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Tra Cipollini e Petacchi ecco Grillo e Bonomi - Da Lucca volti nuovi per lo sprint italiano

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Paride Grillo
Nella scheda presente sul sito ufficiale della Ceramica Panaria Paride Grillo indica Mario Cipollini come l'uomo a cui vorrebbe stringere la mano. Credo che oggi te la sia meritata, questa stretta.
«Oggi sono arrivato secondo dietro ad un campione, questa è la verità. Una soddisfazione enorme per il sottoscritto. Sono io che gli ho stretto la mano per complimentarmi».
Ci racconti le ultime fasi della corsa e quelle salienti della volata?
«Era una corsa abbastanza dura, dato lo strappo che era previsto a 15 km dall'arrivo. Negli ultimi chilometri è entrato in azione il solito treno della Fassa Bortolo e nell'ultima curva, a 250 metri dalla linea d'arrivo, era davanti Velo con Petacchi a ruota, Cipollini terzo ed io dietro di lui in quarta posizione. Petacchi ha aspettato un po' a partire, invece Cipollini è partito subito forte; io sono stato alla sua ruota ed ho ottenuto il secondo posto».
Un Cipollini in dirittura Sanremo, insomma.
«Non posso fare confronti perché oggi è stata la prima volta che lo vedevo correre dalla prospettiva del gruppo, ma mi ha fatto una grandissima impressione. Andava forte sugli strappetti, non faceva neanche fatica; ed in volata ha dimostrato di poter ancora competere, ed alla grande, con Alessandro Petacchi».
Con la condizione mostrata tra l'Australia, il GP Costa degli Etruschi e il Giro della Provincia di Lucca non è che ti ritroviamo a lottare per la classifica della Tirreno-Adriatico?
«No, assolutamente. Rimango con i piedi per terra perché la Tirreno è una durissima corsa a tappe e ci sono dei compagni, Sella, Mazzanti e Tiralongo su tutti, molto più adatti di me in questo. Questo non toglie che io voglia fare benissimo durante la corsa cercando di far bene nelle due-tre tappe che si addicono alle mie caratteristiche».
Ed il fatto che la Panaria sia già sicura del posto al Giro d'Italia non può che farti piacere, non è vero?
«Il fatto che la Ceramica Panaria disputerà sicuramente il Giro d'Italia è senza dubbio una notizia fantastica. Però stilare dei programmi o pensare di ottenere una convocazione adesso è prematuro. Il Giro è ad inizio maggio ed io corro sin da gennaio. Io sogno di andare al Giro, sia ben chiaro, lo sogno fin da quando ero piccolo, ma vorrei andarci solo se sicuro di essere al 100% della condizione ed andare forte per far vedere qualcosa di buono. Sennò si va a fare fatica e basta».
Il 23 marzo è il giorno del tuo compleanno, un giorno dopo Mario Cipollini. Vedremo una sfida nella sfida a chi si farà il regalo più grande?
«Per me la Sanremo rimane la Classica più bella in assoluto. So che è una corsa durissima, una corsa che si corre a tutta birra dall'inizio alla fine. Io proverò a stare con i più forti, e già entrare tra i primi 10 sarebbe un regalo immenso per il mio compleanno, e chissà che tra due o tre anni...».
In una precedente intervista Samuele Marzoli, neopro' della Lampre-Caffita, ci ha parlato molto bene di te. Tu cosa puoi dirci su di lui?
«Samuele è giovane, ed è passato al primo anno fra i dilettanti quando io ero al terzo anno; lui è un velocista puro, da pista, ci siamo scontrati parecchie volte nei circuiti, soprattutto nel mantovano. Forse il miglior velocista che ho trovato in tutta la mia carriera da dilettante, perché nelle corse piatte di 100-120 km è velocissimo e molte volte mi ha lasciato dietro. Deve migliorare il fondo e la resistenza agli strappetti: fatto questo, sarà pronto per lottare con i velocisti più forti».


Giosuè Bonomi
Alla Milano-Torino si è visto un Bonomi insolito provare ad allungare il gruppo in salita. Test in vista della Cipressa o più semplicemente un tentativo di vedere a che punto era la condizione?
«Non ti nascondo che le sensazioni sono molto buone, anche perché nei miei programmi era indicato oggi come punto di partenza per iniziare ad andare forte. Sul Colle di Superga ammetto di avere avuto un po' di crampi, altrimenti credo che avrei potuto tentare qualcosina in più. Magari potevo giocarmi la vittoria in volata».
Come ti è sembrato il Re Leone Mario Cipollini?
«Oggi ho visto un Cipollini in formato super. Io sono entrato un po' dietro, mi sono trovato chiuso e sono uscito un po' tardi, e mi è dispiaciuto perché Petacchi l'ho visto piantarsi un po' in vista della linea d'arrivo. C'era molto vento al traguardo ed una curva molto stretta ed anche la Fassa ha avuto un po' di problemi ad organizzare il proprio treno».
Tu e Bennati vi siete aiutati oppure ognuno ha provato a giocarsi le sue carte?
«Siamo stati lì assieme; ci siamo parlati molto chiaramente ed abbiamo deciso di provarci entrambi, anche per vedere un po' le condizioni di tutti e due. Anche perché comunque la Fassa Bortolo aveva piazzato il proprio treno in testa, quindi abbiamo soltanto seguito la loro scia».
L'arrivo in leggera salita ti ha favorito o l'esito sarebbe stato lo stesso anche se il percorso fosse stato totalmente piatto?
«Credo proprio che sarebbe stato lo stesso. Il vero peccato è che la linea dell'arrivo sia arrivata così presto, altrimenti, essendo in rimonta, avrei acciuffato sicuramente il podio. Comunque non è stato subito chiarissimo chi fosse arrivato terzo, e questo da una parte mi rammarica, dall'altra mi conforta perché so di essere andato veloce».
La tua partecipazione alla Tirreno-Adriatico a quali obbiettivi è legata?
«La prima e l'ultima tappa sono nelle mie possibilità, mentre per l'arrivo a Tivoli ho qualche dubbio. Proverò senz'altro a raggiungere questa sperata vittoria, sarebbe una gran bella cosa anche in vista dell'appuntamento di Sanremo».
Il capitano in casa Lampre sarà Giuliano Figueras?
«No, Figueras è ancora malato e non prenderà il via a Civitavecchia. Credo che punteremo a qualche vittoria di tappa con Bennati ed il sottoscritto, mentre Fuentes potrebbe tentare di tenere in salita per entrare nella Generale».

Mario Casaldi

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