PARIS - ROUBAIX
Per la prima volta nella storia uno svedese vince la Parigi-Roubaix: è Magnus Backstedt, che ha ragione di altri tre comprimari (o comunque uomini non pronosticati alla vigilia) come Hoffman, Hammond e Cancellara. Ma il gruppetto fondamentale è la coppia subito dietro ai primi: Peter Van Petegem e Johan Museeuw, che giungono abbracciati al traguardo all'interno del velodromo di Roubaix dopo essere stati rallentati, in momenti distinti, da due forature.
La corsa nel dettaglio: Bonomi, Commesso, Albasini, Krauss e Guillaume Auger animano le prime fasi, con una fuga che raggiunge i 5' di margine sul gruppo. Ma con l'avvicinamento alla Foresta di Arenberg Van Bondt si riporta sui primi e va in contropiede con Commesso. Nel gruppo si vedono davanti Zanini, poi Museeuw, Hoste, Van Bon. Tafi fora prima della Foresta ed esce dai giochi, così come Bortolami, mentre Pieri non dà mai l'impressione di essere in palla.
Dopo Arenberg, a più riprese tirano Bernucci e Boonen, quindi attacca con decisione Kirsipuu, a 65 km dalla fine. L'estone raggiunge 25" di vantaggio, mentre il gruppo dei primi inseguitori si rinfoltisce (rientra tra gli altri Baldato). Ai 50 km, sul settore di pavé di Auchy-lez-Orchies, scatta per la prima volta Museeuw, poi vanno via Van Bon e Backstedt, che riprendono Kirsipuu. Nuovo rivolgimento a Mons en Pevele, con Hoj al fianco di Van Bon. Cade Zanini nel gruppo dei migliori (nel quale c'è una preponderanza di uomini Quick Step, Lotto, Team Csc e T-Mobile), Hammond fa l'andatura.
La Quick Step, con Hulsmans e Cretskens, tira a fondo per riprendere Hoj e Van Bon, che vengono raggiunti ai 30 km, sul tratto di Le Moulin de Vertain. In contropiede scattano Boonen e Hincapie, ma non hanno molto spazio, mentre in gruppo rientrano Zanini e altri uomini staccati in precedenza. E' la volta di Mengin e Baldato a tentare l'allungo, e sui due si inseriscono sul settore di Cysoing ancora Boonen e Hoste, ma il gruppo incalza.
Sul pavé una bandiera finisce tra i raggi di Hoste, che, pur non cadendo, finisce con la bici di traverso e si ferma. Ai due lati della stradina sbucano Boonen e Flecha, e Hincapie riesce ad accodarsi. In tre guadagnano diversi secondi, mentre la T-Mobile guida l'inseguimento con Schaffrath e Nardello in funzione di Wesemann. Lo stesso Nardello emerge dal gruppo e si porta appresso Bernucci e ancora Hoste, che a Camphin-en-Pevele stacca gli altri due e si riporta sui tre battistrada. Contemporaneamente, a 19 km dal traguardo, Van Petegem fora e perde contatto dal gruppo.
Arrivano le fasi decisive: su Le Carrefour de l'Arbre Museeuw attacca deciso per riprendere i 4 battistrada, Wesemann gli dà il cambio e il margine dai primi si riduce, mentre Bartoli, fin lì sempre a ruota di Museeuw, fora e saluta la compagnia, e mentre uno spettacolare Van Petegem dà tutto per rientrare in gioco e supera uno dopo l'altro un paio di decine di corridori via via staccati dal gruppo.
Sul successivo tratto di pavé, il Gruson, Museeuw attacca di nuovo e riprende i fuggitivi. In testa restano in cinque, lo stesso indomabile Johan, Backstedt, Hoffman, Hammond e Cancellara. Flecha e Hincapie, a metà strada tra i primi e il gruppo, vengono presto ripresi da quel che resta del plotone, tirato dai Lotto.
Al penultimo tratto di pavé, a Hem, Museeuw fora e si stacca. I 4 vanno via, mentre Van Petegem prima, Wesemann poi e infine il resto del gruppo si portano sul fiammingo. Il quale però non si arrende, e dopo poche centinaia di metri scatta nuovamente insieme a Van Petegem, anche se ormai i primi sono irraggiungibili.
Nel velodromo il primo a entrare è Cancellara, in testa al quartetto. Lo svizzero prova a partire lungo, ma viene saltato. Backstedt inventa una volata di potenza e batte tutti. Museeuw e Van Petegem entrano nel velodromo in un boato di entusiasmo e tagliano il traguardo insieme, abbracciati: atto dovuto e omaggio voluto al campionissimo fiammingo che tra qualche giorno si ritirerà dalle competizioni.
76 corridori tagliano il traguardo in tempo utile, altri 17 chiudono fuori tempo massimo