Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Cadamuro a España - Il Diario della Vuelta | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Cadamuro a España - Il Diario della Vuelta

Versione stampabile

1° settembre - La 6a tappa: ritirato al km 40
Sono proprio a pezzi, son quasi da buttare. Avevo ricevuto i Vostri inviti a non mollare, ma non ce l'ho davvero fatta, e mi spiace non solo perché la Vuelta era un appuntamento di quelli importanti che, tra l'altro, avevo preparato molto bene, ma perché se c'era il minimo di possibilità di convincere Franco Ballerini a puntare su Simone Cadamuro per il Mondiale di Madrid, beh, credo sia sfumata; anche perché il nuovo regolamento UCI vieta ai ritirati dalle corse a tappe di presentarsi in gara prima della fine della corsa in cui si partecipava (quindi dovrei rientrare almeno il giorno dopo la fine della Vuelta), ma forse presentando un certificato medico di malattia posso cavarmela e magari rientrare un po' prima, magari saltando il Giro di Polonia.
Staremo a vedere, anche perché sono discorsi un po' prematuri, in quanto per prima cosa la priorità va verso il capire che cosa mi è successo (il dottore parla di sintomi di gastrite) e soprattutto il perché mi è successa, nel giro di poche ore, una cosa del genere e così debilitante. Oggi siamo partiti veramente forte, e non avevo il fiato neanche per spengere una candela, ero veramente vuoto: credo che sono stato il primo a staccarmi dal gruppo, anche perché avvertivo un forte senso di sonnolenza. Pensate che già stamattina tutto il plotone si era reso conto che non stessi bene, in quanto per prima cosa non ho parlato né riso con nessuno, e seconda cosa perché mi sono letteralmente appisolato sul manubrio!! Un sonno che deriva dalla non-digestione, ovviamente, tutta una catena da cui era veramente troppo difficile districarsi oggi.
I miei applausi e la mia ammirazione a tutta quella gente stoica che si è staccata dopo 50-60 km e che nonostante i problemi e gli acciacchi è arrivata all'arrivo: tra loro i miei compagni Jurco e Nuritdinov, veramente degni di un grosso applausi da parte di tutti. Sono salito in ammiraglia al km 40, e dopo 10-15 km si è aggiunto al sottoscritto Luca Solari, anche lui debilitato - ma come vi ho già spiegato - da problemi muscolari; abbiamo raggiunto poi il rifornimento, dopodiché ci siamo spostati all'arrivo, ma praticamente io ho dormito per tutto il tempo, ero veramente uno straccio.
Il problema grosso ora è per la gestione degli uomini per la Domina Vacanze e per Pellicioli ed Algeri; nel giro di tre giorni tre, hanno perso Angelo Furlan, Mirko Lorenzetto, Simone Cadamuro e Luca Solari: alla settima tappa, sono già in cinque, e non sarà facile. Certo, saranno più agevolati l'anno prossimo, quando tra Petacchi e Zabel e compagnia bella ci sarà da divertirsi, e chissà che questi due non possano davvero essere tra i maggiori favoriti di Madrid, visto il chilometraggio che favorisce gli uomini di classe e loro di classe ne hanno da vendere.
Questo però sarà il 2006. E di mesi all'anno venturo ne mancano ancora un po'. Domani prendo l'aereo e torno in Italia, e nel limite del possibile cerco di promettervi di venire a salutare, e ringraziare, tutti nel Forum di Cicloweb.it per l'incitamento ed il tifo che mi avete dimostrato. A presto!!!

31 agosto - La 5a tappa: 185° a 13'11" da Hushovd
No, non va affatto bene; dall'oggi al domani, non me lo spiego. Il ritardo nella tappa è dovuto alla gamba "svuotata", ho fatto molta difficoltà a salire, degna conseguenza della difficile assimilazione di cibo in corsa: mi si rinfaccia persino l'acqua... Il medico mi ha detto che ho dei sintomi che rimandano alla gastrite, ma è da scongiurare un'ipotesi di "male di squadra" proprio perché sia Furlan (ritirato ieri) che Lorenzetto (ritirato oggi) avevano degli strascichi di problemi passati, mentre io ieri stavo davvero benone; certo, c'è una sorta di "maledizione del velocista" nella spedizione Domina Vacanze in Spagna.
