Il Portale del Ciclismo professionistico

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Prima delle (sole) due tappe pirenaiche, e finalmente possiamo dire che si sale con decisione: una frazione tra le più determinanti, con un'intrigante successione di due scalate importanti nel finale. I primi 120 km servono solo a raggiungere, da Castres, i Pirenei, e non presentano quindi alcun motivo tecnico d'interesse (a parte una collinetta - la Côte de Saint-Ferréol - valida come Gpm di 4a categoria dopo 25 km). Dopo lo sprint intermedio di Quillan, 30 km di falsopiano conducono ai piedi del Col de Pailhères, che verrà affrontato dal versante giusto, quello più duro di Usson-les-Bains: 15 km all'8% medio, con leggera spianata di un paio di chilometri (al 6.5%) in cima, dopo il tratto più duro (altri 2 km tra il 10 e il 12%, con una splendida serie di tornanti). Per i canoni del Tour, salita-monstre. La lunga discesa successiva (20 km), non tecnicissima e con ampi tratti pedalabili (specie nella seconda metà) porta ad Ax-les-Thermes, da cui si risale verso l'arrivo in quota - il primo della Grande Boucle 2013 - ad Ax 3 Domaines: sono altri 8 km di ascesa, non lunga come il Pailhères, ma dalle pendenze in fondo simili: 8% medio, la parte impegnativa è limitata ai primi 6 km (tra il 7 e l'11%), poi un chilometro al 5% precede un'ultima rampetta all'8 e la spianata finale con pianura dal triangolo rosso (dove è posto il traguardo Gpm) allo striscione d'arrivo.

Castres

Se Amsterdam è la Venezia del Nord, Castres può essere considerata la piccola Venezia del Sud, per via delle case colorate affacciate sulle rive del fiume Agoût. Il cuore di Castres è il suo fiume, ma la parte più bella sono probabilmente i giardini dell'Èvêché, creati dal Andrè Le Nôtre, il giardiniere di Luigi XIV che fu fautore anche dei famosi ed estesi giardini di Versailles. Castres non è lontana dalla spagna e l'influenza iberica si sente nel Goya Museum, il più importante museo di arte spagnola che esista in Francia se si esclude il Louvre. Il personaggio storico più importante di Castres è stato probabilmente Jean Jeaurès, politico repubblicano di inizio novecento che difese spesso le lotte degli operai, difese anche Dreyfus e lottò per evitare il conflitto della prima guerra mondiale, ma fu ucciso dal nazionalista francese Raoul Villain nel 1914.

Ax 3 Domaines

La salita che porta al Plateau de Bonascre è una scoperta relativamente recente del Tour, risalente al 2001, ed è stata replicata per 4 volte. Nell'esordio il percorso proposto, con partenza da Perpignan, non prevedeva altre salite difficili ravvicinate, mentre nel 2003, 2005 e 2010 il canovaccio proposto è stato Port de Pailhères più Ax 3 Domaines. Curiosamente, in tutte le quattro edizioni è arrivata al successo una fuga di qualche uomo fuori classifica. Nel 2001 fu Cardenas l'ultimo fuggitivo a resistere, dopo che Bettini in fuga aveva fatto il diavolo a quattro, con Armstrong terzo a 15" che cercava di recuperare l'enorme vantaggio guadagnato da François Simon nella tappa di Pontarlier. Nel 2003 Sastre parte dal gruppo sul Port de Pailhères e conquista la seconda tappa del suo Tour, arrivando al traguardo con un ciuccio in bocca. Il 2005 è l'anno di Georg Totschnig, la T-Mobile prova ad attaccare sul Port ma alla fine della tappa è solo Basso a restare con Armstrong. Infine nel 2010 s'impone Christophe Riblon, la tappa verrà ricordata soprattutto per il mancato attacco di Andy Schleck a Contador sul Port de Pailhères per un salto di catena.

Nicola Stufano
Castres

Se Amsterdam è la Venezia del Nord, Castres può essere considerata la piccola Venezia del Sud, per via delle case colorate affacciate sulle rive del fiume Agoût. Il cuore di Castres è il suo fiume, ma la parte più bella sono probabilmente i giardini dell'Èvêché, creati dal Andrè Le Nôtre, il giardiniere di Luigi XIV che fu fautore anche dei famosi ed estesi giardini di Versailles. Castres non è lontana dalla spagna e l'influenza iberica si sente nel Goya Museum, il più importante museo di arte spagnola che esista in Francia se si esclude il Louvre. Il personaggio storico più importante di Castres è stato probabilmente Jean Jeaurès, politico repubblicano di inizio novecento che difese spesso le lotte degli operai, difese anche Dreyfus e lottò per evitare il conflitto della prima guerra mondiale, ma fu ucciso dal nazionalista francese Raoul Villain nel 1914.

Ax 3 Domaines

La salita che porta al Plateau de Bonascre è una scoperta relativamente recente del Tour, risalente al 2001, ed è stata replicata per 4 volte. Nell'esordio il percorso proposto, con partenza da Perpignan, non prevedeva altre salite difficili ravvicinate, mentre nel 2003, 2005 e 2010 il canovaccio proposto è stato Port de Pailhères più Ax 3 Domaines. Curiosamente, in tutte le quattro edizioni è arrivata al successo una fuga di qualche uomo fuori classifica. Nel 2001 fu Cardenas l'ultimo fuggitivo a resistere, dopo che Bettini in fuga aveva fatto il diavolo a quattro, con Armstrong terzo a 15" che cercava di recuperare l'enorme vantaggio guadagnato da François Simon nella tappa di Pontarlier. Nel 2003 Sastre parte dal gruppo sul Port de Pailhères e conquista la seconda tappa del suo Tour, arrivando al traguardo con un ciuccio in bocca. Il 2005 è l'anno di Georg Totschnig, la T-Mobile prova ad attaccare sul Port ma alla fine della tappa è solo Basso a restare con Armstrong. Infine nel 2010 s'impone Christophe Riblon, la tappa verrà ricordata soprattutto per il mancato attacco di Andy Schleck a Contador sul Port de Pailhères per un salto di catena.

