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Una tappa più breve delle precedenti, ma nella quale non si farà altro che salire e scendere, con tanto di sconfinamento in Svizzera per il finale. Chi punterà alla maglia a pois sarà in fuga dall'inizio, a raccogliere punti ai Gpm di Bondeval (4a categoria, km 20), Passage de le Douleur (3a, km 32), Maison-Rouge (2a, km 50), Saignelégier (2a, km 73) e Saulcy (2a, km 97). Quest'ultima salita, benché più dura delle altre (pendenza media dell'8.6%), è seguita però da 10 km di falsopiano fino allo sprint intermedio di Les Genevez (laddove si entra in Svizzera), quindi da quasi 20 km tra discesa e fondovalle. Facile immaginare, perciò, che solo ai piedi della Côte de la Caquerelle (4 km con pendenza media superiore al 7% e traguardo Gpm al km 130, a 27 dalla fine) entreranno in scena i grossi calibri, quantomeno per non perdere terreno rispetto a eventuali attacchi. 7 km di interessante discesa precederanno l'ultima scalata di giornata, quella al Col de la Croix: nemmeno 4 km di ascesa per questo Gpm, ma le pendenze sono toste (in particolare nel primo chilometro e negli ultimi 700 metri si va oltre il 15%). Qual è il problema, per eventuali coraggiosi? Che dalla vetta a Porrentruy ci sono 16 km, e in particolare gli ultimi 10 sono completamente in piano, per cui non sarà impossibile recuperare per chi sarà in rimonta da dietro.

Fuga certa, stando a quello che prevedono i bookmaker di Paddy Power: quote relativamente basse per tutta una serie di corridori che amano l'attacco a lunga gittata e che in passato ci hanno fatto divertire sulle strade del Tour de France. La miglior convergenza tra questa attitudine e uno stato di forma più che buono viene riconosciuta a Sylvain Chavanel, che è dato appena a 7.50. Il suo connazionale Voeckler "vale" 11, mentre Vinokourov, che già ieri ci ha provato, è quotato a 13. Johnny Hoogerland, il cui attacco renderebbe felice una moltitudine di appassionati, è visto bene (probabilmente la maglia a pois in palio potrebbe stuzzicarlo), con una quota di 14. E gli uomini di classifica? Paddy Power li vede e non li vede: considerato un Valverde (dato a 28) un po' troppo lontano dai primi, al momento, interessante notare come la quota più bassa sia riservata a Nibali (sempre 28). Un po' di credito ce l'ha anche Scarponi (55), mentre il vincitore di ieri, Chris Froome, è dato addirittura a 100.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Belfort

Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.

Porrentruy

In pieno Giura, Porrentruy è un paesino di 5.500 abitanti che ha visto spesso, nella sua storia recente, il passaggio del grande ciclismo. Nel 2006 il Romandia offrì una tappa con partenza e arrivo qui, e vinse un corridore che era già stagionato: Chris Horner si prese tappa e maglia di leader davanti a gente come Evans e Valverde. L'ultima occasione prima di oggi, invece, risale sempre al Tour de Romandie ma del 2010, allorquando la corsa a tappe svizzera prese proprio il via da questa località, con un cronoprologo di poco più di 4 km. A vincere fu Marco Pinotti, precedendo di un solo secondo un corridorino di cui nei giorni scorsi si è parlato appena un po': Peter Sagan. All'epoca lo slovacco era solo una promessa, per quanto già scintillante (con due successi di tappa) alla Parigi-Nizza di poche settimane prima. Il giorno successivo, partenza da Porrentruy e arrivo a Fleurier, Peter ottenne la sua terza vittoria stagionale, e di lì a pochi giorni completò il palmarès del 2010 con altre due vittorie al California. Qualcuno capì subito che tipo di corridore stava sbocciando; qualcuno, che invece non se ne dette per inteso, l'ha capito per forza nel corso di quest'ultima settimana.

Marco Grassi
Belfort

Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.

