Il Portale del Ciclismo professionistico

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Nemmeno un Gpm per una tappa molto facile che presenterà qualche salitella "a scaloni" giusto nel primo terzo di percorso, per poi assumere, soprattutto negli ultimi 70 km, un andamento dolce dolce. A Saint-Quentin (stiamo lambendo a nord la zona di Parigi, da ovest verso est) sarà volata a ranghi compatti, su un traguardo che tira leggerissimamente all'insù; qualche insidia negli ultimi 3 km: curva a destra ai 2.7, quindi curva a sinistra ai 1800 metri e, ai 1200 metri, curva secca a sinistra subito prima di un rondò che sarà seguito da un chilometro sostanzialmente dritto, con leggera svolta verso sinistra ai 100 metri (dettaglio importante non dal punto di vista della sicurezza - la strada è un bel vialone - quanto da quello tattico: chi la prenderà all'interno sarà favorito).

La caduta di ieri non inficia se non in misura relativa le possibilità di Mark Cavendish, secondo i bookmaker di Paddy Power, che danno l'iridato comunque come favorito, ma con una quota (2.10) di poco superiore a quella di ieri. Acquisisce rilievo ovviamente André Greipel, dato a 3.50, mentre cala Goss (10) e Sagan resta in zona vittoria (13). Petacchi, malgrado il piazzamento di ieri, non convince (26) anche se è il quinto favorito di giornata. Tra i non velocisti, le maggiori credenziali le ha il solito Cancellara, il cui colpo da finisseur è quotato comunque parecchio (90) da Paddy Power per una tappa che sarebbe clamoroso non finisse in volata.

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30 Giugno - 22 Luglio 2012
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Rouen

Situata nel Nord Ovest della Francia, Dipartimento della Senna Marittima, in Alta Normandia, Rouen conta 113 mila abitanti. È attraversata dalla Senna e dai suoi tre affluenti, l'Aubette, il Robec, e il Cailly. Nel luogo ove sorge Rouen si trovava la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. La città attraversò un periodo di benessere e grande sviluppo sotto i Romani. Ricchissima di monumenti ed opere architettoniche pregevoli, come la Chiesa di S. Giovanna d'Arco, che qui fu arsa viva nel 1431, Rouen fa però della sua Cattedrale il principale gioiello. Una delle migliori opere gotiche esistenti, la Cattedrale di Rouen è anche famosa per essere stata dipinta dal pittore impressionista Claude Monet. Negli inverni del 1892 e 1893 Monet la riportò su tela dal secondo piano di un negozio situato di fronte alla facciata occidentale, col consueto metodo di lavorare ogni tela nel momento del cambiamento della luce del giorno. La Cattedrale vive perciò ancora oggi, oltre che nel centro della città, su queste cinquanta tele, l'una diversa dall'altra in quanto eseguita in differenti momenti della giornata.

Saint-Quentin

Solamente in due edizione prima di questa il Tour de France ha toccato Saint-Quentin. La prima volta fu addirittura nel lontano 1938. Si era alla penultima giornata di Grande Boucle e gli organizzatori decisero di piazzare un bel tris di semitappe, due in linea ed una a crono. La cronometro di 42 km, da Laon a Saint-Quentin, vide vincere il belga Félicien Vervaecke che staccò di 21" Edward Vissers e di 1'05" Victor Cosson. Quarto Giordano Cottur a 1'16" (8° Gino Bartali). Nella terza semitappa (la prima, non citata, era la Reims-Laon), 107 km da Saint-Quentin a Lille, fu ancora un belga, François Neuville, ad imporsi su un francese, Jean Fréchaut. In maglia gialla c'era Gino Bartali, alla sua prima affermazione in Francia, che sui Campi Elisi trionferà davanti ai già menzionati Félicien Vervaecke e Victor Cosson. Per trovare la seconda occasione in cui il Tour fece tappa qui bisogna risalire fino al 2006. Nella quarta tappa che partì da Huy, Robbie McEwen ebbe la meglio su Isaac Galvez ed Óscar Freire. In maglia gialla c'era ancora Tom Boonen, sulla strada il primato andrà a Floyd Landis ma dopo la positività a testosterone ed epitestosterone la vittoria fu assegnata a colui che occupava la piazza d'onore, Óscar Pereiro Sío, primo spagnolo a rivincere la Boucle 11 anni dopo l'ultimo successo targato Miguel Indurain.

Francesco Sulas
Rouen

Situata nel Nord Ovest della Francia, Dipartimento della Senna Marittima, in Alta Normandia, Rouen conta 113 mila abitanti. È attraversata dalla Senna e dai suoi tre affluenti, l'Aubette, il Robec, e il Cailly. Nel luogo ove sorge Rouen si trovava la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. La città attraversò un periodo di benessere e grande sviluppo sotto i Romani. Ricchissima di monumenti ed opere architettoniche pregevoli, come la Chiesa di S. Giovanna d'Arco, che qui fu arsa viva nel 1431, Rouen fa però della sua Cattedrale il principale gioiello. Una delle migliori opere gotiche esistenti, la Cattedrale di Rouen è anche famosa per essere stata dipinta dal pittore impressionista Claude Monet. Negli inverni del 1892 e 1893 Monet la riportò su tela dal secondo piano di un negozio situato di fronte alla facciata occidentale, col consueto metodo di lavorare ogni tela nel momento del cambiamento della luce del giorno. La Cattedrale vive perciò ancora oggi, oltre che nel centro della città, su queste cinquanta tele, l'una diversa dall'altra in quanto eseguita in differenti momenti della giornata.

