Quasi sei chilometri e mezzo di cronoprologo per aprire il Tour de France 2012. Al contrario dell'anno scorso, quando la Grande Boucle partì con una tappa in linea, sarà una prova contro il tempo ad assegnare la prima maglia gialla. Il percorso è del tutto pianeggiante, e i piccoli scarti del profilo altimetrico sono veramente irrisori. E anche la difficoltà "planimetriche", dettate da curve o passaggi tecnici, sono ridotte al minimo: due rotonde da circumnavigare di 360° contengono il tratto (di un chilometro abbondante, tra il km 2.5 e il km 4) sul "LungoMosa"; per il resto, contiamo un po' di pavé nella parte centrale, un paio di chicane e, negli ultimi 2500 metri della prova, due o tre curve insidiose su cui qualche funambolo della bicicletta potrà guadagnare qualcosa.
Per le scommesse di questa 99a edizione del Tour de France ci affideremo al bookmaker PaddyPower.it, che fin dal prologo odierno offre quote davvero molto interessanti. Il favorito numero uno è Fabian Cancellara che viene dato a 3.05 ma attenzione perché lo svizzero non avrà vita facile contro Bradley Wiggins, pagato 5 volte la posta; in totale però ci sono quattro corridori che di staccano nettamente da tutti gli altri perché oltre ai due già citati, solo Tony Martin (5.90) e Peter Sagan (7.25) sono quotati a meno di 30. Per chi invece volesse osare qualcosa in più possiamo consigliare Sylvain Chavanel ed Edvald Boasson Hagen, entrambi quotati a 45. PaddyPower ci offre poi anche le quote per la vittoria finale del Tour dove si prevede una lotta a due tra Wiggins ed Evans: il britannico, forte della sua abilità a crono, è a 2.25, l'australiano è a 3.25 mentre il terzo favorito, pagato addirittura 22 volte la giocata, è il nostro Vincenzo Nibali. Sempre su PaddyPower si può scommettere anche sulle classifiche speciali con Sagan quotato a 1.85 per la vittoria della maglia verde e Hoogerland a 7.25 per quella a pois (qui c'è Scarponi a 10).
Vedi la startlist ufficiale del Tour de France con l'ordine di partenza della cronometro di Liegi.






 Dopo l'esperimento molto positivo al Giro d'Italia, anche per questo Tour de France vi offriremo la possibilità di seguire giorno dopo giorno una corsa parallela con lo stesso identico percorso, le stesse squadre e anche gli stessi 198 corridori: grazie allo splendido staff di
Dopo l'esperimento molto positivo al Giro d'Italia, anche per questo Tour de France vi offriremo la possibilità di seguire giorno dopo giorno una corsa parallela con lo stesso identico percorso, le stesse squadre e anche gli stessi 198 corridori: grazie allo splendido staff di  Ci siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!
Ci siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!









In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.