Il Portale del Ciclismo professionistico

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Il secondo sabato di Tour è quello delle prime salite, per una frazione decisamente interessante che offrirà il suo meglio nella seconda metà dei quasi 200 km totali (tutti verso sud), dopo che la prima parte di tappa non offrirà niente di particolare, a parte un leggero falsopiano di 30 km fino allo sprint intermedio di Gérardmer (km 103). Dalla località che fu sede di tappa qualche anno fa si sale al Col de la Grosse Pierre, poco più di 3 km di ascesa al 6.4% medio. Al km 150 un'altra salita, praticamente identica alla precedente, il Col du Mont de Fourche, mentre quello di Écromagny al km 168 è niente più che uno strappetto. Negli ultimi 25 km si potrà fare già più sul serio: prevedibile un ritmo crescente nella strada, in falsopiano (ma con tratti più accentuati), che da Mélisey porterà a Plancher-les-Mines, ai piedi della salita finale. Su questa ascesa, che va a La Planche des Belles Filles (all'esordio nella Grande Boucle), sarà possibile vedere finalmente un testa a testa tra i big, visto che i 6 km di scalata, costantemente sopra l'8% di pendenza, non mancano di tratti ben oltre il 10%. Molto duri gli ultimi 300 metri, che si inerpicano dopo una brevissima contropendenza (l'unica dell'intera scalata).

Come sempre accade quando si analizza la prima tappa di montagna di un grande giro c'è grande incertezza sui nomi dei favoriti, a maggior ragione dopo tutte le cadute di ieri, e questo si riflette ovviamente anche sulle quote offerte agli scommettitori: per Paddy Power i favoriti sono gli spagnoli Alejandro Valverde e Samuel Sánchez che sono dati a 7, ma tra il 9.50 ed il 10 ci sono pure Evans, Van den Broeck, Schleck e Nibali; non è facile, però, avere certezze su chi potrà realmente vincere oggi perché spesso le prime montagne si prestano anche a giochi tattici che potrebbero favorire le seconde linee. Su Paddy Power, inoltre, si trovano quote decisamente gustose soprattutto nelle "retrovie", a partire dal 28 del giovane francese Thibaut Pinot che correrà sulle strade di casa, o il 55 di Bradley Wiggins che nelle corse di quest'anno è sembrato inattaccabile anche in salita oppure addirittura il 150 di Levi Leipheimer, andato male a cronometro ma bene in salita al Giro di Svizzera.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Tomblaine

Collocato nel dipartimento Meurthe-et-Moselle, Tomblaine è un piccolo comune di 8000 abitanti separato dalla più famosa Nancy dal fiume Meurthe. Da queste parti bazzica una vecchia conoscenza del ciclismo francese, la cui figlia vive in città: si tratta di Gilbert Bauvin, corridore degli anni '50 dalla taglia minuta ma molto tenace. Nato crossista, specialità nella quale fu vice-campione del mondo nel 1953 dietro Rondeaux, ha dato il meglio nella sua carriera al Tour de France. Ha indossato 2 volte la maglia gialla nel 1954 e nel 1956 è secondo nel famoso Tour di Walkowiak, deciso dalla fuga bidone di Angers. Bauvin era superiore al rivale, ma pagò i 12' di distacco(eh sì, altri tempi) che portava sulle spalle a seguito della tappa precedente, La St.Malo - Lorient, i quali alla fine si ridussero solo a 1'25".

La Planche Des Belles Filles

Questa località è l'unica stazione sciistica della regione dell'Haute-Saone, ultimamente molto potenziata con 5 piste da sci e 50 km di percorsi per lo sci di fondo. Il nome della località risale ad una leggenda che ci fa tornare indietro di quasi 4 secoli, ai tempi bui della guerra dei trent'anni. Nel 1630 i francesi erano alleati con gli svedesi e i soldati scandinavi erano stanziati nella regione, vicino al fronte. Tuttavia, come spesso accade durante le guerre, anche gli alleati cedono alla barbarie e così i soldati svedesi cominciarono a insidiare le dolci pulzelle di un villaggio, le quali si rifugiarono in queste montagne, nei pressi di uno stagno. Quando le ragazze furono trovate dai soldati, optarono per il suicidio di massa, gettandosi nelle acque di questo specchio d'acqua. Il comandante, innamoratosi di una delle pulzelle, riuscì ad estrarre dalle acque solo il corpo senza vita della sua amata, e segnò col suo pugnale su un pezzo di legno "La Planche Des Belles Filles", assegnando così quel nome alla località.

Nicola Stufano
Tomblaine

Collocato nel dipartimento Meurthe-et-Moselle, Tomblaine è un piccolo comune di 8000 abitanti separato dalla più famosa Nancy dal fiume Meurthe. Da queste parti bazzica una vecchia conoscenza del ciclismo francese, la cui figlia vive in città: si tratta di Gilbert Bauvin, corridore degli anni '50 dalla taglia minuta ma molto tenace. Nato crossista, specialità nella quale fu vice-campione del mondo nel 1953 dietro Rondeaux, ha dato il meglio nella sua carriera al Tour de France. Ha indossato 2 volte la maglia gialla nel 1954 e nel 1956 è secondo nel famoso Tour di Walkowiak, deciso dalla fuga bidone di Angers. Bauvin era superiore al rivale, ma pagò i 12' di distacco(eh sì, altri tempi) che portava sulle spalle a seguito della tappa precedente, La St.Malo - Lorient, i quali alla fine si ridussero solo a 1'25".