Mi sono staccato su di un cavalcavia, avevo davvero la pedalata ferma, Jurco e Solari sono rimasti con me, anche perché lo stesso Solari lamenta qualche problema di carattere tendineo e muscolare, ma anche qui un problema di vecchia data. Siamo un po' con i "cerotti", questo non lo nego, un po' in difficoltà, ma abbiamo un'equipe medica qualificata su cui conto (e contiamo tutti), ad iniziare dalla coppia di direttori sportivi Omar Pellicioli e Vittorio Algeri, i "designati" per la Vuelta.
La tappa di oggi si è sviluppata sotto una temperatura più mite, per fortuna, anche perché il caldo opprimente stava scompaginando i piani di molti corridori. Sono un po' abbattuto anche nel morale, psicologicamente certe cose le pago; conto - come già detto - sul dottore e sul fatto che possa rimettermi in sesto almeno per venerdì, prossimo arrivo adatto alle mie caratteristiche. Solari forse avrà qualche problema in più, perché io comunque posso mangiare in bianco e fare un po' di cura col bicarbonato, mentre lui dovrà patire un po' di più perché i problemi muscolari sono sempre un bel guaio: certo anch'io, se non dovessi recuperare, farei molta fatica, oggi mi sono salvato per miracolo, non tanto per il tempo massimo, ma proprio per il modo di correre che già ho spiegato.
Una volta che finisce la riserva dal mattino, praticamente non ho più possibilità di ingerire niente. Sono preoccupato, non lo nego, ma devo farmi forza, e conto anche su tutti i lettori del Diario, altrimenti non ne esco.
Per la gara in sé, ieri vi ho parlato di Hushovd, ed oggi è stato l'unico velocista di rango a tenere sulla salita ed a disputare la volata (a differenza di Boonen che non l'ha fatta): ha battuto un grosso corridore come Martín Perdiguero, e già l'anno scorso al Tour vinse una bella volata su un percorso misto "bruciando" Kim Kirchen. Attento Ballerini, questo norvegese andrà marcato stretto.
La mia tappa di domani? Spero che possa contenere il ritardo per arrivare entro il tempo limite, anche perché la tappa è impegnativa, c'è l'arrivo in salita, ma sono duri soltanto gli ultimi 17 km. Saranno importanti i compagni come non mai. Che strano, un velocista che chiede assistenza in salita...

30 agosto - La 4a tappa: 13° in volata
Si può dire una parolaccia nel Diario? Dài, la scelgo lieve, anche perché con tutto quello che si dice e si legge ormai a questa che dirò non ci farà caso nessuno; ecco, oggi in volata ho commesso quella che in gergo (ma anche nella vita di tutti i giorni) chiamasi "colossale stronzata". Ero quarto, davanti avevo solo Velo, Petacchi e Zabel. Ultima curva, mi sento bene e sono lanciato: Velo cala di un pochino l'andatura, vedo un cartello di segnalazione dei metri all'arrivo e parto deciso. O la va o la spacca.
Fatto sta che ero convinto che il cartello indicasse i 200 metri al traguardo e sono partito un attimo prima, invece dopo un po' che spingevo sui pedali mi sono accorto di aver passato in quel momento il cartello su citato e quindi ho capito di essere partito prima dei 300 metri; in effetti un tantinello lungo, non vi pare? Anche di testa l'errore mi è un po' pesato, e quando ho visto che mi sorpassavano in tanti, mi sono seduto ed ho smesso di pedalare.
Comunque ho delle buone sensazioni: il caldo si è un po' affievolito e ci lascia respirare, Haselbacher è stato a fondo gruppo e mi ha lasciato entrambe le ruote intatte, e finalmente ho messo la testa davanti al gruppo, seppure per poco. E poi sono due volte che prendo un'ottima ruota; ieri ero dietro a Petacchi, oggi dietro a Zabel. Se continuo così dei bei piazzamenti li colgo di sicuro: ma ogni tanto va bene anche provare a fare il "botto grosso", sennò che gusto c'è?
