19a tappa: Pordenone - Passo di San Pellegrino (Dolomiti Stars)
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Una fuga da lontano regala a Juan Manuel Gárate la sua prima vittoria di tappa al Giro, mentre tra i big della classifica Basso controlla e ormai è solo a un passo dalla conquista della corsa rosa.
Si parte piano, le prime due ore scorrono a 28 km/h di media. Al traguardo Gazzetta 110 di Longarone (km 67) iniziano le ostilità. Bettini (Quick Step) precede Illiano (Selle Italia) e Calcagni (Phonak), poi lo stesso Illiano, sullo slancio, va all'attacco. Gli si accodano Di Luca e Spezialetti (Liquigas), Parra (Cofidis), Valjavec, Petrov e Vila (Lampre), Baliani, Sella e Laverde (Panaria), Gárate, Bettini e Engels (Quick Step), Voigt e Julich (Csc), Dion (AG2R), Horrach (Caisse), Bonnet (Crédit), Tschopp e Zampieri (Phonak), Eltink (Rabobank) e Gómez Gómez (Saunier). Da dietro provano a rientrare Halgand (Crédit) e Joachim (Discovery): Bonnet si ferma per dare una mano al suo capitano, che in effetti riesce a riportarsi sui fuggitivi (al km 98), mentre, sulla Forcella Staulanza, lo stesso Bonnet non ce la fa più, e molla così come Joachim, Dion e Gómez.
In cima, al Gpm di 2a cat. (km 101) il primo è Baliani, davanti a Gárate e Vila. Sulla Marmolada, sotto l'impulso dato da Bettini alla fuga, si staccano dai primi Zampieri, Spezialetti, Horrach, Illiano, poi Eltink ed Engels, che rientreranno in discesa. In cima (Gpm di 1a cat., km 135) Baliani passa davanti a Gárate e Vila. Sul Pordoi è Baliani a tirare, e perdono terreno Eltink ed Engels (appena rientrati), Bettini e Julich (fermato dall'ammiraglia Csc per aiutare da vicino Basso). Al km 162, in cima, la fuga tocca il vantaggio massimo: 6'48" sul gruppo, che dopo la discesa avvicinerà gli attaccanti grazie al lavoro dei Saunier Duval. Il primo a passare al Gpm (1a cat., km 161) è ancora Baliani, che anticipa Gárate e Laverde.
All'approccio con l'ultima salita, quella che porta all'arrivo, le energie dei fuggitivi sono al lumicino. Al km 212 Valjavec attacca, e Voigt si porta su di lui (mentre Baliani è il primo a cedere). Al km 213 escono dal gruppetto anche Vila e Parra, ma quest'ultimo non tiene le ruote dello spagnolo che avvicina la coppia di testa.
In gruppo, intanto, Piepoli (Saunier) si mette a fare un forcing che provoca un frazionamento e la resa di Savoldelli (Discovery) e Pellizotti (Liquigas).
Al km 216 Gárate si porta su Vila, e insieme riprendono Voigt e Valjavec. Quest'ultimo prova un nuovo allungo, ma è Gárate a mettere a segno l'attacco decisivo, al km 217: solo Voigt riesce a riportarsi sul campione nazionale spagnolo, e in due arriveranno al traguardo.
Ai 6 km dalla vetta Simoni (Saunier) attacca, ma Basso (Csc) non lo molla. Cunego (Lampre) resta vicino ai due, li vede a pochi metri ma non riesce più a rientrare, mentre Gutiérrez Cataluña (Phonak) si pianta, ma poi riprende il suo ritmo e nel finale si porta sullo stesso Cunego.
Nell'ultimo km, quando è chiaro che i due battistrada non saranno più ripresi, Voigt si rende protagonista di un bel gesto: in pratica non ha mai collaborato con la fuga, e allora decide di non fare la volata, lasciando la vittoria a un Gárate che invece ha dato tutto. Lo spagnolo va a vincere, riconoscendo la sportività del tedesco, e risale in classifica fino all'ottava posizione. Ritirati Ordowski (Gerolsteiner) e, nel finale, Ullrich (T-Mobile)