15a tappa: Cangas de Onís - Estación de Esquí Valgrande-Pajares
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Giornata di maltempo e grande vittoria di Heras, che si riappropria della "sua" Vuelta, mettendosi in una condizione di classifica che lo pone al riparo da nuovi ribaltoni.
Scarponi è particolarmente attivo, ma c'è proprio un disegno della Liberty Seguros se è vero che, al km 46, con il marchigiano ci sono anche Vicioso e Beloki all'attacco, e dopo l'Alto de la Faya de Los Lobos (terza categoria, vetta al km 55) arriva anche Caruso. Coi 4 Liberty Seguros vengono censiti, al km 67, Martínez de Esteban e Sánchez González (Euskaltel), Lara (T-Mobile), Atienza (Cofidis), Pereiro (Phonak), Devolder e Noval (Discovery Channel), Ardila e Aerts (Davitamon), Rodríguez Oliver (Saunier Duval), Botcharov (Crédit Agricole), García Acosta e Pradera (Illes Balears), Pascual Rodríguez e Adolfo García Quesada (Comunidad Valenciana), Sánchez Pimienta (Fassa Bortolo), Sorensen (Team Csc), Bettini (Quick Step) e De Groot (Rabobank).
I 23 ottengono un vantaggio di 3'04" sul gruppo al km 95, mentre alle loro spalle per un breve tratto si isola un plotoncino di una quindicina di inseguitori (tra cui Nardello, Mercado, Zaballa, Serrano Rodríguez). Quando il gruppo riprende questo drappello di 15, al km 120 si forma un nuovo plotoncino, con Pasamontes, Ventoso, Van Goolen, Van Bon, Calcagni, Pradera e Kern. Il margine tra i primi e il gruppo sale fino a 5'32" al km 132, con i 7 intercalati a 2'09".
Sull'Alto de la Colladiella (prima categoria che scollina al km 137) si infiamma anche la lotta tra gli uomini di classifica, e al km 136 restano insieme i primi 11 della graduatoria (Menchov, Heras, Sastre, Mancebo, Carlos García Quesada, Sevilla, González Capilla, Plaza Molina, Danielson, Mercado e Blanco).
Poi Heras, Menchov, Sastre, García Quesada e González Capilla allungano a poche centinaia di metri dalla vetta, e allo scollinamento Heras riesce ad avvantaggiarsi su Menchov. In discesa lo spagnolo guadagna una manciata di secondi, e dal gruppo di testa si fermano Vicioso, Beloki, Caruso e Scarponi, che aspettano il loro capitano e lo trainano a ritmo infernale fino a riportarlo nel primo gruppo.
Anche De Groot si ferma per dare una mano a Menchov, ma con i due Rabobank ci sono solo Sastre (si fermerà poco dopo anche Sorensen per tirare un po') e García Quesada, mentre davanti, oltre ai Liberty, ci sono altri uomini che spingono, aumentando il margine.
Ai piedi della salita finale, a 17 km dalla vetta, Menchov si stacca addirittura da Sastre e García Quesada, mentre nel gruppo di testa restano, al km 176, solo Heras con Scarponi, Lara, Sánchez González, Pascual Rodríguez, Ardila e Aerts. Al km 179 si staccano anche i due Davitamon, Ardila e Aerts, mentre Mancebo perde sempre più terreno (quasi 4' dai primi), con Sastre e García a un paio di minuti e Menchov a circa 2'30".
Al km 180 perde contatto Lara. Al km 183 Sastre e Carlos García Quesada riprendono Adolfo García Quesada, Bettini, Atienza e Pereiro. Adolfo fa una trenata per il fratello, poi Sastre e Carlos vanno via. Ai 6 chilometri, subito dopo l'ennesimo forcing di Scarponi (che poi si stacca), Heras piazza il suo attacco.
Sastre non tiene più le ruote di García Quesada, mentre addirittura Mancebo riprende e stacca Menchov, alla deriva sulle durissime rampe del Pajares (punte del 18%).
Heras va a vincere alla grande, coronando così una giornata perfetta per sé e per la sua squadra. Ora è lanciato verso la sua quarta vittoria nella Vuelta: sarebbe record assoluto