Una tappa più breve delle precedenti, ma nella quale non si farà altro che salire e scendere, con tanto di sconfinamento in Svizzera per il finale. Chi punterà alla maglia a pois sarà in fuga dall'inizio, a raccogliere punti ai Gpm di Bondeval (4a categoria, km 20), Passage de le Douleur (3a, km 32), Maison-Rouge (2a, km 50), Saignelégier (2a, km 73) e Saulcy (2a, km 97). Quest'ultima salita, benché più dura delle altre (pendenza media dell'8.6%), è seguita però da 10 km di falsopiano fino allo sprint intermedio di Les Genevez (laddove si entra in Svizzera), quindi da quasi 20 km tra discesa e fondovalle. Facile immaginare, perciò, che solo ai piedi della Côte de la Caquerelle (4 km con pendenza media superiore al 7% e traguardo Gpm al km 130, a 27 dalla fine) entreranno in scena i grossi calibri, quantomeno per non perdere terreno rispetto a eventuali attacchi. 7 km di interessante discesa precederanno l'ultima scalata di giornata, quella al Col de la Croix: nemmeno 4 km di ascesa per questo Gpm, ma le pendenze sono toste (in particolare nel primo chilometro e negli ultimi 700 metri si va oltre il 15%). Qual è il problema, per eventuali coraggiosi? Che dalla vetta a Porrentruy ci sono 16 km, e in particolare gli ultimi 10 sono completamente in piano, per cui non sarà impossibile recuperare per chi sarà in rimonta da dietro.
Fuga certa, stando a quello che prevedono i bookmaker di Paddy Power: quote relativamente basse per tutta una serie di corridori che amano l'attacco a lunga gittata e che in passato ci hanno fatto divertire sulle strade del Tour de France. La miglior convergenza tra questa attitudine e uno stato di forma più che buono viene riconosciuta a Sylvain Chavanel, che è dato appena a 7.50. Il suo connazionale Voeckler "vale" 11, mentre Vinokourov, che già ieri ci ha provato, è quotato a 13. Johnny Hoogerland, il cui attacco renderebbe felice una moltitudine di appassionati, è visto bene (probabilmente la maglia a pois in palio potrebbe stuzzicarlo), con una quota di 14. E gli uomini di classifica? Paddy Power li vede e non li vede: considerato un Valverde (dato a 28) un po' troppo lontano dai primi, al momento, interessante notare come la quota più bassa sia riservata a Nibali (sempre 28). Un po' di credito ce l'ha anche Scarponi (55), mentre il vincitore di ieri, Chris Froome, è dato addirittura a 100.
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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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 Con i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate
Con i suoi sette gran premi della montagna, tra cui il durissimo Col de la Croix a 16 km dall'arrivo, la Belfort-Porrentruy era una tappa in grado di offrire spettacolo e di istigare anche un po' di battaglia tra i big della classifica: e così è stato, perché nonostante l'arrivo in pianura e la presenza domani di una cronometro bella lunga, gli episodi hanno portato ad avere qualche piccolo distacco tra i favoriti per la vittoria finale del Tour de France virtuale (visitate  Le montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.
Le montagne sono arrivate, e subito ci troviamo a commentare un'impresa degna delle penne dei più grandi scrittori di ciclismo. Gorka Verdugo, uscito più che malconcio dalla tappa di Metz, ha sofferto le pene dell'inferno per tutta la frazione di ieri: del resto, gareggiare con una gamba lacerata da una ferita - o meglio, da una feritoia... - non sarebbe stato facile per nessuno. Ma il basco della Euskaltel non ha voluto arrendersi, e anzi, con un attacco d'altri tempi in compagnia di un altro atleta sofferente come Tyler Farrar, ha segnato in maniera indelebile questa tappa. Non contento, Gorka è andato anche a vincere lo sprint a due, portando a casa il successo di giornata. A 2'40" dalla coppia di testa, Johan Vansummeren, già vincitore l'altro giorno; quindi Paolini a 2'47" e Kroon a 2'48". Chris Froome, ultimo di giornata, ha chiuso a 20'29". La classifica, in ogni caso, continua a vedere in testa lo splendido Brice Feillu di questo avvio di Tour: il francese della Saur ha difeso la sua leadership proprio da Verdugo, che ora è secondo ad appena 37" secondi da Brice. Terzo Vansummeren a 8'23", quindi Farrar a 8'52" e Timmer a 9'08". Bradley Wiggins, scivolato ieri in ultima posizione della generale, ha un ritardo di 55'24". Ma la classifica al contrario è più che mai aperta a qualsiasi soluzione, e già oggi, coi tantissimi Gpm di giornata, potremo assistere a clamorose rivoluzioni.









Belfort, cittadina di poco più di 50.000 abitanti al confine con la Germania, fa parte di un territorio che ebbe un ruolo di primo piano in seguito alla guerra franco-prussiana del 1870-1871. La Germania si annesse l'Alsazia e la Lorena, ma il Territorio di Belfort rimase sotto sovranità francese, venendo scorporato dal resto dell'Alsazia. Il motivo fu che la popolazione della zona era francofona, a differenza delle comunità circostanti; e la guarnigione del luogo aveva resistito ai tedeschi fino alla fine della guerra. Dal 1871 al 1922, il Territorio di Belfort mantenne lo statuto speciale di arrondissement residuo dell'Alto Reno, e dopo la Prima Guerra Mondiale, quando Alsazia e Lorena vennero restituite alla Francia, tale area rimase indipendente dall'Alto Reno, andando a costituire il novantesimo dipartimento francese.