Finale ad alto tasso di spettacolarità dal GP de Québec e vittoria che va all'olandese Robert Gesink che s'è imposto in una volata in leggera salita abbastanza atipica: per il corridore della Belkin è la prima vittoria del 2013, l'ultimo suo successo risaliva alla classifica finale del Tour of California 2012. Molto buona la prestazione del campione francese Arthur Vichot, partito per primo in volata e arrivato 2°, terzo invece Greg Van Avermaet che aveva provato ad attaccare a meno di 2 km dall'arrivo assieme a Sagan con lo slovacco che è stato poi costretto a rialzarsi in pieno sprint.
Un vero e proprio numero, quello di Jesús Herrada, forse il più talentuoso giovane corridore proveniente dalla Spagna, nella quinta e ultima tappa del Tour du Poitou Charentes, da Rouelle-sur-Touvre a Poitiers. Il portacolori della Movistar si è inserito, dopo 9 km (a 183 dal traguardo), in una fuga comprendente anche Vichot, Belkov, Vorganov, Poux, Schelling, Fouchard, Delpech, David, Rostollan, Minnaard, Kneisky e l'italiano Mattia Pozzo.
Una Cannondale che ha lavorato per 115 km tirando il collo al gruppo, facendo staccare i velocisti più forti (Cavendish, Greipel, Kittel) sulla Croix de Mounis (a 110 dal traguardo) e resistendo al loro ritorno, preparando così il terreno per il primo successo di tappa di Peter Sagan al Tour de France 2013. Lo slovacco ad Albi (al termine della settima frazione) ha battuto Degenkolb, Bennati, Kwiatkowski, Boasson Hagen, Gavazzi, Gallopin, Vichot, Mori e Chavanel. Notevole la presenza di 3 italiani nei primi 10. In classifica Daryl Impey conserva la maglia gialla con 3" su Boasson Hagen.
In Francia la maglia tricolore rimane in casa FDJ, passando da Nacer Bouhanni ad Arthur Vichot. Dopo i 251 km della prova svoltasi a Lannilis il classe 1988 coglie la seconda vittoria stagionale, la più importante della ancor breve carriera. Negli ultimi km Vichot si è avvantaggiato assieme ai più conosciuti Sylvain Chavanel dell'Omega Pharma-Quick Step e Tony Gallopin della Radioshack-Leopard e li ha infine preceduti sul traguardo finale.
La quarta frazione del Giro di Romandia, da Marly a Les Diablerets, doveva essere il tappone della corsa a tappe elvetica ed invece il maltempo ha costretto gli organizzatori a rinunciare ad una delle due scalate al Col de la Croix, riducendo la corsa a 184.8 km. Vince sul traguardo di Les Diablerets Simon Spilak, all'attacco con la maglia gialla Chris Froome.
La seconda ed ultima tappa del Tour du Haut Var, che ieri aveva visto il ritorno alla vittoria di Thor Hushovd, va all'olandese della Blanco Pro Cycling Lars Boom. Nei 207 km con partenza ed arrivo a Draguignan determinante la fuga di Oss e Boom, che si sono portati dietro Moinard, Ten Dam, Bonnafond, Fédrigo e Bideau. Ripresa la fuga, a 2 km dall'arrivo se ne sono andaticinque uomini che hanno ottenuto un buon vantaggio sul gruppo ed hanno potuto giocarsi la vittoria.