Corsivo - Cipollini e le Iene, perché tanto astio?
Versione stampabileMario Cipollini è indiscutibilmente il numero uno del ciclismo italiano. Dalla sua posizione può dire e fare praticamente qualsiasi cosa. E' una risorsa importante dello sport tricolore, è un personaggio come pochi e come tale attira tante attenzioni sull'intera disciplina delle due ruote: qualcuno dei suoi colleghi non capisce che è solo un bene che Cipollini sia dei "nostri", e, temendo forse di essere oscurato dal Campione del Mondo, digerisce poco un suo certo modo di fare. Pazienza. Per noi, ci teniamo a sottolinearlo, Mario Cipollini è un grande. Ma come ogni grande, ha anche lui le sue debolezze. Una di queste si materializza ogni volta che gli si para davanti qualche personaggio con occhiali e abito neri e un microfono impertinente in mano: Re Leone proprio non digerisce le Iene televisive, quelle che su Italia1 rappresentano una parentesi arguta e intelligente nel mezzo della melma che passa sui canali italiani. Il modo di porsi dei pungenti inviati delle Iene può non piacere: del tutto legittimo. Meno legittima è la bullesca reazione che Cipollini inscena ogni volta che viene avvicinato da loro. Nell'ultimo incontro, visto in tv domenica scorsa, SuperMario minacciava Marco Berry ("Ti spacco la testa, stai attento che ti spacco la testa"), non lasciando all'inviato nemmeno il modo di spiegare cosa voleva dal campione (lanciargli un'innocente e simpatica sfida). Questo atteggiamento di Cipollini è forse dovuto al fatto che alla sua "prima volta" con le Iene (in quel caso l'inviato era Enrico Lucci) si vide porre domande un po' imbarazzanti su doping e dintorni. Poi ancora Lucci tornò alla carica in un paio di occasioni, ottenendo reazioni sempre più infastidite. Infine l'ultimo scontro, pochi giorni fa. Cipollini ha tutto il diritto di rispondere o meno a quello che gli pare. Ma c'è qualche "però": intanto, essendo lui un leader, sarebbe bello che non si tirasse indietro di fronte ad argomenti anche scottanti, senza sentirsi punto sul vivo. Qualcuno potrebbe pensare, in caso contrario, a qualche scheletro nell'armadio. E poi bisogna considerare che le Iene hanno un folto pubblico giovanile: e sicuramente non giova all'immagine del ciclismo il fatto che il più celebrato dei campioni si dimostri così antipatico, quando poi in realtà Cipollini tutto è meno che questo. Caro Mario, le reazioni stizzite lasciamole ai politici: la prossima volta che le Iene verranno a farti visita, non la prendere così male. Stare al gioco con un po' di (auto)ironia non provocherebbe nessuno scandalo; al massimo riusciresti a conquistare, col sorriso sulle labbra, qualche nuovo tifoso: si sa, le Iene portano bene.