Saint-Quentin

Solamente in due edizione prima di questa il Tour de France ha toccato Saint-Quentin. La prima volta fu addirittura nel lontano 1938. Si era alla penultima giornata di Grande Boucle e gli organizzatori decisero di piazzare un bel tris di semitappe, due in linea ed una a crono. La cronometro di 42 km, da Laon a Saint-Quentin, vide vincere il belga Félicien Vervaecke che staccò di 21" Edward Vissers e di 1'05" Victor Cosson. Quarto Giordano Cottur a 1'16" (8° Gino Bartali). Nella terza semitappa (la prima, non citata, era la Reims-Laon), 107 km da Saint-Quentin a Lille, fu ancora un belga, François Neuville, ad imporsi su un francese, Jean Fréchaut. In maglia gialla c'era Gino Bartali, alla sua prima affermazione in Francia, che sui Campi Elisi trionferà davanti ai già menzionati Félicien Vervaecke e Victor Cosson. Per trovare la seconda occasione in cui il Tour fece tappa qui bisogna risalire fino al 2006. Nella quarta tappa che partì da Huy, Robbie McEwen ebbe la meglio su Isaac Galvez ed Óscar Freire. In maglia gialla c'era ancora Tom Boonen, sulla strada il primato andrà a Floyd Landis ma dopo la positività a testosterone ed epitestosterone la vittoria fu assegnata a colui che occupava la piazza d'onore, Óscar Pereiro Sío, primo spagnolo a rivincere la Boucle 11 anni dopo l'ultimo successo targato Miguel Indurain.

Rouen

Situata nel Nord Ovest della Francia, Dipartimento della Senna Marittima, in Alta Normandia, Rouen conta 113 mila abitanti. È attraversata dalla Senna e dai suoi tre affluenti, l'Aubette, il Robec, e il Cailly. Nel luogo ove sorge Rouen si trovava la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. La città attraversò un periodo di benessere e grande sviluppo sotto i Romani. Ricchissima di monumenti ed opere architettoniche pregevoli, come la Chiesa di S. Giovanna d'Arco, che qui fu arsa viva nel 1431, Rouen fa però della sua Cattedrale il principale gioiello. Una delle migliori opere gotiche esistenti, la Cattedrale di Rouen è anche famosa per essere stata dipinta dal pittore impressionista Claude Monet. Negli inverni del 1892 e 1893 Monet la riportò su tela dal secondo piano di un negozio situato di fronte alla facciata occidentale, col consueto metodo di lavorare ogni tela nel momento del cambiamento della luce del giorno. La Cattedrale vive perciò ancora oggi, oltre che nel centro della città, su queste cinquanta tele, l'una diversa dall'altra in quanto eseguita in differenti momenti della giornata.

Saint-Quentin

Solamente in due edizione prima di questa il Tour de France ha toccato Saint-Quentin. La prima volta fu addirittura nel lontano 1938. Si era alla penultima giornata di Grande Boucle e gli organizzatori decisero di piazzare un bel tris di semitappe, due in linea ed una a crono. La cronometro di 42 km, da Laon a Saint-Quentin, vide vincere il belga Félicien Vervaecke che staccò di 21" Edward Vissers e di 1'05" Victor Cosson. Quarto Giordano Cottur a 1'16" (8° Gino Bartali). Nella terza semitappa (la prima, non citata, era la Reims-Laon), 107 km da Saint-Quentin a Lille, fu ancora un belga, François Neuville, ad imporsi su un francese, Jean Fréchaut. In maglia gialla c'era Gino Bartali, alla sua prima affermazione in Francia, che sui Campi Elisi trionferà davanti ai già menzionati Félicien Vervaecke e Victor Cosson. Per trovare la seconda occasione in cui il Tour fece tappa qui bisogna risalire fino al 2006. Nella quarta tappa che partì da Huy, Robbie McEwen ebbe la meglio su Isaac Galvez ed Óscar Freire. In maglia gialla c'era ancora Tom Boonen, sulla strada il primato andrà a Floyd Landis ma dopo la positività a testosterone ed epitestosterone la vittoria fu assegnata a colui che occupava la piazza d'onore, Óscar Pereiro Sío, primo spagnolo a rivincere la Boucle 11 anni dopo l'ultimo successo targato Miguel Indurain.

Rouen

Situata nel Nord Ovest della Francia, Dipartimento della Senna Marittima, in Alta Normandia, Rouen conta 113 mila abitanti. È attraversata dalla Senna e dai suoi tre affluenti, l'Aubette, il Robec, e il Cailly. Nel luogo ove sorge Rouen si trovava la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. La città attraversò un periodo di benessere e grande sviluppo sotto i Romani. Ricchissima di monumenti ed opere architettoniche pregevoli, come la Chiesa di S. Giovanna d'Arco, che qui fu arsa viva nel 1431, Rouen fa però della sua Cattedrale il principale gioiello. Una delle migliori opere gotiche esistenti, la Cattedrale di Rouen è anche famosa per essere stata dipinta dal pittore impressionista Claude Monet. Negli inverni del 1892 e 1893 Monet la riportò su tela dal secondo piano di un negozio situato di fronte alla facciata occidentale, col consueto metodo di lavorare ogni tela nel momento del cambiamento della luce del giorno. La Cattedrale vive perciò ancora oggi, oltre che nel centro della città, su queste cinquanta tele, l'una diversa dall'altra in quanto eseguita in differenti momenti della giornata.

Saint-Quentin

Solamente in due edizione prima di questa il Tour de France ha toccato Saint-Quentin. La prima volta fu addirittura nel lontano 1938. Si era alla penultima giornata di Grande Boucle e gli organizzatori decisero di piazzare un bel tris di semitappe, due in linea ed una a crono. La cronometro di 42 km, da Laon a Saint-Quentin, vide vincere il belga Félicien Vervaecke che staccò di 21" Edward Vissers e di 1'05" Victor Cosson. Quarto Giordano Cottur a 1'16" (8° Gino Bartali). Nella terza semitappa (la prima, non citata, era la Reims-Laon), 107 km da Saint-Quentin a Lille, fu ancora un belga, François Neuville, ad imporsi su un francese, Jean Fréchaut. In maglia gialla c'era Gino Bartali, alla sua prima affermazione in Francia, che sui Campi Elisi trionferà davanti ai già menzionati Félicien Vervaecke e Victor Cosson. Per trovare la seconda occasione in cui il Tour fece tappa qui bisogna risalire fino al 2006. Nella quarta tappa che partì da Huy, Robbie McEwen ebbe la meglio su Isaac Galvez ed Óscar Freire. In maglia gialla c'era ancora Tom Boonen, sulla strada il primato andrà a Floyd Landis ma dopo la positività a testosterone ed epitestosterone la vittoria fu assegnata a colui che occupava la piazza d'onore, Óscar Pereiro Sío, primo spagnolo a rivincere la Boucle 11 anni dopo l'ultimo successo targato Miguel Indurain.