La Planche Des Belles Filles

Questa località è l'unica stazione sciistica della regione dell'Haute-Saone, ultimamente molto potenziata con 5 piste da sci e 50 km di percorsi per lo sci di fondo. Il nome della località risale ad una leggenda che ci fa tornare indietro di quasi 4 secoli, ai tempi bui della guerra dei trent'anni. Nel 1630 i francesi erano alleati con gli svedesi e i soldati scandinavi erano stanziati nella regione, vicino al fronte. Tuttavia, come spesso accade durante le guerre, anche gli alleati cedono alla barbarie e così i soldati svedesi cominciarono a insidiare le dolci pulzelle di un villaggio, le quali si rifugiarono in queste montagne, nei pressi di uno stagno. Quando le ragazze furono trovate dai soldati, optarono per il suicidio di massa, gettandosi nelle acque di questo specchio d'acqua. Il comandante, innamoratosi di una delle pulzelle, riuscì ad estrarre dalle acque solo il corpo senza vita della sua amata, e segnò col suo pugnale su un pezzo di legno "La Planche Des Belles Filles", assegnando così quel nome alla località.

Tomblaine

Collocato nel dipartimento Meurthe-et-Moselle, Tomblaine è un piccolo comune di 8000 abitanti separato dalla più famosa Nancy dal fiume Meurthe. Da queste parti bazzica una vecchia conoscenza del ciclismo francese, la cui figlia vive in città: si tratta di Gilbert Bauvin, corridore degli anni '50 dalla taglia minuta ma molto tenace. Nato crossista, specialità nella quale fu vice-campione del mondo nel 1953 dietro Rondeaux, ha dato il meglio nella sua carriera al Tour de France. Ha indossato 2 volte la maglia gialla nel 1954 e nel 1956 è secondo nel famoso Tour di Walkowiak, deciso dalla fuga bidone di Angers. Bauvin era superiore al rivale, ma pagò i 12' di distacco(eh sì, altri tempi) che portava sulle spalle a seguito della tappa precedente, La St.Malo - Lorient, i quali alla fine si ridussero solo a 1'25".

La Planche Des Belles Filles

Questa località è l'unica stazione sciistica della regione dell'Haute-Saone, ultimamente molto potenziata con 5 piste da sci e 50 km di percorsi per lo sci di fondo. Il nome della località risale ad una leggenda che ci fa tornare indietro di quasi 4 secoli, ai tempi bui della guerra dei trent'anni. Nel 1630 i francesi erano alleati con gli svedesi e i soldati scandinavi erano stanziati nella regione, vicino al fronte. Tuttavia, come spesso accade durante le guerre, anche gli alleati cedono alla barbarie e così i soldati svedesi cominciarono a insidiare le dolci pulzelle di un villaggio, le quali si rifugiarono in queste montagne, nei pressi di uno stagno. Quando le ragazze furono trovate dai soldati, optarono per il suicidio di massa, gettandosi nelle acque di questo specchio d'acqua. Il comandante, innamoratosi di una delle pulzelle, riuscì ad estrarre dalle acque solo il corpo senza vita della sua amata, e segnò col suo pugnale su un pezzo di legno "La Planche Des Belles Filles", assegnando così quel nome alla località.

Tomblaine

Collocato nel dipartimento Meurthe-et-Moselle, Tomblaine è un piccolo comune di 8000 abitanti separato dalla più famosa Nancy dal fiume Meurthe. Da queste parti bazzica una vecchia conoscenza del ciclismo francese, la cui figlia vive in città: si tratta di Gilbert Bauvin, corridore degli anni '50 dalla taglia minuta ma molto tenace. Nato crossista, specialità nella quale fu vice-campione del mondo nel 1953 dietro Rondeaux, ha dato il meglio nella sua carriera al Tour de France. Ha indossato 2 volte la maglia gialla nel 1954 e nel 1956 è secondo nel famoso Tour di Walkowiak, deciso dalla fuga bidone di Angers. Bauvin era superiore al rivale, ma pagò i 12' di distacco(eh sì, altri tempi) che portava sulle spalle a seguito della tappa precedente, La St.Malo - Lorient, i quali alla fine si ridussero solo a 1'25".

La Planche Des Belles Filles

Questa località è l'unica stazione sciistica della regione dell'Haute-Saone, ultimamente molto potenziata con 5 piste da sci e 50 km di percorsi per lo sci di fondo. Il nome della località risale ad una leggenda che ci fa tornare indietro di quasi 4 secoli, ai tempi bui della guerra dei trent'anni. Nel 1630 i francesi erano alleati con gli svedesi e i soldati scandinavi erano stanziati nella regione, vicino al fronte. Tuttavia, come spesso accade durante le guerre, anche gli alleati cedono alla barbarie e così i soldati svedesi cominciarono a insidiare le dolci pulzelle di un villaggio, le quali si rifugiarono in queste montagne, nei pressi di uno stagno. Quando le ragazze furono trovate dai soldati, optarono per il suicidio di massa, gettandosi nelle acque di questo specchio d'acqua. Il comandante, innamoratosi di una delle pulzelle, riuscì ad estrarre dalle acque solo il corpo senza vita della sua amata, e segnò col suo pugnale su un pezzo di legno "La Planche Des Belles Filles", assegnando così quel nome alla località.

Tomblaine

Collocato nel dipartimento Meurthe-et-Moselle, Tomblaine è un piccolo comune di 8000 abitanti separato dalla più famosa Nancy dal fiume Meurthe. Da queste parti bazzica una vecchia conoscenza del ciclismo francese, la cui figlia vive in città: si tratta di Gilbert Bauvin, corridore degli anni '50 dalla taglia minuta ma molto tenace. Nato crossista, specialità nella quale fu vice-campione del mondo nel 1953 dietro Rondeaux, ha dato il meglio nella sua carriera al Tour de France. Ha indossato 2 volte la maglia gialla nel 1954 e nel 1956 è secondo nel famoso Tour di Walkowiak, deciso dalla fuga bidone di Angers. Bauvin era superiore al rivale, ma pagò i 12' di distacco(eh sì, altri tempi) che portava sulle spalle a seguito della tappa precedente, La St.Malo - Lorient, i quali alla fine si ridussero solo a 1'25".

