Il Portale del Ciclismo professionistico

.

GP Liberazione - A Roma si parla australiano

Versione stampabile

Vittoria di Sutton nel "Mondiale di Primavera"
Il GP Liberazione è visto da tutti come il Mondiale di Primavera, per qualcuno è anche più veritiero del Mondiale, visto che a settembre non tutti i più forti attraversano il loro periodo migliore. È il 25 aprile, giorno di tante ricorrenze, tra cui la più importante poco ha a che vedere con il ciclismo. O forse sì. Sta di fatto che un australiano che non tutti si aspettavano, al secolo Christopher Sutton, è riuscito ad anticipare tutti i favoriti ed a succedere all'albo d'oro a Daniele Colli, passato professionista proprio quest'anno con la Liquigas-Bianchi.
La gara inizia subito forte, e dalle retrovie si sfilano i corridori meno preparati all'occasione: qualche giapponese, qualche bielorusso, tutti corridori che hanno provato a combinare qualcosa davanti prima di ritirarsi. L'andatura è elevata, e tutti i giri sono percorsi a tutta e col gruppo in fila indiana, aiutati anche da qualche traguardo volante dislocato sotto lo stesso striscione dell'arrivo.
Quando la corsa si accende è Francesco Rivera, campione nazionale a cronometro tra gli under 23, a rompere gli indugi e provare a far tutto da solo, ma dietro il gruppo lo tiene a bada. Gruppo dove si segnalano le presenze importanti di Baro, compagno di squadra di Rivera nella Palazzago, e di Riccò, campioncino in erba che a settembre passerà tra i pro' con la maglia della Ceramica Panaria e sotto la direzione dello "zio" Bruno Reverberi, sugli strappetti intorno alle Terme di Caracalla.
La presenza del ct della Nazionale Italiana Fusi consiglia ai papabili azzurri, ai corridori più in voga, di spingersi davanti, ed una volta ripreso Rivera, ci provano Conati in compagnia di Zampedri, un altro campione nazionale, sempre under 23, ma stavolta nella specialità del ciclocross. Qualcuno fa il furbo e taglia qualche curva, ma le posizioni non cambiano perché ad ogni curva la velocità strappa il gruppo. Sutton rimane coperto per tutto il tempo, mentre altri corridori come Dall'Antonia e Frapporti sono sempre troppo allo scoperto: pagheranno dazio negli ultimi giri, quando l'australiano, ormai privo del capitano Sanderson, ritirato quando mancavano 8 giri alla fine, decide di rompere gli indugi.
3 km alla fine, non troppi ma neanche pochi. La pedalata di Sutton è pulita, ma non sembra molto potente: ma dalla sua fortuna c'è il non grande accordo del gruppo, per la prima volta da quando è iniziata la corsa, inspiegabilmente allargato sul manto stradale, col solo Sestili che prova a ricucire lo strappo, ma senza successo.
Lo strappetto che spesso ha deciso il GP Liberazione non lo respinge, anzi, mantiene inalterato il vantaggio di 50 metri sul resto del plotone. Troppi corridori sono entrati in fughe o sono stati in testa al gruppo fin dall'inizio, e le forze vengono a mancare proprio nel momento clou.
All'ingresso dell'ultima curva, molto angusta sulla destra a valle di una discesa, 250 metri all'arrivo, Christopher Sutton entra in testa, da solo, come non potrebbe essere altrimenti. Rilancia l'andatura dopo una frenata prudentemente molto efficace, e ai 200 metri dal traguardo si accorge dell'ingresso del resto del plotone nel rettilineo finale. Ai 50 metri dall'arrivo, dopo l'ultimo sforzo, Sutton si alza in piedi sui pedali, gambe strette ad abbracciare il sellino, braccia larghe ed alte, mani verso il davanti, dita rivolte verso l'alto, urlo rivolto verso il gruppo, verso l'arrivo, verso l'allenatore, verso il selezionatore australiano, verso quella pista che l'ha laureato campione del mondo nell'americana, verso tutti e verso nessuno.
La volata del gruppo è regolata da Riccardo Riccò, forte non soltanto in salita, e da Fabio Sabatini su Gianluca Massano, anche se non in modo molto pulito, visto che il corridore della Cargo Embassy ha praticamente scansato dal suo fianco il corridore della Brunero, forse anche per la presenza molto poco comprensibile quanto altrettanto pericolosa di un signore dell'organizzazione a 10 metri dall'arrivo, proprio nel settore dove Massano stava accostando Sabatini. Dopo l'arrivo la spiegazione, qualche parola ma tutto lì. È tempo di premiazioni, Sutton trattiene a fatica un sorriso solare, mentre Riccò e Sabatini sono molto delusi, e glielo si legge sul volto. Ma con il Giro delle Regioni entrambi avranno la possibilità di riscattarsi. Speriamo anche per l'Italia che ce la facciano. E se non sarà così, applausi per gli altri.