Porrentruy

In pieno Giura, Porrentruy è un paesino di 5.500 abitanti che ha visto spesso, nella sua storia recente, il passaggio del grande ciclismo. Nel 2006 il Romandia offrì una tappa con partenza e arrivo qui, e vinse un corridore che era già stagionato: Chris Horner si prese tappa e maglia di leader davanti a gente come Evans e Valverde. L'ultima occasione prima di oggi, invece, risale sempre al Tour de Romandie ma del 2010, allorquando la corsa a tappe svizzera prese proprio il via da questa località, con un cronoprologo di poco più di 4 km. A vincere fu Marco Pinotti, precedendo di un solo secondo un corridorino di cui nei giorni scorsi si è parlato appena un po': Peter Sagan. All'epoca lo slovacco era solo una promessa, per quanto già scintillante (con due successi di tappa) alla Parigi-Nizza di poche settimane prima. Il giorno successivo, partenza da Porrentruy e arrivo a Fleurier, Peter ottenne la sua terza vittoria stagionale, e di lì a pochi giorni completò il palmarès del 2010 con altre due vittorie al California. Qualcuno capì subito che tipo di corridore stava sbocciando; qualcuno, che invece non se ne dette per inteso, l'ha capito per forza nel corso di quest'ultima settimana.

Belfort

Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.

Porrentruy

In pieno Giura, Porrentruy è un paesino di 5.500 abitanti che ha visto spesso, nella sua storia recente, il passaggio del grande ciclismo. Nel 2006 il Romandia offrì una tappa con partenza e arrivo qui, e vinse un corridore che era già stagionato: Chris Horner si prese tappa e maglia di leader davanti a gente come Evans e Valverde. L'ultima occasione prima di oggi, invece, risale sempre al Tour de Romandie ma del 2010, allorquando la corsa a tappe svizzera prese proprio il via da questa località, con un cronoprologo di poco più di 4 km. A vincere fu Marco Pinotti, precedendo di un solo secondo un corridorino di cui nei giorni scorsi si è parlato appena un po': Peter Sagan. All'epoca lo slovacco era solo una promessa, per quanto già scintillante (con due successi di tappa) alla Parigi-Nizza di poche settimane prima. Il giorno successivo, partenza da Porrentruy e arrivo a Fleurier, Peter ottenne la sua terza vittoria stagionale, e di lì a pochi giorni completò il palmarès del 2010 con altre due vittorie al California. Qualcuno capì subito che tipo di corridore stava sbocciando; qualcuno, che invece non se ne dette per inteso, l'ha capito per forza nel corso di quest'ultima settimana.

Belfort

Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.

Porrentruy

In pieno Giura, Porrentruy è un paesino di 5.500 abitanti che ha visto spesso, nella sua storia recente, il passaggio del grande ciclismo. Nel 2006 il Romandia offrì una tappa con partenza e arrivo qui, e vinse un corridore che era già stagionato: Chris Horner si prese tappa e maglia di leader davanti a gente come Evans e Valverde. L'ultima occasione prima di oggi, invece, risale sempre al Tour de Romandie ma del 2010, allorquando la corsa a tappe svizzera prese proprio il via da questa località, con un cronoprologo di poco più di 4 km. A vincere fu Marco Pinotti, precedendo di un solo secondo un corridorino di cui nei giorni scorsi si è parlato appena un po': Peter Sagan. All'epoca lo slovacco era solo una promessa, per quanto già scintillante (con due successi di tappa) alla Parigi-Nizza di poche settimane prima. Il giorno successivo, partenza da Porrentruy e arrivo a Fleurier, Peter ottenne la sua terza vittoria stagionale, e di lì a pochi giorni completò il palmarès del 2010 con altre due vittorie al California. Qualcuno capì subito che tipo di corridore stava sbocciando; qualcuno, che invece non se ne dette per inteso, l'ha capito per forza nel corso di quest'ultima settimana.

Belfort

Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.

Porrentruy

In pieno Giura, Porrentruy è un paesino di 5.500 abitanti che ha visto spesso, nella sua storia recente, il passaggio del grande ciclismo. Nel 2006 il Romandia offrì una tappa con partenza e arrivo qui, e vinse un corridore che era già stagionato: Chris Horner si prese tappa e maglia di leader davanti a gente come Evans e Valverde. L'ultima occasione prima di oggi, invece, risale sempre al Tour de Romandie ma del 2010, allorquando la corsa a tappe svizzera prese proprio il via da questa località, con un cronoprologo di poco più di 4 km. A vincere fu Marco Pinotti, precedendo di un solo secondo un corridorino di cui nei giorni scorsi si è parlato appena un po': Peter Sagan. All'epoca lo slovacco era solo una promessa, per quanto già scintillante (con due successi di tappa) alla Parigi-Nizza di poche settimane prima. Il giorno successivo, partenza da Porrentruy e arrivo a Fleurier, Peter ottenne la sua terza vittoria stagionale, e di lì a pochi giorni completò il palmarès del 2010 con altre due vittorie al California. Qualcuno capì subito che tipo di corridore stava sbocciando; qualcuno, che invece non se ne dette per inteso, l'ha capito per forza nel corso di quest'ultima settimana.