La Planche Des Belles Filles

Questa località è l'unica stazione sciistica della regione dell'Haute-Saone, ultimamente molto potenziata con 5 piste da sci e 50 km di percorsi per lo sci di fondo. Il nome della località risale ad una leggenda che ci fa tornare indietro di quasi 4 secoli, ai tempi bui della guerra dei trent'anni. Nel 1630 i francesi erano alleati con gli svedesi e i soldati scandinavi erano stanziati nella regione, vicino al fronte. Tuttavia, come spesso accade durante le guerre, anche gli alleati cedono alla barbarie e così i soldati svedesi cominciarono a insidiare le dolci pulzelle di un villaggio, le quali si rifugiarono in queste montagne, nei pressi di uno stagno. Quando le ragazze furono trovate dai soldati, optarono per il suicidio di massa, gettandosi nelle acque di questo specchio d'acqua. Il comandante, innamoratosi di una delle pulzelle, riuscì ad estrarre dalle acque solo il corpo senza vita della sua amata, e segnò col suo pugnale su un pezzo di legno "La Planche Des Belles Filles", assegnando così quel nome alla località.

Tomblaine

Collocato nel dipartimento Meurthe-et-Moselle, Tomblaine è un piccolo comune di 8000 abitanti separato dalla più famosa Nancy dal fiume Meurthe. Da queste parti bazzica una vecchia conoscenza del ciclismo francese, la cui figlia vive in città: si tratta di Gilbert Bauvin, corridore degli anni '50 dalla taglia minuta ma molto tenace. Nato crossista, specialità nella quale fu vice-campione del mondo nel 1953 dietro Rondeaux, ha dato il meglio nella sua carriera al Tour de France. Ha indossato 2 volte la maglia gialla nel 1954 e nel 1956 è secondo nel famoso Tour di Walkowiak, deciso dalla fuga bidone di Angers. Bauvin era superiore al rivale, ma pagò i 12' di distacco(eh sì, altri tempi) che portava sulle spalle a seguito della tappa precedente, La St.Malo - Lorient, i quali alla fine si ridussero solo a 1'25".

La Planche Des Belles Filles

Questa località è l'unica stazione sciistica della regione dell'Haute-Saone, ultimamente molto potenziata con 5 piste da sci e 50 km di percorsi per lo sci di fondo. Il nome della località risale ad una leggenda che ci fa tornare indietro di quasi 4 secoli, ai tempi bui della guerra dei trent'anni. Nel 1630 i francesi erano alleati con gli svedesi e i soldati scandinavi erano stanziati nella regione, vicino al fronte. Tuttavia, come spesso accade durante le guerre, anche gli alleati cedono alla barbarie e così i soldati svedesi cominciarono a insidiare le dolci pulzelle di un villaggio, le quali si rifugiarono in queste montagne, nei pressi di uno stagno. Quando le ragazze furono trovate dai soldati, optarono per il suicidio di massa, gettandosi nelle acque di questo specchio d'acqua. Il comandante, innamoratosi di una delle pulzelle, riuscì ad estrarre dalle acque solo il corpo senza vita della sua amata, e segnò col suo pugnale su un pezzo di legno "La Planche Des Belles Filles", assegnando così quel nome alla località.

Meteo

12.10 - Tomblaine
14.50 - Gérardmer
17.30 - La Planche des Belle Filles

Soggetti Alternativi

Seconda volta al Tour de France per lui, che ha già preso parte (e concluso) anche ad una Vuelta di Spagna. Giunto alla quarta stagione da professionista, sempre nelle file dell'AG2R, è un passista che sa difendersi abbastanza bene anche in salita e che non disdegna le fughe da lontano. Già in evidenza tra gli Under 23 (belle prestazioni al Giro delle Regioni e vittoria in una dura tappa della Ronde de l'Isard), finora ha vinto solamente una tappa della Route du Sud nel 2010 ma ha ottenuto ottimi piazzamenti in brevi gare a tappe (lo scorso anno 8° al Down Under, 10° alla Vuelta Catalunya, 2° al Circuit de la Sarthe e 4° al Giro di Baviera). Proverà ad animare qualche tappa di questa edizione con una fuga, mettendosi anche a disposizione dei propri capitani. Del resto se nei musei si ammirano bei quadri, al Tour si ammira...Blel Kadri!

Vivian Ghianni

Seconda volta al Tour de France per lui, che ha già preso parte (e concluso) anche ad una Vuelta di Spagna. Giunto alla quarta stagione da professionista, sempre nelle file dell'AG2R, è un passista che sa difendersi abbastanza bene anche in salita e che non disdegna le fughe da lontano. Già in evidenza tra gli Under 23 (belle prestazioni al Giro delle Regioni e vittoria in una dura tappa della Ronde de l'Isard), finora ha vinto solamente una tappa della Route du Sud nel 2010 ma ha ottenuto ottimi piazzamenti in brevi gare a tappe (lo scorso anno 8° al Down Under, 10° alla Vuelta Catalunya, 2° al Circuit de la Sarthe e 4° al Giro di Baviera). Proverà ad animare qualche tappa di questa edizione con una fuga, mettendosi anche a disposizione dei propri capitani. Del resto se nei musei si ammirano bei quadri, al Tour si ammira...Blel Kadri!