Il paesaggio continua ad essere dei più lugubri ed aridi, infatti non mi sarei sorpreso se oggi avessi trovato dei leoni a bordo strada, tanto sembrava di correre nella savana. Siamo passati nel paese natale di Oscar Sevilla, nato veramente nel jovanottiano "ombelico del mondo": Cortinovis e Jurco hanno collaborato con gli uomini Fassa Bortolo e Quick Step per tenere a debita distanza la fuga e, in un secondo momento, riguadagnare il "gruppo compatto".
Stavo bene, e l'ho dimostrato: come stanno benissimo, oltre al fenomenale Petacchi, il "toro" norvegese Hushovd, uno che a Madrid darà del filo da torcere a tutti, ed il fuoriclasse tedesco Zabel, mio prossimo compagno di squadra che mi impressiona davvero per lo stile di pedalata e per la capacità di spostarsi all'interno del gruppo.
Tappa lunga e brutta, andatura blanda, una frazione "insulsa": sono stato tutto il tempo a centro gruppo a bere Coca Cola e Fanta, in una sorta di «Pedale Party», visto che la temperatura comunque richiedeva dei liquidi e la velocità permetteva rilassatezza: tra l'altro a fondo gruppo ho avuto modo di scambiare qualche battuta con Haselbacher, ma il tutto si è concluso con qualche battuta sulla Gerolsteiner alla Vuelta («We're in holiday, and I am the captain», mi ha detto l'austriaco - "Siamo in vacanza, ed io sono il capitano"), al che io gli ho detto: «Ma quale capitano?, tu sei l'animatore turistico!», ma tutto è terminato nel momento stesso che è iniziato.
Domani la tappa somiglia molto alla seconda, ma la salita sembra meno dura; ma si è alla Vuelta, e come ho già detto quando la strada sale qui si hanno delle variazioni di ritmo che fanno male. Se la fanno tranquillamente, possibilità di arrivare davanti ne ho, altrimenti aspetteremo venerdì senza problemi. Problemi che invece sembra avere Lorenzetto: speriamo che li risolva, perché dopo aver perso Furlan sarebbe un peccato (ed un handicap non indifferente) perdere anche Mirko.

29 agosto - La 3a tappa: 183° a 2'36" da Petacchi
Pronostico azzeccato a metà. Sono andato bene? Mah... di quello ne parliamo dopo, invece inizio subito col farvi sapere che oggi si è andati a tutta dall'inizio della tappa!! A parte che la famosa "tappa per velocisti" io non l'ho davvero vista, in quanto c'erano qualcosa come 2000 metri di dislivello, poi qui le salite, nonché gli strappi, vengono affrontati ad andature clamorose. Finché si è in pianura regolari, per carità, niente da ridire, ma quando la strada sale, anche se soltanto leggermente, ci sono delle variazioni di ritmo che fanno paura.
Paesaggio ancora molto arido, gente sulle strade davvero poca, anche se in qualche paesino, specialmente dove disputiamo (in realtà "disputano", perché io non sono interessato) gli sprint intermedi, qualche appassionato a tifarci ogni tanto si vede. Purtroppo oggi la Domina Vacanze annovera il ritiro di Angelo Furlan, che era già qualche giorno che non stava bene ed oggi se ne è avuta la certezza; spiace perché è un amico e perché al Tour de France aveva dimostrato di poter andare ancora forte come un tempo, e poi perché la Vuelta esercita un fascino particolare su di lui, e non potrebbe essere altrimenti.
E poi questo caldo, aberrante, soffocante, opprimente; la testa del gruppo oggi non l'ho vista mai, avevo la gamba di gomma, ho bevuto come un cammello, tant'è che mi sentivo le rane nella pancia. Certo è che quando il termometro supera i 40°C il caldo inizia a dar "leggermente fastidio": figuratevi oggi che da qualche parte si è letto anche 47°C!!! Magari saranno stati anche tarati male, ma vi confesso che anche psicologicamente la cosa mi ha ucciso!
