Giro del Lazio
Con le maggiori asperità di giornata abbastanza lontane dal traguardo, è improbabile un arrivo solitario. Nonostante ciò, Marco Serpellini prova l'azione di forza, andando in fuga a una novantina di km dalla fine, e restando da solo sulle salite di Rocca Priora e di Campi di Annibale. Su quest'ultima ascesa il gruppo si fraziona, e Simoni dà vita, insieme a Bertagnolli e Frigo, ad un bell'attacco, annullato poi in discesa dai più immediati inseguitori (tra gli altri: Savoldelli, Ullrich, Flecha, Simeoni, Mazzanti, Missaglia, Nocentini, Basso, Bartoli, Sella, Barbero). Allo stesso tempo, Bettini non riesce a tenere le ruote dei migliori e molla la presa, chiudendo poi a circa 3' dai primi.
Ripreso Serpellini, il cui vantaggio non ha mai superato il minuto e mezzo, i 20 procedono in ottimo accordo fino a una decina di km dalla fine, quando iniziano gli scatti di chi preferisce evitare la volata: ci prova Giordani, uomo di casa, con Missaglia. Poi è Savoldelli ad allungare, quindi Sella in contropiede, e ancora Faresin. Ai 4 km scatta Basso, ai 3 Barbero, ai 2 di nuovo Basso, ma i Fassa Bortolo presenti nel gruppo (Frigo, Petito e Bruseghin) hanno buon gioco ad annullare ogni tentativo, allo scopo di portare Flecha allo sprint.
Lo stesso Flecha si occupa in prima persona di chiudere su Bertagnolli, partito forte all'ultimo km, e poi di annullare l'estremo tentativo di Savoldelli ai 500 metri, prima di piegare in volata Simoni e un rimontante Ullrich