Seconda volta al Tour de France per lui, che ha già preso parte (e concluso) anche ad una Vuelta di Spagna. Giunto alla quarta stagione da professionista, sempre nelle file dell'AG2R, è un passista che sa difendersi abbastanza bene anche in salita e che non disdegna le fughe da lontano. Già in evidenza tra gli Under 23 (belle prestazioni al Giro delle Regioni e vittoria in una dura tappa della Ronde de l'Isard), finora ha vinto solamente una tappa della Route du Sud nel 2010 ma ha ottenuto ottimi piazzamenti in brevi gare a tappe (lo scorso anno 8° al Down Under, 10° alla Vuelta Catalunya, 2° al Circuit de la Sarthe e 4° al Giro di Baviera). Proverà ad animare qualche tappa di questa edizione con una fuga, mettendosi anche a disposizione dei propri capitani. Del resto se nei musei si ammirano bei quadri, al Tour si ammira...Blel Kadri!

Seconda volta al Tour de France per lui, che ha già preso parte (e concluso) anche ad una Vuelta di Spagna. Giunto alla quarta stagione da professionista, sempre nelle file dell'AG2R, è un passista che sa difendersi abbastanza bene anche in salita e che non disdegna le fughe da lontano. Già in evidenza tra gli Under 23 (belle prestazioni al Giro delle Regioni e vittoria in una dura tappa della Ronde de l'Isard), finora ha vinto solamente una tappa della Route du Sud nel 2010 ma ha ottenuto ottimi piazzamenti in brevi gare a tappe (lo scorso anno 8° al Down Under, 10° alla Vuelta Catalunya, 2° al Circuit de la Sarthe e 4° al Giro di Baviera). Proverà ad animare qualche tappa di questa edizione con una fuga, mettendosi anche a disposizione dei propri capitani. Del resto se nei musei si ammirano bei quadri, al Tour si ammira...Blel Kadri!

Seconda volta al Tour de France per lui, che ha già preso parte (e concluso) anche ad una Vuelta di Spagna. Giunto alla quarta stagione da professionista, sempre nelle file dell'AG2R, è un passista che sa difendersi abbastanza bene anche in salita e che non disdegna le fughe da lontano. Già in evidenza tra gli Under 23 (belle prestazioni al Giro delle Regioni e vittoria in una dura tappa della Ronde de l'Isard), finora ha vinto solamente una tappa della Route du Sud nel 2010 ma ha ottenuto ottimi piazzamenti in brevi gare a tappe (lo scorso anno 8° al Down Under, 10° alla Vuelta Catalunya, 2° al Circuit de la Sarthe e 4° al Giro di Baviera). Proverà ad animare qualche tappa di questa edizione con una fuga, mettendosi anche a disposizione dei propri capitani. Del resto se nei musei si ammirano bei quadri, al Tour si ammira...Blel Kadri!

Seconda volta al Tour de France per lui, che ha già preso parte (e concluso) anche ad una Vuelta di Spagna. Giunto alla quarta stagione da professionista, sempre nelle file dell'AG2R, è un passista che sa difendersi abbastanza bene anche in salita e che non disdegna le fughe da lontano. Già in evidenza tra gli Under 23 (belle prestazioni al Giro delle Regioni e vittoria in una dura tappa della Ronde de l'Isard), finora ha vinto solamente una tappa della Route du Sud nel 2010 ma ha ottenuto ottimi piazzamenti in brevi gare a tappe (lo scorso anno 8° al Down Under, 10° alla Vuelta Catalunya, 2° al Circuit de la Sarthe e 4° al Giro di Baviera). Proverà ad animare qualche tappa di questa edizione con una fuga, mettendosi anche a disposizione dei propri capitani. Del resto se nei musei si ammirano bei quadri, al Tour si ammira...Blel Kadri!

TourTweet

@BadenCooke: Traffico bloccato sulla strada per la partenza. Abbiamo una corsa della polizia ma alcuni automobilisti non lasciano il loro posto #lottaperlaposizione

@KarstenKroon: Playlist di oggi: Staying alive, Born to be alive, I will survive, Shake that body. Ok, e YMCA!

@Mark_Renshaw: Ieri finito a terra anche anche il mio nuovo IPhone. Non sarà mai una buona giornata quando ti succede una cosa così a colazione

@millarmind: Sto davvero sperando che faccia la cicatrice. Già penso alle storie con cui delizierò mio figlio tra qualche anno http://yfrog.com/o0941igj

@koendekort: Johannes Fröhlinger partirà con una mano rotta oggi, spero che vada bene, sembra orribile. Tutti gli altri ragazzi stanno bene, solo sbucciature

La maglia gialla virtuale

Solo in testa all'ultimo chilometro c'è Cadel Evans: per lui tappa, maglia gialla e maglia a poisNella prima frazione di montagna di una grande corsa a tappe come il Tour de France si attendono sempre indicazioni importanti sullo stato di forma dei favoriti per la vittoria finale, ma la grande dimostrazione di Cadel Evans sull'impegnativa salita di La Planche des Belles Filles rischia di diventare uno punto cruciale per l'esito del nostro Tour virtuale (realizzato grazie all'immenso supporto della community di PcCiclismo.net).

Per qualcuno oggi c'era odore di fuga ed infatti sono stati diversi i corridori che hanno provato ad attaccare per sganciare un gruppetto, ma l'azione buona è partita solamente dopo circa un'ora di gara: il gruppo di attaccanti era formato da Impey, Rui Costa, Roy, Gautier, Kashechkin, Burghardt, Sylvain Chavanel e Hoogerland. Questi otto uomini hanno guadagnato subito più di due minuti e a quel punto è iniziato lo show del Toro di Beveland a cui evidentemente questo gruppetto non doveva piacere molto: subito dopo il rifornimento Hoogerland ha attaccato ancora e si è portato in testa alla corsa assieme a Burghardt, ma non contento ha poi cercato a più riprese di sbarazzarsi anche del tedesco della BMC, riuscendoci sul gpm di terza categoria del Col de Grosse Pierre.

Rimasto da solo in testa con sei uomini ad inseguire (Impey aveva perso contatto in salita) Hoogerland non è ovviamente andato molto lontano ed è stato ripreso attorno al chilometri 130 di gara. Successivamente ci ha provato anche Kashechkin a fare tutto da solo, ma questa mancanza di accordo tra i fuggitivi ha semplificato molto il lavoro del gruppo che è tornato compatto per prima dell'inizio dell'ultima salita.

Tutto si è giocato quindi sull'ascesa di La Planche des Belles Filles e, dopo un buon lavoro degli uomini della BMC, il primo a scattare è stato l'americano Levi Leipheimer che ha contribuito a far esplodere il gruppo. A circa tre chilometri dall'arrivo, però, è toccato a Cadel Evans mettersi davanti a tutti a scandire il ritmo e uno ad uno hanno caduto tutti gli avversari: l'australiano è arrivato da solo al traguardo e Juanjo Cobo e Samuel Sánchez, gli ultimi a cedere, sono giunti a 24". Ancora più notevole, in relazione ai pochi chilometri davvero combattuti, è stato il gap del gruppo con tutti gli altri favoriti che ha perso 41": Nibali, Scarponi e Basso erano tutti lì. Grazie a questo assolo Cadel Evans si è impadronito della maglia gialla (e pure di quella a pois) e ora guida la classifica con 22" su Nibali, 27" su Sánchez, 28" su Cobo e 31" su Hesjedal ma sono ben 18 i corridori che hanno meno di un minuti di ritardo dall'australiano.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Johan VansummerenNon si vedeva davanti dalla Parigi-Roubaix 2011 ma oggi, in una tappa che ha visto lo stesso numero di cadute della Classica del pavé, riecco Johan Vansummeren. Il portacolori della Garmin-Sharp, giunta al secondo successso consecutivo dopo la netta affermazione di Farrar ieri, ha staccato di quasi 3' un intenditore di questa classifica, il basco Amets Txurruka. Terzo gradino del podio per Bram Tankink, che con un colpo di reni lascia ai piedi del podio il belga Francis De Greef. Arrivano le montagne ed uno scalatore improvvisatosi finisseur come Brice Feillu vuole staccare i più diretti avversari in classifica generale. Non se ne comprende fino in fondo il motivo, viste le qualità di grimpeur del buon Brice, ma tant'è il portacolori della Saur-Sojasun ha voluto dare 17'30" ad un altro basco dell'Euskaltel Euskadi, Gorka Verdugo. De Greef, dopo l'ottima prestazione odierna, insegue al terzo posto con 18' ma confida nella prime montagne per far fuori Feillu, anche se non sarà semplice. Attenzione a Simone Stortoni! Il fidato gregario di Michele Scarponi è la vera punta della Lampre - altro che Aquila di Filottrano! - ed è ora 5° a 21' da Feillu. Le montagne a lui piacciono, al francese pure. Dopo stagioni di magra assisteremo ad una lotta con un italiano al centro dei giochi per la maglia più prestigiosa?

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Solo in testa all'ultimo chilometro c'è Cadel Evans: per lui tappa, maglia gialla e maglia a poisNella prima frazione di montagna di una grande corsa a tappe come il Tour de France si attendono sempre indicazioni importanti sullo stato di forma dei favoriti per la vittoria finale, ma la grande dimostrazione di Cadel Evans sull'impegnativa salita di La Planche des Belles Filles rischia di diventare uno punto cruciale per l'esito del nostro Tour virtuale (realizzato grazie all'immenso supporto della community di PcCiclismo.net).

Per qualcuno oggi c'era odore di fuga ed infatti sono stati diversi i corridori che hanno provato ad attaccare per sganciare un gruppetto, ma l'azione buona è partita solamente dopo circa un'ora di gara: il gruppo di attaccanti era formato da Impey, Rui Costa, Roy, Gautier, Kashechkin, Burghardt, Sylvain Chavanel e Hoogerland. Questi otto uomini hanno guadagnato subito più di due minuti e a quel punto è iniziato lo show del Toro di Beveland a cui evidentemente questo gruppetto non doveva piacere molto: subito dopo il rifornimento Hoogerland ha attaccato ancora e si è portato in testa alla corsa assieme a Burghardt, ma non contento ha poi cercato a più riprese di sbarazzarsi anche del tedesco della BMC, riuscendoci sul gpm di terza categoria del Col de Grosse Pierre.

Rimasto da solo in testa con sei uomini ad inseguire (Impey aveva perso contatto in salita) Hoogerland non è ovviamente andato molto lontano ed è stato ripreso attorno al chilometri 130 di gara. Successivamente ci ha provato anche Kashechkin a fare tutto da solo, ma questa mancanza di accordo tra i fuggitivi ha semplificato molto il lavoro del gruppo che è tornato compatto per prima dell'inizio dell'ultima salita.