Con Furlan ritirato, questo sì, non ci sono più dubbi su chi disputerà le volate, in quanto il grande Lorenzetto si è messo a mia disposizione per tutta la Vuelta a España. Già, la volata. Ero in gruppo ai meno 10 km dall'arrivo, ed ero a ruota di Petacchi ai meno 5 km. Posizione invidiabile, senza dubbio: fatto sta che Haselbacher, lo "stravagante" austriaco della Gerolsteiner, avrà visto qualcosa che non andava alla mia ruota anteriore e ci si è catapultato facendomi toccare la parte posteriore della bicicletta di Petacchi e rompendomi cinque o sei raggi. A voi sembra normale? Per me, gli manca qualche... giovedì, diciamo così dalle nostre parti per non andare sul pesante.
Solari si è fermato e mi ha dato la sua ruota, Ruslan Ivanov e Ghisalberti mi hanno aspettato per cercare di riportarmi in gruppo, ma già avevo 500 metri e 30" di svantaggio dal plotone, e pur ammettendo che saremmo rientrati sarei poi stato scarico per la volata. Una è andata, ed un po' di rammarico c'è. Domani un'altra occasione: se qualcuno dei miei tifosi (sia quelli vecchi che quelli che mi seguono dal Forum di Cicloweb; a proposito, grazie a tutti!) conosce qualche rito "voodoo" per far sì che vada tutto bene (e che Haselbacher magari cambi obiettivo, o mestiere), state pronti; è il momento di attuarlo.

28 agosto - La 2a tappa: 125° a 8'50" da Bertagnolli
Partenza stile "Giro d'Italia" e per me, anche da come mi avevano descritto la Vuelta, è stata un'autentica sorpresa; mi avevano narrato di scatti improvvisi, di spagnoli imbizzarriti, di cavalli di razza e lotte serrate, ed invece - credo anche grazie all'influenza esterofila del Pro Tour - niente di tutto questo (poi magari da domani mi smentiscono ed io rimpiangerò la seconda tappa, già lo so!). Andatura regolare, corsa decisa solo sull'ultima salita, praticamente lo stesso tatticismo che c'è in Italia.
La corsa - se vogliamo mettere un po' di pepe - è stata movimentata dai corridori che andavano a prendere l'acqua in ammiraglia; c'era veramente un traffico intenso. E poi, in Domina Vacanze ci sono i turni per andare dietro all'ammiraglia, non essendoci né capitani né gregari, e quindi un po' di clacson l'ho suonato anch'io.
I paesaggi verso Cordoba erano assolutamente da Mezzogiorno (intesa come parte meridionale d'Italia), un po' come i vecchi scenari degli "spaghetti western", mentre da vero e proprio mezzogiorno (inteso come doppia lancetta sul 12 dell'orologio) erano le temperature: arrivati a Cordoba, un termometro sotto il sole segnava 45°C, mentre uno all'ombra ne segnava 38°C; poi uno si chiede perché c'era quel via-vai verso le ammiraglie...
In gruppo si è iniziato ad andare forte quando mancavano 10 km all'inizio della salita, e se dapprima posso dirvi che la Rabobank (in collaborazione con la Quick Step) ha cercato di mantenere la corsa cucita per il proprio leader Menchov, stoppando anche un tentativo di fuga di un paio di spagnoli tra cui uno mi è sembrato Isidro Nozal, nel momento in cui si è affrontata la salita, a velocità stavolta davvero molto sostenute, io ho aspettato che si staccasse Petacchi per stare nel gruppetto dei velocisti, mentre Boonen si è staccato addirittura prima ed infatti è arrivato con lo "sciame" dopo il nostro.
