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Cenghialta: Cancellara, peccato - «La sua foratura ci ha fatto saltare i piani» | Cicloweb

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Cenghialta: Cancellara, peccato - «La sua foratura ci ha fatto saltare i piani»

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"La Fassa Bortolo non è soltanto Petacchi", si era affrettato a dirci Bruno Cenghialta nell'intervista rilasciata durante la Tirreno-Adriatico. E per quanto già allora le parole dell'ex Direttore Sportivo della Alessio-Bianchi trovavano conferma con le vittorie di Kirchen nelle classiche di inizio stagione, GP Laigueglia e GP Chiasso, e le affermazioni di Cancellara e Flecha nelle tappe di Parigi-Nizza e Vuelta Valenciana, la primavera Fassa Bortolo è continuata sotto le più belle aspettative, anche se qualcosa da recriminare c'è: lo "scippo" subito dagli organizzatori belgi alla Gand-Wevelgem ai danni dello spagnolo Flecha; la foratura di Cancellara a 35 km dall'arrivo di una Parigi-Roubaix che si sarebbe potuta concludere diversamente, oppure in maniera identica, ma quantomeno dopo aver provato a far saltare il banco; il quinto posto di Roberto Petito al Giro delle Fiandre, il migliore tra gli italiani (il laziale è stato il miglior italiano anche ieri nel velodromo di Roubaix). Abbiamo sentito lo stesso ds Fassa Bortolo ad un mese di distanza dalla "Corsa dei Due Mari", e con lui abbiamo provato a fare un po' il punto della situazione.
L'anno scorso in ammiraglia Alessio-Bianchi lei condusse Backstedt all'affermazione, quest'anno con Flecha si è fermato sul gradino più basso del podio. Ci ha creduto nel bis?
«Le situazioni sono un pochino diverse: nella Alessio io ho voluto Backstedt perché credevo nelle sue qualità in questo tipo di corse ed i fatti mi hanno dato ragione, mentre nella Fassa Bortolo ho trovato corridori come Flecha e Cancellara ed altri fortissimi ragazzi che già l'anno scorso hanno dimostrato di digerire bene queste classiche del Nord. Ieri ci ho creduto molto finché i nostri due corridori di punta erano presenti insieme nel drappello dei migliori, poi quando Cancellara ha forato abbiamo perso un po' di speranza, perché per quanto lo spagnolo abbia dimostrato di essere forte, competitivo ed anche vincente, la compagnia che aveva non lasciava presagire di certo le migliori opportunità. Era molto difficile venir fuori da vincenti in una corsa a tre, con Boonen ed Hincapie tra l'altro, che si è sviluppata così».
Abbiamo visto Cancellara fermarsi ben due volte: la prima era una foratura, mentre il secondo stop a cosa è stato dovuto?
«Abbiamo dovuto fermarci per cambiare la ruota posteriore che non andava bene. Abbiamo dovuto mettere una nuova ruota, ma il margine che si era formato tra i cinque davanti (Backstedt e Michaelsen erano ancora con i migliori in quel punto, ndr) e Cancellara era troppo per colmarlo, anche perché davanti si sono accordati per collaborare ed eliminare così una situazione di due compagni in fuga che poteva nuocere agli altri nel finale».
Anche perché con Cancellara e Flecha davanti nel finale la Fassa Bortolo avrebbe potuto giocarsi la carta dell'anticipo e del contropiede.
«Certo, certo, ci avremmo senz'altro provato. Ma reputo normale che sia successo quel che è successo, e da una parte è anche condivisibile l'atteggiamento delle altre squadre. Per una "guerra di controllo" è molto più semplice averne soltanto uno di un team piuttosto che più di uno».
Per concludere, non le si può non chiedere come si sta evolvendo il ricorso inoltrato dalla Fassa Bortolo dopo la Gand-Wevelgem e come vi muoverete in tal senso.
«Si sta procedendo come si deve. Abbiamo seguito tutto l'iter burocratico per esporre tutti i reclami dovuti ed attendiamo una risposta a breve. Se non ci daranno una risposta in tempi utili ci faremo sentire noi, e questa volta in maniera forte. Perché è nostra viva e ferma intenzione concludere questa brutta vicenda ricevendo una spiegazione chiara: vogliamo sapere chi ha sbagliato e che tipo di sanzione sarà irrogata ai danni del responsabile. Perché qui non si tratta di un reclamo campato in aria, ma di un qualcosa di grave che tutti hanno visto e che necessita di precise spiegazioni, visto anche che nell'era del Pro Tour tutto dovrebbe essere più professionale. Ed invece, evidentemente, da qualche parte non è ancora così».
Le sanzioni che la Fassa Bortolo si augura riguardano anche una rivisitazione dell'ordine d'arrivo, magari aggiudicando la vittoria ex-aequo a Mattan e Flecha, oppure sono rivolte più a delle sanzioni da applicare verso la corsa ed i suoi organizzatori?
«Il reclamo originario riguarda solamente una protesta contro l'organizzazione, contro la giuria e contro chi ha permesso che tale faccenda si rivelasse tale nel finale di una corsa importante come la Gand-Wevelgem. Poi se si potrà agire anche sull'ordine d'arrivo e sull'albo d'oro ben venga, ma su questo siamo realisti e quindi non molto fiduciosi».

Mario Casaldi    

 

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