Tutto si è giocato quindi sull'ascesa di La Planche des Belles Filles e, dopo un buon lavoro degli uomini della BMC, il primo a scattare è stato l'americano Levi Leipheimer che ha contribuito a far esplodere il gruppo. A circa tre chilometri dall'arrivo, però, è toccato a Cadel Evans mettersi davanti a tutti a scandire il ritmo e uno ad uno hanno caduto tutti gli avversari: l'australiano è arrivato da solo al traguardo e Juanjo Cobo e Samuel Sánchez, gli ultimi a cedere, sono giunti a 24". Ancora più notevole, in relazione ai pochi chilometri davvero combattuti, è stato il gap del gruppo con tutti gli altri favoriti che ha perso 41": Nibali, Scarponi e Basso erano tutti lì. Grazie a questo assolo Cadel Evans si è impadronito della maglia gialla (e pure di quella a pois) e ora guida la classifica con 22" su Nibali, 27" su Sánchez, 28" su Cobo e 31" su Hesjedal ma sono ben 18 i corridori che hanno meno di un minuti di ritardo dall'australiano.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Johan VansummerenNon si vedeva davanti dalla Parigi-Roubaix 2011 ma oggi, in una tappa che ha visto lo stesso numero di cadute della Classica del pavé, riecco Johan Vansummeren. Il portacolori della Garmin-Sharp, giunta al secondo successso consecutivo dopo la netta affermazione di Farrar ieri, ha staccato di quasi 3' un intenditore di questa classifica, il basco Amets Txurruka. Terzo gradino del podio per Bram Tankink, che con un colpo di reni lascia ai piedi del podio il belga Francis De Greef. Arrivano le montagne ed uno scalatore improvvisatosi finisseur come Brice Feillu vuole staccare i più diretti avversari in classifica generale. Non se ne comprende fino in fondo il motivo, viste le qualità di grimpeur del buon Brice, ma tant'è il portacolori della Saur-Sojasun ha voluto dare 17'30" ad un altro basco dell'Euskaltel Euskadi, Gorka Verdugo. De Greef, dopo l'ottima prestazione odierna, insegue al terzo posto con 18' ma confida nella prime montagne per far fuori Feillu, anche se non sarà semplice. Attenzione a Simone Stortoni! Il fidato gregario di Michele Scarponi è la vera punta della Lampre - altro che Aquila di Filottrano! - ed è ora 5° a 21' da Feillu. Le montagne a lui piacciono, al francese pure. Dopo stagioni di magra assisteremo ad una lotta con un italiano al centro dei giochi per la maglia più prestigiosa?

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 7a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 7a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 7a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 7a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 7a tappa

La maglia gialla virtuale

Solo in testa all'ultimo chilometro c'è Cadel Evans: per lui tappa, maglia gialla e maglia a poisNella prima frazione di montagna di una grande corsa a tappe come il Tour de France si attendono sempre indicazioni importanti sullo stato di forma dei favoriti per la vittoria finale, ma la grande dimostrazione di Cadel Evans sull'impegnativa salita di La Planche des Belles Filles rischia di diventare uno punto cruciale per l'esito del nostro Tour virtuale (realizzato grazie all'immenso supporto della community di PcCiclismo.net).

Per qualcuno oggi c'era odore di fuga ed infatti sono stati diversi i corridori che hanno provato ad attaccare per sganciare un gruppetto, ma l'azione buona è partita solamente dopo circa un'ora di gara: il gruppo di attaccanti era formato da Impey, Rui Costa, Roy, Gautier, Kashechkin, Burghardt, Sylvain Chavanel e Hoogerland. Questi otto uomini hanno guadagnato subito più di due minuti e a quel punto è iniziato lo show del Toro di Beveland a cui evidentemente questo gruppetto non doveva piacere molto: subito dopo il rifornimento Hoogerland ha attaccato ancora e si è portato in testa alla corsa assieme a Burghardt, ma non contento ha poi cercato a più riprese di sbarazzarsi anche del tedesco della BMC, riuscendoci sul gpm di terza categoria del Col de Grosse Pierre.

Rimasto da solo in testa con sei uomini ad inseguire (Impey aveva perso contatto in salita) Hoogerland non è ovviamente andato molto lontano ed è stato ripreso attorno al chilometri 130 di gara. Successivamente ci ha provato anche Kashechkin a fare tutto da solo, ma questa mancanza di accordo tra i fuggitivi ha semplificato molto il lavoro del gruppo che è tornato compatto per prima dell'inizio dell'ultima salita.

Tutto si è giocato quindi sull'ascesa di La Planche des Belles Filles e, dopo un buon lavoro degli uomini della BMC, il primo a scattare è stato l'americano Levi Leipheimer che ha contribuito a far esplodere il gruppo. A circa tre chilometri dall'arrivo, però, è toccato a Cadel Evans mettersi davanti a tutti a scandire il ritmo e uno ad uno hanno caduto tutti gli avversari: l'australiano è arrivato da solo al traguardo e Juanjo Cobo e Samuel Sánchez, gli ultimi a cedere, sono giunti a 24". Ancora più notevole, in relazione ai pochi chilometri davvero combattuti, è stato il gap del gruppo con tutti gli altri favoriti che ha perso 41": Nibali, Scarponi e Basso erano tutti lì. Grazie a questo assolo Cadel Evans si è impadronito della maglia gialla (e pure di quella a pois) e ora guida la classifica con 22" su Nibali, 27" su Sánchez, 28" su Cobo e 31" su Hesjedal ma sono ben 18 i corridori che hanno meno di un minuti di ritardo dall'australiano.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Johan VansummerenNon si vedeva davanti dalla Parigi-Roubaix 2011 ma oggi, in una tappa che ha visto lo stesso numero di cadute della Classica del pavé, riecco Johan Vansummeren. Il portacolori della Garmin-Sharp, giunta al secondo successso consecutivo dopo la netta affermazione di Farrar ieri, ha staccato di quasi 3' un intenditore di questa classifica, il basco Amets Txurruka. Terzo gradino del podio per Bram Tankink, che con un colpo di reni lascia ai piedi del podio il belga Francis De Greef. Arrivano le montagne ed uno scalatore improvvisatosi finisseur come Brice Feillu vuole staccare i più diretti avversari in classifica generale. Non se ne comprende fino in fondo il motivo, viste le qualità di grimpeur del buon Brice, ma tant'è il portacolori della Saur-Sojasun ha voluto dare 17'30" ad un altro basco dell'Euskaltel Euskadi, Gorka Verdugo. De Greef, dopo l'ottima prestazione odierna, insegue al terzo posto con 18' ma confida nella prime montagne per far fuori Feillu, anche se non sarà semplice. Attenzione a Simone Stortoni! Il fidato gregario di Michele Scarponi è la vera punta della Lampre - altro che Aquila di Filottrano! - ed è ora 5° a 21' da Feillu. Le montagne a lui piacciono, al francese pure. Dopo stagioni di magra assisteremo ad una lotta con un italiano al centro dei giochi per la maglia più prestigiosa?