Castres

Se Amsterdam è la Venezia del Nord, Castres può essere considerata la piccola Venezia del Sud, per via delle case colorate affacciate sulle rive del fiume Agoût. Il cuore di Castres è il suo fiume, ma la parte più bella sono probabilmente i giardini dell'Èvêché, creati dal Andrè Le Nôtre, il giardiniere di Luigi XIV che fu fautore anche dei famosi ed estesi giardini di Versailles. Castres non è lontana dalla spagna e l'influenza iberica si sente nel Goya Museum, il più importante museo di arte spagnola che esista in Francia se si esclude il Louvre. Il personaggio storico più importante di Castres è stato probabilmente Jean Jeaurès, politico repubblicano di inizio novecento che difese spesso le lotte degli operai, difese anche Dreyfus e lottò per evitare il conflitto della prima guerra mondiale, ma fu ucciso dal nazionalista francese Raoul Villain nel 1914.

Ax 3 Domaines

La salita che porta al Plateau de Bonascre è una scoperta relativamente recente del Tour, risalente al 2001, ed è stata replicata per 4 volte. Nell'esordio il percorso proposto, con partenza da Perpignan, non prevedeva altre salite difficili ravvicinate, mentre nel 2003, 2005 e 2010 il canovaccio proposto è stato Port de Pailhères più Ax 3 Domaines. Curiosamente, in tutte le quattro edizioni è arrivata al successo una fuga di qualche uomo fuori classifica. Nel 2001 fu Cardenas l'ultimo fuggitivo a resistere, dopo che Bettini in fuga aveva fatto il diavolo a quattro, con Armstrong terzo a 15" che cercava di recuperare l'enorme vantaggio guadagnato da François Simon nella tappa di Pontarlier. Nel 2003 Sastre parte dal gruppo sul Port de Pailhères e conquista la seconda tappa del suo Tour, arrivando al traguardo con un ciuccio in bocca. Il 2005 è l'anno di Georg Totschnig, la T-Mobile prova ad attaccare sul Port ma alla fine della tappa è solo Basso a restare con Armstrong. Infine nel 2010 s'impone Christophe Riblon, la tappa verrà ricordata soprattutto per il mancato attacco di Andy Schleck a Contador sul Port de Pailhères per un salto di catena.

Castres

Se Amsterdam è la Venezia del Nord, Castres può essere considerata la piccola Venezia del Sud, per via delle case colorate affacciate sulle rive del fiume Agoût. Il cuore di Castres è il suo fiume, ma la parte più bella sono probabilmente i giardini dell'Èvêché, creati dal Andrè Le Nôtre, il giardiniere di Luigi XIV che fu fautore anche dei famosi ed estesi giardini di Versailles. Castres non è lontana dalla spagna e l'influenza iberica si sente nel Goya Museum, il più importante museo di arte spagnola che esista in Francia se si esclude il Louvre. Il personaggio storico più importante di Castres è stato probabilmente Jean Jeaurès, politico repubblicano di inizio novecento che difese spesso le lotte degli operai, difese anche Dreyfus e lottò per evitare il conflitto della prima guerra mondiale, ma fu ucciso dal nazionalista francese Raoul Villain nel 1914.

Ax 3 Domaines

La salita che porta al Plateau de Bonascre è una scoperta relativamente recente del Tour, risalente al 2001, ed è stata replicata per 4 volte. Nell'esordio il percorso proposto, con partenza da Perpignan, non prevedeva altre salite difficili ravvicinate, mentre nel 2003, 2005 e 2010 il canovaccio proposto è stato Port de Pailhères più Ax 3 Domaines. Curiosamente, in tutte le quattro edizioni è arrivata al successo una fuga di qualche uomo fuori classifica. Nel 2001 fu Cardenas l'ultimo fuggitivo a resistere, dopo che Bettini in fuga aveva fatto il diavolo a quattro, con Armstrong terzo a 15" che cercava di recuperare l'enorme vantaggio guadagnato da François Simon nella tappa di Pontarlier. Nel 2003 Sastre parte dal gruppo sul Port de Pailhères e conquista la seconda tappa del suo Tour, arrivando al traguardo con un ciuccio in bocca. Il 2005 è l'anno di Georg Totschnig, la T-Mobile prova ad attaccare sul Port ma alla fine della tappa è solo Basso a restare con Armstrong. Infine nel 2010 s'impone Christophe Riblon, la tappa verrà ricordata soprattutto per il mancato attacco di Andy Schleck a Contador sul Port de Pailhères per un salto di catena.

Castres

Se Amsterdam è la Venezia del Nord, Castres può essere considerata la piccola Venezia del Sud, per via delle case colorate affacciate sulle rive del fiume Agoût. Il cuore di Castres è il suo fiume, ma la parte più bella sono probabilmente i giardini dell'Èvêché, creati dal Andrè Le Nôtre, il giardiniere di Luigi XIV che fu fautore anche dei famosi ed estesi giardini di Versailles. Castres non è lontana dalla spagna e l'influenza iberica si sente nel Goya Museum, il più importante museo di arte spagnola che esista in Francia se si esclude il Louvre. Il personaggio storico più importante di Castres è stato probabilmente Jean Jeaurès, politico repubblicano di inizio novecento che difese spesso le lotte degli operai, difese anche Dreyfus e lottò per evitare il conflitto della prima guerra mondiale, ma fu ucciso dal nazionalista francese Raoul Villain nel 1914.

Ax 3 Domaines

La salita che porta al Plateau de Bonascre è una scoperta relativamente recente del Tour, risalente al 2001, ed è stata replicata per 4 volte. Nell'esordio il percorso proposto, con partenza da Perpignan, non prevedeva altre salite difficili ravvicinate, mentre nel 2003, 2005 e 2010 il canovaccio proposto è stato Port de Pailhères più Ax 3 Domaines. Curiosamente, in tutte le quattro edizioni è arrivata al successo una fuga di qualche uomo fuori classifica. Nel 2001 fu Cardenas l'ultimo fuggitivo a resistere, dopo che Bettini in fuga aveva fatto il diavolo a quattro, con Armstrong terzo a 15" che cercava di recuperare l'enorme vantaggio guadagnato da François Simon nella tappa di Pontarlier. Nel 2003 Sastre parte dal gruppo sul Port de Pailhères e conquista la seconda tappa del suo Tour, arrivando al traguardo con un ciuccio in bocca. Il 2005 è l'anno di Georg Totschnig, la T-Mobile prova ad attaccare sul Port ma alla fine della tappa è solo Basso a restare con Armstrong. Infine nel 2010 s'impone Christophe Riblon, la tappa verrà ricordata soprattutto per il mancato attacco di Andy Schleck a Contador sul Port de Pailhères per un salto di catena.

Castres

Se Amsterdam è la Venezia del Nord, Castres può essere considerata la piccola Venezia del Sud, per via delle case colorate affacciate sulle rive del fiume Agoût. Il cuore di Castres è il suo fiume, ma la parte più bella sono probabilmente i giardini dell'Èvêché, creati dal Andrè Le Nôtre, il giardiniere di Luigi XIV che fu fautore anche dei famosi ed estesi giardini di Versailles. Castres non è lontana dalla spagna e l'influenza iberica si sente nel Goya Museum, il più importante museo di arte spagnola che esista in Francia se si esclude il Louvre. Il personaggio storico più importante di Castres è stato probabilmente Jean Jeaurès, politico repubblicano di inizio novecento che difese spesso le lotte degli operai, difese anche Dreyfus e lottò per evitare il conflitto della prima guerra mondiale, ma fu ucciso dal nazionalista francese Raoul Villain nel 1914.

Ax 3 Domaines

La salita che porta al Plateau de Bonascre è una scoperta relativamente recente del Tour, risalente al 2001, ed è stata replicata per 4 volte. Nell'esordio il percorso proposto, con partenza da Perpignan, non prevedeva altre salite difficili ravvicinate, mentre nel 2003, 2005 e 2010 il canovaccio proposto è stato Port de Pailhères più Ax 3 Domaines. Curiosamente, in tutte le quattro edizioni è arrivata al successo una fuga di qualche uomo fuori classifica. Nel 2001 fu Cardenas l'ultimo fuggitivo a resistere, dopo che Bettini in fuga aveva fatto il diavolo a quattro, con Armstrong terzo a 15" che cercava di recuperare l'enorme vantaggio guadagnato da François Simon nella tappa di Pontarlier. Nel 2003 Sastre parte dal gruppo sul Port de Pailhères e conquista la seconda tappa del suo Tour, arrivando al traguardo con un ciuccio in bocca. Il 2005 è l'anno di Georg Totschnig, la T-Mobile prova ad attaccare sul Port ma alla fine della tappa è solo Basso a restare con Armstrong. Infine nel 2010 s'impone Christophe Riblon, la tappa verrà ricordata soprattutto per il mancato attacco di Andy Schleck a Contador sul Port de Pailhères per un salto di catena.

Meteo

11.35 - Castres
15.00 - Quillan
17.00 - Ax 3 Domaines

Soggetti Alternativi

Prima esperienza al Tour de France per questo norvegese che ha già disputato (e concluso) un Giro d'Italia e vanta anche una partecipazione alla Vuelta (non portata a termine). Dopo gli inizi nella Mountain Bike è passato progressivamente alla strada, laureandosi campione nazionale nel 2006 e facendo registrare buone prestazioni che gli sono valse l'ingaggio in Sky nel 2010. Nel team britannico si è fatto valere come gregario fino alla scorsa annata, in cui le sue doti di passista-scalatore gli hanno fruttato ben 3 successi: il Trofeo Deià, una tappa al Giro di Danimarca e il GP de Montrèal, oltre a concludere al sesto posto il Giro dei Paesi Baschi. Atleta adatto anche alle classiche delle Ardenne, in questo Tour de France cercherà di supportare al meglio Mollema nelle tappe più difficili e, se ne avrà occasione, cercherà di farsi vedere con qualche azione personale. In fondo se si arriva a sud bisogna poi puntare a Nord...haugh!

Vivian Ghianni

Prima esperienza al Tour de France per questo norvegese che ha già disputato (e concluso) un Giro d'Italia e vanta anche una partecipazione alla Vuelta (non portata a termine). Dopo gli inizi nella Mountain Bike è passato progressivamente alla strada, laureandosi campione nazionale nel 2006 e facendo registrare buone prestazioni che gli sono valse l'ingaggio in Sky nel 2010. Nel team britannico si è fatto valere come gregario fino alla scorsa annata, in cui le sue doti di passista-scalatore gli hanno fruttato ben 3 successi: il Trofeo Deià, una tappa al Giro di Danimarca e il GP de Montrèal, oltre a concludere al sesto posto il Giro dei Paesi Baschi. Atleta adatto anche alle classiche delle Ardenne, in questo Tour de France cercherà di supportare al meglio Mollema nelle tappe più difficili e, se ne avrà occasione, cercherà di farsi vedere con qualche azione personale. In fondo se si arriva a sud bisogna poi puntare a Nord...haugh!

Prima esperienza al Tour de France per questo norvegese che ha già disputato (e concluso) un Giro d'Italia e vanta anche una partecipazione alla Vuelta (non portata a termine). Dopo gli inizi nella Mountain Bike è passato progressivamente alla strada, laureandosi campione nazionale nel 2006 e facendo registrare buone prestazioni che gli sono valse l'ingaggio in Sky nel 2010. Nel team britannico si è fatto valere come gregario fino alla scorsa annata, in cui le sue doti di passista-scalatore gli hanno fruttato ben 3 successi: il Trofeo Deià, una tappa al Giro di Danimarca e il GP de Montrèal, oltre a concludere al sesto posto il Giro dei Paesi Baschi. Atleta adatto anche alle classiche delle Ardenne, in questo Tour de France cercherà di supportare al meglio Mollema nelle tappe più difficili e, se ne avrà occasione, cercherà di farsi vedere con qualche azione personale. In fondo se si arriva a sud bisogna poi puntare a Nord...haugh!

Prima esperienza al Tour de France per questo norvegese che ha già disputato (e concluso) un Giro d'Italia e vanta anche una partecipazione alla Vuelta (non portata a termine). Dopo gli inizi nella Mountain Bike è passato progressivamente alla strada, laureandosi campione nazionale nel 2006 e facendo registrare buone prestazioni che gli sono valse l'ingaggio in Sky nel 2010. Nel team britannico si è fatto valere come gregario fino alla scorsa annata, in cui le sue doti di passista-scalatore gli hanno fruttato ben 3 successi: il Trofeo Deià, una tappa al Giro di Danimarca e il GP de Montrèal, oltre a concludere al sesto posto il Giro dei Paesi Baschi. Atleta adatto anche alle classiche delle Ardenne, in questo Tour de France cercherà di supportare al meglio Mollema nelle tappe più difficili e, se ne avrà occasione, cercherà di farsi vedere con qualche azione personale. In fondo se si arriva a sud bisogna poi puntare a Nord...haugh!

Prima esperienza al Tour de France per questo norvegese che ha già disputato (e concluso) un Giro d'Italia e vanta anche una partecipazione alla Vuelta (non portata a termine). Dopo gli inizi nella Mountain Bike è passato progressivamente alla strada, laureandosi campione nazionale nel 2006 e facendo registrare buone prestazioni che gli sono valse l'ingaggio in Sky nel 2010. Nel team britannico si è fatto valere come gregario fino alla scorsa annata, in cui le sue doti di passista-scalatore gli hanno fruttato ben 3 successi: il Trofeo Deià, una tappa al Giro di Danimarca e il GP de Montrèal, oltre a concludere al sesto posto il Giro dei Paesi Baschi. Atleta adatto anche alle classiche delle Ardenne, in questo Tour de France cercherà di supportare al meglio Mollema nelle tappe più difficili e, se ne avrà occasione, cercherà di farsi vedere con qualche azione personale. In fondo se si arriva a sud bisogna poi puntare a Nord...haugh!

Prima esperienza al Tour de France per questo norvegese che ha già disputato (e concluso) un Giro d'Italia e vanta anche una partecipazione alla Vuelta (non portata a termine). Dopo gli inizi nella Mountain Bike è passato progressivamente alla strada, laureandosi campione nazionale nel 2006 e facendo registrare buone prestazioni che gli sono valse l'ingaggio in Sky nel 2010. Nel team britannico si è fatto valere come gregario fino alla scorsa annata, in cui le sue doti di passista-scalatore gli hanno fruttato ben 3 successi: il Trofeo Deià, una tappa al Giro di Danimarca e il GP de Montrèal, oltre a concludere al sesto posto il Giro dei Paesi Baschi. Atleta adatto anche alle classiche delle Ardenne, in questo Tour de France cercherà di supportare al meglio Mollema nelle tappe più difficili e, se ne avrà occasione, cercherà di farsi vedere con qualche azione personale. In fondo se si arriva a sud bisogna poi puntare a Nord...haugh!

TourTweet

@laurenstendam: Momento del giorno? Siamo passati da un paese chiamato Laurens. Meno figo il tatuaggio di 3 denti di un 53 sullo stinco

@HansenAdam: Se avevo 12 anni di meno e non correvo il Tour, quel rave party techno qui dietro sarebbe stato uno spasso

@Greghenderson1: @HansenAdam è fantastico. Vieni giù. Ci sono dappertutto francese che fumano e che flirtano con qualsiasi cosa abbia un battito

@PuritoRodriguez: Dico io, il limite di peso per la bici deve essere lo stesso sia per me (58.5 kg) che per @GSmukulis che pesa più di 80 kg? #Luperini

@thejensie: Oggi una partenza diversa al Tour. Mi aspetto una battaglia spettacolare per la tappa di oggi. Il vincitore può prendere la tappa e la maglia

La classifica al contrario

Davide CimolaiArriva finalmente il momento dell'Italia in questa centesima edizione del Tour de France. Nel traguardo di Albi la coppia Lampre formata da Davide Cimolai e Roberto Ferrari mostra le proprie qualità di sprinter, ottenendo una doppietta micidiale sulla linea d'arrivo. Nella città famosa per essere uno degli epicentri dell'eresia catara, si mantiene la tradizione che vede come frequente la realizzazione di bis fra atleti di una stessa nazione o una stessa squadra, sia in vetta che in coda alla classifica. Dopo i due azzurri troviamo infatti l'australiano Cameron Meyer e il canadese Svein Tuft, entrambi dell'Orica. Il quinto posto, invece, spetta al kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana, già frequente protagonista in questa prima settimana di corsa. All'ultimo posto, dopo essersi salvato in diverse occasioni, si è piazzato lo slovacco della Cannondale Peter Sagan, distante 14'53". Nella classifica generale la situazione rimane invariata, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers che precede la coppia kazaka dell'Astana formata da Muravyev e Assan Bazayev, lontani rispettivamente 37" e 1'26". Nulla di nuovo da segnalare anche per quanto riguarda il quarto, occupato dallo spagnolo Benjamin Noval della Saxo Bank a 1'41", e il quinto posto, con il francese Jérôme Cousin dell'Europcar a 2'07". Per l'ultimo, il sudafricano Daryl Impey dell'Orica, il ritardo ha superato l'ora, precisamente 1h01'11". Nella prima tappa pirenaica si prevedono i primi, seri scossoni nella classifica con tentativi di fuga solitari per strappare le redini della classifica a Veelers.

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Toshiba-La Vie Claire)

Greg LeMond in azione con la maglia della Toshiba © cyclingarchives.comQuando si parla di Bernard Tapie si tende a pensare all'OM, l'Olympique Marsiglia che fece sognare i suoi tifosi. Ed invece il losco uomo d'affari francese già nel 1984 aveva fondato una squadra ciclistica per promuovere le aziende del proprio gruppo: il nome era La Vie Claire (catena di alimentari biologici di proprietà dello stesso Tapie). Nasce dal nulla nel 1984 ma subito acquista Bernard Hinault, che con la Renault-Elf aveva conquistato quattro Tour de France. Squadra disegnata attorno ad Hinault, gregari acquistati dalla Renault (Alain Vigneron e Charly Berard), divisa disegnata da Benetton e come ds lo svizzero Paul Köchli. Il primo anno non è fortunatissimo per quanto riguarda la Grande Boucle ed Hinault è solo 2° a oltre 10' da Laurent Fignon. Tapie prova a contattare anche lui per poi "ripiegare" sull'astro nascente Greg LeMond. È un successo, con Hinault che vince sì il Giro ma anche la sua quinta ed ultima Grande Boucle, proprio davanti a LeMond. Nel 1986 Hinault vuole tentare di cogliere il sesto Tour (mai nessuno ci era riuscito) ma al contempo si dice disponibile ad aiutare LeMond. Tra attacchi alle spalle, fughe e contrattacchi sarà lo statunitense a prevalere a Parigi proprio davanti al Tasso, segnando così la seconda doppietta per la squadra. Ritiratosi Hinault, tutte le responsabilità sono su LeMond che però il 25 aprile '87 è vittima di un incidente di caccia. Salta il Tour e la squadra, divenuta Toshiba-La Vie Claire, punta su Jean-François Bernard, che sarà solo terzo. LeMond a fine anno va alla PDM ed anche Köchli lascia la squadra, sostituito da Yves Hézard. Si punta ancora tutto su Bernard che tradisce le attese. Nel 1989 Tapie lascia per dedicarsi all'Olympique Marsiglia, Bernard si opera ad un ginocchio e sboccia il talento del 20enne Laurent Jalabert. Nel '90 ancora delusioni da Bernard, nel '91 Tony Rominger, acquistato dalla Chateau d'Ax, è l'uomo per le gare a tappe, Laurent Jalabert quello per le corse in linea ed a fine anno la squadra cessa l'attività. In otto edizioni del Tour de France ne ha vinte due ('85 ed '86, facendo sempre doppietta con Hinault e LeMond), ha portato a casa 13 tappe e tre volte la classifica dei giovani (nel 1986 con Andrew Hampsten e nel 1989 con Fabrice Philipot) ed una di miglior scalatore (Hinault nel 1986). Un Lombardia (1984) ed un Giro d'Italia, entrambi con Hinault, sono le altre vittorie di questa squadra.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Toshiba-La Vie Claire)

Greg LeMond in azione con la maglia della Toshiba © cyclingarchives.comQuando si parla di Bernard Tapie si tende a pensare all'OM, l'Olympique Marsiglia che fece sognare i suoi tifosi. Ed invece il losco uomo d'affari francese già nel 1984 aveva fondato una squadra ciclistica per promuovere le aziende del proprio gruppo: il nome era La Vie Claire (catena di alimentari biologici di proprietà dello stesso Tapie). Nasce dal nulla nel 1984 ma subito acquista Bernard Hinault, che con la Renault-Elf aveva conquistato quattro Tour de France. Squadra disegnata attorno ad Hinault, gregari acquistati dalla Renault (Alain Vigneron e Charly Berard), divisa disegnata da Benetton e come ds lo svizzero Paul Köchli. Il primo anno non è fortunatissimo per quanto riguarda la Grande Boucle ed Hinault è solo 2° a oltre 10' da Laurent Fignon. Tapie prova a contattare anche lui per poi "ripiegare" sull'astro nascente Greg LeMond. È un successo, con Hinault che vince sì il Giro ma anche la sua quinta ed ultima Grande Boucle, proprio davanti a LeMond. Nel 1986 Hinault vuole tentare di cogliere il sesto Tour (mai nessuno ci era riuscito) ma al contempo si dice disponibile ad aiutare LeMond. Tra attacchi alle spalle, fughe e contrattacchi sarà lo statunitense a prevalere a Parigi proprio davanti al Tasso, segnando così la seconda doppietta per la squadra. Ritiratosi Hinault, tutte le responsabilità sono su LeMond che però il 25 aprile '87 è vittima di un incidente di caccia. Salta il Tour e la squadra, divenuta Toshiba-La Vie Claire, punta su Jean-François Bernard, che sarà solo terzo. LeMond a fine anno va alla PDM ed anche Köchli lascia la squadra, sostituito da Yves Hézard. Si punta ancora tutto su Bernard che tradisce le attese. Nel 1989 Tapie lascia per dedicarsi all'Olympique Marsiglia, Bernard si opera ad un ginocchio e sboccia il talento del 20enne Laurent Jalabert. Nel '90 ancora delusioni da Bernard, nel '91 Tony Rominger, acquistato dalla Chateau d'Ax, è l'uomo per le gare a tappe, Laurent Jalabert quello per le corse in linea ed a fine anno la squadra cessa l'attività. In otto edizioni del Tour de France ne ha vinte due ('85 ed '86, facendo sempre doppietta con Hinault e LeMond), ha portato a casa 13 tappe e tre volte la classifica dei giovani (nel 1986 con Andrew Hampsten e nel 1989 con Fabrice Philipot) ed una di miglior scalatore (Hinault nel 1986). Un Lombardia (1984) ed un Giro d'Italia, entrambi con Hinault, sono le altre vittorie di questa squadra.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Davide CimolaiArriva finalmente il momento dell'Italia in questa centesima edizione del Tour de France. Nel traguardo di Albi la coppia Lampre formata da Davide Cimolai e Roberto Ferrari mostra le proprie qualità di sprinter, ottenendo una doppietta micidiale sulla linea d'arrivo. Nella città famosa per essere uno degli epicentri dell'eresia catara, si mantiene la tradizione che vede come frequente la realizzazione di bis fra atleti di una stessa nazione o una stessa squadra, sia in vetta che in coda alla classifica. Dopo i due azzurri troviamo infatti l'australiano Cameron Meyer e il canadese Svein Tuft, entrambi dell'Orica. Il quinto posto, invece, spetta al kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana, già frequente protagonista in questa prima settimana di corsa. All'ultimo posto, dopo essersi salvato in diverse occasioni, si è piazzato lo slovacco della Cannondale Peter Sagan, distante 14'53". Nella classifica generale la situazione rimane invariata, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers che precede la coppia kazaka dell'Astana formata da Muravyev e Assan Bazayev, lontani rispettivamente 37" e 1'26". Nulla di nuovo da segnalare anche per quanto riguarda il quarto, occupato dallo spagnolo Benjamin Noval della Saxo Bank a 1'41", e il quinto posto, con il francese Jérôme Cousin dell'Europcar a 2'07". Per l'ultimo, il sudafricano Daryl Impey dell'Orica, il ritardo ha superato l'ora, precisamente 1h01'11". Nella prima tappa pirenaica si prevedono i primi, seri scossoni nella classifica con tentativi di fuga solitari per strappare le redini della classifica a Veelers.

Alberto Vigonesi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2013 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2013 - 8a tappa

La classifica al contrario

Davide CimolaiArriva finalmente il momento dell'Italia in questa centesima edizione del Tour de France. Nel traguardo di Albi la coppia Lampre formata da Davide Cimolai e Roberto Ferrari mostra le proprie qualità di sprinter, ottenendo una doppietta micidiale sulla linea d'arrivo. Nella città famosa per essere uno degli epicentri dell'eresia catara, si mantiene la tradizione che vede come frequente la realizzazione di bis fra atleti di una stessa nazione o una stessa squadra, sia in vetta che in coda alla classifica. Dopo i due azzurri troviamo infatti l'australiano Cameron Meyer e il canadese Svein Tuft, entrambi dell'Orica. Il quinto posto, invece, spetta al kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana, già frequente protagonista in questa prima settimana di corsa. All'ultimo posto, dopo essersi salvato in diverse occasioni, si è piazzato lo slovacco della Cannondale Peter Sagan, distante 14'53". Nella classifica generale la situazione rimane invariata, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers che precede la coppia kazaka dell'Astana formata da Muravyev e Assan Bazayev, lontani rispettivamente 37" e 1'26". Nulla di nuovo da segnalare anche per quanto riguarda il quarto, occupato dallo spagnolo Benjamin Noval della Saxo Bank a 1'41", e il quinto posto, con il francese Jérôme Cousin dell'Europcar a 2'07". Per l'ultimo, il sudafricano Daryl Impey dell'Orica, il ritardo ha superato l'ora, precisamente 1h01'11". Nella prima tappa pirenaica si prevedono i primi, seri scossoni nella classifica con tentativi di fuga solitari per strappare le redini della classifica a Veelers.

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Toshiba-La Vie Claire)

Greg LeMond in azione con la maglia della Toshiba © cyclingarchives.comQuando si parla di Bernard Tapie si tende a pensare all'OM, l'Olympique Marsiglia che fece sognare i suoi tifosi. Ed invece il losco uomo d'affari francese già nel 1984 aveva fondato una squadra ciclistica per promuovere le aziende del proprio gruppo: il nome era La Vie Claire (catena di alimentari biologici di proprietà dello stesso Tapie). Nasce dal nulla nel 1984 ma subito acquista Bernard Hinault, che con la Renault-Elf aveva conquistato quattro Tour de France. Squadra disegnata attorno ad Hinault, gregari acquistati dalla Renault (Alain Vigneron e Charly Berard), divisa disegnata da Benetton e come ds lo svizzero Paul Köchli. Il primo anno non è fortunatissimo per quanto riguarda la Grande Boucle ed Hinault è solo 2° a oltre 10' da Laurent Fignon. Tapie prova a contattare anche lui per poi "ripiegare" sull'astro nascente Greg LeMond. È un successo, con Hinault che vince sì il Giro ma anche la sua quinta ed ultima Grande Boucle, proprio davanti a LeMond. Nel 1986 Hinault vuole tentare di cogliere il sesto Tour (mai nessuno ci era riuscito) ma al contempo si dice disponibile ad aiutare LeMond. Tra attacchi alle spalle, fughe e contrattacchi sarà lo statunitense a prevalere a Parigi proprio davanti al Tasso, segnando così la seconda doppietta per la squadra. Ritiratosi Hinault, tutte le responsabilità sono su LeMond che però il 25 aprile '87 è vittima di un incidente di caccia. Salta il Tour e la squadra, divenuta Toshiba-La Vie Claire, punta su Jean-François Bernard, che sarà solo terzo. LeMond a fine anno va alla PDM ed anche Köchli lascia la squadra, sostituito da Yves Hézard. Si punta ancora tutto su Bernard che tradisce le attese. Nel 1989 Tapie lascia per dedicarsi all'Olympique Marsiglia, Bernard si opera ad un ginocchio e sboccia il talento del 20enne Laurent Jalabert. Nel '90 ancora delusioni da Bernard, nel '91 Tony Rominger, acquistato dalla Chateau d'Ax, è l'uomo per le gare a tappe, Laurent Jalabert quello per le corse in linea ed a fine anno la squadra cessa l'attività. In otto edizioni del Tour de France ne ha vinte due ('85 ed '86, facendo sempre doppietta con Hinault e LeMond), ha portato a casa 13 tappe e tre volte la classifica dei giovani (nel 1986 con Andrew Hampsten e nel 1989 con Fabrice Philipot) ed una di miglior scalatore (Hinault nel 1986). Un Lombardia (1984) ed un Giro d'Italia, entrambi con Hinault, sono le altre vittorie di questa squadra.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Toshiba-La Vie Claire)