Rouen

Situata nel Nord Ovest della Francia, Dipartimento della Senna Marittima, in Alta Normandia, Rouen conta 113 mila abitanti. È attraversata dalla Senna e dai suoi tre affluenti, l'Aubette, il Robec, e il Cailly. Nel luogo ove sorge Rouen si trovava la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. La città attraversò un periodo di benessere e grande sviluppo sotto i Romani. Ricchissima di monumenti ed opere architettoniche pregevoli, come la Chiesa di S. Giovanna d'Arco, che qui fu arsa viva nel 1431, Rouen fa però della sua Cattedrale il principale gioiello. Una delle migliori opere gotiche esistenti, la Cattedrale di Rouen è anche famosa per essere stata dipinta dal pittore impressionista Claude Monet. Negli inverni del 1892 e 1893 Monet la riportò su tela dal secondo piano di un negozio situato di fronte alla facciata occidentale, col consueto metodo di lavorare ogni tela nel momento del cambiamento della luce del giorno. La Cattedrale vive perciò ancora oggi, oltre che nel centro della città, su queste cinquanta tele, l'una diversa dall'altra in quanto eseguita in differenti momenti della giornata.

Saint-Quentin

Solamente in due edizione prima di questa il Tour de France ha toccato Saint-Quentin. La prima volta fu addirittura nel lontano 1938. Si era alla penultima giornata di Grande Boucle e gli organizzatori decisero di piazzare un bel tris di semitappe, due in linea ed una a crono. La cronometro di 42 km, da Laon a Saint-Quentin, vide vincere il belga Félicien Vervaecke che staccò di 21" Edward Vissers e di 1'05" Victor Cosson. Quarto Giordano Cottur a 1'16" (8° Gino Bartali). Nella terza semitappa (la prima, non citata, era la Reims-Laon), 107 km da Saint-Quentin a Lille, fu ancora un belga, François Neuville, ad imporsi su un francese, Jean Fréchaut. In maglia gialla c'era Gino Bartali, alla sua prima affermazione in Francia, che sui Campi Elisi trionferà davanti ai già menzionati Félicien Vervaecke e Victor Cosson. Per trovare la seconda occasione in cui il Tour fece tappa qui bisogna risalire fino al 2006. Nella quarta tappa che partì da Huy, Robbie McEwen ebbe la meglio su Isaac Galvez ed Óscar Freire. In maglia gialla c'era ancora Tom Boonen, sulla strada il primato andrà a Floyd Landis ma dopo la positività a testosterone ed epitestosterone la vittoria fu assegnata a colui che occupava la piazza d'onore, Óscar Pereiro Sío, primo spagnolo a rivincere la Boucle 11 anni dopo l'ultimo successo targato Miguel Indurain.

Rouen

Situata nel Nord Ovest della Francia, Dipartimento della Senna Marittima, in Alta Normandia, Rouen conta 113 mila abitanti. È attraversata dalla Senna e dai suoi tre affluenti, l'Aubette, il Robec, e il Cailly. Nel luogo ove sorge Rouen si trovava la capitale della tribù celtica dei Veliocassi. La città attraversò un periodo di benessere e grande sviluppo sotto i Romani. Ricchissima di monumenti ed opere architettoniche pregevoli, come la Chiesa di S. Giovanna d'Arco, che qui fu arsa viva nel 1431, Rouen fa però della sua Cattedrale il principale gioiello. Una delle migliori opere gotiche esistenti, la Cattedrale di Rouen è anche famosa per essere stata dipinta dal pittore impressionista Claude Monet. Negli inverni del 1892 e 1893 Monet la riportò su tela dal secondo piano di un negozio situato di fronte alla facciata occidentale, col consueto metodo di lavorare ogni tela nel momento del cambiamento della luce del giorno. La Cattedrale vive perciò ancora oggi, oltre che nel centro della città, su queste cinquanta tele, l'una diversa dall'altra in quanto eseguita in differenti momenti della giornata.

Saint-Quentin

Solamente in due edizione prima di questa il Tour de France ha toccato Saint-Quentin. La prima volta fu addirittura nel lontano 1938. Si era alla penultima giornata di Grande Boucle e gli organizzatori decisero di piazzare un bel tris di semitappe, due in linea ed una a crono. La cronometro di 42 km, da Laon a Saint-Quentin, vide vincere il belga Félicien Vervaecke che staccò di 21" Edward Vissers e di 1'05" Victor Cosson. Quarto Giordano Cottur a 1'16" (8° Gino Bartali). Nella terza semitappa (la prima, non citata, era la Reims-Laon), 107 km da Saint-Quentin a Lille, fu ancora un belga, François Neuville, ad imporsi su un francese, Jean Fréchaut. In maglia gialla c'era Gino Bartali, alla sua prima affermazione in Francia, che sui Campi Elisi trionferà davanti ai già menzionati Félicien Vervaecke e Victor Cosson. Per trovare la seconda occasione in cui il Tour fece tappa qui bisogna risalire fino al 2006. Nella quarta tappa che partì da Huy, Robbie McEwen ebbe la meglio su Isaac Galvez ed Óscar Freire. In maglia gialla c'era ancora Tom Boonen, sulla strada il primato andrà a Floyd Landis ma dopo la positività a testosterone ed epitestosterone la vittoria fu assegnata a colui che occupava la piazza d'onore, Óscar Pereiro Sío, primo spagnolo a rivincere la Boucle 11 anni dopo l'ultimo successo targato Miguel Indurain.

