Forte fortissimo, Murilo Fischer - Il brasiliano vince anche il Giro del Piemonte
Paride Grillo, dopo l'ennesimo piazzamento della sua stagione, prova a ricostruire la volata del Giro del Piemonte: "Sono uscito da quella rotonda, che secondo me era anche un po' pericolosa, attorno alla tredicesima posizione, ho provato a rimontare, ero molto più veloce degli altri, ma oramai era troppo tardi per me", racconta il giovane corridore della Ceramica Panaria-Navigare, un po' amareggiato, ma come sempre sereno, dopo l'arrivo.
Chi invece è davvero contento, ma quasi un po' deluso dal fatto che la stagione stia finendo, è proprio il vincitore della corsa, quel Fischer, che fino a pochi mesi fa era sconosciuto ai più, ma che oggi è diventato un corridore più maturo e consapevole dei suoi mezzi. "Mi ritengo un corridore completo, più che un velocista puro, devo migliorare in salita, però ho dimostrato oggi che posso tenere anche su questo tipo di percorsi".
A chi gli chiede se il suo sogno di velocista sia quello di battere Petacchi, Fischer risponde sorridente "io Petacchi l'ho già battuto... alla Bernocchi!". Parla poi del suo futuro (ha ancora un anno di contratto con la Naturino), e confessa candidamente che gli piacerebbe far bene alla Milano-Sanremo, alla Roubaix e nelle classiche in genere, ma non correndo in una squadra Pro Tour, dovrà accontentarsi probabilmente della Classicissima.
Murilo Fischer sul podio tra Steven De Jongh e Paride Grillo (foto Elisa Marchesan)
Ride e scherza con i giornalisti Murilo Fischer, racconta della sua vita a Treviso, della moglie Marzia, "è la mia portafortuna, è venuta a vedermi in 3 gare e tutte e 3 le ho vinte", della "saudade" e di come il ciclismo stia pian piano fiorendo anche nel suo paese. Murilo ha iniziato a correre a 15 anni, la passione gli è stata trasmessa dal papà che lo portava a vedere le corse e con l'aiuto del suo connazionale Pagliarini, è riuscito a venire a correre in Italia, dove, da qualche mese a questa parte, delizia il pubblico del ciclismo con le sue splendide volate, proprio come quella di oggi, in Via Ognissanti, ad Alba, con le braccia alzate sotto un sole caldo che saluta la carovana della corsa che si allontana quasi in silenzio tra le meravigliose colline piemontesi.