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Finalmente Rebellin - L'eterno piazzato vince l'Amstel

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Non più tardi di un mese fa, all'indomani della fine della Parigi-Nizza, ennesima gara in cui Davide Rebellin si era piazzato (secondo) riuscendo solo a sfiorare la vittoria, avevamo scritto che questo ragazzo, che definivamo "incompiuto", chiuderà la carriera con tanti rimpianti per una serie di successi sfuggitigli solo per una certa carenza di fantasia e grinta. Le sconfitte del passato restano, ma da oggi Davide Rebellin potrà lavorare per smentirci, esattamente come ha già fatto nella sua magnifica Amstel. E noi ne saremmo certo ben contenti, altroché. Anche perché se Rebellin ha dimostrato di saperla tirar fuori, quella famosa fantasia, è giusto dire che in Olanda ha vinto proprio perché ha corso in un modo diverso dal suo solito.
Ha lasciato da parte vecchie remore, Rebellin, e ha attinto a piene mani dalla sua classe, quella in cui a volte dimostra di non credere come potrebbe. Ci piace pensare che il veneto da qui parta per una nuova carriera, e che ci faccia vivere altre giornate come quella di Valkenburg.
Rebellin è sempre stato nel vivo della corsa, dal momento in cui Bettini ha dato fuoco alle polveri, a 20 chilometri dalla fine. Davanti c'era Kessler, e il livornese ha portato via un gruppetto, comprendente davvero il meglio al mondo per le prove in linea, da Van Petegem a Di Luca a Boogerd. E il fatto che ci fosse anche Davide, in mezzo a tanta nobiltà, era già un primo segnale.
Il secondo segnale è venuto subito dopo, quando Rebellin è stato l'unico ad accodarsi allo stesso Bettini, che provava ad allungare prima del Fromberg. Segno che stava bene, certo, ma anche che non aveva paura di sprecare energie preziose, contagiato forse in questo dal compagno di fuga (che come sempre ha dato fondo a tutto quello che aveva, restando poi un po' a secco). Una volta ripresi dagli inseguitori, Rebellin ha avuto la lucidità di capire che in quel momento la ruota d'oro era quella di Boogerd, uomo che correva in casa e che aveva (ed ha) un rapporto privilegiato con l'Amstel.
Ma quando ha visto, sul Fromberg, che Boogerd indugiava, Rebellin ha capito che era il momento di dare una svolta netta alla sua carriera. Sì, alla sua carriera, non stiamo esagerando. Nella sua scelta di prendere lui in mano la situazione, di agire in prima persona invece di aspettare che lo facesse qualcun altro, Rebellin ha posto le basi per la sua vittoria e per una consapevolezza nuova: si vince anche, allora, attaccando!
Poi alla fine, nella sua consueta e irrefrenabile tendenza all'understatement, il corridore della Gerolsteiner ha spiegato che è scattato per anticipare gli altri, perché temeva di essere anticipato. Come dire, l'attacco è stato in realtà un eccesso di difesa. Sarà anche così, ma l'effetto della sua azione deve far capire a Davide che sarebbe il caso di continuare a correre così anche in futuro, anche alla Freccia mercoledì e alla Liegi domenica. Forse non è ancora troppo tardi, insomma, per mettere insieme un palmares invidiabile.
Se Rebellin ha vinto invertendo una tendenza, Boogerd ha perso confermando una sua vena al suicidio sportivo. Generosissimo, l'olandese è stato determinante, con le sue trenate, per il successo della fuga. Ma poi ha sbagliato la volata, probabilmente sottovalutando l'italiano, e partendo lungo, lunghissimo sul Cauberg. Gli sono mancati 50 metri per bissare il suo successo all'Amstel del '99, e si è piazzato secondo esattamente come un anno fa. Non perderà, perciò, punti nella classifica Uci. Ma probabilmente in questo momento è proprio l'ultima cosa a cui sta pensando.

Marco Grassi


Le pagelle dell'Amstel


Rebellin - 8

Ha corso finalmente con la testa e, una volta tanto, non ha sbagliato nulla. Si è infilato una prima volta nella fuga buona, poi ha visto che comunque avrebbe perso e ha provato a scremare il gruppo. E la volata? Perfetto anche lì. Insomma, un capolavoro.


Boogerd - 6

Aveva fatto tutto bene, come Rebellin, ma poi ha anticipato troppo la volata e si è lasciato infinocchiare. Per la terza volta secondo nella "sua" corsa, seconda consecutiva.


Bettini - 5

La forma c'è, la classe anche, ma perché non ha risposto all'attacco di Rebellin? Quest'anno nei momenti che contano sembra un po' meno lucido che in passato.


Di Luca - 5

Ha dormito sul Fromberg. Poi ha avuto una reazione tardiva ed è rimasto esposto al vento tentando un recupero impossibile. ha voluto fare il furbo perché nei primi chilometri di fuga è rimasto sempre in ultima posizione, così non ha fatto in tempo a prendere la ruota di Boogerd.


Van Petegem - 6

E' arrivato soltanto ultimo nello sprint a tre con Bettini e Di Luca. Lui è uno veloce. Significa che non aveva più birra nelle gambe.


Kessler - 7

Bravo e fortunato. Aveva allungato per Wesemann, poi quando è arrivato Bettini ha avuto la forza di accodarsi ed entrare nella fuga buona. Era al gancio e nel finale ha mollato.


Scarponi - 6

Onesto a dichiarare alla vigilia che per il momento non ha ancora una distanza così lunga nelle gambe, e infatti ha pagato sull'ultima salita. Ma è giunto con il gruppo. La sua corsa è la Freccia: più dura e, soprattutto, più breve.


Bartoli - 5

Quando la corsa diventa difficile da impostare tatticamente lui si perde. E' successo anche questa volta.


Freire - 6

Ha vinto lo sprint del gruppo, ma ha fallito l'attacco al primo posto di Coppa del Mondo per un solo punto. Come gli succede spesso gioca di rimando, in contropiede, ma questa volta gli sono scappati via.


Mazzoleni - 7

Straordinario a inserirsi in tutte le fughe in cui c'era un Rabobank. La Saeco aveva capito che l'uomo da marcare era Boogerd, per questo la "dormita" di Di Luca è ancor più colpevole.


Caruso - 7

Forse l'Italia ha trovato un nuovo uomo per le classiche. Si è inserito due volte in fuga ma non era quella giusta. Quando è partito Bettini stava rifiatando. Poi ha chiuso in decima posizione. E' giovane e gli manca un po' di esperienza. Da rivedere.


Celestino - sv

Il capitano era Di Luca ma lui è in grande condizione. Bloccato dall'avere un compagno di squadra in fuga ha dovuto accontentarsi del nono posto.


Vandenbroucke - 4

Si è visto qualche volta nelle prime posizioni, ma tutto sommato non è mai stato nel vivo della corsa. E' stato il più deludente dei favoriti della vigilia.


Vinokourov - 4

Aveva vinto lo scorso anno. Questa volta chi l'ha visto?.

Maurizio Radente


La chiave tattica

I big sono entrati in scena soltanto nel finale, lasciando alle seconde linee e ai gregari il compito di animare la corsa fino ai 30 all'arrivo. restando più coperti hanno avuto maggiori energie e lo spettacolo ne ha guadagnato. Bettini aveva deciso di non marcare qualcuno in particolare, come aveva fatto al Fiandre puntando su van Petegem, così è stato lui a prendere l'iniziativa. E quando Paolino decide di fare selezione vi riesce. Gli hanno resistito soltanto in quattro (Kessler lo hanno trovato per strada). Chi aveva la gamba e non gli è andato dietro ha sbagliato. Quando è in forma è sempre lui che decide in quale momento si decide la corsa, o quasi, perché dopo appena tre chilometri si è lasciato infinocchiare da Rebellin. Finora l'Amstel è stata la più bella delle classiche del Nord, i tifosi hanno potuto ammirare i campioni veri giocarsi la vittoria e non i comprimari. La svolta due anni fa, quando l'organizzazione ha deciso di spostare il traguardo da Maastricht in cima al Cauberg. Bravi!

L'Errore - Probabilmente la T-Mobile si è ritrovata ad essere tradita da Vinokourov: al previsto calo fisico di Wesemann (rispetto a 15 giorni fa) doveva corrispondere proprio la crescita del kazako. Ma Vinokourov proprio non c'era, e così tutto il lavoro di Ivanov prima e di Kessler poi, lavoro finalizzato alla stoccata del capitano, è risultato inutile. Dell'errore di valutazione di Boogerd nella volata è quasi superfluo parlare: non partiva battuto, ma è scattato troppo lungo, forse anche perché ha sottovalutato la forma di Rebellin.

Maurizio Radente


Le dichiarazioni dei protagonisti


Davide Rebellin E' una liberazione, finalmente arriva una vittoria importante dopo tanti piazzamenti. Mi sentivo bene nel finale, ho voluto anticipare gli altri per non restare indietro, Boogerd ha tirato bene quando siamo andati in fuga. E' proprio una vittoria che mi ci voleva; ero intenzionato a far bene in questa settimana, ho centrato l'obiettivo al primo colpo, ma questo non vuol dire che non proverò a ripetermi tra Freccia e Liegi.


Paolo Bettini Ho un grande rammarico, stavo bene, sono riuscivo a fare selezione proprio dove avevo previsto di farla, ma poi mi hanno preso in contropiede proprio in un momento in cui ero al gancio. Comunque faccio i complimenti a Rebellin e Boogerd, bravissimi.


Danilo Di Luca Ho dormito nel momento chiave della gara. Ho perso l'attimo quando Rebellin e Boogerd sono partiti, ed è un gran peccato perché ne avevo per stare con loro. Non mi sono reso conto che stavano prendendo il largo, stavo a ruota di Bettini, e nessuno ha risposto in quel momento: evidentemente gli altri non erano molto brillanti. Ho aspettato ancora per vedere se qualcuno reagiva, anche perché da solo non avrei avuto molte chance di rientrare. Ci ho anche provato, ma non ce l'ho fatta.


A cura di Fiorella Merola

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