Meteo

12.30 - Rouen
14.50 - Viefvillers
17.15 - Saint-Quentin

Soggetti Alternativi

Altro debuttante assoluto in una grande corsa a tappe, è alla prima stagione nella Vacansoleil dopo le due annate d'esordio tra i pro nella Topsport. Passista dotato di ottimo spunto veloce, si è messo in grande evidenza soprattutto tra gli Under 23, dove è riuscito a laurearsi campione europeo nel 2009 (battendo, tra gli altri, Sacha Modolo nello sprint conclusivo). Per lui altre buone prestazioni con piazzamenti in tappe del Tour de l'Avenir e piazza d'onore alla Parigi-Tours Espoirs (sempre nel 2009). Tra i professionisti ha finora trovato qualche difficoltà ed ha colto due successi, entrambi nel 2010: una frazione alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e una allo Ster Elektrotoer. In questo Tour de France il suo compito principale è quello di pilotare Van Hummel negli arrivi a ranghi compatti ma ciò non gli impedirà di provarci in seconda battuta. Sperando che qualcuno ab...Boeckmans!

Vivian Ghianni

Altro debuttante assoluto in una grande corsa a tappe, è alla prima stagione nella Vacansoleil dopo le due annate d'esordio tra i pro nella Topsport. Passista dotato di ottimo spunto veloce, si è messo in grande evidenza soprattutto tra gli Under 23, dove è riuscito a laurearsi campione europeo nel 2009 (battendo, tra gli altri, Sacha Modolo nello sprint conclusivo). Per lui altre buone prestazioni con piazzamenti in tappe del Tour de l'Avenir e piazza d'onore alla Parigi-Tours Espoirs (sempre nel 2009). Tra i professionisti ha finora trovato qualche difficoltà ed ha colto due successi, entrambi nel 2010: una frazione alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e una allo Ster Elektrotoer. In questo Tour de France il suo compito principale è quello di pilotare Van Hummel negli arrivi a ranghi compatti ma ciò non gli impedirà di provarci in seconda battuta. Sperando che qualcuno ab...Boeckmans!

Altro debuttante assoluto in una grande corsa a tappe, è alla prima stagione nella Vacansoleil dopo le due annate d'esordio tra i pro nella Topsport. Passista dotato di ottimo spunto veloce, si è messo in grande evidenza soprattutto tra gli Under 23, dove è riuscito a laurearsi campione europeo nel 2009 (battendo, tra gli altri, Sacha Modolo nello sprint conclusivo). Per lui altre buone prestazioni con piazzamenti in tappe del Tour de l'Avenir e piazza d'onore alla Parigi-Tours Espoirs (sempre nel 2009). Tra i professionisti ha finora trovato qualche difficoltà ed ha colto due successi, entrambi nel 2010: una frazione alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e una allo Ster Elektrotoer. In questo Tour de France il suo compito principale è quello di pilotare Van Hummel negli arrivi a ranghi compatti ma ciò non gli impedirà di provarci in seconda battuta. Sperando che qualcuno ab...Boeckmans!

Altro debuttante assoluto in una grande corsa a tappe, è alla prima stagione nella Vacansoleil dopo le due annate d'esordio tra i pro nella Topsport. Passista dotato di ottimo spunto veloce, si è messo in grande evidenza soprattutto tra gli Under 23, dove è riuscito a laurearsi campione europeo nel 2009 (battendo, tra gli altri, Sacha Modolo nello sprint conclusivo). Per lui altre buone prestazioni con piazzamenti in tappe del Tour de l'Avenir e piazza d'onore alla Parigi-Tours Espoirs (sempre nel 2009). Tra i professionisti ha finora trovato qualche difficoltà ed ha colto due successi, entrambi nel 2010: una frazione alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e una allo Ster Elektrotoer. In questo Tour de France il suo compito principale è quello di pilotare Van Hummel negli arrivi a ranghi compatti ma ciò non gli impedirà di provarci in seconda battuta. Sperando che qualcuno ab...Boeckmans!

Altro debuttante assoluto in una grande corsa a tappe, è alla prima stagione nella Vacansoleil dopo le due annate d'esordio tra i pro nella Topsport. Passista dotato di ottimo spunto veloce, si è messo in grande evidenza soprattutto tra gli Under 23, dove è riuscito a laurearsi campione europeo nel 2009 (battendo, tra gli altri, Sacha Modolo nello sprint conclusivo). Per lui altre buone prestazioni con piazzamenti in tappe del Tour de l'Avenir e piazza d'onore alla Parigi-Tours Espoirs (sempre nel 2009). Tra i professionisti ha finora trovato qualche difficoltà ed ha colto due successi, entrambi nel 2010: una frazione alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e una allo Ster Elektrotoer. In questo Tour de France il suo compito principale è quello di pilotare Van Hummel negli arrivi a ranghi compatti ma ciò non gli impedirà di provarci in seconda battuta. Sperando che qualcuno ab...Boeckmans!

Altro debuttante assoluto in una grande corsa a tappe, è alla prima stagione nella Vacansoleil dopo le due annate d'esordio tra i pro nella Topsport. Passista dotato di ottimo spunto veloce, si è messo in grande evidenza soprattutto tra gli Under 23, dove è riuscito a laurearsi campione europeo nel 2009 (battendo, tra gli altri, Sacha Modolo nello sprint conclusivo). Per lui altre buone prestazioni con piazzamenti in tappe del Tour de l'Avenir e piazza d'onore alla Parigi-Tours Espoirs (sempre nel 2009). Tra i professionisti ha finora trovato qualche difficoltà ed ha colto due successi, entrambi nel 2010: una frazione alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali e una allo Ster Elektrotoer. In questo Tour de France il suo compito principale è quello di pilotare Van Hummel negli arrivi a ranghi compatti ma ciò non gli impedirà di provarci in seconda battuta. Sperando che qualcuno ab...Boeckmans!

