Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Honchar punta le lancette - «Vincerò la crono di Torino» | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Honchar punta le lancette - «Vincerò la crono di Torino»

Versione stampabile

Secondo l'anno scorso, sempre presente tra i primi 10 nelle volte in cui ha preso parte al Giro d'Italia, l'ucraino Serhiy Honchar è stato sempre abbastanza snobbato da tutti gli addetti ai lavori come pretendente alla vittoria finale di questo Giro, quello dell'edizione 2005.
La sua posizione di classifica, però (7° a 4'05" da Savoldelli), non consente agli avversari di dormire sonni tranquilli, e se questo discorso può essere anche saltato dai primi tre della generale (ponendo per assurdo che Savoldelli e Di Luca mantengano la loro condizione, scacciando i dubbi sull'inattività del bergamasco e sulla prolungata condizione dell'abruzzese), ecco che gli altri, Garate, Rujano e Caucchioli, dovranno guardarsi alle spalle e controllare la posizione del capitano della Domina Vacanze, trapiantato ormai in Italia da tanto di quel tempo che i compagni e i mestieranti della Domina Vacanze lo chiamano Sergio; e l'italo-ucraino ha dalla sua la crono che da Chieri porterà il plotone rosa a Torino, posta proprio tra le due tappe finali più ostiche, quella del Colle di Tenda (con il Colletto del Moro a far da antipasto) e quella del Sestriere (con l'intermezzo per il circuito sulle Valli olimpiche dello spauracchio Colle delle Finestre), che potrebbe consentirgli di guadagnare anche due minuti nei confronti di tutti gli altri (a parte Savoldelli, da sempre ottimo cronoman).
A questo punto del Giro d'Italia, pensi che il tuo bilancio sia positivo?
«Sicuramente non posso lamentarmi, anche se poteva assolutamente andare meglio. Il Giro di quest'anno è molto duro, non c'è un attimo di sosta né tappe di trasferimento; ogni giorno si corre come se fosse l'ultimo, come se fosse una classica, e questo si ripercuote sugli uomini che come obbiettivo hanno la Classifica Generale. Non respirare e non stare sereni neanche nelle tappe che dovrebbero essere interlocutorie senz'altro toglie un po' di tranquillità a questo tipo di corridore, categoria di cui faccio parte».
La cronometro di Firenze ti ha visto stranamente sempre dietro a qualcuno in tutti i tipi di rilevamenti intermedi, per finire con la sconfitta sotto lo striscione finale. Come mai questo passo indietro nella prova contro il tempo?
«Venivo da due cadute ed avevo anche delle ferite fresche, poi va detto anche che la cronometro di Firenze ha penalizzato gli specialisti, in quanto aveva molti strappi, una salita, una discesa tecnica e il tratto in pianura, quello cioè dove i cronoman di solito fanno la differenza con gli altri, aveva costantemente il vento a favore; in quelle condizioni ogni tipo di corridore che possegga un minimo di aerodinamicità può andare a più di 50 km/h, mentre se invece il vento fosse stato nullo o meno influente ad andare sopra i 50 km/h saremmo stati in pochi, ed il risultato sarebbe cambiato. Poi aggiungi anche il fatto che in discesa sono andato piano per non rischiare di cadere, ed il risultato è servito».
Anche la crono di Torino, allora, non è proprio adatta agli specialisti, vista la salita di Superga.
«È vero, perché la cronometro che porta a Torino avrà 10 km di pianura, poi presenta un tratto di 7 km di salita e poi una discesa che, come ho già spiegato, penalizza i passisti puri. Anche l'anno scorso a Trieste la cronometro era impura, ma almeno nell'ultimo tratto noi cronoman abbiamo avuto l'opportunità di spingere a fondo e di poter fare la differenza. Purtroppo, soprattutto al Giro, le occasioni per disputare una cronometro senza particolari difficoltà sono sempre meno».
Quindi potresti non avere terreno per recuperare secondi, visto che in salita presumibilmente agirai sulla difensiva.
