Si chiude con la cronometro di Besançon la prima parte di Tour, prima del primo giorno di riposo. Non mancano le curve, sui 41 km di tracciato, quel che manca è qualche salitella impegnativa che renda la prova contro il tempo ancor più tecnica, considerando che l'erta di Abbans-Dessus (dov'è posto il primo rilevamento cronometrico, al km 16.5) non è poi così trascendentale, tutt'altro. Nella seconda parte di percorso, in ogni caso, la strada si semplifica, costeggiando piattamente per un tratto il fiume Doubs, ed evitando poi il centro di Besançon per un arrivo più agevole nella periferia ovest della cittadina. Un paio di curve insidiose negli ultimi 2 km metteranno un po' di ulteriore pepe nel finale.
L'ordine di partenza dei migliori della classifica: 16.12 Taaramäe - 16.15 Roche - 16.18 Van den Broeck - 16.21 Monfort - 16.24 Froome - 16.27 Zubeldia - 16.30 Menchov - 16.33 Nibali - 16.36 Evans - 16.39 Wiggins
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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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La prima cronometro lunga del Tour de France ha subito sconvolto la classifica generale e da qui a Parigi sembra proprio che ci potremmo aspettare una lotta molto incerta, perché la classifica è cambiata sì radicalmente, ma i distacchi sono ancora piuttosto contenuti e può bastare davvero poco per guardare o perdere diverse posizioni. In questo scenario l'unica certezza è rappresentata da Fabian Cancellara che dopo aver vinto il prologo a cronometro a Liegi, si è ripetuto nella prova contro il tempo di Besançon, una tappa lunga e non molto adatta in certi frangenti agli specialisti pure di questo esercizio.
Una gran bella volata di un corposo gruppo ha deciso l'ottava tappa, a Porrentruy, dopo una frazione corsa col coltello tra i denti dall'inizio alla fine da parte di tutti i protagonisti del Tour. A imporsi su 17 colleghi è stato Vladimir Gusev (vero protagonista di questo TourNotes, cfr. un paio di scroll più su...) che ha avuto la prontezza di riflessi per piegare la resistenza di Ladagnous, Jérôme, Dumoulin e Renshaw, finiti nell'ordine alle sue spalle; l'ultimo dell'ordine d'arrivo, Thibaut Pinot, ha chiuso da solo a 23'31" da Gusev. Ma la notizia del giorno è la sofferenza del leader Brice Feillu, che è arrivato a 6'50" dal drappello dei migliori, e deve ringraziare solo il ritiro di Verdugo se ha conservato la maglia nera. Fatto sta che Tyler Farrar, arrivato coi più forti, ora incombe nella generale, a 2'02" dal francese della Saur. Engoulvent è terzo a 3'16" dal compagno in nero, Timmer occupa il quarto posto a 3'30" e Vansummeren è quinto a 8'23". La cronometro di Besançon assesterà ulteriormente la classifica al contrario, prima di un giorno di riposo attesissimo dagli ultimi della generale, che potranno recuperare un po' a livello fisico: tra tutti, quel Bradley Wiggins che occupa malinconicamente l'ultimo posto a 1h11'39" da Feillu.









Un solo appuntamento con il Tour in precedenza per Arc-et-Senans, ed anche non troppo datato. Era il 1996 ed in qualche modo è una Grande Boucle che è passata alla storia. Sarà infatti la prima dal 1991 a non essere vinta dal navarro Miguel Indurain. Il 5 luglio di quell'anno la quinta tappa, da Arc-et-Senans a Aix-les-Bains, fu vinta dall'olandese Michael Boogerd. Il portacolori Rabobank anticipò di 1" il gruppo regolato da Zabel su Jalabert e Tchmil. Era il terzo ed ultimo giorno in maglia gialla di Stéphane Heulot (Mariano Piccoli era secondo), che il giorno dopo a Les Arcs cederà la maglia a Berzin. il russo, dopo un paio di tappe in gialle, lascerà definitivamente il simbolo del primato al vincitore Bjarne Riis.