TourTweet

@bdlancaster: RIP Rob Goris. Ho incontrato Rob al Giro di Turchia lo scorso anno. Davvero un bravo ragazzo, mi mancherai amico mio.

@Phil_Gilbert1: Rob, ci manchi! Addio "Papa" condoglianze alla sua famiglia.

@ivanbasso: Non c'è niente da fare: il Tour è il Tour. Troppo grande, troppo bello, troppo forte, troppo corsa. E una giostra meravigliosa. IB

@MBurghardt83: Non è il miglior modo per iniziare la giornata ma l'importante è evitare problemi. Sto andando dal dentista.

@AndreGreipel: Vorrei ringraziare ognuno di voi per i messaggi e le vostre congratulazioni. Li ho girati anche ai ragazzi della @Lotto_Belisol. Buona notte!!!

@millarmind: Questo è probabilmente un buon momento per promuovere le t-shirt DZ69 bit.ly/PcDzDM

@nicholasroche: Adesso ha finito di piovere.. Speriamo che ognuno possa correre in modo un po' più sicuro, e magari non essere coinvolti in quelle cadute folli

La maglia gialla virtuale

Il gruppetto di fuggitivi che ha caratterizzato buona parte della tappaNon sappiamo se critacare una squadra del Tour de France virtuale possa realmente portare ad una risposta decisa e ad un cambiamento netto nel rendimento, ma la Orica-GreenEDGE s'è rifatta alla grande dei tanti errori delle prime tappe andando a vincere con grande autorevolezza la frazione numero cinque. Sul traguardo di Saint-Quentin, infatti, il più rapido è stato Matthew Goss che nell'ultimo chilometro (un finale abbastanza tecnico) è stato pilotato alla perfezione da Brett Lancaster prima e Baden Cooke poi.

Alle spalle del forte velocista australiano s'è piazzato Alessandro Petacchi, vincitore della tappa di Tournai, mentre terzo è arrivato Peter Sagan che però non è mai riuscito a mettere in difficoltà Goss. Dopo un undicesimo ed un decimo posto è arrivato un timido segnale di ripresa da parte di André Greipel che ha chiuso in sesta posizione che non è comunque soddisfacente: magari se parliamo un po' male di lui poi vince la prossima tappa. Solo 12° il campione del mondo Mark Cavendish che è rimasto intruppato in mezzo al gruppo e non è riuscito a fare una buona volata. La classifica è rimasta ovviamente invariati con Vincenzo Nibali che veste ancora la maglia gialla.

Questa volta la fuga del giorno la teniamo in conclusione perché in una tappa del Tour de France senza neanche un gran premio della montagna (ed in Francia è dura che non ne mettano almeno uno di ventesima categoria) è stato davvero notevole che ben sette corridori abbiamo provato a dare fastidio al plotone. I sei erano tutti corridore che spesso si sono messi in mostra proprio con queste azioni e forse è anche per questo motivo che il gruppo non ha voluto lasciargli più di tanto; i protagonisti erano Lemoine, Kuschynski, Gautier, Roy, Schar, il grande Fouchard e soprattutto Michael Christiansen Mørkøv che, forse invidioso del suo alter ego reale, ha voluto far vedere che lui c'è anche qui nella simulazione con PcCiclismo.net.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldSe ne vedono di cotte e di crude a Rouen e così capita che il successo di tappa, tra una caduta ed un maxitamponamento, vada ad un uomo del Nord, un olandese, legato alle Classiche delle pietre ed al ciclismo eroico. Anche per questo il grafico dell'Orica-GreenEDGE ha insistito affinché i suoi corridori, ma soprattutto Sebastian Langeveld, comparissero sul sito web in sobrie foto in bianco e nero. Sono uomini d'altri tempi, questi. Langeveld ha saputo restare in piedi quando tutti sembravano pedalare su una strada cosparsa di sapone ed ha battuto allo sprint Mark Renshaw, che da quando non lancia più Cavendish nelle volate è diventato come un capo d'abbigliamento fuori moda: non tira più. Terzo gradino del podio di giornata per il transalpino Jérémy Roy mentre il capoclassifica Brice Feillu, anche oggi in gran forma, non riesce purtroppo ad andare oltre un quarto posto. Ma diciamocela tutta, questo monopolio Saur stava annoiando ed il merito di Langeveld è anche quello di averlo interrotto. In classsifica generale però la Saur-Sojasun non si schioda dalle prime posizioni nemmeno sotto tortura e così Brice Feillu mantiene 2'19" sul più immediato insegutore, quel Marcel Kittel che finché non indosserà le insegne del primato non si darà pace. Langeveld fa il colpaccio, issandosi in terza piazza, a poco più di 8' da Feillu. Urtasun perde una posizione in classifica proprio a causa dell'exploit di Langeveld, allontanandosi dalla zona podio. Le cronache riferiscono di una telefonata ricevuta dal suo mentore, Miguel Mínguez, parecchio deluso per l'andamento della tappa. Motivo in più per provare a cambiare registro (ma se la telefonata non fosse mai partita dal cellulare di Miguel Mínguez sarebbe il caso di cambiare fornitore).

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Il gruppetto di fuggitivi che ha caratterizzato buona parte della tappaNon sappiamo se critacare una squadra del Tour de France virtuale possa realmente portare ad una risposta decisa e ad un cambiamento netto nel rendimento, ma la Orica-GreenEDGE s'è rifatta alla grande dei tanti errori delle prime tappe andando a vincere con grande autorevolezza la frazione numero cinque. Sul traguardo di Saint-Quentin, infatti, il più rapido è stato Matthew Goss che nell'ultimo chilometro (un finale abbastanza tecnico) è stato pilotato alla perfezione da Brett Lancaster prima e Baden Cooke poi.

Alle spalle del forte velocista australiano s'è piazzato Alessandro Petacchi, vincitore della tappa di Tournai, mentre terzo è arrivato Peter Sagan che però non è mai riuscito a mettere in difficoltà Goss. Dopo un undicesimo ed un decimo posto è arrivato un timido segnale di ripresa da parte di André Greipel che ha chiuso in sesta posizione che non è comunque soddisfacente: magari se parliamo un po' male di lui poi vince la prossima tappa. Solo 12° il campione del mondo Mark Cavendish che è rimasto intruppato in mezzo al gruppo e non è riuscito a fare una buona volata. La classifica è rimasta ovviamente invariati con Vincenzo Nibali che veste ancora la maglia gialla.

Questa volta la fuga del giorno la teniamo in conclusione perché in una tappa del Tour de France senza neanche un gran premio della montagna (ed in Francia è dura che non ne mettano almeno uno di ventesima categoria) è stato davvero notevole che ben sette corridori abbiamo provato a dare fastidio al plotone. I sei erano tutti corridore che spesso si sono messi in mostra proprio con queste azioni e forse è anche per questo motivo che il gruppo non ha voluto lasciargli più di tanto; i protagonisti erano Lemoine, Kuschynski, Gautier, Roy, Schar, il grande Fouchard e soprattutto Michael Christiansen Mørkøv che, forse invidioso del suo alter ego reale, ha voluto far vedere che lui c'è anche qui nella simulazione con PcCiclismo.net.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldSe ne vedono di cotte e di crude a Rouen e così capita che il successo di tappa, tra una caduta ed un maxitamponamento, vada ad un uomo del Nord, un olandese, legato alle Classiche delle pietre ed al ciclismo eroico. Anche per questo il grafico dell'Orica-GreenEDGE ha insistito affinché i suoi corridori, ma soprattutto Sebastian Langeveld, comparissero sul sito web in sobrie foto in bianco e nero. Sono uomini d'altri tempi, questi. Langeveld ha saputo restare in piedi quando tutti sembravano pedalare su una strada cosparsa di sapone ed ha battuto allo sprint Mark Renshaw, che da quando non lancia più Cavendish nelle volate è diventato come un capo d'abbigliamento fuori moda: non tira più. Terzo gradino del podio di giornata per il transalpino Jérémy Roy mentre il capoclassifica Brice Feillu, anche oggi in gran forma, non riesce purtroppo ad andare oltre un quarto posto. Ma diciamocela tutta, questo monopolio Saur stava annoiando ed il merito di Langeveld è anche quello di averlo interrotto. In classsifica generale però la Saur-Sojasun non si schioda dalle prime posizioni nemmeno sotto tortura e così Brice Feillu mantiene 2'19" sul più immediato insegutore, quel Marcel Kittel che finché non indosserà le insegne del primato non si darà pace. Langeveld fa il colpaccio, issandosi in terza piazza, a poco più di 8' da Feillu. Urtasun perde una posizione in classifica proprio a causa dell'exploit di Langeveld, allontanandosi dalla zona podio. Le cronache riferiscono di una telefonata ricevuta dal suo mentore, Miguel Mínguez, parecchio deluso per l'andamento della tappa. Motivo in più per provare a cambiare registro (ma se la telefonata non fosse mai partita dal cellulare di Miguel Mínguez sarebbe il caso di cambiare fornitore).

Francesco Sulas

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 5a tappa
Rassegna TourNotes 2012 - 5a tappa

La maglia gialla virtuale

Il gruppetto di fuggitivi che ha caratterizzato buona parte della tappaNon sappiamo se critacare una squadra del Tour de France virtuale possa realmente portare ad una risposta decisa e ad un cambiamento netto nel rendimento, ma la Orica-GreenEDGE s'è rifatta alla grande dei tanti errori delle prime tappe andando a vincere con grande autorevolezza la frazione numero cinque. Sul traguardo di Saint-Quentin, infatti, il più rapido è stato Matthew Goss che nell'ultimo chilometro (un finale abbastanza tecnico) è stato pilotato alla perfezione da Brett Lancaster prima e Baden Cooke poi.

Alle spalle del forte velocista australiano s'è piazzato Alessandro Petacchi, vincitore della tappa di Tournai, mentre terzo è arrivato Peter Sagan che però non è mai riuscito a mettere in difficoltà Goss. Dopo un undicesimo ed un decimo posto è arrivato un timido segnale di ripresa da parte di André Greipel che ha chiuso in sesta posizione che non è comunque soddisfacente: magari se parliamo un po' male di lui poi vince la prossima tappa. Solo 12° il campione del mondo Mark Cavendish che è rimasto intruppato in mezzo al gruppo e non è riuscito a fare una buona volata. La classifica è rimasta ovviamente invariati con Vincenzo Nibali che veste ancora la maglia gialla.

