GIRO DI LOMBARDIA
ALTIMETRIA E SCHEDA TECNICA
Ennesimo trionfo di Paolo Bettini, che vince il Giro di Lombardia dopo aver costruito il successo sulle salite del Ghisallo, di Civiglio e del San Fermo, per poi piegare allo sprint i tre compagni di fuga, Simoni, Frank Schleck e Caruso, che hanno resistito al suo fianco fino alla fine.
Dopo qualche attacco in avvio (tra gli altri si vedono Di Luca, Bellotti e Mercado), al km 41 parte la fuga che caratterizza tutta la prima parte di gara: la animano Visconti, Marcus Zberg, García Acosta, Barredo, Allan Davis, Miorin, Urweider, Agnoli, Bramati, De Groot, Zaballa e Degasperi. Il loro vantaggio massimo si aggira intorno ai 5' ed è toccato al km 115, dopodiché il margine inizia a calare, ed è molto basso in prossimità delle cime decisive. Nel frattempo, al km 180, si ritira il leader del Pro Tour, Di Luca.
Sul Ghisallo, al km 193, Bettini attacca sin dai primi metri e impone un ritmo talmente elevato da selezionare il gruppo. Solo Sella gli resiste all'inizio, poi rientra Simoni, e si rifanno sotto anche Frank Schleck e Caruso. I fuggitivi della prima ora vengono ripresi, e nei pressi della cima arriva da dietro anche Sastre, mentre Sella perde contatto.
Allo scollinamento i primi hanno 18" su Luca Mazzanti e Bertagnolli. Sella è poco dietro, e Cunego, Rebellin e Gutiérrez Palacios sono a 28". In discesa i sei più immediati inseguitori si ricompattano, ma poi, prima dell'ascesa di Civiglio, al km 226 vengono ripresi dal gruppo (in cui ci sono Celestino, Nocentini e Valverde).
In quel momento il margine degli attaccanti è di 1'15". Dal plotone ci sono diversi scatti, tra gli altri di Lastras, Tonetti e Weening, ma il gap non viene limato troppo. Sul Civiglio, è ancora Bettini ad attaccare con decisione: il campione olimpico allunga su un tratto duro, poi viene ripreso e a quel punto è Simoni a partire in contropiede. Sastre non ce la fa più, Caruso arranca, e solo Schleck mantiene la lucidità per salire col suo passo, riuscendo poi a rientrare sulla difficile discesa. Al km 231 in testa ci sono così due italiani, Bettini e Simoni, e un lussemburghese (Schleck, appunto). Il gruppo è a 1'40".
In discesa, dal gruppo Celestino prova a dare il tutto per tutto, ma addirittura scivola (pur senza subire conseguenze). Caruso tiene duro e riesce a rientrare poco prima del San Fermo, al km 237. Dietro, si forma un nuovo drappello con Cunego, Lastras, Nocentini, Ruggero Marzoli, Rebellin e Gutiérrez Palacios, ma poi sul San Fermo rientrano altri corridori.
A poco più di 2 km dalla vetta dell'ultima salita di giornata (km 238), Bettini scatta un'altra volta. Caruso si arrende definitivamente, e Simoni riporta sotto Schleck, che poi si mette a forzare. Ma è ancora Bettini a dare una rasoiata fortissima, a un chilometro dalla cima. Simoni e Schleck sembrano accusare il colpo, ma è di nuovo il trentino a lavorare duro, e proprio in cima Schleck molla. Simoni si porta su Bettini a 5 km dall'arrivo, ma poco dopo, in discesa, rientra anche Schleck, mentre Caruso in cima ha 18" di ritardo, e il gruppo di Cunego, Rebellin, Mancebo e Gutiérrez è a 1'20".
Ai 1300 metri Caruso rientra sui tre di testa e prova a tirare dritto, ma Bettini ne prende la ruota e annulla il tentativo. Si arriva sul rettilineo finale, Caruso abbozza un anticipo di sprint ai 350 metri, ma è Bettini a prendere l'abbrivio e a lanciarsi deciso ai 300 metri. Una volata lunghissima, ma il toscano riesce a tenersi dietro Simoni e Schleck e taglia il traguardo a braccia alzate