Come dicevo ieri: se vanno forte, e Petacchi e Boonen si staccano, io sono con loro, perché fai presto a dire che non sono in forma - sembrerò anche ripetitivo ora - ma questi tipi di corridori sono fortissimi anche quando stanno così così. Per quanto mi riguarda, ho dei piccoli problemi di respirazione per qualcosa che non va alla trachea; sicuramente dipende dal fatto che sono passato dai 20-25°C del Giro del Benelux ai 38-45°C della Vuelta a España, senza peraltro trovare nell'intervallo di tempo passato in Italia quel bel sole che da un po' di tempo a questa parte contraddistingueva l'estate della nostra penisola; infatti ho sempre la gola secca, ed essendo un corridore "normale", e non un fenomeno, soffro anche queste piccole cose. Per andare bene, deve essere tutto "regolare"; gli sbalzi di temperature li soffro, io.
Stamattina avevo parlato con Bertagnolli, essendo molto amico del trentino Cofidis per il fatto di aver corso insieme tra i dilettanti, e mi diceva che non gli andava tanto a genio di fare la Vuelta; in pratica sperava dopo l'esperienza di due anni fa di non farla più. Al che gli ho fatto: «Ma cosa vuoi lamentarti?, che hai fatto 3° la settimana scorsa al Tour du Limousin!», ed abbinando questa specie di "profezia" al fatto che Leo è un ottimo corridore, penso di avergli portato un po' di fortuna per il successo di tappa. E diciamo che così ho compensato anche un po' ciò che è successo a Beloki ieri.
Comunque, ho scoperto che le cose che dico si avverano; allora dico: «Sento che sto bene!», così cerco di portare un po' di fortuna anche al sottoscritto, visto che iniziano gli arrivi adatti a me, ed in particolare domani potrebbe essere il mio giorno. Ovviamente, riunione tecnica permettendo, visto che io "vorrei" fare la volata, ma qui siamo io e Furlan, se non addirittura Lorenzetto, che possiamo dire la nostra in uno sprint compatto. Ma tanto domani è vicino...

27 agosto - La 1a tappa: 183° a 1'25" da Menchov
Prima tappa, o cronoprologo che dir si voglia duro, davvero duro. Una salita di due chilometri che non mollava mai, e di certo la cronometro non è la mia aspirazione massima; se poi calcoliamo che ha vinto Menchov, è arrivato settimo Heras e decimo Simoni si fa presto a dare la giusta caratura ad un prologo di inizio Vuelta. Ad inizio crono, prima di partire, avevo accanto a me Joseba Beloki e gli faccio: «Dai Joseba, che ti vengo a riprendere»; non faccio in tempo a mettermi in posizione per partire, sulla "rampa di lancio", che il dottore mi dice che Beloki è caduto alla prima curva. Sul momento mi è venuto un po' da pensare, poi son dovuto partire e non ho fatto in tempo a farmi prendere dai sensi di colpa, e tra l'altro non ho fatto in tempo neanche a mantenere la promessa, visto che dopo il cambio bici mi ha passato in salita (momentaneamente, quello sì, lo avevo passato, ma lui era ancora a terra) e non l'ho visto più.
Stasera o domattina ci aspetta anche la riunione tecnica, anche se con l'assenza di Fertonani non vedo quale altra tattica possa esserci se non quella di puntare agli sprint, non dico proprio sul sottoscritto, ma tra Furlan, Lorenzetto e in ultimo - visto che sono il narratore - Cadamuro credo che la Domina Vacanze abbia un gran bel parco velocisti; l'unico che potrebbe essere lasciato libero è Ghisalberti, data anche la giovane età, ma credo che se ci sarà da lavorare per riprendere dei fuggitivi o scortare i capitani che stanno bene nelle prime posizioni anche a lui toccherà "faticare".
Queste ovviamente sono solo le impressioni di uno dei corridori, senza che io abbia alcuna pretesa di sostituirmi ad uno dei direttori sportivi. Anche perché domani la tappa è tutt'altro che scontata, quando mancheranno 20 chilometri al traguardo inizierà una vera e propria salita quasi tutta pedalabile, ma che avrà tre chilometri anche all'8% di media, e sicuramente qualche spagnolo indiavolato proverà ad attaccare per vincere la tappa, anche perché se contiamo i rispettivi sette o otto chilometri di discesa, ecco che all'arrivo di chilometri in pianura ne mancheranno soltanto sei.