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Solo in testa all'ultimo chilometro c'è Cadel Evans: per lui tappa, maglia gialla e maglia a poisNella prima frazione di montagna di una grande corsa a tappe come il Tour de France si attendono sempre indicazioni importanti sullo stato di forma dei favoriti per la vittoria finale, ma la grande dimostrazione di Cadel Evans sull'impegnativa salita di La Planche des Belles Filles rischia di diventare uno punto cruciale per l'esito del nostro Tour virtuale (realizzato grazie all'immenso supporto della community di PcCiclismo.net).

Per qualcuno oggi c'era odore di fuga ed infatti sono stati diversi i corridori che hanno provato ad attaccare per sganciare un gruppetto, ma l'azione buona è partita solamente dopo circa un'ora di gara: il gruppo di attaccanti era formato da Impey, Rui Costa, Roy, Gautier, Kashechkin, Burghardt, Sylvain Chavanel e Hoogerland. Questi otto uomini hanno guadagnato subito più di due minuti e a quel punto è iniziato lo show del Toro di Beveland a cui evidentemente questo gruppetto non doveva piacere molto: subito dopo il rifornimento Hoogerland ha attaccato ancora e si è portato in testa alla corsa assieme a Burghardt, ma non contento ha poi cercato a più riprese di sbarazzarsi anche del tedesco della BMC, riuscendoci sul gpm di terza categoria del Col de Grosse Pierre.

Rimasto da solo in testa con sei uomini ad inseguire (Impey aveva perso contatto in salita) Hoogerland non è ovviamente andato molto lontano ed è stato ripreso attorno al chilometri 130 di gara. Successivamente ci ha provato anche Kashechkin a fare tutto da solo, ma questa mancanza di accordo tra i fuggitivi ha semplificato molto il lavoro del gruppo che è tornato compatto per prima dell'inizio dell'ultima salita.

Tutto si è giocato quindi sull'ascesa di La Planche des Belles Filles e, dopo un buon lavoro degli uomini della BMC, il primo a scattare è stato l'americano Levi Leipheimer che ha contribuito a far esplodere il gruppo. A circa tre chilometri dall'arrivo, però, è toccato a Cadel Evans mettersi davanti a tutti a scandire il ritmo e uno ad uno hanno caduto tutti gli avversari: l'australiano è arrivato da solo al traguardo e Juanjo Cobo e Samuel Sánchez, gli ultimi a cedere, sono giunti a 24". Ancora più notevole, in relazione ai pochi chilometri davvero combattuti, è stato il gap del gruppo con tutti gli altri favoriti che ha perso 41": Nibali, Scarponi e Basso erano tutti lì. Grazie a questo assolo Cadel Evans si è impadronito della maglia gialla (e pure di quella a pois) e ora guida la classifica con 22" su Nibali, 27" su Sánchez, 28" su Cobo e 31" su Hesjedal ma sono ben 18 i corridori che hanno meno di un minuti di ritardo dall'australiano.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Johan VansummerenNon si vedeva davanti dalla Parigi-Roubaix 2011 ma oggi, in una tappa che ha visto lo stesso numero di cadute della Classica del pavé, riecco Johan Vansummeren. Il portacolori della Garmin-Sharp, giunta al secondo successso consecutivo dopo la netta affermazione di Farrar ieri, ha staccato di quasi 3' un intenditore di questa classifica, il basco Amets Txurruka. Terzo gradino del podio per Bram Tankink, che con un colpo di reni lascia ai piedi del podio il belga Francis De Greef. Arrivano le montagne ed uno scalatore improvvisatosi finisseur come Brice Feillu vuole staccare i più diretti avversari in classifica generale. Non se ne comprende fino in fondo il motivo, viste le qualità di grimpeur del buon Brice, ma tant'è il portacolori della Saur-Sojasun ha voluto dare 17'30" ad un altro basco dell'Euskaltel Euskadi, Gorka Verdugo. De Greef, dopo l'ottima prestazione odierna, insegue al terzo posto con 18' ma confida nella prime montagne per far fuori Feillu, anche se non sarà semplice. Attenzione a Simone Stortoni! Il fidato gregario di Michele Scarponi è la vera punta della Lampre - altro che Aquila di Filottrano! - ed è ora 5° a 21' da Feillu. Le montagne a lui piacciono, al francese pure. Dopo stagioni di magra assisteremo ad una lotta con un italiano al centro dei giochi per la maglia più prestigiosa?

