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Alla festa di Savoldelli - Rovetta, centinaia di fan in delirio

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Sono da poco passate le diciassette di sabato 28 maggio quando, al termine di una tappa massacrante, corsa con intelligenza per contenere il ritardo sui fuggitivi Simoni e Rujano, affrontando le tre salite con il proprio passo, mantenendo la calma nonostante sia rimasto senza compagni di squadra e sfruttando le sue ormai celebri doti da discesista per recuperare secondi preziosi, il Falco Savoldelli, giungendo al Sestriere, mette la firma sul suo secondo Giro d'Italia.
Dal Paolo Savoldelli Fans Club, presente in massa in quel del Sestriere, parte una telefonata per ordinare la produzione di 200 magliette con la scritta "2002 la vittoria, 2005 la gloria - Savoldelli campione". Magliette che, pronte il giorno seguente, sarebbero andate a ruba ed esaurite in pochi minuti durante la festa in suo onore.



Ore nove di domenica 30 maggio. Il Fans Club, iperattivo nonostante le ore piccole per la trasferta del sabato, è già in Piazza a Rovetta per predisporre l'accoglienza del beniamino di casa, con il prezioso aiuto del Comune e di numerose associazioni locali, come la Proloco, la Protezione Civile, gli Alpini e il Corpo Volontari Presolana.
Non hanno nemmeno il tempo di seguire l'ultima tappa, perché la festa dovrà essere perfetta e tempo da perdere non ce n'è.
Un ristorante locale offre per cena un'ottima porchetta alla gente che si prevede giungerà numerosa, mentre le mamme del paese e i commercianti provvedono al ricco e casereccio buffet.
Hanno allestito un palco al centro della piazza ed una tensostruttura sotto la quale Paolo, con estrema pazienza e gentilezza, firmerà centinaia di autografi.
Un tappeto di scritte e striscioni inneggianti al Falco lungo la statale della Valle Seriana conduce a Rovetta, per l'occasione completamente ornata di rosa, e al cui ingresso è posto un "arco di trionfo" artigianale.


Sono moltissime le persone che da tutta la provincia accorrono nel paese natale del campione per essere presenti ad un avvenimento così importante.
La piazza è ormai gremita, quando, alle ventidue e cinque minuti, Savo fa il suo ingresso trionfale in Rovetta a bordo di un furgoncino. Il festeggiato sale sul palco passando tra due ali di folla che lo spingono verso l'ultima "salita" di questo indimenticabile ed estenuante Giro d'Italia.
Paolo ha attorno a sé tutti i famigliari ed in particolare la moglie Simonetta e la piccola Marika, sua figlia. Ci sono anche Auro Bulbarelli (in collegamento con la Domenica Sportiva), il presidente della provincia Valerio Bettoni, il sindaco di Rovetta Mauro Marinoni, l'assessore allo sport del comune di Clusone Francesco Moioli, giornalisti, il dj Tony Tranquillo di Antenna 2 (che ha presentato ed animato la serata), ed alcuni bambini vestiti di rosa.


Un saluto ed un ringraziamento a tutti i tifosi, i discorsi tenuti dalle autorità locali, le interviste rilasciate ai giornalisti sul palco e i discorsi verso la folla non fanno altro che aumentare l'entusiasmo già straripante del pubblico bergamasco.
Accompagnato dal coro delle circa cinquemila persone presenti, il fresco vincitore della corsa rosa si è cimentato nel brano "cult" di Paolo Belli. È stato appurato che è la carriera da ciclista gli si addice di più rispetto a quella di cantante!
Sul finire della festa Paolo si è recato presso la tensostruttura per firmare autografi. Centinaia di persone hanno combattuto ferocemente per cercare di accaparrarsi una firma del campione, rischiando la pelle per avanzare in mezzo alla folla e provocando una preoccupante oscillazione del tendone. Paolo ha accontentato tutti, nonostante la sua mano abbia accusato un affaticamento notevole, tanto che le ultime firme risultano quasi illeggibili!


Dopo gli autografi, nell'atrio del municipio, Savoldelli si è concesso alle domande di alcuni giornalisti.


Nella tappa di Frosinone hai perso 43 secondi a causa di un rallentamento per una caduta ed hai rischiato di compromettere il Giro.
«A Frosinone sono rimasto bloccato nelle retrovie e sul momento mi sono molto innervosito per questo fatto, perché se avessi perso il Giro per quei secondi non avrei dormito per una settimana. Poi però ho cercato di ritrovare la calma, e ci sono riuscito».
La svolta nel tuo Giro è avvenuta indubbiamente nella tappa di Zoldo Alto.
«È stato in quella tappa che mi sono convinto di avere la possibilità di salire nuovamente sul gradino più alto del podio a Milano».
Hai fatto una dedica speciale...
«Ho dedicato la vittoria a mio cognato Carlo, che in seguito ad una caduta in bicicletta è entrato in coma. Ora sta meglio e spero che si ristabilisca al più presto, anche per poter tornare a correre in bici come prima».
Chi hai temuto di più in questo Giro?
«Mi sento di citare Di Luca, che è andato veramente forte, al di sopra di ogni aspettativa».
Come giudichi la prestazione di Ivan Basso?
«Basso è un corridore molto forte ma altalenante, nel senso che in questo Giro ha alternato prestazioni eccezionali a forti cali».
Che rapporto c'è fra di voi?
«Fra di noi c'è un buon rapporto, non ci conosciamo molto però c'è stima e rispetto».
Sappiamo che parteciperai anche al Tour. Quale sarà il tuo ruolo?
«Al Tour sarò a disposizione di Lance, ed aiutarlo sarà per me un onore».
Provi emozioni diverse rispetto alla prima vittoria rosa?
«Effettivamente nel 2002 ero un poco più emozionato, ma la gioia è la stessa».
Punti ad altre maglie rosa?
«Naturalmente sì, spero che mi vediate anche il prossimo anno con questo colore indosso».
E per la gialla?
Paolo sorride e poi risponde: «Per la maglia gialla sarà dura!».


Cosa pensi della "crisi" di Cunego?
«Credo che Damiano fosse un poco scarico, ha subìto troppe pressioni. È molto giovane, speriamo lo conservino bene perché ha davanti a sé molti anni per poter vincere».
Le due formazioni non facenti parte del Pro Tour, la Ceramiche Panaria-Navigare e la Selle Italia-Colombia, sono state le più combattive in questo Giro.
«Se la sono cavata molto bene, sono squadre che hanno puntato tutto sul Giro, e anche grazie ad un po' di fortuna hanno ottenuto buoni risultati. Rujano è stato una sorpresa per tutti».


È ormai tardi quando la piazza si svuota, rimangono solo gli organizzatori a sistemare il teatro di questa bellissima festa, e Paolo se ne torna a casa per poter riabbracciare la sua famiglia dopo tre settimane di lontananza.


Enula Bassanelli
Eugenio Vittone

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