Belfort

Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.

Porrentruy

In pieno Giura, Porrentruy è un paesino di 5.500 abitanti che ha visto spesso, nella sua storia recente, il passaggio del grande ciclismo. Nel 2006 il Romandia offrì una tappa con partenza e arrivo qui, e vinse un corridore che era già stagionato: Chris Horner si prese tappa e maglia di leader davanti a gente come Evans e Valverde. L'ultima occasione prima di oggi, invece, risale sempre al Tour de Romandie ma del 2010, allorquando la corsa a tappe svizzera prese proprio il via da questa località, con un cronoprologo di poco più di 4 km. A vincere fu Marco Pinotti, precedendo di un solo secondo un corridorino di cui nei giorni scorsi si è parlato appena un po': Peter Sagan. All'epoca lo slovacco era solo una promessa, per quanto già scintillante (con due successi di tappa) alla Parigi-Nizza di poche settimane prima. Il giorno successivo, partenza da Porrentruy e arrivo a Fleurier, Peter ottenne la sua terza vittoria stagionale, e di lì a pochi giorni completò il palmarès del 2010 con altre due vittorie al California. Qualcuno capì subito che tipo di corridore stava sbocciando; qualcuno, che invece non se ne dette per inteso, l'ha capito per forza nel corso di quest'ultima settimana.

Meteo

13.00 - Belfort
15.15 - Montfaucon
17.15 - Porrentruy

Soggetti Alternativi

Seconda esperienza al Tour de France per lui, che vanta anche una partecipazione al Giro ed una alla Vuelta (entrambe concluse). Fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra per le sue doti di passista, che gli hanno permesso di piazzarsi nei primi dieci a Fiandre e Roubaix Espoirs e di cogliere anche un quinto posto agli Europei su strada (nel 2006, anno in cui si è laureato anche campione nazionale a cronometro). Dopo tre stagioni nell'Astana è passato alla BMC, con cui è giunto alla terza annata. Uomo di fatica, è spesso chiamato a lavorare per i propri capitani ed è anche per questo che finora non ha colto nessuna vittoria (miglior risultato il 3° posto al Giro di Sassonia 2007). Come lo scorso anno quindi l'obiettivo principale della sua Grande Boucle è quello di assistere al meglio Cadel Evans ma chissà che sulle strade di casa non possa godere di una giornata di libera uscita. Occhio quindi, potrebbero laSchärlo andare!

Vivian Ghianni

Seconda esperienza al Tour de France per lui, che vanta anche una partecipazione al Giro ed una alla Vuelta (entrambe concluse). Fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra per le sue doti di passista, che gli hanno permesso di piazzarsi nei primi dieci a Fiandre e Roubaix Espoirs e di cogliere anche un quinto posto agli Europei su strada (nel 2006, anno in cui si è laureato anche campione nazionale a cronometro). Dopo tre stagioni nell'Astana è passato alla BMC, con cui è giunto alla terza annata. Uomo di fatica, è spesso chiamato a lavorare per i propri capitani ed è anche per questo che finora non ha colto nessuna vittoria (miglior risultato il 3° posto al Giro di Sassonia 2007). Come lo scorso anno quindi l'obiettivo principale della sua Grande Boucle è quello di assistere al meglio Cadel Evans ma chissà che sulle strade di casa non possa godere di una giornata di libera uscita. Occhio quindi, potrebbero laSchärlo andare!

Seconda esperienza al Tour de France per lui, che vanta anche una partecipazione al Giro ed una alla Vuelta (entrambe concluse). Fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra per le sue doti di passista, che gli hanno permesso di piazzarsi nei primi dieci a Fiandre e Roubaix Espoirs e di cogliere anche un quinto posto agli Europei su strada (nel 2006, anno in cui si è laureato anche campione nazionale a cronometro). Dopo tre stagioni nell'Astana è passato alla BMC, con cui è giunto alla terza annata. Uomo di fatica, è spesso chiamato a lavorare per i propri capitani ed è anche per questo che finora non ha colto nessuna vittoria (miglior risultato il 3° posto al Giro di Sassonia 2007). Come lo scorso anno quindi l'obiettivo principale della sua Grande Boucle è quello di assistere al meglio Cadel Evans ma chissà che sulle strade di casa non possa godere di una giornata di libera uscita. Occhio quindi, potrebbero laSchärlo andare!