«La cronometrò sarà proprio tra le due tappe di salita finali, e molti degli scalatori potrebbero risparmiarsi in vista di quegli appuntamenti. Chi sarà andato forte il giovedì, potrebbe pagare la fatica nella crono di venerdì, mentre chi vorrà andare forte sabato potrebbe lo stesso risparmiarsi nella cronometro. Questo potrebbe essere un fattore a mio favore, trovare corridori al risparmio che mi lascino recuperare qualche minuto nella cronometro, e provare a sorprenderli in salita restando il più possibile vicino a loro».
Le salite finali le hai viste, le hai provate?
«Sono andato a provare la cronometro qualche mese fa, e poi ho tirato fino al Colle delle Finestre. Purtroppo non mi è stato possibile arrivare fino in cima perché abbiamo trovato la neve, certo è che mi ha parecchio colpito il tratto in sterrato. Spero lo abbiano sistemato, altrimenti sarà dura andare avanti».
L'anno scorso alla De Nardi avevi trovato il prezioso appoggio di Wegelius e Pugaci lungo il Mortirolo, praticamente tenendoti ancorato alla seconda posizione finale (salvata per soli 3" su Simoni, ndr). Quest'anno abbiamo visto fermarsi Belli, seppur in fuga, per aiutarti insieme a Celestino sullo Stelvio e sul Foscagno. L'appoggio ad Honchar non manca.
«Sullo Stelvio mi sono trovato un po' in difficoltà, e quindi poi sul Foscagno quando è partito Simoni ho preferito non forzare ed andare del mio passo. Per fortuna che avevo con me Wladimir Belli e Mirko Celestino, entrambi autori di una prova maiuscola. Sono loro che mi hanno consentito di perdere il meno possibile, soprattutto per quello che riguarda la corsa su Savoldelli, visto che anche il leader ha perso qualcosa nei confronti di Simoni e Di Luca, in particolare».
Serhiy Honchar si è fatto un'idea su ciò che può aver colpito Ivan Basso durante la tappa di Ortisei prima e di Livigno poi?
«Non lo so, non ho parlato con lui, ma mi sono reso conto in corsa che non aveva un viso allegro. Senz'altro la differenza di pedalata e di risultato da Zoldo Alto ad Ortisei è troppo forte per non pensare che abbia patito qualcosa di debilitante a livello fisico; si parla di un virus influenzale che lo ha colpito all'intestino, e credo che questo possa davvero farti male. Spero possa rimettersi presto, anche perché Basso aveva puntato forte, e lo si è visto, al Giro d'Italia, ed anche se è uscito di classifica potrebbe comunque far bene nelle ultime tappe. Purtroppo ha patito la sua sofferenza durante la due giorni dolomitica; se la malattia l'avesse colpito durante due tappe pianeggianti oggi Ivan sarebbe ancora in alto della graduatoria generale».
E sulla parabola discendente di Stefano Garzelli, che ne pensi?
«Stefano è un bravo ragazzo, ed un ottimo amico. Lui è forte, già ha vinto un Giro d'Italia, conquistando anche molte tappe, e non credo che la sua sia una parabola discendente. Credo invece che Stefano sia molto sfortunato, e gli auguro di poter trovare negli anni futuri nuovi grandi successi nelle corse a tappe».
Credi che le crisi che hanno colpito i vari Cunego, Basso, Scarponi, anche i crampi di Simoni prima e Savoldelli poi, siano imputabili al modo di correre della prima settimana del Giro?
«La prima settimana siamo andati forte, è vero, ma io credo che quest'anno abbiano un po' esagerato. Hanno disegnato un Giro forse troppo duro, con quasi 10000 metri di dislivello in due giorni. Non ci sono tappe per respirare, poche occasioni per rilassarsi un po', ed anche questo alla fine conta nell'economia di tre settimane di corsa. Ci possiamo aspettare di tutto fino a sabato, davvero prima dell'arrivo sul Sestriere non si potrà neanche immaginare quale sarà il vincitore di questo Giro d'Italia, e forse neanche i primi 10».
Honchar però già se l'è immaginata la conclusione a Milano, non è vero?
«No, assolutamente. Io so solo che punterò alla cronometro di Torino. Ci tiene la squadra, ci tiene lo sponsor. Se poi questo vorrà dire scalare posizioni in classifica, oppure vestire la maglia rosa tanto meglio. Ma potrebbe non valere niente, e mi resterebbe comunque una grande vittoria ottenuta in un grande Giro».

Mario Casaldi    

 

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano