Il Portale del Ciclismo professionistico

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Quasi sei chilometri e mezzo di cronoprologo per aprire il Tour de France 2012. Al contrario dell'anno scorso, quando la Grande Boucle partì con una tappa in linea, sarà una prova contro il tempo ad assegnare la prima maglia gialla. Il percorso è del tutto pianeggiante, e i piccoli scarti del profilo altimetrico sono veramente irrisori. E anche la difficoltà "planimetriche", dettate da curve o passaggi tecnici, sono ridotte al minimo: due rotonde da circumnavigare di 360° contengono il tratto (di un chilometro abbondante, tra il km 2.5 e il km 4) sul "LungoMosa"; per il resto, contiamo un po' di pavé nella parte centrale, un paio di chicane e, negli ultimi 2500 metri della prova, due o tre curve insidiose su cui qualche funambolo della bicicletta potrà guadagnare qualcosa.

Per le scommesse di questa 99a edizione del Tour de France ci affideremo al bookmaker PaddyPower.it, che fin dal prologo odierno offre quote davvero molto interessanti. Il favorito numero uno è Fabian Cancellara che viene dato a 3.05 ma attenzione perché lo svizzero non avrà vita facile contro Bradley Wiggins, pagato 5 volte la posta; in totale però ci sono quattro corridori che di staccano nettamente da tutti gli altri perché oltre ai due già citati, solo Tony Martin (5.90) e Peter Sagan (7.25) sono quotati a meno di 30. Per chi invece volesse osare qualcosa in più possiamo consigliare Sylvain Chavanel ed Edvald Boasson Hagen, entrambi quotati a 45. PaddyPower ci offre poi anche le quote per la vittoria finale del Tour dove si prevede una lotta a due tra Wiggins ed Evans: il britannico, forte della sua abilità a crono, è a 2.25, l'australiano è a 3.25 mentre il terzo favorito, pagato addirittura 22 volte la giocata, è il nostro Vincenzo Nibali. Sempre su PaddyPower si può scommettere anche sulle classifiche speciali con Sagan quotato a 1.85 per la vittoria della maglia verde e Hoogerland a 7.25 per quella a pois (qui c'è Scarponi a 10).

Vedi la startlist ufficiale del Tour de France con l'ordine di partenza della cronometro di Liegi.

Liège

In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.

Liège

Nove volte il Tour ha toccato Liegi prima di oggi. L'ultima nel 2004, con prologo vinto da Cancellara su Armstrong (per 2", ma sarà l'americano ad arrivare a Parigi in giallo) e prima tappa andata all'eterno Kirsipuu. Nel 1995 la Charleroi-Liegi fu decisiva per le sorti del Tour, con una fuga a due, Bruyneel ed Indurain. Il Navarro lasciò la vittoria di tappa all'allora portacolori della ONCE, il giorno dopo avrebbe dato distacchi abissali nella cronometro da Huy a Seraing, ipotecando la maglia gialla. Nel 1980 la terza tappa vide trionfare l'olandese Henk Lubberding. Maglia gialla a Rudy Pevenage, ma a Parigi trionferà Joop Zoetemelk. Nel '65 van Looy vinse qui nel Tour di Gimondi mentre nel 1956 André Darrigade si aggiudicò la prima tappa (Tour a Roger Walkowiak). Fritz Schaer nel '53, Adolfo Leoni (su Fiorenzo Magni) nel '50 e Gino Bartali nel '48 sono gli altri vincitori in tappe del Tour nella città ardente.

Francesco Sulas
Liège

In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.

Liège

Nove volte il Tour ha toccato Liegi prima di oggi. L'ultima nel 2004, con prologo vinto da Cancellara su Armstrong (per 2", ma sarà l'americano ad arrivare a Parigi in giallo) e prima tappa andata all'eterno Kirsipuu. Nel 1995 la Charleroi-Liegi fu decisiva per le sorti del Tour, con una fuga a due, Bruyneel ed Indurain. Il Navarro lasciò la vittoria di tappa all'allora portacolori della ONCE, il giorno dopo avrebbe dato distacchi abissali nella cronometro da Huy a Seraing, ipotecando la maglia gialla. Nel 1980 la terza tappa vide trionfare l'olandese Henk Lubberding. Maglia gialla a Rudy Pevenage, ma a Parigi trionferà Joop Zoetemelk. Nel '65 van Looy vinse qui nel Tour di Gimondi mentre nel 1956 André Darrigade si aggiudicò la prima tappa (Tour a Roger Walkowiak). Fritz Schaer nel '53, Adolfo Leoni (su Fiorenzo Magni) nel '50 e Gino Bartali nel '48 sono gli altri vincitori in tappe del Tour nella città ardente.

Liège

In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.

Liège

Nove volte il Tour ha toccato Liegi prima di oggi. L'ultima nel 2004, con prologo vinto da Cancellara su Armstrong (per 2", ma sarà l'americano ad arrivare a Parigi in giallo) e prima tappa andata all'eterno Kirsipuu. Nel 1995 la Charleroi-Liegi fu decisiva per le sorti del Tour, con una fuga a due, Bruyneel ed Indurain. Il Navarro lasciò la vittoria di tappa all'allora portacolori della ONCE, il giorno dopo avrebbe dato distacchi abissali nella cronometro da Huy a Seraing, ipotecando la maglia gialla. Nel 1980 la terza tappa vide trionfare l'olandese Henk Lubberding. Maglia gialla a Rudy Pevenage, ma a Parigi trionferà Joop Zoetemelk. Nel '65 van Looy vinse qui nel Tour di Gimondi mentre nel 1956 André Darrigade si aggiudicò la prima tappa (Tour a Roger Walkowiak). Fritz Schaer nel '53, Adolfo Leoni (su Fiorenzo Magni) nel '50 e Gino Bartali nel '48 sono gli altri vincitori in tappe del Tour nella città ardente.

Liège

In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.

Liège

Nove volte il Tour ha toccato Liegi prima di oggi. L'ultima nel 2004, con prologo vinto da Cancellara su Armstrong (per 2", ma sarà l'americano ad arrivare a Parigi in giallo) e prima tappa andata all'eterno Kirsipuu. Nel 1995 la Charleroi-Liegi fu decisiva per le sorti del Tour, con una fuga a due, Bruyneel ed Indurain. Il Navarro lasciò la vittoria di tappa all'allora portacolori della ONCE, il giorno dopo avrebbe dato distacchi abissali nella cronometro da Huy a Seraing, ipotecando la maglia gialla. Nel 1980 la terza tappa vide trionfare l'olandese Henk Lubberding. Maglia gialla a Rudy Pevenage, ma a Parigi trionferà Joop Zoetemelk. Nel '65 van Looy vinse qui nel Tour di Gimondi mentre nel 1956 André Darrigade si aggiudicò la prima tappa (Tour a Roger Walkowiak). Fritz Schaer nel '53, Adolfo Leoni (su Fiorenzo Magni) nel '50 e Gino Bartali nel '48 sono gli altri vincitori in tappe del Tour nella città ardente.

Liège

In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.

Liège

Nove volte il Tour ha toccato Liegi prima di oggi. L'ultima nel 2004, con prologo vinto da Cancellara su Armstrong (per 2", ma sarà l'americano ad arrivare a Parigi in giallo) e prima tappa andata all'eterno Kirsipuu. Nel 1995 la Charleroi-Liegi fu decisiva per le sorti del Tour, con una fuga a due, Bruyneel ed Indurain. Il Navarro lasciò la vittoria di tappa all'allora portacolori della ONCE, il giorno dopo avrebbe dato distacchi abissali nella cronometro da Huy a Seraing, ipotecando la maglia gialla. Nel 1980 la terza tappa vide trionfare l'olandese Henk Lubberding. Maglia gialla a Rudy Pevenage, ma a Parigi trionferà Joop Zoetemelk. Nel '65 van Looy vinse qui nel Tour di Gimondi mentre nel 1956 André Darrigade si aggiudicò la prima tappa (Tour a Roger Walkowiak). Fritz Schaer nel '53, Adolfo Leoni (su Fiorenzo Magni) nel '50 e Gino Bartali nel '48 sono gli altri vincitori in tappe del Tour nella città ardente.

Liège

In francese è Liège, in olandese Luik, in tedesco Lüttich, ma parliamo sempre di Liegi. Capoluogo della Proincia della Vallonia, vanta 195.000 abitanti (se non si considerano quelli dell'agglomerato urbano). Attraversata dalla Mosa, si trova vicino ai confini di Stato di Olanda, Germania, Lussemburgo e Francia. È conosciuta anche come la "città ardente" in quanto si contraddistingue per essere un interessante mix tra antichità e modernità. Ha dato i natali a personaggi come George Simenon, Cesar Frank o i fratelli Dardenne, mentre zone come l'Oltremosa la rendono una città vivace e decisamente proiettata al futuro. Da vedere Place St. Lambert, la culla della città, dove sorgeva un tempo l'omonima cattedrale, i cui resti sono stati riportati alla luce nel corso di alcuni lavori di scavo. La piazza è dominata dal bellissimo Palazzo dei Principi-Vescovi, ricostruito nel 1536. Oggi è sede del Tribunale. La Cattedrale gotica di Saint-Paul e la Chiesa di Saint-Jacques, fondata nel 1015 come chiesa abbaziale di un monastero benedettino, sono pure da visitare. Caffè e ristoranti rendono Liegi una città quanto mai viva. Da assaggiare le Boulets de Liège, polpettine di carne mista insaporita dallo "Sirop de Liège", specialissima melassa di frutta utilizzata in cucina e che si trova solo qui. Il Café Liégeois ed il Pékèt, acquavite caratteristicha della zona, sono imperdibili.

Liège

Nove volte il Tour ha toccato Liegi prima di oggi. L'ultima nel 2004, con prologo vinto da Cancellara su Armstrong (per 2", ma sarà l'americano ad arrivare a Parigi in giallo) e prima tappa andata all'eterno Kirsipuu. Nel 1995 la Charleroi-Liegi fu decisiva per le sorti del Tour, con una fuga a due, Bruyneel ed Indurain. Il Navarro lasciò la vittoria di tappa all'allora portacolori della ONCE, il giorno dopo avrebbe dato distacchi abissali nella cronometro da Huy a Seraing, ipotecando la maglia gialla. Nel 1980 la terza tappa vide trionfare l'olandese Henk Lubberding. Maglia gialla a Rudy Pevenage, ma a Parigi trionferà Joop Zoetemelk. Nel '65 van Looy vinse qui nel Tour di Gimondi mentre nel 1956 André Darrigade si aggiudicò la prima tappa (Tour a Roger Walkowiak). Fritz Schaer nel '53, Adolfo Leoni (su Fiorenzo Magni) nel '50 e Gino Bartali nel '48 sono gli altri vincitori in tappe del Tour nella città ardente.

Meteo

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17.25 - Liegi

Soggetti Alternativi

Debutto assoluto per lui alla Grande Boucle, dopo aver disputato (senza concluderla) la prima grande corsa a tappe nell'ultimo Giro d'Italia. Grande promessa del ciclismo sudafricano, si è messo in luce con la maglia della Barloworld ma la sua carriera ha rischiato di subire un brusco stop a causa di una bruttissima caduta nell'ultima tappa del Tour of Turkey (corsa, peraltro, da lui vinta) nel 2009. Dopo un 2010 con poche soddisfazioni in maglia RadioShack, lo scorso anno è tornato al successo nel campionato nazionale a cronometro. Ben due invece i successi in questa stagione, con uno splendido colpo di mano nella 2a frazione della Vuelta Pais Vasco e in volata nella 2a tappa del Giro di Slovenia. Atleta molto veloce, guiderà Goss negli sprint ma la sua bravura in cronometro di breve lunghezza potrebbe consentirgli di disputare un buon prologo. Basta solo metterci un po' di...Impe(y)gno!

Vivian Ghianni

Debutto assoluto per lui alla Grande Boucle, dopo aver disputato (senza concluderla) la prima grande corsa a tappe nell'ultimo Giro d'Italia. Grande promessa del ciclismo sudafricano, si è messo in luce con la maglia della Barloworld ma la sua carriera ha rischiato di subire un brusco stop a causa di una bruttissima caduta nell'ultima tappa del Tour of Turkey (corsa, peraltro, da lui vinta) nel 2009. Dopo un 2010 con poche soddisfazioni in maglia RadioShack, lo scorso anno è tornato al successo nel campionato nazionale a cronometro. Ben due invece i successi in questa stagione, con uno splendido colpo di mano nella 2a frazione della Vuelta Pais Vasco e in volata nella 2a tappa del Giro di Slovenia. Atleta molto veloce, guiderà Goss negli sprint ma la sua bravura in cronometro di breve lunghezza potrebbe consentirgli di disputare un buon prologo. Basta solo metterci un po' di...Impe(y)gno!

Debutto assoluto per lui alla Grande Boucle, dopo aver disputato (senza concluderla) la prima grande corsa a tappe nell'ultimo Giro d'Italia. Grande promessa del ciclismo sudafricano, si è messo in luce con la maglia della Barloworld ma la sua carriera ha rischiato di subire un brusco stop a causa di una bruttissima caduta nell'ultima tappa del Tour of Turkey (corsa, peraltro, da lui vinta) nel 2009. Dopo un 2010 con poche soddisfazioni in maglia RadioShack, lo scorso anno è tornato al successo nel campionato nazionale a cronometro. Ben due invece i successi in questa stagione, con uno splendido colpo di mano nella 2a frazione della Vuelta Pais Vasco e in volata nella 2a tappa del Giro di Slovenia. Atleta molto veloce, guiderà Goss negli sprint ma la sua bravura in cronometro di breve lunghezza potrebbe consentirgli di disputare un buon prologo. Basta solo metterci un po' di...Impe(y)gno!

Debutto assoluto per lui alla Grande Boucle, dopo aver disputato (senza concluderla) la prima grande corsa a tappe nell'ultimo Giro d'Italia. Grande promessa del ciclismo sudafricano, si è messo in luce con la maglia della Barloworld ma la sua carriera ha rischiato di subire un brusco stop a causa di una bruttissima caduta nell'ultima tappa del Tour of Turkey (corsa, peraltro, da lui vinta) nel 2009. Dopo un 2010 con poche soddisfazioni in maglia RadioShack, lo scorso anno è tornato al successo nel campionato nazionale a cronometro. Ben due invece i successi in questa stagione, con uno splendido colpo di mano nella 2a frazione della Vuelta Pais Vasco e in volata nella 2a tappa del Giro di Slovenia. Atleta molto veloce, guiderà Goss negli sprint ma la sua bravura in cronometro di breve lunghezza potrebbe consentirgli di disputare un buon prologo. Basta solo metterci un po' di...Impe(y)gno!

Debutto assoluto per lui alla Grande Boucle, dopo aver disputato (senza concluderla) la prima grande corsa a tappe nell'ultimo Giro d'Italia. Grande promessa del ciclismo sudafricano, si è messo in luce con la maglia della Barloworld ma la sua carriera ha rischiato di subire un brusco stop a causa di una bruttissima caduta nell'ultima tappa del Tour of Turkey (corsa, peraltro, da lui vinta) nel 2009. Dopo un 2010 con poche soddisfazioni in maglia RadioShack, lo scorso anno è tornato al successo nel campionato nazionale a cronometro. Ben due invece i successi in questa stagione, con uno splendido colpo di mano nella 2a frazione della Vuelta Pais Vasco e in volata nella 2a tappa del Giro di Slovenia. Atleta molto veloce, guiderà Goss negli sprint ma la sua bravura in cronometro di breve lunghezza potrebbe consentirgli di disputare un buon prologo. Basta solo metterci un po' di...Impe(y)gno!