Seconda esperienza al Tour de France per lui, che vanta anche una partecipazione al Giro ed una alla Vuelta (entrambe concluse). Fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra per le sue doti di passista, che gli hanno permesso di piazzarsi nei primi dieci a Fiandre e Roubaix Espoirs e di cogliere anche un quinto posto agli Europei su strada (nel 2006, anno in cui si è laureato anche campione nazionale a cronometro). Dopo tre stagioni nell'Astana è passato alla BMC, con cui è giunto alla terza annata. Uomo di fatica, è spesso chiamato a lavorare per i propri capitani ed è anche per questo che finora non ha colto nessuna vittoria (miglior risultato il 3° posto al Giro di Sassonia 2007). Come lo scorso anno quindi l'obiettivo principale della sua Grande Boucle è quello di assistere al meglio Cadel Evans ma chissà che sulle strade di casa non possa godere di una giornata di libera uscita. Occhio quindi, potrebbero laSchärlo andare!

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Seconda esperienza al Tour de France per lui, che vanta anche una partecipazione al Giro ed una alla Vuelta (entrambe concluse). Fin dalle categorie giovanili si è messo in mostra per le sue doti di passista, che gli hanno permesso di piazzarsi nei primi dieci a Fiandre e Roubaix Espoirs e di cogliere anche un quinto posto agli Europei su strada (nel 2006, anno in cui si è laureato anche campione nazionale a cronometro). Dopo tre stagioni nell'Astana è passato alla BMC, con cui è giunto alla terza annata. Uomo di fatica, è spesso chiamato a lavorare per i propri capitani ed è anche per questo che finora non ha colto nessuna vittoria (miglior risultato il 3° posto al Giro di Sassonia 2007). Come lo scorso anno quindi l'obiettivo principale della sua Grande Boucle è quello di assistere al meglio Cadel Evans ma chissà che sulle strade di casa non possa godere di una giornata di libera uscita. Occhio quindi, potrebbero laSchärlo andare!

TourTweet

@f_cancellara: Orgoglioso di andare in Svizzera oggi, è sempre speciale quando il Tour arriva nella tua terra natale. I 7 giorni in giallo sono stati davvero fantastici

@HansenAdam: Svegliarsi➜ Mangiare➜ Andare alla partenza➜ Partire➜ Sentire un dolore immenso➜ Ripetere l'ultimo passaggio➜ Arrivo➜ Hotel➜ Massaggi➜ Mangiare➜ Preoccuparsi per domani➜ Dormire➜ Ripetere X 21

@KarstenKroon: La leggenda vivente @thejensie (Jens Voigt) ha finalmente inziato la sua carriera a Hollywood http://www.youtube.com/watch?v=J2-Q6xt0psg

@LadagnousMatth: Ieri giornata molto dura con la febbre e il mal di pancia. Spero che la notte mi abbia fatto bene, oggi tappa molto difficile

@nicholasroche: Si prospetta un giorno duro. Molti gpm. Vedo un gruppo di 8 o 10 corridori in fuga tutto il giorno fino all'arrivo, a meno che @TeamSky abbia altri piani

La maglia gialla virtuale

Un'immagine del gruppoCon i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco).

La prima azione molto degna di nota di questa ottava tappa è stata quella di Rui Costa (Movistar) e Dmitry Fofonov (Astana) che sono andati in fuga di forza sul primo gran premio della montagna di quarta categoria e sono rimasti in avanscoperta da soli per più di 120 km, fino alle ultime rampe del Col de la Croix: alle loro spalle diversi uomini hanno tentato dei contrattacchi (Chavanel, Danielson, Hoogerland, Vichot e Moncoutie i più attivi) per riportarsi sotto, ma nessuno ci è riuscito. Sull'ultima salita poi, Evans ed i suoi uomini hanno provato a forzare un po' il ritmo ed il risultato è stato un frazionamento del gruppo con soli 11 uomini che sono rimasti nella prima parte: Nibali, Wiggins, Menchov, Schleck, Froome, Basso, Valverde, Hesjedal e Rolland erano tutti dietro e a quel punto è scattata una bellissima lotta tra chi tirava per non farsi riprendere e chi tirava per rifarsi sotto.

A poco meno di 3 km dal traguardo, dalla testa della scorsa è scattato secco Thomas Voeckler che è andato a prendersi una favolosa vittoria di tappa con 2" di vantaggio sui compagni di fuga, regolati da Cobo davanti a Daniel Martin. Il secondo gruppo è arrivato con un ritardo di soli 10" da Voeckler mentre il grosso del gruppo ha chiuso staccato di 30": differenze piccole, sicuramente non decisive, ma che hanno riscritto un po' la classifica generale parziale perché adesso Cadel Evans ha 27" di margine su Samuel Sanchez, 28" su Cobo e 30" su Nibali. Grazie alla splendida fuga la maglia a pois è stata presa dal portoghese Rui Costa mentre Wouter Poels è stato l'unico giovane a chiudere nel gruppo a 10" e ha conquistato la maglia bianca.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Gorka VerdugoLe montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.

Marco Grassi

La maglia gialla virtuale

Un'immagine del gruppoCon i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco).

La prima azione molto degna di nota di questa ottava tappa è stata quella di Rui Costa (Movistar) e Dmitry Fofonov (Astana) che sono andati in fuga di forza sul primo gran premio della montagna di quarta categoria e sono rimasti in avanscoperta da soli per più di 120 km, fino alle ultime rampe del Col de la Croix: alle loro spalle diversi uomini hanno tentato dei contrattacchi (Chavanel, Danielson, Hoogerland, Vichot e Moncoutie i più attivi) per riportarsi sotto, ma nessuno ci è riuscito. Sull'ultima salita poi, Evans ed i suoi uomini hanno provato a forzare un po' il ritmo ed il risultato è stato un frazionamento del gruppo con soli 11 uomini che sono rimasti nella prima parte: Nibali, Wiggins, Menchov, Schleck, Froome, Basso, Valverde, Hesjedal e Rolland erano tutti dietro e a quel punto è scattata una bellissima lotta tra chi tirava per non farsi riprendere e chi tirava per rifarsi sotto.

A poco meno di 3 km dal traguardo, dalla testa della scorsa è scattato secco Thomas Voeckler che è andato a prendersi una favolosa vittoria di tappa con 2" di vantaggio sui compagni di fuga, regolati da Cobo davanti a Daniel Martin. Il secondo gruppo è arrivato con un ritardo di soli 10" da Voeckler mentre il grosso del gruppo ha chiuso staccato di 30": differenze piccole, sicuramente non decisive, ma che hanno riscritto un po' la classifica generale parziale perché adesso Cadel Evans ha 27" di margine su Samuel Sanchez, 28" su Cobo e 30" su Nibali. Grazie alla splendida fuga la maglia a pois è stata presa dal portoghese Rui Costa mentre Wouter Poels è stato l'unico giovane a chiudere nel gruppo a 10" e ha conquistato la maglia bianca.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Gorka VerdugoLe montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 8a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 8a tappa

La maglia gialla virtuale

Un'immagine del gruppoCon i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco).

La prima azione molto degna di nota di questa ottava tappa è stata quella di Rui Costa (Movistar) e Dmitry Fofonov (Astana) che sono andati in fuga di forza sul primo gran premio della montagna di quarta categoria e sono rimasti in avanscoperta da soli per più di 120 km, fino alle ultime rampe del Col de la Croix: alle loro spalle diversi uomini hanno tentato dei contrattacchi (Chavanel, Danielson, Hoogerland, Vichot e Moncoutie i più attivi) per riportarsi sotto, ma nessuno ci è riuscito. Sull'ultima salita poi, Evans ed i suoi uomini hanno provato a forzare un po' il ritmo ed il risultato è stato un frazionamento del gruppo con soli 11 uomini che sono rimasti nella prima parte: Nibali, Wiggins, Menchov, Schleck, Froome, Basso, Valverde, Hesjedal e Rolland erano tutti dietro e a quel punto è scattata una bellissima lotta tra chi tirava per non farsi riprendere e chi tirava per rifarsi sotto.

A poco meno di 3 km dal traguardo, dalla testa della scorsa è scattato secco Thomas Voeckler che è andato a prendersi una favolosa vittoria di tappa con 2" di vantaggio sui compagni di fuga, regolati da Cobo davanti a Daniel Martin. Il secondo gruppo è arrivato con un ritardo di soli 10" da Voeckler mentre il grosso del gruppo ha chiuso staccato di 30": differenze piccole, sicuramente non decisive, ma che hanno riscritto un po' la classifica generale parziale perché adesso Cadel Evans ha 27" di margine su Samuel Sanchez, 28" su Cobo e 30" su Nibali. Grazie alla splendida fuga la maglia a pois è stata presa dal portoghese Rui Costa mentre Wouter Poels è stato l'unico giovane a chiudere nel gruppo a 10" e ha conquistato la maglia bianca.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Gorka VerdugoLe montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.