 

Mario Casaldi    


Le dichiarazioni dei protagonisti

Francesco Rivera (Palazzago - ABI Isolanti)
«Era in progetto che io sarei partito, non subito, ma durante gli ultimi 4 giri; invece al terzo giro mi sono trovato davanti e sono restato lì nella fuga. Non c'era molta collaborazione, così a 9 giri dalla fine ho deciso di partire da solo. Ci tenevo a fare qualcosa di bello perché correvo vicino a casa e per di più è il mio ultimo anno da under 23. La corsa poteva andare meglio sia per me che per la squadra, ma senza ammiraglie non si poteva parlare col ds, e quando sono stato ripreso mi sono impegnato per aiutare Baro e Sestili. Non mi aspettavo questo australiano, ma immaginavo Riccò nei primi tre».
Riccardo Riccò (Grassi - Marco Pantani)
«Abbiamo rischiato nel tenere cucita la corsa fino all'ultimo giro, perché in un arrivo di gruppo, compatto, ero sicuro di poter dire la mia. Ci è scappato Sutton, purtroppo, anche se nello sprint mi è caduta anche un po' la catena e sono riuscito comunque ad aggiudicarmi la volata del gruppo».
Fabio Sabatini (Cargo Embassy - Pedale Larigiano)
«Vincere è sempre il massimo, ma ad una corsa come il GP Liberazione vale molto anche il piazzamento. Spero di fare un buon Giro delle Regioni, anche perché tre tappe sono molto adatte al sottoscritto. Sutton è stato bravissimo, è riuscito a mantenere altissimo il proprio ritmo per tutto lo scatto. Complimenti a lui».
Fabrice Piemontesi (Team Parolin - Sorelle Ramonda)
«La gara è partita subito molto veloce e le squadre più forti si sono messe subito in testa per tenere i propri capitani davanti alla corsa, viste le tante curve, alcune davvero pericolose, presenti nel circuito. Con la squadra abbiamo provato a fare la corsa con Richeze, anche se un traguardo volante sono riuscito ad aggiudicarmelo. Poi a 2 giri dal termine ho un po' mollato e mi sono ritirato, anche perché vengo da alcuni problemi fisici che non mi hanno permesso di allenarmi a fondo».
Daniele Colli (Liquigas - Bianchi / Vincitore GP Liberazione 2004)
«Il Liberazione è una corsa davvero molto sentita, in cui tutti coloro che si presentano al via danno il 110% per vincere. È una corsa dove stare davanti non serve, se non negli ultimi giri. L'anno scorso corsi in ultima posizione 20 dei 23 giri della corsa, risalendo soltanto prima dello scatto decisivo. Certo è che il GP Liberazione è una gara che, se vinta o corsa bene, ti apre metà della porta per il passaggio ai professionisti. Auguro ai protagonisti del 2005 di conseguire il mio stesso sogno».





 

Interviste di Enula Bassanelli

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano