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Le pagelle del Mondiale - I voti agli azzurri e agli altri protago

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Astarloa - 10
Vincere un Mondiale è un'esperienza che in pochi vivono, lui se la ricorderà per tutta la vita. Bravissimo a sorprendere tutti i favoriti a 4 chilometri dal traguardo, dopo essere pure caduto al giro precedente. Auguri per l'anno in maglia iridata che lo aspetta.
Frigo - 8
Il più continuo degli azzurri, la sua prestazione lascia intuire che sarebbe stato il caso che fosse impiegato in un ruolo più importante che non inseguire e tirare un po' alla cieca.
Valverde - 7,5
Un argento che vale, rinveniva fortissimo da dietro e il suo piazzamento dimostra che la tattica spagnola era eccellente: se non ci fosse stato Astarloa davanti, gli iberici di Antequera (10 al ct) avrebbero vinto col giovane Alejandro.
Moreni - 7,5
Entrato in molte fughe, in una delle quali è stato anche inseguito dai compagni, ha dimostrato di essere brillante e di saper tenere (quasi) fino in fondo.
Van Petegem - 7
Si prende il bronzo dopo essere stato l'iniziatore dell'azione decisiva con uno scatto sulla salita di Claremont, ma perché non ha inseguito subito Astarloa?
Bettini - 6,5
Ha attaccato a più riprese quando forse sarebbe toccato ad altri azzurri saggiare le forze dei rivali. E' stato prontissimo ad accodarsi a Van Petegem nel momento decisivo e poi ha dato grande impulso alla fuga dei sei nell'ultimo giro. Ma è mancato clamorosamente su Astarloa. Per "aver voluto fare il furbo", ha ammesso. Ma nulla ci toglie dalla mente che il miglior Bettini, quello che non si fosse spremuto scattando troppo presto, non avrebbe avuto bisogno di "fare il furbo".
Zberg - 6,5
Due fughe importanti in un mondiale valgono più della sufficienza.
Noè - 6,5
Quello che gli dicono, fa: tira come un forsennato ogni volta che tocca a lui.
Nardello - 6
In prima linea in un paio di occasioni, forse poteva essere più determinato (e determinante) nel finale di gara.
Sacchi - 6
Si è fatto male cadendo, ma è rimasto in gara fino al quint'ultimo giro cercando di fare il suo dovere.
Basso - 5,5
Non che non abbia fatto il suo dovere, ma da lui ci si poteva aspettare più qualità.
Scirea - 5,5
Caduto con Sacchi, forse per questo motivo si è visto in prima linea meno di quanto ci si aspettasse: in alcuni frangenti avrebbe dovuto dare più cambi a Frigo.
Lombardi - 5,5
La sua corsa resta un mistero. Bravo a restare nel gruppo di testa fino alla fine, ma il dubbio che un'altra pedina al posto suo sarebbe stata più utile è duro da scacciare.
Paolini - 5
Si è risparmiato, si è risparmiato, e alla fine ha partorito una trenata in discesa che non ha permesso a Bettini di riprendere Astarloa.
Di Luca - 5
Per essere la seconda punta della squadra, ha fatto meno della metà di quello che ci si aspettava da lui. Gli attacchi sulla salita di Claremont a 35 chilometri dalla fine: perché non li ha fatti lui anziché Bettini?
Casagrande - 4,5
Spiace assai dargli questo votaccio, ma di lui non si ricorda altro che una breve trenata sulla James Hill Street.
Ballerini - 5
Non vogliamo imputargli tanto gli episodi (tipo Bettini che si spreme già al terz'ultimo giro), quanto l'impostazione tattica: possibile che l'Italia non sappia fare altro che inseguire sempre tutti? La Spagna ha mosso due volte Mancebo e una volta Perez Rodriguez, costringendo gli avversari a lavorare per inseguire, e sì che aveva perso Sevilla dopo 11 chilometri; e poi è riuscita a stare vicina a Freire rimasto attardato per un problema alla bici al terz'ultimo giro (poco prima che Bettini attaccasse), per piazzare poi due suoi uomini ai primi due posti del Mondiale. L'Olanda ha mandato in fuga Moerenhout, poi Kroon, poi Reinerink, e alla fine il capitano Boogerd era come da copione coi primi. La Svizzera, tra i tre assalti di Cancellara, i due di Zberg e quello di Elmiger (al penultimo giro), aveva Camenzind (poi caduto sul rettilineo finale) in zona podio. L'Italia, invece, è stata presente (con l'impagabile Moreni) solo in una fuga di otto uomini, al 15esimo giro, ed anche in quel frangente è stata capace di mettersi alla testa del gruppo, dietro, per inseguire: perché? Con gli uomini che avevamo a disposizione (senza voler considerare quelli rimasti a casa, per carità) potevamo fare una corsa diversa, se non altro più logica.


Marco Grassi

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