Se si vuol fare la volata, non ci sarà tempo di staccarsi e bisognerà tenere duro, e sarà importante l'apporto che formazioni come la Fassa Bortolo e la Quick Step potranno dare a Petacchi e Boonen per arrivare allo sprint; anche perché se si staccano loro due, io già sarò staccato da un pezzo, e non contano di certo infortuni ed acciacchi, perché due fuoriclasse simili vanno più forte dei corridori "normali" anche quando stanno male.
Un mio compagno che affronta bene pendenze simili è Lorenzetto, ma come già ho spiegato ancora ne dobbiamo parlare coi ds e poi, da che mondo è mondo, nel ciclismo è sempre la strada a decidere...

26 agosto - La vigilia
Oggi c'è stata la presentazione ufficiale del team Domina Vacanze per la Vuelta a España, ma non è che fossi così tanto emozionato, anche perché tra il Giro d'Italia dello scorso anno e quello di quest'anno un po' di corazza me la sono fatta, anche se la curiosità nel vedere come può incidere il finale di stagione su di una corsa a tappe mi mette comunque una grossa pulce nell'orecchio.
Inizio questo Diario raccontandovi "l'odissea" patita nel viaggio d'andata, quando per arrivare a Granada, da Bergamo, ci abbiamo impiegato quasi dieci ore!!! No, non avete letto male, ma tra ritardi all'aeroporto di Bergamo, valigie che non arrivavano mai in quel di Madrid, lo scalo verso Malaga che ci ha portato via due ore, ed i cento e passa chilometri che separano l'aeroporto più vicino alla partenza della Vuelta (fatti in pullman, tra l'altro) mi hanno letteralmente sfiancato.
È da mercoledì che siamo in Spagna, ma credo di aver recuperato dalla stanchezza soltanto oggi. In albergo sono in stanza da solo, e non so neanche io il perché, credo più abbiano tirato a caso data l'assenza sia di Honchar che di Celestino, di solito i capitani designati della Domina Vacanze per le corse a tappe e quelle di un giorno. Non penso mi abbiano voluto far capire in questo modo che il capitano in Spagna sarò io, anche se ammetto che è una gran bella comodità potersi gestire nel modo che preferisci, non dover aver paura di disturbare nessuno, farsi la doccia quando si ha voglia, starci sotto la doccia quanto se ne ha voglia; insomma, una pacchia.
Finora non c'è stata alcuna riunione tecnica e quindi i direttori sportivi ancora non ci hanno conferito ruoli ed oneri (nonché onori), anche perché domani si parte con una cronometro (dovrei partire intorno alle 16:34) e lì c'è soltanto da pedalare. Tra l'altro condividiamo, qui a Granada, l'albergo con la Relax-Fuenlabrada, la squadra spagnola che ha subìto l'unica decurtazione nella lista dei nove presentati: infatti Oscar Laguna è stato sospeso e non partirà, ma la squadra ha mantenuto un controllo ed una tranquillità invidiabili e l'unico modo in cui me ne sono accorto è stato non averlo letto tra i nove partenti sulle liste ufficiali che ci hanno consegnato.
Mi preme inoltre salutare in maniera particolare Marco Fertonani, il ligure che doveva essere tra i miei compagni qui in Spagna e che invece non ha fatto in tempo neanche ad arrivare in albergo, per quanto stava male; deve aver preso freddo in Germania nella recente corsa a tappe, e lo slovacco Jurco, già in preallarme, ci ha raggiunti qui solamente giovedì.
Domani, quindi, si parte. Per noi velocisti un appuntamento atteso, anche perché alle porte c'è il Mondiale di Madrid; ho letto il mio nome nelle interviste a Ballerini, ma la citazione dopo la tappa vinta al Giro del Benelux ci stava. In realtà io ci penso zero, anche perché non ho mai avuto un dialogo diretto col commissario tecnico. Ma... mai dire mai, no!?


Simone Cadamuro (Professionista della Domina Vacanze)
a cura di Mario Casaldi

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano