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TourNotes 2013 - 18a tappa: Gap - Alpe d'Huez | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

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La tappa forse più strombazzata dell'intero Tour 2013, quella con la doppia scalata all'Alpe d'Huez, sarà effettivamente decisiva: non si scappa, la salita resa mitica da tanti campioni del passato è già determinante se affrontata una volta, figurarsi due. Si riparte da Gap, e in avvio si riscala subito il Col de Manse, dal versante opposto rispetto a quello di due giorni prima: l'ascesa parte forte (all'8%), poi si addolcisce verso la vetta (posta al km 13). Seguono 70 km interlocutori, che passano dalla Rampe du Motty (un 3a categoria di 2.4 km all'8% e Gpm al km 45) e - dopo una trentina di chilometri non troppo complicati - dal Col d'Ornon. Preceduto da 8 km di falsopiano, questo colle è misurato in 5 km al 6.7% e comprende un paio di chilometri all'8. Dalla vetta (km 95, a 77 dalla fine) ci si tuffa (attraverso una discesa di 10 km abbastanza impegnativa nella fase centrale) verso Bourg-d'Oisans, dove c'è lo sprint intermedio e da cui si prende la strada verso l'Alpe. 12 km di scalata all'8.4%, di cui i primi 4 durissimi (si va spesso oltre il 10%), ma con rampe molto toste anche nella seconda metà della salita. Il Gpm è a 50 km dalla fine, e precede 6 km in piano che conducono, con un giro orario, ad affrontare il Col de Sarenne (altri 3 km di ascesa fin quasi ai 2000 metri, con pendenza vicina all'8%). Da questa vetta 13 km di discesa per metà ripidissima e ipertecnica (ma diciamo pure pericolosa), quindi una quindicina di km di fondovalle (punteggiati da un paio di durissimi muri da un km ciascuno), fino a Bourg-d'Oisans, dove si riprende la mitica strada dei tornanti fino all'Alpe d'Huez. La seconda scalata è un po' più lunga, dato che è quella classica che arriva fino in cima, a quota 1850 (mentre nel primo giro si svoltava 1.5 km prima). L'ultimo chilometro e mezzo (al 5%), che non si è affrontato in precedenza, non aggiunge molto al senso di una tappa che ha tutto, sulla carta, per restare nella memoria degli appassionati.

Gap

Dopo due giorni il gruppo ritorna a Gap, stavolta non per un arrivo ma per la partenza di una delle frazioni cardine della Grande Boucle, che qui ha fatto tappa in precedenza altre 21 volte. Comune francese di 41.000 abitanti, è il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dai ritrovamenti archeologici sappiamo che i dintorni di Gap videro la presenza dell'uomo fin dall'età del bronzo. Sebbene la zona fosse già abitata in precedenza da tribù liguri e celtiche, la fondazione di Gap viene fatta risalire ai primi anni dopo la nascita di Cristo. Solo allora, infatti, i legionari romani fondarono - nel luogo dove ora sorge Gap - Vapincum, una stazione difensiva situata sulla Via Cottia che collegava Torino con la valle del Rodano. Degno di essere visitato è il Musée départemental, dedicato all'archeologia, al folclore e all'artigianato della regione (ceramiche in particolare). A Gap si tengono diversi festival tra cui il folk dancing festival ed il Gap en Fa Mi Sol, durante l'estate, mentre in settembre la città è in festa per la Fête de la ville de Gap.

Alpe d'Huez

Stazione sciistica nel dipartimento dell'Isère, l'Alpe d'Huez è situata a 1860 metri s.l.m. ed ha ospitato il Tour de France per 27 volte prima d'oggi. Soprannominata la montagna degli olandesi per via della otto vittorie ottenute qui da corridori dei Paesi Bassi, è una salita mitica, da percorrere almeno una volta nella vita. Con i suoi 13 km, 21 tornanti e le pendenze non proprio agevoli, specie nei primi chilometri, parte da Le Bourg-d'Oisans. Affrontata nel 1952 per la prima volta, con la vittoria di Fausto Coppi, negli ultimi anni l'Alpe d'Huez ha visto trionfare altre sei volte il tricolore (per un totale di sette vittorie italiane), tanto da essere ribattezzata "la montagna degli italiani". Nel '90 e nel '91 s'è imposto Gianni Bugno, nel '94 Roberto Conti, nel '95 e nel '97 Marco Pantani mentre nel '99 Beppe "Turbo" Guerini si involò da solo verso questo traguardo mitico, resistendo anche ad una caduta, causata da uno spettatore troppo distratto nel tratto finale. L'ultimo trionfatore quassù è stato il francese Pierre Rolland, che nel 2011 s'impose nella tappa che partiva da Modane. Il record d'ascesa è detenuto da Marco Pantani, che nel 1997 salì in 37'35" (Lance Armstrong fece segnare un 37'36" nella cronoscalata vinta del 2004).

Francesco Sulas
Gap

Dopo due giorni il gruppo ritorna a Gap, stavolta non per un arrivo ma per la partenza di una delle frazioni cardine della Grande Boucle, che qui ha fatto tappa in precedenza altre 21 volte. Comune francese di 41.000 abitanti, è il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dai ritrovamenti archeologici sappiamo che i dintorni di Gap videro la presenza dell'uomo fin dall'età del bronzo. Sebbene la zona fosse già abitata in precedenza da tribù liguri e celtiche, la fondazione di Gap viene fatta risalire ai primi anni dopo la nascita di Cristo. Solo allora, infatti, i legionari romani fondarono - nel luogo dove ora sorge Gap - Vapincum, una stazione difensiva situata sulla Via Cottia che collegava Torino con la valle del Rodano. Degno di essere visitato è il Musée départemental, dedicato all'archeologia, al folclore e all'artigianato della regione (ceramiche in particolare). A Gap si tengono diversi festival tra cui il folk dancing festival ed il Gap en Fa Mi Sol, durante l'estate, mentre in settembre la città è in festa per la Fête de la ville de Gap.

Alpe d'Huez

Stazione sciistica nel dipartimento dell'Isère, l'Alpe d'Huez è situata a 1860 metri s.l.m. ed ha ospitato il Tour de France per 27 volte prima d'oggi. Soprannominata la montagna degli olandesi per via della otto vittorie ottenute qui da corridori dei Paesi Bassi, è una salita mitica, da percorrere almeno una volta nella vita. Con i suoi 13 km, 21 tornanti e le pendenze non proprio agevoli, specie nei primi chilometri, parte da Le Bourg-d'Oisans. Affrontata nel 1952 per la prima volta, con la vittoria di Fausto Coppi, negli ultimi anni l'Alpe d'Huez ha visto trionfare altre sei volte il tricolore (per un totale di sette vittorie italiane), tanto da essere ribattezzata "la montagna degli italiani". Nel '90 e nel '91 s'è imposto Gianni Bugno, nel '94 Roberto Conti, nel '95 e nel '97 Marco Pantani mentre nel '99 Beppe "Turbo" Guerini si involò da solo verso questo traguardo mitico, resistendo anche ad una caduta, causata da uno spettatore troppo distratto nel tratto finale. L'ultimo trionfatore quassù è stato il francese Pierre Rolland, che nel 2011 s'impose nella tappa che partiva da Modane. Il record d'ascesa è detenuto da Marco Pantani, che nel 1997 salì in 37'35" (Lance Armstrong fece segnare un 37'36" nella cronoscalata vinta del 2004).

Gap

Dopo due giorni il gruppo ritorna a Gap, stavolta non per un arrivo ma per la partenza di una delle frazioni cardine della Grande Boucle, che qui ha fatto tappa in precedenza altre 21 volte. Comune francese di 41.000 abitanti, è il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dai ritrovamenti archeologici sappiamo che i dintorni di Gap videro la presenza dell'uomo fin dall'età del bronzo. Sebbene la zona fosse già abitata in precedenza da tribù liguri e celtiche, la fondazione di Gap viene fatta risalire ai primi anni dopo la nascita di Cristo. Solo allora, infatti, i legionari romani fondarono - nel luogo dove ora sorge Gap - Vapincum, una stazione difensiva situata sulla Via Cottia che collegava Torino con la valle del Rodano. Degno di essere visitato è il Musée départemental, dedicato all'archeologia, al folclore e all'artigianato della regione (ceramiche in particolare). A Gap si tengono diversi festival tra cui il folk dancing festival ed il Gap en Fa Mi Sol, durante l'estate, mentre in settembre la città è in festa per la Fête de la ville de Gap.

Alpe d'Huez

Stazione sciistica nel dipartimento dell'Isère, l'Alpe d'Huez è situata a 1860 metri s.l.m. ed ha ospitato il Tour de France per 27 volte prima d'oggi. Soprannominata la montagna degli olandesi per via della otto vittorie ottenute qui da corridori dei Paesi Bassi, è una salita mitica, da percorrere almeno una volta nella vita. Con i suoi 13 km, 21 tornanti e le pendenze non proprio agevoli, specie nei primi chilometri, parte da Le Bourg-d'Oisans. Affrontata nel 1952 per la prima volta, con la vittoria di Fausto Coppi, negli ultimi anni l'Alpe d'Huez ha visto trionfare altre sei volte il tricolore (per un totale di sette vittorie italiane), tanto da essere ribattezzata "la montagna degli italiani". Nel '90 e nel '91 s'è imposto Gianni Bugno, nel '94 Roberto Conti, nel '95 e nel '97 Marco Pantani mentre nel '99 Beppe "Turbo" Guerini si involò da solo verso questo traguardo mitico, resistendo anche ad una caduta, causata da uno spettatore troppo distratto nel tratto finale. L'ultimo trionfatore quassù è stato il francese Pierre Rolland, che nel 2011 s'impose nella tappa che partiva da Modane. Il record d'ascesa è detenuto da Marco Pantani, che nel 1997 salì in 37'35" (Lance Armstrong fece segnare un 37'36" nella cronoscalata vinta del 2004).

Gap

Dopo due giorni il gruppo ritorna a Gap, stavolta non per un arrivo ma per la partenza di una delle frazioni cardine della Grande Boucle, che qui ha fatto tappa in precedenza altre 21 volte. Comune francese di 41.000 abitanti, è il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dai ritrovamenti archeologici sappiamo che i dintorni di Gap videro la presenza dell'uomo fin dall'età del bronzo. Sebbene la zona fosse già abitata in precedenza da tribù liguri e celtiche, la fondazione di Gap viene fatta risalire ai primi anni dopo la nascita di Cristo. Solo allora, infatti, i legionari romani fondarono - nel luogo dove ora sorge Gap - Vapincum, una stazione difensiva situata sulla Via Cottia che collegava Torino con la valle del Rodano. Degno di essere visitato è il Musée départemental, dedicato all'archeologia, al folclore e all'artigianato della regione (ceramiche in particolare). A Gap si tengono diversi festival tra cui il folk dancing festival ed il Gap en Fa Mi Sol, durante l'estate, mentre in settembre la città è in festa per la Fête de la ville de Gap.

Alpe d'Huez

Stazione sciistica nel dipartimento dell'Isère, l'Alpe d'Huez è situata a 1860 metri s.l.m. ed ha ospitato il Tour de France per 27 volte prima d'oggi. Soprannominata la montagna degli olandesi per via della otto vittorie ottenute qui da corridori dei Paesi Bassi, è una salita mitica, da percorrere almeno una volta nella vita. Con i suoi 13 km, 21 tornanti e le pendenze non proprio agevoli, specie nei primi chilometri, parte da Le Bourg-d'Oisans. Affrontata nel 1952 per la prima volta, con la vittoria di Fausto Coppi, negli ultimi anni l'Alpe d'Huez ha visto trionfare altre sei volte il tricolore (per un totale di sette vittorie italiane), tanto da essere ribattezzata "la montagna degli italiani". Nel '90 e nel '91 s'è imposto Gianni Bugno, nel '94 Roberto Conti, nel '95 e nel '97 Marco Pantani mentre nel '99 Beppe "Turbo" Guerini si involò da solo verso questo traguardo mitico, resistendo anche ad una caduta, causata da uno spettatore troppo distratto nel tratto finale. L'ultimo trionfatore quassù è stato il francese Pierre Rolland, che nel 2011 s'impose nella tappa che partiva da Modane. Il record d'ascesa è detenuto da Marco Pantani, che nel 1997 salì in 37'35" (Lance Armstrong fece segnare un 37'36" nella cronoscalata vinta del 2004).

Gap

Dopo due giorni il gruppo ritorna a Gap, stavolta non per un arrivo ma per la partenza di una delle frazioni cardine della Grande Boucle, che qui ha fatto tappa in precedenza altre 21 volte. Comune francese di 41.000 abitanti, è il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dai ritrovamenti archeologici sappiamo che i dintorni di Gap videro la presenza dell'uomo fin dall'età del bronzo. Sebbene la zona fosse già abitata in precedenza da tribù liguri e celtiche, la fondazione di Gap viene fatta risalire ai primi anni dopo la nascita di Cristo. Solo allora, infatti, i legionari romani fondarono - nel luogo dove ora sorge Gap - Vapincum, una stazione difensiva situata sulla Via Cottia che collegava Torino con la valle del Rodano. Degno di essere visitato è il Musée départemental, dedicato all'archeologia, al folclore e all'artigianato della regione (ceramiche in particolare). A Gap si tengono diversi festival tra cui il folk dancing festival ed il Gap en Fa Mi Sol, durante l'estate, mentre in settembre la città è in festa per la Fête de la ville de Gap.

Alpe d'Huez

Stazione sciistica nel dipartimento dell'Isère, l'Alpe d'Huez è situata a 1860 metri s.l.m. ed ha ospitato il Tour de France per 27 volte prima d'oggi. Soprannominata la montagna degli olandesi per via della otto vittorie ottenute qui da corridori dei Paesi Bassi, è una salita mitica, da percorrere almeno una volta nella vita. Con i suoi 13 km, 21 tornanti e le pendenze non proprio agevoli, specie nei primi chilometri, parte da Le Bourg-d'Oisans. Affrontata nel 1952 per la prima volta, con la vittoria di Fausto Coppi, negli ultimi anni l'Alpe d'Huez ha visto trionfare altre sei volte il tricolore (per un totale di sette vittorie italiane), tanto da essere ribattezzata "la montagna degli italiani". Nel '90 e nel '91 s'è imposto Gianni Bugno, nel '94 Roberto Conti, nel '95 e nel '97 Marco Pantani mentre nel '99 Beppe "Turbo" Guerini si involò da solo verso questo traguardo mitico, resistendo anche ad una caduta, causata da uno spettatore troppo distratto nel tratto finale. L'ultimo trionfatore quassù è stato il francese Pierre Rolland, che nel 2011 s'impose nella tappa che partiva da Modane. Il record d'ascesa è detenuto da Marco Pantani, che nel 1997 salì in 37'35" (Lance Armstrong fece segnare un 37'36" nella cronoscalata vinta del 2004).

Gap

Dopo due giorni il gruppo ritorna a Gap, stavolta non per un arrivo ma per la partenza di una delle frazioni cardine della Grande Boucle, che qui ha fatto tappa in precedenza altre 21 volte. Comune francese di 41.000 abitanti, è il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dai ritrovamenti archeologici sappiamo che i dintorni di Gap videro la presenza dell'uomo fin dall'età del bronzo. Sebbene la zona fosse già abitata in precedenza da tribù liguri e celtiche, la fondazione di Gap viene fatta risalire ai primi anni dopo la nascita di Cristo. Solo allora, infatti, i legionari romani fondarono - nel luogo dove ora sorge Gap - Vapincum, una stazione difensiva situata sulla Via Cottia che collegava Torino con la valle del Rodano. Degno di essere visitato è il Musée départemental, dedicato all'archeologia, al folclore e all'artigianato della regione (ceramiche in particolare). A Gap si tengono diversi festival tra cui il folk dancing festival ed il Gap en Fa Mi Sol, durante l'estate, mentre in settembre la città è in festa per la Fête de la ville de Gap.

Alpe d'Huez

Stazione sciistica nel dipartimento dell'Isère, l'Alpe d'Huez è situata a 1860 metri s.l.m. ed ha ospitato il Tour de France per 27 volte prima d'oggi. Soprannominata la montagna degli olandesi per via della otto vittorie ottenute qui da corridori dei Paesi Bassi, è una salita mitica, da percorrere almeno una volta nella vita. Con i suoi 13 km, 21 tornanti e le pendenze non proprio agevoli, specie nei primi chilometri, parte da Le Bourg-d'Oisans. Affrontata nel 1952 per la prima volta, con la vittoria di Fausto Coppi, negli ultimi anni l'Alpe d'Huez ha visto trionfare altre sei volte il tricolore (per un totale di sette vittorie italiane), tanto da essere ribattezzata "la montagna degli italiani". Nel '90 e nel '91 s'è imposto Gianni Bugno, nel '94 Roberto Conti, nel '95 e nel '97 Marco Pantani mentre nel '99 Beppe "Turbo" Guerini si involò da solo verso questo traguardo mitico, resistendo anche ad una caduta, causata da uno spettatore troppo distratto nel tratto finale. L'ultimo trionfatore quassù è stato il francese Pierre Rolland, che nel 2011 s'impose nella tappa che partiva da Modane. Il record d'ascesa è detenuto da Marco Pantani, che nel 1997 salì in 37'35" (Lance Armstrong fece segnare un 37'36" nella cronoscalata vinta del 2004).

Meteo

12.30 - Gap
15.40 - Le Bourg-d'Oisans
17.35 - Alpe d'Huez

Soggetti Alternativi

Prima partecipazione alla Grande Boucle per questo talentuoso 24enne americano che lo scorso anno si mise in grande evidenza alla Vuelta, chiudendo 7° (partecipò alla gara spagnola anche due anni fa, portandola a termine). Passista-scalatore alla terza stagione nelle file della Garmin, si mise in luce già nel 2010, quando chiuse al 2° posto il Tour de l'Avenir alle spalle di Quintana e finì al decimo posto il Giro della Valle d'Aosta (vinse anche la tappa di La Thuile al Tour de Pays de Savoie). Lo scorso anno giunse 2° al Romandia mentre vinse una tappa e la classifica finale al Tour de l'Ain mentre quest'anno ha disputato un'eccellente Parigi-Nizza, vincendo la terza tappa e poi terminando 2° nella generale. Il suo obiettivo iniziale di questo Tour era cercare di concludere tra i primi dieci ma con qualche buona prestazione nelle tappe alpine potrebbe anche cercare quella vittoria di tappa sfiorata a Lione, dove è arrivato terzo. Del resto una vittoria può risiedere nel talamo o in un...Talansky!

Vivian Ghianni

Prima partecipazione alla Grande Boucle per questo talentuoso 24enne americano che lo scorso anno si mise in grande evidenza alla Vuelta, chiudendo 7° (partecipò alla gara spagnola anche due anni fa, portandola a termine). Passista-scalatore alla terza stagione nelle file della Garmin, si mise in luce già nel 2010, quando chiuse al 2° posto il Tour de l'Avenir alle spalle di Quintana e finì al decimo posto il Giro della Valle d'Aosta (vinse anche la tappa di La Thuile al Tour de Pays de Savoie). Lo scorso anno giunse 2° al Romandia mentre vinse una tappa e la classifica finale al Tour de l'Ain mentre quest'anno ha disputato un'eccellente Parigi-Nizza, vincendo la terza tappa e poi terminando 2° nella generale. Il suo obiettivo iniziale di questo Tour era cercare di concludere tra i primi dieci ma con qualche buona prestazione nelle tappe alpine potrebbe anche cercare quella vittoria di tappa sfiorata a Lione, dove è arrivato terzo. Del resto una vittoria può risiedere nel talamo o in un...Talansky!

Prima partecipazione alla Grande Boucle per questo talentuoso 24enne americano che lo scorso anno si mise in grande evidenza alla Vuelta, chiudendo 7° (partecipò alla gara spagnola anche due anni fa, portandola a termine). Passista-scalatore alla terza stagione nelle file della Garmin, si mise in luce già nel 2010, quando chiuse al 2° posto il Tour de l'Avenir alle spalle di Quintana e finì al decimo posto il Giro della Valle d'Aosta (vinse anche la tappa di La Thuile al Tour de Pays de Savoie). Lo scorso anno giunse 2° al Romandia mentre vinse una tappa e la classifica finale al Tour de l'Ain mentre quest'anno ha disputato un'eccellente Parigi-Nizza, vincendo la terza tappa e poi terminando 2° nella generale. Il suo obiettivo iniziale di questo Tour era cercare di concludere tra i primi dieci ma con qualche buona prestazione nelle tappe alpine potrebbe anche cercare quella vittoria di tappa sfiorata a Lione, dove è arrivato terzo. Del resto una vittoria può risiedere nel talamo o in un...Talansky!

Prima partecipazione alla Grande Boucle per questo talentuoso 24enne americano che lo scorso anno si mise in grande evidenza alla Vuelta, chiudendo 7° (partecipò alla gara spagnola anche due anni fa, portandola a termine). Passista-scalatore alla terza stagione nelle file della Garmin, si mise in luce già nel 2010, quando chiuse al 2° posto il Tour de l'Avenir alle spalle di Quintana e finì al decimo posto il Giro della Valle d'Aosta (vinse anche la tappa di La Thuile al Tour de Pays de Savoie). Lo scorso anno giunse 2° al Romandia mentre vinse una tappa e la classifica finale al Tour de l'Ain mentre quest'anno ha disputato un'eccellente Parigi-Nizza, vincendo la terza tappa e poi terminando 2° nella generale. Il suo obiettivo iniziale di questo Tour era cercare di concludere tra i primi dieci ma con qualche buona prestazione nelle tappe alpine potrebbe anche cercare quella vittoria di tappa sfiorata a Lione, dove è arrivato terzo. Del resto una vittoria può risiedere nel talamo o in un...Talansky!

Prima partecipazione alla Grande Boucle per questo talentuoso 24enne americano che lo scorso anno si mise in grande evidenza alla Vuelta, chiudendo 7° (partecipò alla gara spagnola anche due anni fa, portandola a termine). Passista-scalatore alla terza stagione nelle file della Garmin, si mise in luce già nel 2010, quando chiuse al 2° posto il Tour de l'Avenir alle spalle di Quintana e finì al decimo posto il Giro della Valle d'Aosta (vinse anche la tappa di La Thuile al Tour de Pays de Savoie). Lo scorso anno giunse 2° al Romandia mentre vinse una tappa e la classifica finale al Tour de l'Ain mentre quest'anno ha disputato un'eccellente Parigi-Nizza, vincendo la terza tappa e poi terminando 2° nella generale. Il suo obiettivo iniziale di questo Tour era cercare di concludere tra i primi dieci ma con qualche buona prestazione nelle tappe alpine potrebbe anche cercare quella vittoria di tappa sfiorata a Lione, dove è arrivato terzo. Del resto una vittoria può risiedere nel talamo o in un...Talansky!

Prima partecipazione alla Grande Boucle per questo talentuoso 24enne americano che lo scorso anno si mise in grande evidenza alla Vuelta, chiudendo 7° (partecipò alla gara spagnola anche due anni fa, portandola a termine). Passista-scalatore alla terza stagione nelle file della Garmin, si mise in luce già nel 2010, quando chiuse al 2° posto il Tour de l'Avenir alle spalle di Quintana e finì al decimo posto il Giro della Valle d'Aosta (vinse anche la tappa di La Thuile al Tour de Pays de Savoie). Lo scorso anno giunse 2° al Romandia mentre vinse una tappa e la classifica finale al Tour de l'Ain mentre quest'anno ha disputato un'eccellente Parigi-Nizza, vincendo la terza tappa e poi terminando 2° nella generale. Il suo obiettivo iniziale di questo Tour era cercare di concludere tra i primi dieci ma con qualche buona prestazione nelle tappe alpine potrebbe anche cercare quella vittoria di tappa sfiorata a Lione, dove è arrivato terzo. Del resto una vittoria può risiedere nel talamo o in un...Talansky!

TourTweet

@sepvanmarcke: Appena vista la discesa di domani. Brrr... Dopo ho guardato "descending skills con @daniellloyd1". Ho bisogno di ritrovare fiducia, dannata Vuelta '11!

@albertocontador: Oggi è mancato poco, ma non ce l'ho fatta. Le sensazioni continuano a migliorare e questo è buono. Adesso abbiamo davanti 3 giorni durissimi

@laurenstendam: Ho preso rischi e ho perso 30 secondi extra. La vita di un corridore di classifica al Tour

@MATTEOTRENTIN: C'è qualcosa in cui non sei forte @michalkwiatek?? Gare fantastica anche oggi!! #opqstdf

@koendekort: Due volte ero in campeggio sull'Alpe d'Huez per vedere passare il Tour, ora la scalerò in gara. Giorno molto speciale ma ci sarà da soffrire... molto

La classifica al contrario

William BonnetA Chorges ritorna a vincere la Francia, in quest'occasione nella persona di William Bonnet della Fdj.fr; il trentunenne sprinter ha regolato l'olandese dell'Argos Tom Veelers, al ritorno nelle zone buone della classifica dopo qualche passaggio a vuoto, distanziato di soli 12". Terzo a 44" l'unico lituano al Tour, Ramunas Navardauskas della Garmin, che precede l'attivissima colonia kazaka, rappresentata in questa occasione da Alexey Lutsenko e da Dmitriy Muravyev, rispettivamente quarto a 1'07" e quinto a 1'36". Ultimo per la terza volta il britannico della Sky Chris Froome a 10'39". Dopo 24 ore di interregno canadese grazie a Svein Tuft dell'Orica torna ad essere suonato il Meniñ Qazaqstanım, l'inno della repubblica kazaka, grazie a Muravyev che si riprende la vetta per soli 12" sul leader uscente. Veelers completa il podio, rimontando tempo e posizioni, trovandosi ora a 27" dalla testa; in controtendenza si segnalano il kazako Assan Bazayev dell'Astana, sceso al quarto posto a 2'09", e il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, quinto a 2'14". Sempre in coda, ça va sans dire, Froome con 3h05'43" di ritardo. Ora tocca all'Alpe d'Huez con la tappa più attesa di questa edizione della Boucle: è indubbio che la classifica potrebbe venire rivoluzionata, con attacchi combinati da lontano o allunghi nell'erta finale. Un'attenzione particolare la merita Veelers, vista l'abitudinaria massa di connazionali presenti sui tornanti dell'Alpe.

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Ti-Raleigh)

La Ti-Raleigh impegnata in una cronosquadre @ Bikeraceinfo.comTra le formazioni che hanno fatto in qualche modo la storia del Tour de France non si può non dedicare uno spazio a chi nel giro di 8 edizioni della corsa è riuscita a conquistare la bellezza di 56 vittorie di tappa, mediamente 7 all'anno: stiamo parlando dell'olandese Ti-Raleigh del manager Peter Post. Nata nel 1974, la Ti-Raleigh è approdata al Tour de France per la prima volta nel 1976 ed ha subito impresso il proprio marchio sulla corsa: tra le quattro vittorie spicca la cronosquadre di Louvain, una specialità in cui gli olandesi domineranno negli anni successivi con altre 6 vittorie. Alla Grande Boucle l'anno di grazia è il 1980: Joop Zoetemelk, al primo anno in squadra, arriva finalmente a Parigi in maglia gialla, la squadra vince ben 11 tappe (3 con Jan Raas, 2 con Zoetemelk, 1 con Gerrie Knetemann, Bert Oosterbosch, Henk Lubberding e Cees Priem e ancora 2 cronosquadre) e Johan Van der Velde è primo nella classifica dei giovani. Oltre ai corridori già citati la squadra di Peter Post ha avuto con se anche campioni del calibro di Hennie Kuiper e Dietrich Thurau, o ancora Leo Van Vliet, Ludo Peeters, Frank Hoste e Peter Winnen. Alla fine del 1983 a causa dei dissidi tra Jan Raas e Peter Post la squadra si divide e praticamente termina un'era: oltre ai successi al Tour, in 10 anni sono arrivati due Mondiali, due Fiandre, una Roubaix, 4 Gand-Wevelgem, 4 Amstel Gold Race e 3 Giri di Svizzera.

Sebastiano Cipriani

100% Grandi Squadre (Ti-Raleigh)

La Ti-Raleigh impegnata in una cronosquadre @ Bikeraceinfo.comTra le formazioni che hanno fatto in qualche modo la storia del Tour de France non si può non dedicare uno spazio a chi nel giro di 8 edizioni della corsa è riuscita a conquistare la bellezza di 56 vittorie di tappa, mediamente 7 all'anno: stiamo parlando dell'olandese Ti-Raleigh del manager Peter Post. Nata nel 1974, la Ti-Raleigh è approdata al Tour de France per la prima volta nel 1976 ed ha subito impresso il proprio marchio sulla corsa: tra le quattro vittorie spicca la cronosquadre di Louvain, una specialità in cui gli olandesi domineranno negli anni successivi con altre 6 vittorie. Alla Grande Boucle l'anno di grazia è il 1980: Joop Zoetemelk, al primo anno in squadra, arriva finalmente a Parigi in maglia gialla, la squadra vince ben 11 tappe (3 con Jan Raas, 2 con Zoetemelk, 1 con Gerrie Knetemann, Bert Oosterbosch, Henk Lubberding e Cees Priem e ancora 2 cronosquadre) e Johan Van der Velde è primo nella classifica dei giovani. Oltre ai corridori già citati la squadra di Peter Post ha avuto con se anche campioni del calibro di Hennie Kuiper e Dietrich Thurau, o ancora Leo Van Vliet, Ludo Peeters, Frank Hoste e Peter Winnen. Alla fine del 1983 a causa dei dissidi tra Jan Raas e Peter Post la squadra si divide e praticamente termina un'era: oltre ai successi al Tour, in 10 anni sono arrivati due Mondiali, due Fiandre, una Roubaix, 4 Gand-Wevelgem, 4 Amstel Gold Race e 3 Giri di Svizzera.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

William BonnetA Chorges ritorna a vincere la Francia, in quest'occasione nella persona di William Bonnet della Fdj.fr; il trentunenne sprinter ha regolato l'olandese dell'Argos Tom Veelers, al ritorno nelle zone buone della classifica dopo qualche passaggio a vuoto, distanziato di soli 12". Terzo a 44" l'unico lituano al Tour, Ramunas Navardauskas della Garmin, che precede l'attivissima colonia kazaka, rappresentata in questa occasione da Alexey Lutsenko e da Dmitriy Muravyev, rispettivamente quarto a 1'07" e quinto a 1'36". Ultimo per la terza volta il britannico della Sky Chris Froome a 10'39". Dopo 24 ore di interregno canadese grazie a Svein Tuft dell'Orica torna ad essere suonato il Meniñ Qazaqstanım, l'inno della repubblica kazaka, grazie a Muravyev che si riprende la vetta per soli 12" sul leader uscente. Veelers completa il podio, rimontando tempo e posizioni, trovandosi ora a 27" dalla testa; in controtendenza si segnalano il kazako Assan Bazayev dell'Astana, sceso al quarto posto a 2'09", e il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, quinto a 2'14". Sempre in coda, ça va sans dire, Froome con 3h05'43" di ritardo. Ora tocca all'Alpe d'Huez con la tappa più attesa di questa edizione della Boucle: è indubbio che la classifica potrebbe venire rivoluzionata, con attacchi combinati da lontano o allunghi nell'erta finale. Un'attenzione particolare la merita Veelers, vista l'abitudinaria massa di connazionali presenti sui tornanti dell'Alpe.

Alberto Vigonesi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2013 - 17a tappa
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La classifica al contrario

William BonnetA Chorges ritorna a vincere la Francia, in quest'occasione nella persona di William Bonnet della Fdj.fr; il trentunenne sprinter ha regolato l'olandese dell'Argos Tom Veelers, al ritorno nelle zone buone della classifica dopo qualche passaggio a vuoto, distanziato di soli 12". Terzo a 44" l'unico lituano al Tour, Ramunas Navardauskas della Garmin, che precede l'attivissima colonia kazaka, rappresentata in questa occasione da Alexey Lutsenko e da Dmitriy Muravyev, rispettivamente quarto a 1'07" e quinto a 1'36". Ultimo per la terza volta il britannico della Sky Chris Froome a 10'39". Dopo 24 ore di interregno canadese grazie a Svein Tuft dell'Orica torna ad essere suonato il Meniñ Qazaqstanım, l'inno della repubblica kazaka, grazie a Muravyev che si riprende la vetta per soli 12" sul leader uscente. Veelers completa il podio, rimontando tempo e posizioni, trovandosi ora a 27" dalla testa; in controtendenza si segnalano il kazako Assan Bazayev dell'Astana, sceso al quarto posto a 2'09", e il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, quinto a 2'14". Sempre in coda, ça va sans dire, Froome con 3h05'43" di ritardo. Ora tocca all'Alpe d'Huez con la tappa più attesa di questa edizione della Boucle: è indubbio che la classifica potrebbe venire rivoluzionata, con attacchi combinati da lontano o allunghi nell'erta finale. Un'attenzione particolare la merita Veelers, vista l'abitudinaria massa di connazionali presenti sui tornanti dell'Alpe.

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Ti-Raleigh)

La Ti-Raleigh impegnata in una cronosquadre @ Bikeraceinfo.comTra le formazioni che hanno fatto in qualche modo la storia del Tour de France non si può non dedicare uno spazio a chi nel giro di 8 edizioni della corsa è riuscita a conquistare la bellezza di 56 vittorie di tappa, mediamente 7 all'anno: stiamo parlando dell'olandese Ti-Raleigh del manager Peter Post. Nata nel 1974, la Ti-Raleigh è approdata al Tour de France per la prima volta nel 1976 ed ha subito impresso il proprio marchio sulla corsa: tra le quattro vittorie spicca la cronosquadre di Louvain, una specialità in cui gli olandesi domineranno negli anni successivi con altre 6 vittorie. Alla Grande Boucle l'anno di grazia è il 1980: Joop Zoetemelk, al primo anno in squadra, arriva finalmente a Parigi in maglia gialla, la squadra vince ben 11 tappe (3 con Jan Raas, 2 con Zoetemelk, 1 con Gerrie Knetemann, Bert Oosterbosch, Henk Lubberding e Cees Priem e ancora 2 cronosquadre) e Johan Van der Velde è primo nella classifica dei giovani. Oltre ai corridori già citati la squadra di Peter Post ha avuto con se anche campioni del calibro di Hennie Kuiper e Dietrich Thurau, o ancora Leo Van Vliet, Ludo Peeters, Frank Hoste e Peter Winnen. Alla fine del 1983 a causa dei dissidi tra Jan Raas e Peter Post la squadra si divide e praticamente termina un'era: oltre ai successi al Tour, in 10 anni sono arrivati due Mondiali, due Fiandre, una Roubaix, 4 Gand-Wevelgem, 4 Amstel Gold Race e 3 Giri di Svizzera.

Sebastiano Cipriani

100% Grandi Squadre (Ti-Raleigh)

La Ti-Raleigh impegnata in una cronosquadre @ Bikeraceinfo.comTra le formazioni che hanno fatto in qualche modo la storia del Tour de France non si può non dedicare uno spazio a chi nel giro di 8 edizioni della corsa è riuscita a conquistare la bellezza di 56 vittorie di tappa, mediamente 7 all'anno: stiamo parlando dell'olandese Ti-Raleigh del manager Peter Post. Nata nel 1974, la Ti-Raleigh è approdata al Tour de France per la prima volta nel 1976 ed ha subito impresso il proprio marchio sulla corsa: tra le quattro vittorie spicca la cronosquadre di Louvain, una specialità in cui gli olandesi domineranno negli anni successivi con altre 6 vittorie. Alla Grande Boucle l'anno di grazia è il 1980: Joop Zoetemelk, al primo anno in squadra, arriva finalmente a Parigi in maglia gialla, la squadra vince ben 11 tappe (3 con Jan Raas, 2 con Zoetemelk, 1 con Gerrie Knetemann, Bert Oosterbosch, Henk Lubberding e Cees Priem e ancora 2 cronosquadre) e Johan Van der Velde è primo nella classifica dei giovani. Oltre ai corridori già citati la squadra di Peter Post ha avuto con se anche campioni del calibro di Hennie Kuiper e Dietrich Thurau, o ancora Leo Van Vliet, Ludo Peeters, Frank Hoste e Peter Winnen. Alla fine del 1983 a causa dei dissidi tra Jan Raas e Peter Post la squadra si divide e praticamente termina un'era: oltre ai successi al Tour, in 10 anni sono arrivati due Mondiali, due Fiandre, una Roubaix, 4 Gand-Wevelgem, 4 Amstel Gold Race e 3 Giri di Svizzera.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

William BonnetA Chorges ritorna a vincere la Francia, in quest'occasione nella persona di William Bonnet della Fdj.fr; il trentunenne sprinter ha regolato l'olandese dell'Argos Tom Veelers, al ritorno nelle zone buone della classifica dopo qualche passaggio a vuoto, distanziato di soli 12". Terzo a 44" l'unico lituano al Tour, Ramunas Navardauskas della Garmin, che precede l'attivissima colonia kazaka, rappresentata in questa occasione da Alexey Lutsenko e da Dmitriy Muravyev, rispettivamente quarto a 1'07" e quinto a 1'36". Ultimo per la terza volta il britannico della Sky Chris Froome a 10'39". Dopo 24 ore di interregno canadese grazie a Svein Tuft dell'Orica torna ad essere suonato il Meniñ Qazaqstanım, l'inno della repubblica kazaka, grazie a Muravyev che si riprende la vetta per soli 12" sul leader uscente. Veelers completa il podio, rimontando tempo e posizioni, trovandosi ora a 27" dalla testa; in controtendenza si segnalano il kazako Assan Bazayev dell'Astana, sceso al quarto posto a 2'09", e il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, quinto a 2'14". Sempre in coda, ça va sans dire, Froome con 3h05'43" di ritardo. Ora tocca all'Alpe d'Huez con la tappa più attesa di questa edizione della Boucle: è indubbio che la classifica potrebbe venire rivoluzionata, con attacchi combinati da lontano o allunghi nell'erta finale. Un'attenzione particolare la merita Veelers, vista l'abitudinaria massa di connazionali presenti sui tornanti dell'Alpe.

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Ti-Raleigh)

La Ti-Raleigh impegnata in una cronosquadre @ Bikeraceinfo.comTra le formazioni che hanno fatto in qualche modo la storia del Tour de France non si può non dedicare uno spazio a chi nel giro di 8 edizioni della corsa è riuscita a conquistare la bellezza di 56 vittorie di tappa, mediamente 7 all'anno: stiamo parlando dell'olandese Ti-Raleigh del manager Peter Post. Nata nel 1974, la Ti-Raleigh è approdata al Tour de France per la prima volta nel 1976 ed ha subito impresso il proprio marchio sulla corsa: tra le quattro vittorie spicca la cronosquadre di Louvain, una specialità in cui gli olandesi domineranno negli anni successivi con altre 6 vittorie. Alla Grande Boucle l'anno di grazia è il 1980: Joop Zoetemelk, al primo anno in squadra, arriva finalmente a Parigi in maglia gialla, la squadra vince ben 11 tappe (3 con Jan Raas, 2 con Zoetemelk, 1 con Gerrie Knetemann, Bert Oosterbosch, Henk Lubberding e Cees Priem e ancora 2 cronosquadre) e Johan Van der Velde è primo nella classifica dei giovani. Oltre ai corridori già citati la squadra di Peter Post ha avuto con se anche campioni del calibro di Hennie Kuiper e Dietrich Thurau, o ancora Leo Van Vliet, Ludo Peeters, Frank Hoste e Peter Winnen. Alla fine del 1983 a causa dei dissidi tra Jan Raas e Peter Post la squadra si divide e praticamente termina un'era: oltre ai successi al Tour, in 10 anni sono arrivati due Mondiali, due Fiandre, una Roubaix, 4 Gand-Wevelgem, 4 Amstel Gold Race e 3 Giri di Svizzera.

Sebastiano Cipriani

100% Grandi Squadre (Ti-Raleigh)

La Ti-Raleigh impegnata in una cronosquadre @ Bikeraceinfo.comTra le formazioni che hanno fatto in qualche modo la storia del Tour de France non si può non dedicare uno spazio a chi nel giro di 8 edizioni della corsa è riuscita a conquistare la bellezza di 56 vittorie di tappa, mediamente 7 all'anno: stiamo parlando dell'olandese Ti-Raleigh del manager Peter Post. Nata nel 1974, la Ti-Raleigh è approdata al Tour de France per la prima volta nel 1976 ed ha subito impresso il proprio marchio sulla corsa: tra le quattro vittorie spicca la cronosquadre di Louvain, una specialità in cui gli olandesi domineranno negli anni successivi con altre 6 vittorie. Alla Grande Boucle l'anno di grazia è il 1980: Joop Zoetemelk, al primo anno in squadra, arriva finalmente a Parigi in maglia gialla, la squadra vince ben 11 tappe (3 con Jan Raas, 2 con Zoetemelk, 1 con Gerrie Knetemann, Bert Oosterbosch, Henk Lubberding e Cees Priem e ancora 2 cronosquadre) e Johan Van der Velde è primo nella classifica dei giovani. Oltre ai corridori già citati la squadra di Peter Post ha avuto con se anche campioni del calibro di Hennie Kuiper e Dietrich Thurau, o ancora Leo Van Vliet, Ludo Peeters, Frank Hoste e Peter Winnen. Alla fine del 1983 a causa dei dissidi tra Jan Raas e Peter Post la squadra si divide e praticamente termina un'era: oltre ai successi al Tour, in 10 anni sono arrivati due Mondiali, due Fiandre, una Roubaix, 4 Gand-Wevelgem, 4 Amstel Gold Race e 3 Giri di Svizzera.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

William BonnetA Chorges ritorna a vincere la Francia, in quest'occasione nella persona di William Bonnet della Fdj.fr; il trentunenne sprinter ha regolato l'olandese dell'Argos Tom Veelers, al ritorno nelle zone buone della classifica dopo qualche passaggio a vuoto, distanziato di soli 12". Terzo a 44" l'unico lituano al Tour, Ramunas Navardauskas della Garmin, che precede l'attivissima colonia kazaka, rappresentata in questa occasione da Alexey Lutsenko e da Dmitriy Muravyev, rispettivamente quarto a 1'07" e quinto a 1'36". Ultimo per la terza volta il britannico della Sky Chris Froome a 10'39". Dopo 24 ore di interregno canadese grazie a Svein Tuft dell'Orica torna ad essere suonato il Meniñ Qazaqstanım, l'inno della repubblica kazaka, grazie a Muravyev che si riprende la vetta per soli 12" sul leader uscente. Veelers completa il podio, rimontando tempo e posizioni, trovandosi ora a 27" dalla testa; in controtendenza si segnalano il kazako Assan Bazayev dell'Astana, sceso al quarto posto a 2'09", e il belga Kris Boeckmans della Vacansoleil, quinto a 2'14". Sempre in coda, ça va sans dire, Froome con 3h05'43" di ritardo. Ora tocca all'Alpe d'Huez con la tappa più attesa di questa edizione della Boucle: è indubbio che la classifica potrebbe venire rivoluzionata, con attacchi combinati da lontano o allunghi nell'erta finale. Un'attenzione particolare la merita Veelers, vista l'abitudinaria massa di connazionali presenti sui tornanti dell'Alpe.

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