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Johan VansummerenNon si vedeva davanti dalla Parigi-Roubaix 2011 ma oggi, in una tappa che ha visto lo stesso numero di cadute della Classica del pavé, riecco Johan Vansummeren. Il portacolori della Garmin-Sharp, giunta al secondo successso consecutivo dopo la netta affermazione di Farrar ieri, ha staccato di quasi 3' un intenditore di questa classifica, il basco Amets Txurruka. Terzo gradino del podio per Bram Tankink, che con un colpo di reni lascia ai piedi del podio il belga Francis De Greef. Arrivano le montagne ed uno scalatore improvvisatosi finisseur come Brice Feillu vuole staccare i più diretti avversari in classifica generale. Non se ne comprende fino in fondo il motivo, viste le qualità di grimpeur del buon Brice, ma tant'è il portacolori della Saur-Sojasun ha voluto dare 17'30" ad un altro basco dell'Euskaltel Euskadi, Gorka Verdugo. De Greef, dopo l'ottima prestazione odierna, insegue al terzo posto con 18' ma confida nella prime montagne per far fuori Feillu, anche se non sarà semplice. Attenzione a Simone Stortoni! Il fidato gregario di Michele Scarponi è la vera punta della Lampre - altro che Aquila di Filottrano! - ed è ora 5° a 21' da Feillu. Le montagne a lui piacciono, al francese pure. Dopo stagioni di magra assisteremo ad una lotta con un italiano al centro dei giochi per la maglia più prestigiosa?

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Solo in testa all'ultimo chilometro c'è Cadel Evans: per lui tappa, maglia gialla e maglia a poisNella prima frazione di montagna di una grande corsa a tappe come il Tour de France si attendono sempre indicazioni importanti sullo stato di forma dei favoriti per la vittoria finale, ma la grande dimostrazione di Cadel Evans sull'impegnativa salita di La Planche des Belles Filles rischia di diventare uno punto cruciale per l'esito del nostro Tour virtuale (realizzato grazie all'immenso supporto della community di PcCiclismo.net).

Per qualcuno oggi c'era odore di fuga ed infatti sono stati diversi i corridori che hanno provato ad attaccare per sganciare un gruppetto, ma l'azione buona è partita solamente dopo circa un'ora di gara: il gruppo di attaccanti era formato da Impey, Rui Costa, Roy, Gautier, Kashechkin, Burghardt, Sylvain Chavanel e Hoogerland. Questi otto uomini hanno guadagnato subito più di due minuti e a quel punto è iniziato lo show del Toro di Beveland a cui evidentemente questo gruppetto non doveva piacere molto: subito dopo il rifornimento Hoogerland ha attaccato ancora e si è portato in testa alla corsa assieme a Burghardt, ma non contento ha poi cercato a più riprese di sbarazzarsi anche del tedesco della BMC, riuscendoci sul gpm di terza categoria del Col de Grosse Pierre.

Rimasto da solo in testa con sei uomini ad inseguire (Impey aveva perso contatto in salita) Hoogerland non è ovviamente andato molto lontano ed è stato ripreso attorno al chilometri 130 di gara. Successivamente ci ha provato anche Kashechkin a fare tutto da solo, ma questa mancanza di accordo tra i fuggitivi ha semplificato molto il lavoro del gruppo che è tornato compatto per prima dell'inizio dell'ultima salita.

Tutto si è giocato quindi sull'ascesa di La Planche des Belles Filles e, dopo un buon lavoro degli uomini della BMC, il primo a scattare è stato l'americano Levi Leipheimer che ha contribuito a far esplodere il gruppo. A circa tre chilometri dall'arrivo, però, è toccato a Cadel Evans mettersi davanti a tutti a scandire il ritmo e uno ad uno hanno caduto tutti gli avversari: l'australiano è arrivato da solo al traguardo e Juanjo Cobo e Samuel Sánchez, gli ultimi a cedere, sono giunti a 24". Ancora più notevole, in relazione ai pochi chilometri davvero combattuti, è stato il gap del gruppo con tutti gli altri favoriti che ha perso 41": Nibali, Scarponi e Basso erano tutti lì. Grazie a questo assolo Cadel Evans si è impadronito della maglia gialla (e pure di quella a pois) e ora guida la classifica con 22" su Nibali, 27" su Sánchez, 28" su Cobo e 31" su Hesjedal ma sono ben 18 i corridori che hanno meno di un minuti di ritardo dall'australiano.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Johan VansummerenNon si vedeva davanti dalla Parigi-Roubaix 2011 ma oggi, in una tappa che ha visto lo stesso numero di cadute della Classica del pavé, riecco Johan Vansummeren. Il portacolori della Garmin-Sharp, giunta al secondo successso consecutivo dopo la netta affermazione di Farrar ieri, ha staccato di quasi 3' un intenditore di questa classifica, il basco Amets Txurruka. Terzo gradino del podio per Bram Tankink, che con un colpo di reni lascia ai piedi del podio il belga Francis De Greef. Arrivano le montagne ed uno scalatore improvvisatosi finisseur come Brice Feillu vuole staccare i più diretti avversari in classifica generale. Non se ne comprende fino in fondo il motivo, viste le qualità di grimpeur del buon Brice, ma tant'è il portacolori della Saur-Sojasun ha voluto dare 17'30" ad un altro basco dell'Euskaltel Euskadi, Gorka Verdugo. De Greef, dopo l'ottima prestazione odierna, insegue al terzo posto con 18' ma confida nella prime montagne per far fuori Feillu, anche se non sarà semplice. Attenzione a Simone Stortoni! Il fidato gregario di Michele Scarponi è la vera punta della Lampre - altro che Aquila di Filottrano! - ed è ora 5° a 21' da Feillu. Le montagne a lui piacciono, al francese pure. Dopo stagioni di magra assisteremo ad una lotta con un italiano al centro dei giochi per la maglia più prestigiosa?

Francesco Sulas

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