Questa volta la fuga del giorno la teniamo in conclusione perché in una tappa del Tour de France senza neanche un gran premio della montagna (ed in Francia è dura che non ne mettano almeno uno di ventesima categoria) è stato davvero notevole che ben sette corridori abbiamo provato a dare fastidio al plotone. I sei erano tutti corridore che spesso si sono messi in mostra proprio con queste azioni e forse è anche per questo motivo che il gruppo non ha voluto lasciargli più di tanto; i protagonisti erano Lemoine, Kuschynski, Gautier, Roy, Schar, il grande Fouchard e soprattutto Michael Christiansen Mørkøv che, forse invidioso del suo alter ego reale, ha voluto far vedere che lui c'è anche qui nella simulazione con PcCiclismo.net.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldSe ne vedono di cotte e di crude a Rouen e così capita che il successo di tappa, tra una caduta ed un maxitamponamento, vada ad un uomo del Nord, un olandese, legato alle Classiche delle pietre ed al ciclismo eroico. Anche per questo il grafico dell'Orica-GreenEDGE ha insistito affinché i suoi corridori, ma soprattutto Sebastian Langeveld, comparissero sul sito web in sobrie foto in bianco e nero. Sono uomini d'altri tempi, questi. Langeveld ha saputo restare in piedi quando tutti sembravano pedalare su una strada cosparsa di sapone ed ha battuto allo sprint Mark Renshaw, che da quando non lancia più Cavendish nelle volate è diventato come un capo d'abbigliamento fuori moda: non tira più. Terzo gradino del podio di giornata per il transalpino Jérémy Roy mentre il capoclassifica Brice Feillu, anche oggi in gran forma, non riesce purtroppo ad andare oltre un quarto posto. Ma diciamocela tutta, questo monopolio Saur stava annoiando ed il merito di Langeveld è anche quello di averlo interrotto. In classsifica generale però la Saur-Sojasun non si schioda dalle prime posizioni nemmeno sotto tortura e così Brice Feillu mantiene 2'19" sul più immediato insegutore, quel Marcel Kittel che finché non indosserà le insegne del primato non si darà pace. Langeveld fa il colpaccio, issandosi in terza piazza, a poco più di 8' da Feillu. Urtasun perde una posizione in classifica proprio a causa dell'exploit di Langeveld, allontanandosi dalla zona podio. Le cronache riferiscono di una telefonata ricevuta dal suo mentore, Miguel Mínguez, parecchio deluso per l'andamento della tappa. Motivo in più per provare a cambiare registro (ma se la telefonata non fosse mai partita dal cellulare di Miguel Mínguez sarebbe il caso di cambiare fornitore).

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Il gruppetto di fuggitivi che ha caratterizzato buona parte della tappaNon sappiamo se critacare una squadra del Tour de France virtuale possa realmente portare ad una risposta decisa e ad un cambiamento netto nel rendimento, ma la Orica-GreenEDGE s'è rifatta alla grande dei tanti errori delle prime tappe andando a vincere con grande autorevolezza la frazione numero cinque. Sul traguardo di Saint-Quentin, infatti, il più rapido è stato Matthew Goss che nell'ultimo chilometro (un finale abbastanza tecnico) è stato pilotato alla perfezione da Brett Lancaster prima e Baden Cooke poi.

Alle spalle del forte velocista australiano s'è piazzato Alessandro Petacchi, vincitore della tappa di Tournai, mentre terzo è arrivato Peter Sagan che però non è mai riuscito a mettere in difficoltà Goss. Dopo un undicesimo ed un decimo posto è arrivato un timido segnale di ripresa da parte di André Greipel che ha chiuso in sesta posizione che non è comunque soddisfacente: magari se parliamo un po' male di lui poi vince la prossima tappa. Solo 12° il campione del mondo Mark Cavendish che è rimasto intruppato in mezzo al gruppo e non è riuscito a fare una buona volata. La classifica è rimasta ovviamente invariati con Vincenzo Nibali che veste ancora la maglia gialla.

Questa volta la fuga del giorno la teniamo in conclusione perché in una tappa del Tour de France senza neanche un gran premio della montagna (ed in Francia è dura che non ne mettano almeno uno di ventesima categoria) è stato davvero notevole che ben sette corridori abbiamo provato a dare fastidio al plotone. I sei erano tutti corridore che spesso si sono messi in mostra proprio con queste azioni e forse è anche per questo motivo che il gruppo non ha voluto lasciargli più di tanto; i protagonisti erano Lemoine, Kuschynski, Gautier, Roy, Schar, il grande Fouchard e soprattutto Michael Christiansen Mørkøv che, forse invidioso del suo alter ego reale, ha voluto far vedere che lui c'è anche qui nella simulazione con PcCiclismo.net.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldSe ne vedono di cotte e di crude a Rouen e così capita che il successo di tappa, tra una caduta ed un maxitamponamento, vada ad un uomo del Nord, un olandese, legato alle Classiche delle pietre ed al ciclismo eroico. Anche per questo il grafico dell'Orica-GreenEDGE ha insistito affinché i suoi corridori, ma soprattutto Sebastian Langeveld, comparissero sul sito web in sobrie foto in bianco e nero. Sono uomini d'altri tempi, questi. Langeveld ha saputo restare in piedi quando tutti sembravano pedalare su una strada cosparsa di sapone ed ha battuto allo sprint Mark Renshaw, che da quando non lancia più Cavendish nelle volate è diventato come un capo d'abbigliamento fuori moda: non tira più. Terzo gradino del podio di giornata per il transalpino Jérémy Roy mentre il capoclassifica Brice Feillu, anche oggi in gran forma, non riesce purtroppo ad andare oltre un quarto posto. Ma diciamocela tutta, questo monopolio Saur stava annoiando ed il merito di Langeveld è anche quello di averlo interrotto. In classsifica generale però la Saur-Sojasun non si schioda dalle prime posizioni nemmeno sotto tortura e così Brice Feillu mantiene 2'19" sul più immediato insegutore, quel Marcel Kittel che finché non indosserà le insegne del primato non si darà pace. Langeveld fa il colpaccio, issandosi in terza piazza, a poco più di 8' da Feillu. Urtasun perde una posizione in classifica proprio a causa dell'exploit di Langeveld, allontanandosi dalla zona podio. Le cronache riferiscono di una telefonata ricevuta dal suo mentore, Miguel Mínguez, parecchio deluso per l'andamento della tappa. Motivo in più per provare a cambiare registro (ma se la telefonata non fosse mai partita dal cellulare di Miguel Mínguez sarebbe il caso di cambiare fornitore).