Greg LeMond in azione con la maglia della Toshiba © cyclingarchives.comQuando si parla di Bernard Tapie si tende a pensare all'OM, l'Olympique Marsiglia che fece sognare i suoi tifosi. Ed invece il losco uomo d'affari francese già nel 1984 aveva fondato una squadra ciclistica per promuovere le aziende del proprio gruppo: il nome era La Vie Claire (catena di alimentari biologici di proprietà dello stesso Tapie). Nasce dal nulla nel 1984 ma subito acquista Bernard Hinault, che con la Renault-Elf aveva conquistato quattro Tour de France. Squadra disegnata attorno ad Hinault, gregari acquistati dalla Renault (Alain Vigneron e Charly Berard), divisa disegnata da Benetton e come ds lo svizzero Paul Köchli. Il primo anno non è fortunatissimo per quanto riguarda la Grande Boucle ed Hinault è solo 2° a oltre 10' da Laurent Fignon. Tapie prova a contattare anche lui per poi "ripiegare" sull'astro nascente Greg LeMond. È un successo, con Hinault che vince sì il Giro ma anche la sua quinta ed ultima Grande Boucle, proprio davanti a LeMond. Nel 1986 Hinault vuole tentare di cogliere il sesto Tour (mai nessuno ci era riuscito) ma al contempo si dice disponibile ad aiutare LeMond. Tra attacchi alle spalle, fughe e contrattacchi sarà lo statunitense a prevalere a Parigi proprio davanti al Tasso, segnando così la seconda doppietta per la squadra. Ritiratosi Hinault, tutte le responsabilità sono su LeMond che però il 25 aprile '87 è vittima di un incidente di caccia. Salta il Tour e la squadra, divenuta Toshiba-La Vie Claire, punta su Jean-François Bernard, che sarà solo terzo. LeMond a fine anno va alla PDM ed anche Köchli lascia la squadra, sostituito da Yves Hézard. Si punta ancora tutto su Bernard che tradisce le attese. Nel 1989 Tapie lascia per dedicarsi all'Olympique Marsiglia, Bernard si opera ad un ginocchio e sboccia il talento del 20enne Laurent Jalabert. Nel '90 ancora delusioni da Bernard, nel '91 Tony Rominger, acquistato dalla Chateau d'Ax, è l'uomo per le gare a tappe, Laurent Jalabert quello per le corse in linea ed a fine anno la squadra cessa l'attività. In otto edizioni del Tour de France ne ha vinte due ('85 ed '86, facendo sempre doppietta con Hinault e LeMond), ha portato a casa 13 tappe e tre volte la classifica dei giovani (nel 1986 con Andrew Hampsten e nel 1989 con Fabrice Philipot) ed una di miglior scalatore (Hinault nel 1986). Un Lombardia (1984) ed un Giro d'Italia, entrambi con Hinault, sono le altre vittorie di questa squadra.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Davide CimolaiArriva finalmente il momento dell'Italia in questa centesima edizione del Tour de France. Nel traguardo di Albi la coppia Lampre formata da Davide Cimolai e Roberto Ferrari mostra le proprie qualità di sprinter, ottenendo una doppietta micidiale sulla linea d'arrivo. Nella città famosa per essere uno degli epicentri dell'eresia catara, si mantiene la tradizione che vede come frequente la realizzazione di bis fra atleti di una stessa nazione o una stessa squadra, sia in vetta che in coda alla classifica. Dopo i due azzurri troviamo infatti l'australiano Cameron Meyer e il canadese Svein Tuft, entrambi dell'Orica. Il quinto posto, invece, spetta al kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana, già frequente protagonista in questa prima settimana di corsa. All'ultimo posto, dopo essersi salvato in diverse occasioni, si è piazzato lo slovacco della Cannondale Peter Sagan, distante 14'53". Nella classifica generale la situazione rimane invariata, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers che precede la coppia kazaka dell'Astana formata da Muravyev e Assan Bazayev, lontani rispettivamente 37" e 1'26". Nulla di nuovo da segnalare anche per quanto riguarda il quarto, occupato dallo spagnolo Benjamin Noval della Saxo Bank a 1'41", e il quinto posto, con il francese Jérôme Cousin dell'Europcar a 2'07". Per l'ultimo, il sudafricano Daryl Impey dell'Orica, il ritardo ha superato l'ora, precisamente 1h01'11". Nella prima tappa pirenaica si prevedono i primi, seri scossoni nella classifica con tentativi di fuga solitari per strappare le redini della classifica a Veelers.

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Toshiba-La Vie Claire)

Greg LeMond in azione con la maglia della Toshiba © cyclingarchives.comQuando si parla di Bernard Tapie si tende a pensare all'OM, l'Olympique Marsiglia che fece sognare i suoi tifosi. Ed invece il losco uomo d'affari francese già nel 1984 aveva fondato una squadra ciclistica per promuovere le aziende del proprio gruppo: il nome era La Vie Claire (catena di alimentari biologici di proprietà dello stesso Tapie). Nasce dal nulla nel 1984 ma subito acquista Bernard Hinault, che con la Renault-Elf aveva conquistato quattro Tour de France. Squadra disegnata attorno ad Hinault, gregari acquistati dalla Renault (Alain Vigneron e Charly Berard), divisa disegnata da Benetton e come ds lo svizzero Paul Köchli. Il primo anno non è fortunatissimo per quanto riguarda la Grande Boucle ed Hinault è solo 2° a oltre 10' da Laurent Fignon. Tapie prova a contattare anche lui per poi "ripiegare" sull'astro nascente Greg LeMond. È un successo, con Hinault che vince sì il Giro ma anche la sua quinta ed ultima Grande Boucle, proprio davanti a LeMond. Nel 1986 Hinault vuole tentare di cogliere il sesto Tour (mai nessuno ci era riuscito) ma al contempo si dice disponibile ad aiutare LeMond. Tra attacchi alle spalle, fughe e contrattacchi sarà lo statunitense a prevalere a Parigi proprio davanti al Tasso, segnando così la seconda doppietta per la squadra. Ritiratosi Hinault, tutte le responsabilità sono su LeMond che però il 25 aprile '87 è vittima di un incidente di caccia. Salta il Tour e la squadra, divenuta Toshiba-La Vie Claire, punta su Jean-François Bernard, che sarà solo terzo. LeMond a fine anno va alla PDM ed anche Köchli lascia la squadra, sostituito da Yves Hézard. Si punta ancora tutto su Bernard che tradisce le attese. Nel 1989 Tapie lascia per dedicarsi all'Olympique Marsiglia, Bernard si opera ad un ginocchio e sboccia il talento del 20enne Laurent Jalabert. Nel '90 ancora delusioni da Bernard, nel '91 Tony Rominger, acquistato dalla Chateau d'Ax, è l'uomo per le gare a tappe, Laurent Jalabert quello per le corse in linea ed a fine anno la squadra cessa l'attività. In otto edizioni del Tour de France ne ha vinte due ('85 ed '86, facendo sempre doppietta con Hinault e LeMond), ha portato a casa 13 tappe e tre volte la classifica dei giovani (nel 1986 con Andrew Hampsten e nel 1989 con Fabrice Philipot) ed una di miglior scalatore (Hinault nel 1986). Un Lombardia (1984) ed un Giro d'Italia, entrambi con Hinault, sono le altre vittorie di questa squadra.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Toshiba-La Vie Claire)

Greg LeMond in azione con la maglia della Toshiba © cyclingarchives.comQuando si parla di Bernard Tapie si tende a pensare all'OM, l'Olympique Marsiglia che fece sognare i suoi tifosi. Ed invece il losco uomo d'affari francese già nel 1984 aveva fondato una squadra ciclistica per promuovere le aziende del proprio gruppo: il nome era La Vie Claire (catena di alimentari biologici di proprietà dello stesso Tapie). Nasce dal nulla nel 1984 ma subito acquista Bernard Hinault, che con la Renault-Elf aveva conquistato quattro Tour de France. Squadra disegnata attorno ad Hinault, gregari acquistati dalla Renault (Alain Vigneron e Charly Berard), divisa disegnata da Benetton e come ds lo svizzero Paul Köchli. Il primo anno non è fortunatissimo per quanto riguarda la Grande Boucle ed Hinault è solo 2° a oltre 10' da Laurent Fignon. Tapie prova a contattare anche lui per poi "ripiegare" sull'astro nascente Greg LeMond. È un successo, con Hinault che vince sì il Giro ma anche la sua quinta ed ultima Grande Boucle, proprio davanti a LeMond. Nel 1986 Hinault vuole tentare di cogliere il sesto Tour (mai nessuno ci era riuscito) ma al contempo si dice disponibile ad aiutare LeMond. Tra attacchi alle spalle, fughe e contrattacchi sarà lo statunitense a prevalere a Parigi proprio davanti al Tasso, segnando così la seconda doppietta per la squadra. Ritiratosi Hinault, tutte le responsabilità sono su LeMond che però il 25 aprile '87 è vittima di un incidente di caccia. Salta il Tour e la squadra, divenuta Toshiba-La Vie Claire, punta su Jean-François Bernard, che sarà solo terzo. LeMond a fine anno va alla PDM ed anche Köchli lascia la squadra, sostituito da Yves Hézard. Si punta ancora tutto su Bernard che tradisce le attese. Nel 1989 Tapie lascia per dedicarsi all'Olympique Marsiglia, Bernard si opera ad un ginocchio e sboccia il talento del 20enne Laurent Jalabert. Nel '90 ancora delusioni da Bernard, nel '91 Tony Rominger, acquistato dalla Chateau d'Ax, è l'uomo per le gare a tappe, Laurent Jalabert quello per le corse in linea ed a fine anno la squadra cessa l'attività. In otto edizioni del Tour de France ne ha vinte due ('85 ed '86, facendo sempre doppietta con Hinault e LeMond), ha portato a casa 13 tappe e tre volte la classifica dei giovani (nel 1986 con Andrew Hampsten e nel 1989 con Fabrice Philipot) ed una di miglior scalatore (Hinault nel 1986). Un Lombardia (1984) ed un Giro d'Italia, entrambi con Hinault, sono le altre vittorie di questa squadra.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Davide CimolaiArriva finalmente il momento dell'Italia in questa centesima edizione del Tour de France. Nel traguardo di Albi la coppia Lampre formata da Davide Cimolai e Roberto Ferrari mostra le proprie qualità di sprinter, ottenendo una doppietta micidiale sulla linea d'arrivo. Nella città famosa per essere uno degli epicentri dell'eresia catara, si mantiene la tradizione che vede come frequente la realizzazione di bis fra atleti di una stessa nazione o una stessa squadra, sia in vetta che in coda alla classifica. Dopo i due azzurri troviamo infatti l'australiano Cameron Meyer e il canadese Svein Tuft, entrambi dell'Orica. Il quinto posto, invece, spetta al kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana, già frequente protagonista in questa prima settimana di corsa. All'ultimo posto, dopo essersi salvato in diverse occasioni, si è piazzato lo slovacco della Cannondale Peter Sagan, distante 14'53". Nella classifica generale la situazione rimane invariata, con l'olandese dell'Argos Tom Veelers che precede la coppia kazaka dell'Astana formata da Muravyev e Assan Bazayev, lontani rispettivamente 37" e 1'26". Nulla di nuovo da segnalare anche per quanto riguarda il quarto, occupato dallo spagnolo Benjamin Noval della Saxo Bank a 1'41", e il quinto posto, con il francese Jérôme Cousin dell'Europcar a 2'07". Per l'ultimo, il sudafricano Daryl Impey dell'Orica, il ritardo ha superato l'ora, precisamente 1h01'11". Nella prima tappa pirenaica si prevedono i primi, seri scossoni nella classifica con tentativi di fuga solitari per strappare le redini della classifica a Veelers.

Alberto Vigonesi

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