Debutto assoluto per lui alla Grande Boucle, dopo aver disputato (senza concluderla) la prima grande corsa a tappe nell'ultimo Giro d'Italia. Grande promessa del ciclismo sudafricano, si è messo in luce con la maglia della Barloworld ma la sua carriera ha rischiato di subire un brusco stop a causa di una bruttissima caduta nell'ultima tappa del Tour of Turkey (corsa, peraltro, da lui vinta) nel 2009. Dopo un 2010 con poche soddisfazioni in maglia RadioShack, lo scorso anno è tornato al successo nel campionato nazionale a cronometro. Ben due invece i successi in questa stagione, con uno splendido colpo di mano nella 2a frazione della Vuelta Pais Vasco e in volata nella 2a tappa del Giro di Slovenia. Atleta molto veloce, guiderà Goss negli sprint ma la sua bravura in cronometro di breve lunghezza potrebbe consentirgli di disputare un buon prologo. Basta solo metterci un po' di...Impe(y)gno!

TourTweet

 

@KarstenKroon: Oddio ho perso il Tour. Gigantesco ingorgo sulla strada verso la partenza. Io parto alle 14.48, spero di fare in tempo!

@StueyOG: Ho appena detto addio alla sensazione di gambe fresche. Queste sono le ultime poche ore in cui loro staranno bene prima delle prossime 4 settimane! #nientepiùscaleperme!

@EiselBernhard: TdF 2012: alle 14:11 sarò uno dei primi corridori a scendere dalla rampa e inizieranno 3 settimane di divertimento, concentrazione e dolore. Non vedo l'ora!

@MarcelSieberg: Sono il ragazzo più alto quest'anno al Tour de France... 198.5 cm, significa che gli altri avranno abbastanza scia :-)

@HansenAdam: Mai visto un corridore così nervoso come @GregHenderson1... Spero si calmi un po'... Odierei dovergli mettere le mie calze in bocca e legargli la testa col nastro adesivo

La maglia gialla virtuale

L'ordine d'arrivo della cronometro inaugurale del Tour 2012Dopo l'esperimento molto positivo al Giro d'Italia, anche per questo Tour de France vi offriremo la possibilità di seguire giorno dopo giorno una corsa parallela con lo stesso identico percorso, le stesse squadre e anche gli stessi 198 corridori: grazie allo splendido staff di PcCiclismo.net, community che tiene in vita e aggiorna continuamente uno dei migliori giochi legati al ciclismo, vi offriremo un Tour de France virtuale, e chissà che non si riveli più divertente di quello reale.

Oggi si inizia subito con il cronoprologo di 6400 metri a Liegi: sembra di essere tornati indietro al 2004 perché anche allora la Grande Boucle iniziava dalla città belga e la prima maglia gialla era stata indossata da Fabian Cancellara. Il fortissimo svizzero della RadioShack è volato sul tracciato a 50 chilometri all'ora e non ha lasciato scampo ai suoi rivali; alle spalle di Fabian si sono piazzati un po' a sorpresa Denis Menchov a 3" e Vincenzo Nibali a 4": addirittura Nibali aveva fatto segnare il miglior tempo parziale all'intermedio con 1" di vantaggio proprio su Cancellara.

Solo quarto a 7" il campione del mondo Tony Martin che dopo 3.5 km accusava già 5" di ritardo da Cancellara: nella seconda parte del tracciato il corridore della Omega Pharma ha recuperato diverse posizioni ma non gli bastato per salire sul podio. Solo 10° l'altro grande favorito di questa cronometro, il britannico Bradley Wiggins: il corridore della Sky ha accusato un ritardo di 10" ed è arrivato dietro anche al suo compagno di squadra Froome, un alleato ma forse anche un rivale nelle tappe decisive.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Miguel Mínguez AyalaCi siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!

Marco Grassi

La maglia gialla virtuale

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Oggi si inizia subito con il cronoprologo di 6400 metri a Liegi: sembra di essere tornati indietro al 2004 perché anche allora la Grande Boucle iniziava dalla città belga e la prima maglia gialla era stata indossata da Fabian Cancellara. Il fortissimo svizzero della RadioShack è volato sul tracciato a 50 chilometri all'ora e non ha lasciato scampo ai suoi rivali; alle spalle di Fabian si sono piazzati un po' a sorpresa Denis Menchov a 3" e Vincenzo Nibali a 4": addirittura Nibali aveva fatto segnare il miglior tempo parziale all'intermedio con 1" di vantaggio proprio su Cancellara.

Solo quarto a 7" il campione del mondo Tony Martin che dopo 3.5 km accusava già 5" di ritardo da Cancellara: nella seconda parte del tracciato il corridore della Omega Pharma ha recuperato diverse posizioni ma non gli bastato per salire sul podio. Solo 10° l'altro grande favorito di questa cronometro, il britannico Bradley Wiggins: il corridore della Sky ha accusato un ritardo di 10" ed è arrivato dietro anche al suo compagno di squadra Froome, un alleato ma forse anche un rivale nelle tappe decisive.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Miguel Mínguez AyalaCi siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - Prologo
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La maglia gialla virtuale

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Oggi si inizia subito con il cronoprologo di 6400 metri a Liegi: sembra di essere tornati indietro al 2004 perché anche allora la Grande Boucle iniziava dalla città belga e la prima maglia gialla era stata indossata da Fabian Cancellara. Il fortissimo svizzero della RadioShack è volato sul tracciato a 50 chilometri all'ora e non ha lasciato scampo ai suoi rivali; alle spalle di Fabian si sono piazzati un po' a sorpresa Denis Menchov a 3" e Vincenzo Nibali a 4": addirittura Nibali aveva fatto segnare il miglior tempo parziale all'intermedio con 1" di vantaggio proprio su Cancellara.

Solo quarto a 7" il campione del mondo Tony Martin che dopo 3.5 km accusava già 5" di ritardo da Cancellara: nella seconda parte del tracciato il corridore della Omega Pharma ha recuperato diverse posizioni ma non gli bastato per salire sul podio. Solo 10° l'altro grande favorito di questa cronometro, il britannico Bradley Wiggins: il corridore della Sky ha accusato un ritardo di 10" ed è arrivato dietro anche al suo compagno di squadra Froome, un alleato ma forse anche un rivale nelle tappe decisive.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Miguel Mínguez AyalaCi siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!

Marco Grassi

La maglia gialla virtuale

L'ordine d'arrivo della cronometro inaugurale del Tour 2012Dopo l'esperimento molto positivo al Giro d'Italia, anche per questo Tour de France vi offriremo la possibilità di seguire giorno dopo giorno una corsa parallela con lo stesso identico percorso, le stesse squadre e anche gli stessi 198 corridori: grazie allo splendido staff di PcCiclismo.net, community che tiene in vita e aggiorna continuamente uno dei migliori giochi legati al ciclismo, vi offriremo un Tour de France virtuale, e chissà che non si riveli più divertente di quello reale.

Oggi si inizia subito con il cronoprologo di 6400 metri a Liegi: sembra di essere tornati indietro al 2004 perché anche allora la Grande Boucle iniziava dalla città belga e la prima maglia gialla era stata indossata da Fabian Cancellara. Il fortissimo svizzero della RadioShack è volato sul tracciato a 50 chilometri all'ora e non ha lasciato scampo ai suoi rivali; alle spalle di Fabian si sono piazzati un po' a sorpresa Denis Menchov a 3" e Vincenzo Nibali a 4": addirittura Nibali aveva fatto segnare il miglior tempo parziale all'intermedio con 1" di vantaggio proprio su Cancellara.