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldSe ne vedono di cotte e di crude a Rouen e così capita che il successo di tappa, tra una caduta ed un maxitamponamento, vada ad un uomo del Nord, un olandese, legato alle Classiche delle pietre ed al ciclismo eroico. Anche per questo il grafico dell'Orica-GreenEDGE ha insistito affinché i suoi corridori, ma soprattutto Sebastian Langeveld, comparissero sul sito web in sobrie foto in bianco e nero. Sono uomini d'altri tempi, questi. Langeveld ha saputo restare in piedi quando tutti sembravano pedalare su una strada cosparsa di sapone ed ha battuto allo sprint Mark Renshaw, che da quando non lancia più Cavendish nelle volate è diventato come un capo d'abbigliamento fuori moda: non tira più. Terzo gradino del podio di giornata per il transalpino Jérémy Roy mentre il capoclassifica Brice Feillu, anche oggi in gran forma, non riesce purtroppo ad andare oltre un quarto posto. Ma diciamocela tutta, questo monopolio Saur stava annoiando ed il merito di Langeveld è anche quello di averlo interrotto. In classsifica generale però la Saur-Sojasun non si schioda dalle prime posizioni nemmeno sotto tortura e così Brice Feillu mantiene 2'19" sul più immediato insegutore, quel Marcel Kittel che finché non indosserà le insegne del primato non si darà pace. Langeveld fa il colpaccio, issandosi in terza piazza, a poco più di 8' da Feillu. Urtasun perde una posizione in classifica proprio a causa dell'exploit di Langeveld, allontanandosi dalla zona podio. Le cronache riferiscono di una telefonata ricevuta dal suo mentore, Miguel Mínguez, parecchio deluso per l'andamento della tappa. Motivo in più per provare a cambiare registro (ma se la telefonata non fosse mai partita dal cellulare di Miguel Mínguez sarebbe il caso di cambiare fornitore).

Francesco Sulas

La maglia gialla virtuale

Il gruppetto di fuggitivi che ha caratterizzato buona parte della tappaNon sappiamo se critacare una squadra del Tour de France virtuale possa realmente portare ad una risposta decisa e ad un cambiamento netto nel rendimento, ma la Orica-GreenEDGE s'è rifatta alla grande dei tanti errori delle prime tappe andando a vincere con grande autorevolezza la frazione numero cinque. Sul traguardo di Saint-Quentin, infatti, il più rapido è stato Matthew Goss che nell'ultimo chilometro (un finale abbastanza tecnico) è stato pilotato alla perfezione da Brett Lancaster prima e Baden Cooke poi.

Alle spalle del forte velocista australiano s'è piazzato Alessandro Petacchi, vincitore della tappa di Tournai, mentre terzo è arrivato Peter Sagan che però non è mai riuscito a mettere in difficoltà Goss. Dopo un undicesimo ed un decimo posto è arrivato un timido segnale di ripresa da parte di André Greipel che ha chiuso in sesta posizione che non è comunque soddisfacente: magari se parliamo un po' male di lui poi vince la prossima tappa. Solo 12° il campione del mondo Mark Cavendish che è rimasto intruppato in mezzo al gruppo e non è riuscito a fare una buona volata. La classifica è rimasta ovviamente invariati con Vincenzo Nibali che veste ancora la maglia gialla.

Questa volta la fuga del giorno la teniamo in conclusione perché in una tappa del Tour de France senza neanche un gran premio della montagna (ed in Francia è dura che non ne mettano almeno uno di ventesima categoria) è stato davvero notevole che ben sette corridori abbiamo provato a dare fastidio al plotone. I sei erano tutti corridore che spesso si sono messi in mostra proprio con queste azioni e forse è anche per questo motivo che il gruppo non ha voluto lasciargli più di tanto; i protagonisti erano Lemoine, Kuschynski, Gautier, Roy, Schar, il grande Fouchard e soprattutto Michael Christiansen Mørkøv che, forse invidioso del suo alter ego reale, ha voluto far vedere che lui c'è anche qui nella simulazione con PcCiclismo.net.

Sebastiano Cipriani

La classifica al contrario

Sebastian LangeveldSe ne vedono di cotte e di crude a Rouen e così capita che il successo di tappa, tra una caduta ed un maxitamponamento, vada ad un uomo del Nord, un olandese, legato alle Classiche delle pietre ed al ciclismo eroico. Anche per questo il grafico dell'Orica-GreenEDGE ha insistito affinché i suoi corridori, ma soprattutto Sebastian Langeveld, comparissero sul sito web in sobrie foto in bianco e nero. Sono uomini d'altri tempi, questi. Langeveld ha saputo restare in piedi quando tutti sembravano pedalare su una strada cosparsa di sapone ed ha battuto allo sprint Mark Renshaw, che da quando non lancia più Cavendish nelle volate è diventato come un capo d'abbigliamento fuori moda: non tira più. Terzo gradino del podio di giornata per il transalpino Jérémy Roy mentre il capoclassifica Brice Feillu, anche oggi in gran forma, non riesce purtroppo ad andare oltre un quarto posto. Ma diciamocela tutta, questo monopolio Saur stava annoiando ed il merito di Langeveld è anche quello di averlo interrotto. In classsifica generale però la Saur-Sojasun non si schioda dalle prime posizioni nemmeno sotto tortura e così Brice Feillu mantiene 2'19" sul più immediato insegutore, quel Marcel Kittel che finché non indosserà le insegne del primato non si darà pace. Langeveld fa il colpaccio, issandosi in terza piazza, a poco più di 8' da Feillu. Urtasun perde una posizione in classifica proprio a causa dell'exploit di Langeveld, allontanandosi dalla zona podio. Le cronache riferiscono di una telefonata ricevuta dal suo mentore, Miguel Mínguez, parecchio deluso per l'andamento della tappa. Motivo in più per provare a cambiare registro (ma se la telefonata non fosse mai partita dal cellulare di Miguel Mínguez sarebbe il caso di cambiare fornitore).

Francesco Sulas

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