite nelle gambe, alla Vuelta ha ripreso il filo con la vittoria, nell'anno della sua consacrazione. Ha vinto la Sanremo, ma non è certo sazio: portatelo ai 200 metri davanti e, treno o non treno, lui garantisce la medaglia. Il colore? Silenzio, scaramanzia.

Paolo Bettini
Negli anni scorsi quando usciva dal Tour era una scheggia. Ora ha spostato di un paio di mesi l'equazione, perché il Mondiale è un vecchio pallino. Il suo ruolo sarà la carta di più difficile gestione per Ballerini: se sta effettivamente benissimo, resisterà alla tentazione di scompaginare le carte nell'ultimo giro?


Filippo Pozzato
Ad agosto ha fatto il fenomeno, poi ha lanciato ancora segnali dalla Polonia. Se va in fuga da lontano, nessuna altra nazionale avrà il coraggio di lasciar fare. La sua velocità in eventuali arrivi di gruppetto garantisce all'Italia una condotta tranquilla e lineare: Pippo in fuga, gli altri a controllare senza svenarsi.


Luca Paolini
A quanto pare è salito per ultimo sul treno azzurro. Ballerini lo vede come un'alternativa a Pozzato, quindi il rischio di finire riserva c'è. Noi lo schiereremmo, e non solo perché l'anno scorso il suo bronzo ha salvato la baracca, ma perché rappresenterebbe un'ulteriore carta importante da giocare da metà corsa in avanti.


Daniele Bennati
Laddove sia prevedibile un arrivo in volata, una squadra che punti a vincere deve avere un principe dei velocisti, e ce lo abbiamo; e un forte sprinter in seconda, da lanciare se l'altro viene a mancare. Pur senza essere ultimo del treno, sarà per Petacchi ciò che Petacchi fu per Cipollini a Zolder.


Giovanni Lombardi
Conosce Madrid come le sue tasche, ma non è in squadra per fare il cicerone; semmai il regista in corsa, ruolo già ricoperto, e bene, in passato. Ballerini si fida di lui, fungerà da raccordo tra l'ammiraglia e il gruppo. Anche in epoca di radioline, l'occhio dell'esperto è sempre un valore aggiunto.


Lorenzo Bernucci
È la terza delle mezzepunte, con Pozzato e Paolini: anche lui, in teoria, se mandato in avanscoperta lontano dal traguardo sarebbe un bello specchietto per le allodole. La sua vicinanza di squadra con Petacchi, però, probabilmente farà propendere Ballerini per affidargli un ruolo nel treno.


Matteo Tosatto
Polmoni d'acciaio, gambe che non tradiscono. Petacchi lo conosce benissimo, visto che da anni è uno degli ingranaggi più importanti del suo treno. Per Tosatto il Mondiale significherà fatica: spendersi per inseguire, se sarà necessario, e preservare abbastanza forze per fare la sua parte nel tirare la volata.


Marco Velo
Ormai fa quasi fisicamente parte della bici di Petacchi, visto che è lui l'ultimo uomo, quello che gli lancia lo sprint. A Madrid potrebbe però scalare di una posizione indietro, se Ballerini deciderà che il lancio dev'essere fatto da qualcuno più veloce (il Bennati della situazione).


Alessandro Ballan
Uno dei più giovani del gruppo azzurro: non si può negare che, anche per questo motivo, sia lui uno dei principali indiziati per uno dei due ruoli da riserva. Se però sarà gettato nella mischia farà valere le sue leve da passista per contribuire alla gestione della gara nella prima metà.


Davide Bramati
Ballerini non ha convocato certo uno della sua età ed esperienza per fargli fare la riserva. Da anni Bramati è una sicurezza, capace di stare in testa al gruppo per chilometri e di non tirarsi indietro se c'è da andare a prendere le borracce. Se scappa una fuga non prevista, sarà lui in prima linea a ricucire.




La Crono iridata

Marzio Bruseghin
Un'annata di grande prestigio, con presenze non banali in molte corse a tappe; ma proprio per questo, anche assai dispendiosa. Certamente avrà comunque tenuto da parte un po' di spinta per ben figurare nella prova iridata. Se riesce a trovare il ritmo, potrebbe ambire a un posto nei dieci.


Marco Pinotti
Il campione nazionale di specialità non poteva essere trascurato per la cronometro del Mondiale. Molto francamente bisogna però rilevare che non ha nelle gambe i tempi dei migliori, e quindi il suo obiettivo è da posizionarsi in un posto a ridosso dei primi venti o, se va bene, quindici.

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