3a tappa: Waterloo [Belgio] - Wasquehal
← Tappa precedenteTappa successiva →Tappa apparentemente non trascendentale, ma succede di tutto. I 210 km sono pianeggianti, ma nel finale ci sono due temuti tratti di pavè (dalle parti di Roubaix) che rischiano di scompaginare le carte. Al km 3 scattano Voigt e De Groot, che raggiungono un vantaggio massimo di 6'45" al km 105 prima di venir risucchiati dal gruppo (ripresi al km 164).
Il momento focale della giornata è al km 138: a 5 km dal primo (e più duro) dei due tratti di pavè, una caduta a fondo gruppo coinvolge Rogers, DaCruz, Flecha, Flores, Bettini, Cipollini (di striscio), Velo e soprattutto Mayo. Velo cade in un fossato a bordo strada, finisce su un pezzo di vetro che lo ferisce alla spalla, si rompe la clavicola sinistra e si ritira. Gli altri sono più fortunati, ma ce n'è abbastanza da vedere un bel frazionamento del plotone.
In vista del pavè le squadre dei più forti (Us Postal in testa) fanno un'andatura sostenuta, e ciò impedisce di fatto agli inseguitori di avvicinarsi (sebbene tutta la Euskaltel si fermi ad aspettare Mayo). Sul pavè di Erre il gruppo dei migliori si fraziona ulteriormente, con Armstrong, Ullrich ed Hamilton davanti, Basso, Mancebo ed Heras in mezzo, Moreau e Hushovd dietro.
Questi ultimi vengono ripresi dal gruppo di Mayo, tutti gli altri si ricompattano nel giro di 20 km. L'andatura è sempre alta, il margine con gli inseguitori si allarga, il secondo tratto di pavè non cambia le cose. Nel finale (dopo un breve tentativo di Calzati, Flecha, Lang, Merckx e Scanlon) spazio ai velocisti: Petacchi si sfila ai 3 km, la volata è dominata dagli AG2R che colgono la vittoria con Nazon. McEwen, 10" di abbuono tra l'arrivo e un traguardo volante, supera Cancellara e si installa al posto di Hushovd in vetta alla classifica