Solo quarto a 7" il campione del mondo Tony Martin che dopo 3.5 km accusava già 5" di ritardo da Cancellara: nella seconda parte del tracciato il corridore della Omega Pharma ha recuperato diverse posizioni ma non gli bastato per salire sul podio. Solo 10° l'altro grande favorito di questa cronometro, il britannico Bradley Wiggins: il corridore della Sky ha accusato un ritardo di 10" ed è arrivato dietro anche al suo compagno di squadra Froome, un alleato ma forse anche un rivale nelle tappe decisive.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Miguel Mínguez AyalaCi siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!

Marco Grassi

La classifica al contrario

Miguel Mínguez AyalaCi siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!

Marco Grassi

La maglia gialla virtuale

L'ordine d'arrivo della cronometro inaugurale del Tour 2012Dopo l'esperimento molto positivo al Giro d'Italia, anche per questo Tour de France vi offriremo la possibilità di seguire giorno dopo giorno una corsa parallela con lo stesso identico percorso, le stesse squadre e anche gli stessi 198 corridori: grazie allo splendido staff di PcCiclismo.net, community che tiene in vita e aggiorna continuamente uno dei migliori giochi legati al ciclismo, vi offriremo un Tour de France virtuale, e chissà che non si riveli più divertente di quello reale.

Oggi si inizia subito con il cronoprologo di 6400 metri a Liegi: sembra di essere tornati indietro al 2004 perché anche allora la Grande Boucle iniziava dalla città belga e la prima maglia gialla era stata indossata da Fabian Cancellara. Il fortissimo svizzero della RadioShack è volato sul tracciato a 50 chilometri all'ora e non ha lasciato scampo ai suoi rivali; alle spalle di Fabian si sono piazzati un po' a sorpresa Denis Menchov a 3" e Vincenzo Nibali a 4": addirittura Nibali aveva fatto segnare il miglior tempo parziale all'intermedio con 1" di vantaggio proprio su Cancellara.

Solo quarto a 7" il campione del mondo Tony Martin che dopo 3.5 km accusava già 5" di ritardo da Cancellara: nella seconda parte del tracciato il corridore della Omega Pharma ha recuperato diverse posizioni ma non gli bastato per salire sul podio. Solo 10° l'altro grande favorito di questa cronometro, il britannico Bradley Wiggins: il corridore della Sky ha accusato un ritardo di 10" ed è arrivato dietro anche al suo compagno di squadra Froome, un alleato ma forse anche un rivale nelle tappe decisive.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Miguel Mínguez AyalaCi siamo lasciati all'alba di una crono milanese con Miguel Mínguez Ayala, strepitoso vincitore della classifica al contrario del Giro d'Italia, ci ritroviamo all'alba di una crono liégeois (sì, insomma, di Liegi), con tutta una nuova storia da scrivere: una storia che sarà lunga 21 tappe, e che ci darà, fra tre settimane, un nuovo nome da scrivere nell'albo d'oro più importante del ciclismo. Perché, a conti fatti, esiste una corsa più prestigiosa del Tour de France? Esiste una classifica più stimolante? Esiste una maglia nera più ambita? Fabio Sabatini non ha dubbi, e come potrebbe averne il vincitore della classifica al contrario del 2011? Un anno fa il capitano della Liquigas si impose con 3'08" su Andrey Amador, 12'17" su Danny Pate, 13'35" su Marcus Burghardt e 13'43" su Mark Renshaw. Cadel Evans, 167esimo e ultimo, provò a limitare i danni, riuscendo a mantenere il ritardo entro le 4 ore (3h57'43" alla fine). Purtroppo i primi tre dello scorso anno, forse saziati da quel podio, non saranno al via (né ci sarà, a tentare una clamorosa doppietta, lo stesso Mínguez). Non importa: troveremo senz'altro anche in questo Tour un bel manipolo di eroi da venerare!

Marco Grassi

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