Marco Grassi

La maglia gialla virtuale

Un'immagine del gruppoCon i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco).

La prima azione molto degna di nota di questa ottava tappa è stata quella di Rui Costa (Movistar) e Dmitry Fofonov (Astana) che sono andati in fuga di forza sul primo gran premio della montagna di quarta categoria e sono rimasti in avanscoperta da soli per più di 120 km, fino alle ultime rampe del Col de la Croix: alle loro spalle diversi uomini hanno tentato dei contrattacchi (Chavanel, Danielson, Hoogerland, Vichot e Moncoutie i più attivi) per riportarsi sotto, ma nessuno ci è riuscito. Sull'ultima salita poi, Evans ed i suoi uomini hanno provato a forzare un po' il ritmo ed il risultato è stato un frazionamento del gruppo con soli 11 uomini che sono rimasti nella prima parte: Nibali, Wiggins, Menchov, Schleck, Froome, Basso, Valverde, Hesjedal e Rolland erano tutti dietro e a quel punto è scattata una bellissima lotta tra chi tirava per non farsi riprendere e chi tirava per rifarsi sotto.

A poco meno di 3 km dal traguardo, dalla testa della scorsa è scattato secco Thomas Voeckler che è andato a prendersi una favolosa vittoria di tappa con 2" di vantaggio sui compagni di fuga, regolati da Cobo davanti a Daniel Martin. Il secondo gruppo è arrivato con un ritardo di soli 10" da Voeckler mentre il grosso del gruppo ha chiuso staccato di 30": differenze piccole, sicuramente non decisive, ma che hanno riscritto un po' la classifica generale parziale perché adesso Cadel Evans ha 27" di margine su Samuel Sanchez, 28" su Cobo e 30" su Nibali. Grazie alla splendida fuga la maglia a pois è stata presa dal portoghese Rui Costa mentre Wouter Poels è stato l'unico giovane a chiudere nel gruppo a 10" e ha conquistato la maglia bianca.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Gorka VerdugoLe montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.

Marco Grassi

La classifica al contrario

Gorka VerdugoLe montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.

Marco Grassi

La maglia gialla virtuale

Un'immagine del gruppoCon i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate PcCiclismo.net per conoscere e scaricare il gioco).

La prima azione molto degna di nota di questa ottava tappa è stata quella di Rui Costa (Movistar) e Dmitry Fofonov (Astana) che sono andati in fuga di forza sul primo gran premio della montagna di quarta categoria e sono rimasti in avanscoperta da soli per più di 120 km, fino alle ultime rampe del Col de la Croix: alle loro spalle diversi uomini hanno tentato dei contrattacchi (Chavanel, Danielson, Hoogerland, Vichot e Moncoutie i più attivi) per riportarsi sotto, ma nessuno ci è riuscito. Sull'ultima salita poi, Evans ed i suoi uomini hanno provato a forzare un po' il ritmo ed il risultato è stato un frazionamento del gruppo con soli 11 uomini che sono rimasti nella prima parte: Nibali, Wiggins, Menchov, Schleck, Froome, Basso, Valverde, Hesjedal e Rolland erano tutti dietro e a quel punto è scattata una bellissima lotta tra chi tirava per non farsi riprendere e chi tirava per rifarsi sotto.

A poco meno di 3 km dal traguardo, dalla testa della scorsa è scattato secco Thomas Voeckler che è andato a prendersi una favolosa vittoria di tappa con 2" di vantaggio sui compagni di fuga, regolati da Cobo davanti a Daniel Martin. Il secondo gruppo è arrivato con un ritardo di soli 10" da Voeckler mentre il grosso del gruppo ha chiuso staccato di 30": differenze piccole, sicuramente non decisive, ma che hanno riscritto un po' la classifica generale parziale perché adesso Cadel Evans ha 27" di margine su Samuel Sanchez, 28" su Cobo e 30" su Nibali. Grazie alla splendida fuga la maglia a pois è stata presa dal portoghese Rui Costa mentre Wouter Poels è stato l'unico giovane a chiudere nel gruppo a 10" e ha conquistato la maglia bianca.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Gorka VerdugoLe montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.

Marco Grassi

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